 
      (Adnkronos) - Proseguono le indagini della polizia locale sull'incidente stradale accaduto l'altro ieri sera in via Cristoforo Colombo a Roma, costato la vita alla ventenne Beatrice Bellucci. In queste ore, a quanto si apprende, continua l'acquisizione di filmati delle altre telecamere lungo la strada. La polizia locale infatti sta indagando per approfondire la dinamica di quanto accaduto anche prima dell'impatto tra le due auto. Se già erano state acquisite le immagini del punto in cui è avvenuto lo scontro tra le due vetture - una Bmw e una Mini -, all'altezza di piazza dei Navigatori, sono in via di acquisizione anche i filmati lungo il tratto di strada precedente e successivo allo schianto. L'obiettivo di chi indaga è ricostruire esattamente quanto avvenuto prima e dopo l'incidente in considerazione anche delle testimonianze raccolte. Intanto si attendono i risultati dei test per alcol e droga a cui sono stati sottoposti i ragazzi coinvolti. Gli inquirenti stanno intanto cercando i conducenti delle altre auto coinvolte in quella che potrebbe essere stata una gara clandestina e che si sarebbero allontanati senza prestare soccorso. Una dinamica in corso di ricostruzione con l'acquisizione e l'analisi dei filmati di diverse telecamere presenti su via Cristoforo Colombo ma che se confermata configurerebbe un reato per il quale si rischia l'arresto - salvo non ci si costituisca - prevedendo la legge l’arresto del conducente che si dà alla fuga dopo un omicidio stradale. Gli agenti della Polizia Locale intanto hanno anche sequestrato un telefono cellulare trovato nella Bmw che ha travolto a forte velocità l’auto su cui si trovava la giovane vittima, morta in ospedale per le ferite riportate nel violento scontro. I pm di piazzale Clodio intanto disporranno l'autopsia sul corpo della ventenne. Mio figlio "mi ha detto che è lui ad essere stato tamponato. Viaggiava sulla Colombo in direzione del centro, quando ha sentito un botto, e l'auto andare fuori controllo. Poi ha aggiunto che non si ricordava più niente. Anche il suo amico sostiene la stessa cosa. Potrebbe essere stata la Mini o un'altra auto. Questo nessuno, e sottolineo nessuno, lo sa con certezza. Potranno saperlo solo gli investigatori". A dirlo in un'intervista al 'Messaggero' è Giuseppe Girimonte, padre del ragazzo alla guida della Bmw coinvolta nell'incidente stradale. A una domanda sulla velocità a cui procedeva la Bmw l'uomo risponde: "Nessuno ha pensato che magari anche lui e il suo amico si sono imbattuti in qualche automobilista che ha preso sia la Bmw che la Mini?". "Leggo in giro che andava a 150 all'ora. Per me è fantascienza", prosegue, secondo quanto riporta il quotidiano, il papà del ragazzo rimasto ferito, aggiungendo che il figlio "ci tiene alla macchina e non si sogna di commettere certe bravate. E' un ragazzo senza grilli per la testa".
 
      (Adnkronos) - "La formazione continua è sempre più un'infrastruttura del sistema produttivo italiano. Dobbiamo regolare questo sistema e aumentare la qualità. Abbiamo infatti necessità che questa formazione sia spesa bene, euro per euro, spingendo su un livello qualitativo superiore verso la media europea". Così, con Adnkronos/Labitalia, Massimo Temussi, direttore centrale politiche del lavoro ministero del Lavoro e delle politiche sociali, a margine del suo intervento alla convention nazionale dei consulenti del lavoro a Napoli, in occasione del 60esimo anniversario del consiglio nazionale dei professionisti. Temussi ha ricordato come l'attività del ministero ha permesso che "oggi finalmente tutti i corsi di formazione sono mappati". E Temussi ha ricordato anche l'impegno del ministero nell'individuare con precisione la quota dei Neet in Italia, e cioè dei giovani che non studiano e non lavorano. "Sapremo il numero in Italia ma teniamo conto che anche in Europa non esiste una certificazione del dato. Stiamo cercando di fare qualcosa di diverso attraverso l'integrazione delle piattaforme, visto che oggi con il digitale è possibile, e in perfetta interoperabilità con gli stakeholder sarà possibile avere un dato geo referenziato e perfetto su cui potere costruire una politica finalmente coerente", conclude.
 
      (Adnkronos) - "Dove c'è mobilità c'è sviluppo, spesso questo aspetto si dimentica". Lo dichiara Diego Cattoni, amministratore delegato Autostrade del Brennero, in occasione dell’evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’."In Italia abbiamo circa 6mila km di autostrade, lo stesso numero di 50 anni pur in presenza di quantità di merci e persone che si spostano in maniera esponenziale" con "gran parte dell'export che transita proprio su Auto Brennero", aggiunge spiegando che "abbiamo tre società di trasporto merci su rotaia, questo rappresenta un piano di investimento importante, soprattutto sull'intermodalità: gomma-ferro-acqua-aria.