(Adnkronos) - "Faremo finire la guerra. Possiamo farlo senza i missili Tomahawk". Donald Trump accoglie Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca oggi, venerdì 17 ottobre, per un incontro cruciale nella strada verso la soluzione della guerra tra Ucraina e Russia. Alla domanda dei giornalisti se si ritenesse in grado di convincere Vladimir Putin a far finire il conflitto, il presidente degli Stati Uniti ha risposto annuendo. ''Penso che Putin voglia la fine della guerra, altrimenti non starebbe facendo questo - ha detto riferendosi alla telefonata con il leader del Cremlino -. Ieri ci siamo parlati per due ore e mezza. Abbiamo avuto un ottimo colloquio''. ''La guerra in Medio Oriente era molto più complicata'' rispetto a quella in Ucraina e ''siamo riusciti a risolverla'', per cui ''sono molto ottimista che siamo molto vicini alla fine della guerra, abbiamo ottime chance''. Sulla pace possibile, più prudente il presidente ucraino: "Non penso che Putin sia pronto, ma sono fiducioso che con l'aiuto del presidente Usa riusciremo a far finire la guerra. Ne abbiamo veramente bisogno", ha detto Zelensky. "Putin non ha successo sul campo di battaglia, sta accusando grandi perdite in termini di uomini e anche nell'economia". "Ora dobbiamo sederci e parlare - ha proseguito - e abbiamo bisogno di un cessate il fuoco. Sappiamo cosa serve per spingere al tavolo dei negoziati, siamo pronti a parlare in ogni formato. La cosa più importante per gli ucraini, che sono sotto attacco ogni giorno, è avere garanzie di sicurezza solide". Altro tema sul tavolo è quello della consegna da parte degli americani dei missili Tomahawk a Kiev. "Sarebbe un'escalation, ma ne parleremo", ha sottolineato Trump riferendosi alla fornitura dei missili che consentirebbero a Kiev di colpire obiettivi in profondità nel territorio russo. I Tomahawk sono ''missili terribili, armi molto pericolose'', ha aggiunto, frenando ulteriormente sulla fornitura: "Potrebbero servire anche a noi, come altre cose che abbiamo dato all'Ucraina. Ora l'Unione europea paga per le armi, è diverso". "Non so cosa abbia spinto Putin al tavolo negoziale, se sia stata la minaccia dei Tomahawk. Ma so che Putin vuole la pace'', ha ribadito Trump. Sul fatto che Putin potrebbe voler guadagnare tempo, Trump ha detto ''forse sì, in tanti hanno cercato di prendersi gioco di me, ma io sono abbastanza bravo''. "La guerra è tecnologica, non si usano solo Tomahawk: servono anche migliaia di droni e l'Ucraina li ha. Non abbiamo i Tomahawk e ci servono. Gli Usa hanno missili potentissimi, ma possono avere anche i nostri droni", ha detto Zelensky prospettando una sorta di scambio con Washington. "Abbiamo molti droni nostri e ne acquistiamo altri, l'Ucraina produce ottimi droni", la chiosa di Trump. A Budapest, Trump vedrà Putin. Non ci sarà un incontro a tre con la partecipazione di Zelensky, che sarà comunque della partita con un ulteriore colloquio con il presidente americano. "Sarà probabilmente un doppio incontro. Ma saremo in contatto con il presidente Zelensky. C'è un brutto rapporto tra i due. C'è cattivo sangue" ha detto Trump, che ha rivendicato - per l'ennesima volta - il record da 'pacificatore'. "Sono il presidente mediatore" perché "amo risolvere le guerre. Sto mediando in una situazione non facile. E' molto più facile quando le persone si capiscono, quando si incontrano, quando si piacciono. Ma non ci troviamo in questa situazione", ha detto Trump ai giornalisti affermando che ''c'è molto odio'' tra russi e ucraini, ''Zelensky e Putin non si piacciono''. Parlando dei suoi sforzi di mediazione nei conflitti nel mondo, Trump ha detto che se si risolvesse la guerra in Ucraina "questo sarebbe il numero nove'' dei conflitti risolti. ''Ne ho risolti otto, compreso il Medio Oriente'', ma ''non ho vinto un premio Nobel'' per la pace, ha continuato Trump aggiungendo ''non mi interessano tutte queste cose. Mi interessa solo salvare vite umane''.
(Adnkronos) - "I dati Inps sono incoraggianti, con un mercato del lavoro positivo, grazie a una situazione economica favorevole e politiche lungimiranti e concrete del ministero del Lavoro. E' un lavoro anche buono, in gran parte stabile, e che sta coinvolgendo classi tradizionalmente ai margini come giovani e donne. Si sta affrontando il tema del Neet, dei giovani che non lavorano e non studiano. Quindi un quadro incoraggiante però non si tratta solo di creare posti di lavoro ma renderli qualificati e capaci di sostenere il benessere delle famiglie. E il benessere del lavoratore non nasce solo da un salario giusto ma anche da una partecipazione e da una continuità di crescita di carriera". Lo ha detto Valeria Vittimberga, direttore generale Inps, intervenendo al convegno 'Il benessere del lavoratore:dalla questione salariale alla sicurezza nei luoghi di lavoro'. Vittimberga ha ricordato che "Inps è uno strumento nelle mani del decisore politico, a cui ha dati da mettere a disposizione. L'Istituto è attore del sistema del welfare, ma è anche un termometro della situazione che credo oggi stia dando dati positivi. E' anche presenza dello Stato 'amico' sul territorio, con un ruolo sempre più proattivo, che speriamo possa contribuire al miglioramento del sistema", ha concluso.
(Adnkronos) - "Il Green Deal non è una strategia ambientalista. Il Green Deal diceva 'tutto il mondo andrà verso la sostenibilità: se l'Europa è in grado di fornire prodotti e servizi all'avanguardia sulla sostenibilità, avremo tutto il mondo a cui vendere i nostri prodotti'. E avremo anche degli effetti positivi sull'ambiente. Non è una strategia ambientalista, è una strategia economica, di crescita economica. E non aveva nulla di ideologico green". Così Enrico Giovannini, direttore scientifico ASviS, intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma. "Secondo punto importante: gli obiettivi al 2030 di Fit for 55, cioè la riduzione delle emissioni del 55% rispetto al 1990, li raggiungeremo, se non facciamo sciocchezze clamorose. Perché il mondo produttivo ha deciso di investire in quella direzione, perché ci sono stati investimenti pubblici. Perché conviene ma non da un punto di vista ambientale, da un punto di vista economico", aggiunge.