(Adnkronos) - Si torna a parlare della vicenda di Ettore Majorana, il fisico siciliano improvvisamente scomparso nel 1938. In Senato un teologo e filosofo della scienza, Gianfranco Basti, una storica e scienziata, Roberta Rio, l'ingegnere Francesco Alessandrini, il presidente di Spazio Tesla, Alberto Negri, e uno scrittore, Alfredo Ravelli, sono al tavolo per discutere del "padre della teoria dei neutrini", una delle menti più geniali del novecento -tra i ragazzi di Via Panisperna con Fermi- la cui fine non è mai stata chiarita. Occasione è il libro 'Majorana-Pelizza. Il segreto svelato', che racconta la vicenda di una 'seconda' vita di Maiorana, finora al centro di leggende mai provate. L'autore Ravelli, racconta nel volume di un Maiorana che non muore, né suicida, né fatto sparire, in qualche intrigo internazionale, da parte di chi era interessato alle sue ricerche. Piuttosto si sarebbe trattato di una crisi mistica del giovane siciliano, che dopo il '38, fa perdere le sue tracce per rifugiarsi in un monastero del meridione, volendo sfuggire all'orrore della bomba nucleare a cui l'umanità andava incontro. La vicenda narrata nel volume ha come testimone il faccendiere Rolando Pelizza, scomparso pochi anni fa, colui che raccontò di essere divenuto il discepolo di Majorana in quel suo rifugio segreto, raccogliendone gli insegnamenti e arrivando a costruire, secondo le indicazioni del fisico siciliano, una straordinario marchingegno in grado di annichilire la materia, produrre energia infinita, trasmutare la gommapiuma in oro e ringiovanire le persone. Quanto basta per passare in un attimo dalla scienza alla fantascienza. In Senato Ravelli assicura che di quanto si racconta ci sono le prove: "Ci sono 13 lettere manoscritte di Majorana, fotografie e un filmato che vede proprio Pelizza in compagnia del fisico ormai anziano". "Tutto materiale sottoposto a perizie ineccepibili, che non possono essere confutate", assicura. Quanto ha in mano "è senza dubbio opera di Majorana". Sul tavolo della Sala Nassiriya anche le foto che ritraggono Pelizza e l'amico fisico. "Ci sono esperimenti fatti in cui la macchina di Maiorana trasformava la fiamma in grano", dice Ravelli. "Ci sono tanti esperimenti di trasmutazione della materia", aggiunge ancora in un crescendo davvero emozionante. "Il priore del convento dove si era rifugiato lo stesso Majorana -è uno dei racconti di Ravelli- propose di trasformare in oro 148mila medagliette in metallo da dare ai fedeli in pellegrinaggio". A Roma, in Vaticano, addirittura Bush, nel 2001, si interessò della incredibile macchina, firmando pure un accordo per produrre dell'oro, pari a 428 milioni di dollari, da dividere con il presunto pupillo del fisico Pelizza. Ma non se ne fece nulla. "Pure Obama si occupò della macchina di Majorana con cui venne fatta un'operazione contro la criminalità", è quanto emerge nella conferenza. Ma il top, quello che veramente rappresenterebbe la certezza di un premio Nobel, è la capacità dello stesso marchingegno di far tornare indietro nel tempo, di ringiovanire le persone. Cosa anche quella avvenuta, sostiene. "Con la traslazione, la macchina riesce a ringiovanire, in un esperimento incredibile, lo stesso Majorana -dice Ravelli- . Ci sono anche fotografie di questo 'miracolo' in cui il fisico torna giovane". Il convegno su iniziativa del vicepresidente di Palazzo Madama, Gian Marco Centinaio, si conclude così, con la rivelazione del segreto dell'eterna giovinezza a portata (quasi) di tutti. Centinaio, mentre in Aula interviene per le sue repliche il premier Giorgia Meloni, alle prese con Dazi, guerre finite in Medio Oriente e da far finire in Ucraina, non troverà il tempo per farsi vedere in Sala Nassiriya. "Per motivi personali", spiegano gli organizzatori dell'evento sulla macchina di Majorana. Poi la doccia fredda arriva dallo stesso leghista: "Ho concesso utilizzo della Sala ma questo non significa che ne condivida i contenuti o qualsiasi altra teoria che non abbia fondamenti scientifici, né sostengo eventuali richieste avanzate in conferenza stampa...".
(Adnkronos) - Mancano pochi giorni alla manifestazione nazionale della Cgil, indetta per sabato 25 ottobre a Roma, in piazza San Giovanni. Uno dei temi oggetto dell’iniziativa, per la quale è prevista la partecipazione di decine di migliaia di persone, è la richiesta di aumento di salari e pensioni. E proprio in tema di pensioni è molto netto il giudizio dell’organizzazione sindacale: “Altro che superamento della Legge Fornero” si legge su Collettiva.it, testata informativa multimediale del sindacato di Corso d’Italia, “l’esecutivo che ne aveva promesso l’abolizione la sta, di fatto, rafforzando. È la quarta Manovra consecutiva che interviene sulle pensioni senza una visione riformatrice. Nessun blocco dell’aumento dei requisiti. Viene confermato l’adeguamento alla speranza di vita, un meccanismo che farà scattare un progressivo innalzamento sia dell’età per la pensione di vecchiaia sia dei requisiti contributivi per la pensione anticipata. Nel dettaglio: dal 2027 scatterà l’aumento di un mese, dal 2028 l’aumento di due mesi, e – secondo le stime già note – dal 2029 si aggiungeranno altri due mesi”. Il risultato è la pensione a 67 anni e 5 mesi, e la pensione anticipata con 43 anni e 3 mesi di contributi (42 anni e 3 mesi per le donne). Rimangono esclusi dall’aumento i lavoratori gravosi e usuranti, ma si tratta solo dell’1,7% di chi andrà in pensione nei prossimi anni. “Nonostante le promesse elettorali, viene nuovamente azzerata ogni forma di flessibilità in uscita” denuncia Ezio Cigna, responsabile delle politiche previdenziali della Cgil nazionale. “Non vengono prorogate nemmeno Quota 103 e Opzione Donna, già fortemente penalizzata negli ultimi anni. In questo modo si chiude la possibilità per lavoratrici e lavoratori di accedere alla pensione prima dei requisiti Fornero”. Sul fronte economico, “l’unico intervento riguarda le maggiorazioni sociali, che crescono di appena 12 euro rispetto all’anno scorso – spiega Cigna – mentre le pensioni minime vengono adeguate solo all’inflazione più un 1,3% aggiuntivo, pari a poco più di 4 euro al mese. È una presa in giro per chi vive con assegni di poche centinaia di euro”. Nemmeno il pubblico impiego esce indenne. Sul Tfs/Tfr, il governo riduce da 12 a 3 mesi i tempi di liquidazione solo per chi va in pensione per limiti di età o ordinamentali, lasciando migliaia di lavoratrici e lavoratori ancora in attesa per anni. Un giudizio netto arriva anche da Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil: “Ci troviamo di fronte a una manovra che non solo non risolve i problemi del sistema previdenziale, ma li aggrava. Si toglie flessibilità, si riducono le tutele, si nega un sostegno concreto alle pensioni più basse e si ignorano completamente le condizioni di chi ha svolto lavori faticosi o discontinui. Le lavoratrici e i lavoratori vengono ancora una volta trattati come una variabile di bilancio, non come persone che hanno diritto a una vecchiaia dignitosa”. Tra i colpi più duri, secondo la Cgil, quelli che riguardano le donne e i giovani. La cancellazione di Opzione Donna viene definito “l’ennesimo schiaffo al lavoro femminile”: “nessun riconoscimento dei periodi di cura, nessuna misura per chi ha carriere frammentate, nessuna risposta alla disuguaglianza che penalizza milioni di donne. Per i giovani, nessuna pensione contributiva di garanzia, fondamentale per chi vive di lavori precari o saltuari”. “Il governo è miope” chiude Ghiglione: “dice di voler difendere il futuro ma continua a negarlo. Mentre promette il superamento della Fornero, rafforza un sistema ingiusto e diseguale che scarica tutto sulle nuove generazioni”.
(Adnkronos) - "Dal punto di vista degli investimenti il 2024 è stato un anno storico per la nostra azienda, in particolare per l'acquisizione della rete elettrica della provincia di Milano verso Enel Distribuzione, che ha incrementato in modo molto importante il nostro footprint sulla elettrificazione del territorio. Gli investimenti sono arrivati a 500 milioni di euro, destinati prevalentemente alle infrastrutture energetiche, come reti elettriche, rete gas e teleriscaldamento, oltre alle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, all’illuminazione pubblica, al nostro nuovo headquarter e al ciclo integrato dei rifiuti". Così l'amministratore delegato di A2a, Renato Mazzoncini, alla presentazione del nono bilancio di sostenibilità territoriale di Milano, tenutasi presso la sede di Assolombarda del capoluogo lombardo. "Gli investimenti nel 2016 erano di 140 milioni all'anno, oggi sono 500 milioni. In questi anni abbiamo accumulato 2 miliardi e mezzo di investimenti su Milano per rendere la città più sostenibile e più competitiva per il futuro. C'è poi il valore distribuito: un miliardo e mezzo quest'anno, di cui 1,1 miliardi alla filiera, quindi ai nostri fornitori, un dato che dà l'idea di quanto impatta A2a su questo territorio in termini di valore economico. Ma non è tutto: oltre 300 milioni di stipendi pagati quest'anno ai nostri dipendenti e 900 persone assunte solo su questo territorio - spiega Mazzoncini - Inoltre, vi sono i dividendi distribuiti. Pertanto, si tratta di un anno di piena soddisfazione che ci dà la spinta per andare verso il nostro piano industriale sempre in crescita". Le prospettive future per l'ad della life company sono floride: "Possiamo aspettarci un ulteriore incremento degli investimenti su Milano per il prossimo anno, in particolare sulla rete elettrica, anche in vista dei data center che arrivano sul territorio - continua - sono veramente vedremo quindi i 500 milioni di euro crescere ancora significativamente". Mazzoncini, poi, illustra le azioni strategiche che possono influire effettivamente sulla transizione ecologica nei prossimi anni: "In questo momento il vero tema è riuscire a conciliare le nostre città, in particolare Milano, che è frontrunner sul territorio italiano, con la buona qualità della vita delle persone e con il livello di sviluppo che deve avere. Ad esempio, l'arrivo dei data center in provincia di Milano si stima che richiederà il raddoppio della potenza elettrica necessaria alla città - dichiara -. Questo, dal punto di vista infrastrutturale è una bella sfida, che siamo in grado di affrontare non solo noi, ma anche con Terna e altri operatori". A2a dà molta importanza anche al tema del welfare aziendale, mettendo in campo azioni concrete e durature nel tempo: "Sono due le più grosse azioni riguardanti il tema del welfare messe in campo nel 2024-2025. La prima è relativa alla genitorialità, che si parla con il grosso problema demografico del Paese. Il nostro impegno in questo senso si concretizza con un sostegno ai nostri colleghi che decidono di diventare genitori, un aiuto che dura tutti i 18 anni della maturità dei figli e che dà un sostegno molto concreto ai costi che devono sostenere. L’impatto del progetto è anche culturale, poiché fa sì che si abbia maggior tempo a disposizione per i figli e nessun pregiudizio a opportunità di carriera - conclude -. L'altro progetto, invece, è il piano di azionariato diffuso che abbiamo lanciato all'inizio del 2025 e che ha portato allo straordinario risultato di avere attualmente più dell'80% dei nostri dipendenti azionisti dell'azienda. Abbiamo circa 11.500 persone che oggi sono dipendenti e azionisti di A2a. E' un altro modo per cercare di creare condivisione rispetto alla missione comune".