(Adnkronos) - La menopausa è “un argomento importantissimo. Le donne over 50 sono circa un quarto della popolazione italiana, e sono una risorsa sociale straordinaria. Certo, questo momento della vita della donna corrisponde alla cessazione definitiva del ciclo mestruale, ma la questione centrale è il cambiamento ormonale, in particolare il calo degli estrogeni. Questo comporta 2 conseguenze. Da una parte, causa i sintomi tipici che conosciamo: le vampate di calore, la sudorazione, l’insonnia, la tendenza alla depressione e – col passare del tempo – la secchezza vaginale e le difficoltà nei rapporti. Dall’altra parte, la carenza ormonale espone progressivamente a una serie di patologie di grande impatto sociale: le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi e alcune neurodegenerative”. Così Costantino Di Carlo, presidente della Società italiana della menopausa (Sim), all’Adnkronos Salute commenta l’importanza della Giornata mondiale della menopausa, che si celebra il 18 ottobre. Il tema scelto quest’anno dall’International Menopause Society, che promuove l’evento, riguarda “la medicina dello stile di vita”. L’obiettivo è “sottolineare come uno stile di vita corretto rappresenti la prima vera forma di medicina preventiva”. A tale proposito, la società scientifica internazionale ha individuato dei pilastri. Il primo riguarda l’alimentazione equilibrata. “È fondamentale - spiega Di Carlo - Un esempio positivo è la dieta mediterranea, che fornisce un buon equilibrio di nutrienti e aiuta a controllare i fattori di rischio metabolici e cardiovascolari. Un altro pilastro - continua - è l’attività fisica, che oggi deve essere considerata a tutti gli effetti una prescrizione medica. Ogni donna dovrebbe individuare il tipo di esercizio più adatto alla propria età e condizione”. Poi ci sono “le abitudini da evitare: non fumare, limitare il consumo di alcol e, naturalmente, evitare ogni altra sostanza dannosa”. Particolarmente importante “è curare il sonno, dormire un numero sufficiente di ore e assicurarsi una buona qualità del riposo”. C’è poi “un aspetto spesso trascurato - osserva l’esperto - Riguarda la rete sociale e le relazioni: con l’età molte persone tendono a isolarsi, ma tutte le ricerche mostrano che mantenere una buona rete di amicizie e relazioni sociali è un potente fattore di protezione per la salute fisica e mentale. Infine - aggiunge - è importante imparare a gestire lo stress. Non è facile, certo, ma con il tempo si può imparare a ‘lasciare andare’ alcune preoccupazioni o tensioni che da giovani ci sembrano fondamentali, e affrontare la vita con maggiore equilibrio e serenità. In fondo, questo è anche uno dei messaggi più belli della menopausa - riflette Di Carlo - imparare a prendersi cura di sé con consapevolezza e gentilezza”. In questo contesto, “la terapia ormonale sostitutiva, rappresenta la cura più efficace per i sintomi e le conseguenze della carenza estrogenica - illustra il ginecologo - L’importante è che venga prescritta e utilizzata in modo corretto, valutando attentamente, caso per caso, quale sia la terapia più adatta e opportuna, e tenendo conto delle eventuali controindicazioni specifiche. Certo, ci sono situazioni in cui la terapia ormonale non va fatta; ma ce ne sono altre - evidenzia - in cui non farla è quasi un errore, perché i benefici superano di gran lunga i rischi. Naturalmente - rimarca - lo stile di vita resta la base di tutto: seguire una dieta equilibrata, fare attività fisica, non fumare, sono comportamenti che, anzi, permettono di trarre il massimo beneficio anche dalle terapie. È inutile - avverte - riempirsi di farmaci se poi si conduce una vita completamente sedentaria”. Le donne in menopausa “non solo rappresentano una parte consistente della popolazione attiva, ma anche dal punto di vista lavorativo, le over 50 sono all’apice dell’esperienza professionale. Inoltre - aggiunge Di Carlo - sono anche una risorsa sociale straordinaria. Quando si guarda al mondo del terzo settore, del volontariato, di tutte quelle realtà che si dedicano alla cura delle persone più fragili o al sostegno di chi affronta difficoltà nella vita, ci si accorge che lì si trova una presenza fortissima di donne ultracinquantenni. Ecco, anche questo - conclude - è un aspetto significativo”.
(Adnkronos) - "Sono positivi i numeri in regresso sugli infortuni sul lavoro in presenza di un milione e 300 mila dipendenti in più, insieme a 10 milioni di assicurati in più nelle scuole. Ma quello degli infortuni è un tema che mi turba come turba tutti i consulenti del lavoro. Quello che viene poco considerato è l'impatto negativo dell'infortunio sull'azienda perchè giustamente viene data priorità alle famiglie, che hanno orfani e vedove. Ma con incidenti gravi l'ambiente di lavoro resta scioccato con effetti su produttività e futuro azienda. L'imprenditore, eccetto pochi casi che ci sono, ha molto a cuore la salute e la sicurezza dei propri lavoratori". Lo ha detto Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro intervenendo alla tavola rotonda 'Il benessere del lavoratore: dalla questione salariale alla sicurezza nei luoghi di lavoro', in corso a Roma nella sede di Comin & Partners. Secondo De Luca "va bene l'incremento ispettori, bene l'incremento delle sanzioni e dei blitz contro il caporalato, ma non si può essere soddisfatti. L'unica strada per fare di più è la diffusione della cultura della prevenzione, con un grande patto tra tutti gli attori. Noi gestiamo due terzi della forza lavoro di questo Paese e noi non ci sottraiamo a questo patto. Da anni andiamo nelle scuole per fare capire che la sicurezza non è un costo ma un investimento in serenità sociale", ha concluso.
(Adnkronos) - Mettere al centro la connessione tra attori diversi, ma complementari. Unire le forze e fare rete per creare sinergie tra grandi aziende, Pmi, startup, università, attori finanziari e istituzioni in un momento storico in cui la transizione energetica rappresenta una della sfide più complesse degli ultimi tempi. Se ne è parlato al centro ricerche Eni di San Donato Milanese all’evento ‘Eni Supply Chain Day - Connecting Energies’. Un incontro durante il quale è emerso un quadro positivo e incoraggiante: la filiera di Eni risulta solida e performante. (VIDEO) “Riteniamo che la filiera dell'energia sia solida e sempre al nostro fianco, anche quando intraprendiamo nuovi progetti - ha affermato durante i lavori Costantino Chessa, Head of procurement Eni - Nel tempo ha dimostrato di essere pronta a rispondere alle sfide del momento. Deve continuare ad essere competitiva e cogliere le opportunità legate alla trasformazione”. Dall’incontro è emerso un messaggio chiaro: solo lavorando insieme è possibile cogliere appieno le opportunità offerte dalla trasformazione in atto. In tal senso, attraverso il suo Head of procurement, Eni evidenzia la volontà di portare avanti “l’approccio di sistema inclusivo, continuando ad essere vicini alle imprese, in particolar modo alle Pmi”. Da una survey condotta sulla filiera è emerso il bisogno di supporto nello sviluppo di competenze e tecnologie, le dimensioni più impattate dalla transizione. L’azienda si impegna dunque a supportare le imprese della propria supply chain lungo tutte le dimensioni della competitività, orientando e accompagnandola nei percorsi di crescita, promuovendo alleanze e collaborazioni - per favorire uno sviluppo condiviso e sostenibile - e sviluppando strumenti concreti, con un’attenzione particolare alle Piccole e medie imprese. In questo contesto, sono stati già realizzati strumenti in ambito finanziario, come il Basket Bond e il reverse factoring, e operativo come l’Alleanza di sistema Open-es, che riunisce oltre 38mila imprese. Oggi Eni sta portando avanti anche il programma Energia di Filiera, “un'altra iniziativa a supporto delle imprese, soprattutto a quelle maggiormente impattate dalla transizione”, conclude Chessa.