(Adnkronos) - Il Veneto piace (molto) anche sui social: l’80% delle conversazioni online sulla regione ha un tono positivo, dominato da fiducia, speranza e orgoglio. A raccontarlo è la ricerca “Tra identità e percezione: il Veneto raccontato dai social”, presentata da SocialCom e SocialData nel corso dell’evento “Direzione Nord Est - Una Nuova Era” al Palazzo della Salute di Padova. Lo studio analizza 12 mesi di conversazioni digitali (ottobre 2024 - settembre 2025) e oltre 1,2 milioni di contenuti generati, per un totale di 32 milioni di interazioni. A trainare il racconto online sono i tre pilastri economici della regione: agricoltura, industria e Made in Italy. Nel comparto agricolo svettano vino, frutta, ortaggi e tabacco, con il vino che si conferma simbolo identitario e leva reputazionale globale. Tra i protagonisti della scena social veneta, Luca Zaia guida la classifica con 2,9 milioni di interazioni, seguito da Matteo Salvini (quasi 1 milione) e da figure legate al territorio come Federica Pellegrini. “Il Veneto si conferma una delle regioni più dinamiche nel racconto digitale, con un sentiment ampiamente positivo e una forte capacità di rappresentare sé stesso online - spiega Luca Ferlaino, presidente di SocialCom -. Agricoltura, industria e Made in Italy sono le leve principali di questa narrazione, che si esprime sempre più anche su TikTok e LinkedIn, piattaforme chiave per giovani e imprese”. La partecipazione di SocialCom all’evento ha offerto una prospettiva data-driven su come il Nord Est stia costruendo la propria identità digitale a livello nazionale e internazionale.
(Adnkronos) - “A marzo, insieme a Nestlé, abbiamo costruito un bando che ha avuto due obiettivi: lavorare sull’empowerment al femminile e diffondere nel territorio umbro la cultura del dono. Questo secondo punto è importante perché il crowdfunding aiuta le organizzazioni a coinvolgere il territorio e a partecipare alla realizzazione dei progetti”. Così la presidente della Rete del Dono, Valeria Vitali, alla conferenza stampa tenutasi ieri presso lo stabilimento Perugina di Perugia dove è stato premiato il progetto della Cooperativa Pepita volto a promuovere l’inclusione e la tutela delle donne. “Il bando si è composto in diversi momenti. Il primo è stato quello della definizione degli ambiti dell’intervento. Abbiamo deciso che il focus era quello di potenziare le competenze delle donne. Il secondo è stato quello di selezionare le organizzazioni che presentassero i progetti interessanti sul territorio umbro; poi portare avanti un percorso formativo sul digital fundraising e il crowdfunding; infine arrivare alla selezione che abbiamo condiviso con Nestlé e i suoi lavoratori e le lavoratrici”, ha continuato Vitali. “Del progetto di Pepita ci ha convinto il fatto che è trasversale e intergenerazionale - ha concluso la donna - Un’idea che coinvolge non solo le giovani, ma anche le donne anziane che mettono a disposizione delle nuove generazioni, la loro esperienza e il loro background”.
(Adnkronos) - "Il 92% degli intervistati, su un campione di 2000 persone, dice che la salute delle persone e quella del pianeta sono assolutamente interconnesse tra di loro. E tra gli obiettivi dell'Agenda 2030 mette al primo posto la salute e il benessere. Questo che cosa significa? Che la sostenibilità è entrata nella sfera del benessere quotidiano, cioè nel modo in cui mangiamo, ci muoviamo, lavoriamo, respiriamo". Così Paola Aragno, vicepresidente Eikon Sc intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma, illustrando i dati di una ricerca di Eikon Sc per la Social Sustainability Week. "La sostenibilità non significa ridurre solamente le emissioni ma significa vivere meglio. L'economia circolare diventa strategica se ha una funzione anche sociale, per cui rigenera non solo le risorse ma la salute, le competenze, i valori", osserva. "Se andiamo a guardare anche ai giovani, cioè a quelli che saranno i nostri protagonisti della sostenibilità, della transizione, il 65% si sente coinvolto negli obiettivi dell'Agenda 2030 e il 70% dice che si sentirebbe più motivato a lavorare in un'azienda che tiene conto ed è molto attenta alla sostenibilità. Per cui i giovani vogliono delle aziende coerenti, a 360 gradi, capaci di unire impatto ambientale, ma anche benessere", conclude.