(Adnkronos) - Notte tra gli scranni per i deputati impegnati con l'esame della riforma costituzionale della Giustizia, dopo la seduta fiume proposta dalla maggioranza e votata ieri poco prima di mezzanotte. Tutti Gruppi hanno rispetto l'impegno preso, almeno fino a una certa ora. Poi, ormai a notte fonda, hanno resistito nell'emiciclo solo i deputati di opposizione, in particolare quelli del Pd, fino alla pausa tecnica disposta alle 5,30 durata un paio d'ore. La discussione è andata avanti sul merito del provvedimento, soprattutto sulla questione della separazione delle carriere e sul sorteggio per la composizione del Csm. Sempre aperta, come sempre in questi casi, la buvette del piano aula con un avanti e indietro dei deputati presenti per un caffè o uno spuntino finalizzati alla 'performance' notturna. Diversi, comunque, i botta e risposta anche sul filo dell'ironia. Come quando Antonino Iaria (M5s) ha contestato l'intervento di Andrea Gentile (FI): "Non non puoi parlare di giustizia!", è sbottato Iaria. Immediata la replica dell'esponente di FI: "Presidente, non ho sentito. Ci sono delle mosche in aula forse...". Tra gli interventi più accesi quello di Laura Boldrini (Pd): "Parliamo di giustizia e siamo costretti a farlo di notte, alle 2.20, perché domani i deputati e le deputate di maggioranza devono precipitarsi nelle Marche. A fare che cosa? Ad applaudire Giorgia Meloni. Ecco, siamo arrivati a questo punto!". Andrea Rossi (Pd), nonostante il contesto crepuscolare, ha messo in discussione a modo suo la seduta fiume: "Vorrei concludere con una breve e simpatica metafora narrativa che spero sia di buon auspicio: c'era volta un fiume che nasceva in una montagna...". Mauro Berruto (Pd), passato da sportivo, ha fatto mostra di lucidità alternando citazioni colte e ironia: "Non so se sia più umiliante parlare in quest'aula deserta alle quattro e mezza di notte con i miei compagni e le mie compagne di partito di fronte alle sedie vuote della maggioranza, fatta eccezione per i due colleghi su 225 - 'rari nantes in gurgite vasto' - come diceva Virgilio, questo grande gorgo di questa notte buia della democrazia". Poi, in conclusione del suo intervento, Berruto ha cambiato registro: "Presidente, c'è un rumore insopportabile, non posso continuare con il mio intervento... Mi ha interrotto il collega della maggioranza! Era ironico". In chiusura, con le prime luci dell'alba, Rosanna Filippin (Pd) ha animato una curiosa gag: "Onorevoli colleghe e colleghi, per lo meno quelli che sono rimasti in quest'aula vuota alle ore 17,20 del mattino…". A correggerla il compagno di banco Federico Fornaro: "Sono le 5,20!". E la Filippin: "Scusate, sono le 5,20 anche per me…Ma qualcuno ha visto la luce e potrebbe anche pensare che fossero le 17,20". A chiudere la disputa sull'orologio la presidente di turno Anna Ascani: "E' tardi per tutti, comunque sono le 5,20. Prego". Pochi minuti ed è arrivata l'agognata 'pausa tecnica' per un paio d'ore. Alla ripresa, però, subito discussione: alle 7,40 mancava il rappresentante del governo. Nuova sospensione, un'altra mezz'ora di pausa e poi ancora seduta fiume.
(Adnkronos) - "Il Giappone rappresenta e rappresenterà un mercato chiave per le aziende del Made in Italy e della calzatura. Un contributo importante è stato dato dalla partecipazione italiana all'Expo Osaka 2025 coordinata dal Commissario Generale per l’Italia ed Expo Mario Vattani. Puntiamo sul Giappone da un po’ di tempo ed Expo è stato il volano che ci ha permesso di presentarci con la giusta importanza". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Gianni Gallucci, presidente di Confindustria Giovani Fermo e direttore generale di Gallucci, azienda storica nella prova di calzature che veste i reali di Belgio e Svezia e le star del calibro di Madonna, Jennifer Lopez, la famiglia Trump e sportivi come Klay Thomson, Stephen Curry e Kevin Durant. Gallucci, storica azienda calzaturiera dal colore arancio a conduzione familiare vanta diversi brevetti per invenzione industriale nel settore ed ormai quasi centenaria è presente sul mercato sin dagli inizi del '900 e rappresenta un simbolo dell'eccellenza Made in Italy con produzioni realizzate al 100% in Italia. "Abbiamo rivolto le nostre attenzioni sul Giappone - spiega - subito dopo l’inizio del conflitto Russo/Ucraino, avevamo già un piede negli Stati Uniti ma sentivo la necessità di continuare a diversificare ancora prima delle incertezze generate dalla guerra dei dazi di Trump. E' stato un lungo lavoro iniziato analizzando il mercato e le esigenze dei consumatori locali, poi la grande ricerca tra i vari produttori di pellami e stoffe dove sono rimasto incantato nel vedere con quale maestria, attenzione e rigorosa tradizione venisse battuto il tessuto di kimono e da lì l’idea e la voglia di avvicinare due culture così lontane, per la distanza, ma così vicine per attenzione ai dettagli e qualità fondendole in un unico prodotto composto da kimono di seta giapponese e realizzato dalle sapienti mani dei maestri calzolai marchigiani, da qui la nostra scarpa kimono". "Questo progetto - afferma - presentato ad Osaka, basato sull'idea di unire due culture attraverso la creazione di calzature realizzate in Italia con preziosi tessuti di antichi kimono, ha gettato le basi per questo nuovo capitolo, abbiamo dato molta importanza alla mediazione culturale che è fondamentale per approcciare questo mercato ed abbiamo deciso di iniziare a creare un ponte non solo di scambio economico ma anche culturale facendo iniziare a conoscere anche il nostro territorio, abbiamo scelto il Giappone non solo come mercato diretto ma strategicamente come vetrina per il far east e sud est asiatico". "La nostra recente partecipazione ad Expo Osaka 2025 - ricorda - deriva dalla grande intuizione del Commissario Generale per l’Italia ed Expo Mario Vattani che ha voluto fortemente la 'scarpa kimono' in padiglione Italia e dal supporto della Regione Marche in particolare di Francesco Acquaroli ed Andrea Maria Antonini che hanno sostenuto e promosso le eccellenze del territorio". "Dopo il potenziamento online specifico per il Giappone - sottolinea - il piano strategico per Gallucci continua grazie alla grande disponibilità e vicinanza dell’ambasciata italiana a Tokyo dove l’ambasciatore Gianluigi Benedetti ha messo a disposizione alcune aree della sede per continuare la presentazione dei nostri prodotti dedicati al Giappone, e stiamo valutando con alcuni investitori la possibile apertura di corner".
(Adnkronos) - ''I cittadini italiani devono aver la possibilità di scegliere l'auto. In questo momento hanno difficoltà a scegliere l'eletrico. E' un percorso lungo, che necessita di qualche anno. Bene gli incentivi che arriveranno, ma non possiamo pensare di incentivare per sempre il settore''. Lo sottolinea il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto, in occasione di Eco Festival. ''La decisione Ue sui biocarburanti è stata una scelta 'sovietica'. Sono convinto che cadrà. La realtà ci porta a quello. E' del tutto naturale rendersene conto. La Ue si renderà conto anche di questo problema. Le auto diesel euro 6 diesl già oggi possono usare i biocarburanti''. Per quanto riguarda il nucleare il ministro ha affermato: ''Ci vorranno un paio d'anni. Sono realista. Do al Parlamento tutti i tempi necessari, se riesce ad approvarlo in tre mesi è meglio. Ormai negli ultimi 2 anni non si parla piu' di grandi impianti nucleari, ma saranno qualcosa di molto piccolo. Inoltre, spero, si creerà anche una situazione di coscienza e conoscenza, in cui è importante il ruolo della comunicazione. I giovani sono più aperti, gli anziani quando parlano di nucleare pensano all'atomica''.