(Adnkronos) - Una scia di sangue che attraversa la Toscana e arriva fino all'Emilia-Romagna. Tre omicidi irrisolti, accomunati dalla brutalità e dal silenzio, potrebbero avere un unico autore: Vasile Frumuzache, la guardia giurata di origine romena attualmente detenuta nel carcere di Prato con l'accusa di aver ucciso due giovani connazionali, Ana Maria Andrei e Denisa Paun. A ipotizzare che dietro le quinte di questi casi possa celarsi un serial killer è la Procura di Prato, che ha recentemente riaperto tre vecchi fascicoli su delitti senza colpevoli, due dei quali avvenuti in Toscana e uno in Emilia. Tutti omicidi particolarmente efferati, uno risalente nel tempo, che presenterebbero elementi compatibili con il modus operandi attribuito a Frumuzache. La notizia è riportata oggi sull'edizione fiorentina della 'Repubblica' con un articolo a firma di Luca Serranò. Il lavoro investigativo dei carabinieri del Reparto Analisi Criminologiche del Racis ha tracciato il profilo disturbato dell’uomo: un'infanzia segnata dalla violenza familiare, l’abbandono da parte dei familiari e un’adolescenza vissuta nella solitudine. Un terreno fertile, secondo gli esperti, per lo sviluppo di ossessioni poi esplose nel sangue. "Ho sempre reagito male a un rifiuto", avrebbe detto Frumuzache nel terzo interrogatorio, senza mostrare emozioni. Parole che per gli investigatori confermano la possibilità di un movente profondo e radicato nel passato, legato al rifiuto femminile. Non solo: il nome simile delle vittime (Ana Maria e Denisa Maria), l'età, l’aspetto e la comune origine romena sono altri tasselli che puntano a una premeditazione e a un’identità seriale. Ma c’è un altro fronte aperto. Non si esclude che Frumuzache possa aver agito su commissione, come esecutore di una rete criminale dedita allo sfruttamento della prostituzione. In questo filone investigativo, la procura mantiene alta l’attenzione sul ruolo di un avvocato calabrese, che potrebbe aver avuto legami con la scomparsa di Denisa. Nel frattempo, la Procura di Prato ha formalmente chiesto il rinvio a giudizio di Frumuzache per l'omicidio di Denisa Paun, avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 maggio scorsi al residence Ferrucci di Prato. L'accusa è pesantissima: omicidio premeditato e commesso in concorso con soggetti ancora non identificati. Secondo gli inquirenti, Frumuzache avrebbe effettuato due sopralluoghi nei giorni precedenti per studiare vie di accesso e fuga. Dopo l'omicidio, avrebbe decapitato la giovane, incendiando la testa in un terreno a Monsummano (Pistoia), e nascosto il resto del corpo a Montecatini, dove erano già stati rinvenuti anche i resti della prima vittima, Ana Maria.
(Adnkronos) - Intelligenza Artificiale e Correttivo al Codice dei contratti i due temi approfonditi nel corso del 69° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, i cui lavori si sono svolti presso il Teatro delle Muse di Ancona. I giornalisti Manuela Moreno (Rai) e Gianluca Semprini (RaiNews) hanno condotto il modulo tematico ‘Sicurezza e affidabilità delle reti intelligenti: cogliere le opportunità, contrastare le minacce’. Emanuele Frontoni (docente di Informatica Università degli Studi di Macerata), dopo aver indicato nell’inconsapevolezza da parte delle vecchie generazioni, rispetto alle nuove, uno dei principali rischi, ha sostenuto che l’Ia aiuterà a separare le attività tipiche della macchina da quelle squisitamente umane. Nicola Colacino (docente di Diritto Internazionale Scuola Superiore a Ordinamento Speciale della Difesa) ha sottolineato come l’Ia sia soggetta a tre livelli di normazione. Questo perché è avvertito come uno strumento da trattare con cautela dato che può trasformare della realtà. Inoltre, lo spazio per l’uomo tende a ridursi, con la macchina che poco a poco riesce a fare quella che fa l’uomo. In particolare, relativamente all’attività dei professionisti c’è la difficoltà di ben definire la prevalenza della componente umana. Nicola Fiore (Comitato italiano Ingegneria dell’Informazione C3i), nel sottolineare il ruolo e l’attività del Comitato C3i, ha affermato che i dati dell’Ia devono sempre essere mediati dal professionista. Sulla stessa linea d’onda Elio Masciovecchio (vicepresidente del Cni) che ha detto: “Cambiano gli strumenti, ma l’ingegnere, il progettista resta sempre tale. Il professionista è sempre colui che assume la responsabilità finale. E’ fondamentale che dietro l’Ia ci sia un’intelligenza naturale”. ‘Dalla Legge Merloni al principio di risultato-Trent’anni di contratti pubblici alla ricerca di efficienza’ il titolo del secondo approfondimento dedicato al Correttivo del Codice dei contratti. Arturo Cancrini (studio legale Cancrini & Partners) ha ricordato come storicamente le direttive comunitarie siano state sempre concentrate sulle gare, trascurando l’attenzione dovuta alla realizzazione finale delle opere. Inoltre, ha sottolineato la necessità di mettere al centro il progetto e il professionista che lo elabora. Tutti gli interventi legislativi dopo il 1994 hanno ragionato in termini di sanzione. Il Correttivo individua finalmente il principio del risultato. Su una simile lunghezza d’onda Pietro Baratono (esperto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) che ha ricordato l’art.4 del Correttivo, basato sul principio del risultato, e gli importanti interventi in termini di semplificazione. Infine, ha affermato con forza la necessità di rimettere mano alle tariffe relativi al lavoro dei professionisti. Gianluca Rovelli (consigliere del Consiglio di Stato) ha sottolineato che il correttivo ha avuto un impatto positivo soprattutto sull’equo compenso, una scelta di equilibrio e di chiarezza da parte del legislatore. Sulla questione dei subappalti ha detto che il correttivo ha portato qualcosa di positivo in merito alla disciplina delle piccole e media imprese e sulla tutela dei lavoratori. Giuseppe Latour (Il Sole 24 Ore) ha ricordato come il Codice dei contratti sia stato oggetto di ben 264 modifiche, molte delle quali opportune, ma esiste la necessità di garantire unità e stabilità delle norme ed evitare il diluvio degli interventi. Sandro Catta (consigliere del Cni), ha poi illustrato alcuni dettagli del Correttivo, soffermandosi, in particolar modo, sugli aspetti relativi all’equo compenso.C’è stato anche uno spazio-dibattito riservato agli Ordini territoriali sui temi congressuali. A sostenere il confronto per il Cni sono stati Remo Vaudano (vicepresidente vicario) e Giuseppe Maria Margiotta (consigliere segretario).
(Adnkronos) - "Il 92% degli intervistati, su un campione di 2000 persone, dice che la salute delle persone e quella del pianeta sono assolutamente interconnesse tra di loro. E tra gli obiettivi dell'Agenda 2030 mette al primo posto la salute e il benessere. Questo che cosa significa? Che la sostenibilità è entrata nella sfera del benessere quotidiano, cioè nel modo in cui mangiamo, ci muoviamo, lavoriamo, respiriamo". Così Paola Aragno, vicepresidente Eikon Sc intervenendo all’appuntamento Adnkronos Q&A, 'Sostenibilità al bivio', questa mattina al Palazzo dell’Informazione a Roma, illustrando i dati di una ricerca di Eikon Sc per la Social Sustainability Week. "La sostenibilità non significa ridurre solamente le emissioni ma significa vivere meglio. L'economia circolare diventa strategica se ha una funzione anche sociale, per cui rigenera non solo le risorse ma la salute, le competenze, i valori", osserva. "Se andiamo a guardare anche ai giovani, cioè a quelli che saranno i nostri protagonisti della sostenibilità, della transizione, il 65% si sente coinvolto negli obiettivi dell'Agenda 2030 e il 70% dice che si sentirebbe più motivato a lavorare in un'azienda che tiene conto ed è molto attenta alla sostenibilità. Per cui i giovani vogliono delle aziende coerenti, a 360 gradi, capaci di unire impatto ambientale, ma anche benessere", conclude.