(Adnkronos) - Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato che i resti di due ostaggi sono stati trasferiti alla Croce rossa a Gaza, dopo che Hamas aveva annunciato che avrebbe consegnato i corpi. "Secondo le informazioni fornite dalla Croce rossa, due bare contenenti gli ostaggi deceduti sono state trasferite alla loro custodia e sono in viaggio verso le truppe Idf nella Striscia di Gaza", si legge in una dichiarazione dell'esercito israeliano e dell'agenzia di sicurezza. Promettendo il disarmo di Hamas e la demilitarizzazione di Gaza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato: "Se lo faranno forze straniere, benissimo. Se non lo faranno, lo faremo noi". "Decidiamo e agiamo", è il messaggio recapitato in apertura della cerimonia di laurea dei cadetti dell’Accademia militare Bahad 1, nel sud di Israele, da Netanyahu che ha sottolineato: "Israele ha ancora molto lavoro da fare. Se Hamas continuerà a violare esplicitamente il cessate il fuoco, subirà attacchi potenti come quelli di due giorni fa e di ieri". "Decidiamo, e agiamo ogni volta che è necessario per rimuovere minacce immediate dalle nostre truppe", ha aggiunto. Le dichiarazioni del premier israeliano sono arrivate mentre crescono in patria le critiche per le restrizioni statunitensi che, secondo alcuni, avrebbero limitato la risposta israeliana agli attacchi di Hamas contro i soldati dell’Idf. Gli Stati Uniti nel frattempo stanno conducendo colloqui riservati con diversi Paesi per formare una forza internazionale di stabilizzazione da dispiegare a Gaza nelle prossime settimane. A rivelarlo è Axios, citando fonti coinvolte nel processo. Il piano, promosso dall'amministrazione di Donald Trump, prevede la creazione di una nuova forza di polizia palestinese - addestrata e controllata da Stati Uniti, Egitto e Giordania - affiancata da contingenti militari provenienti da Paesi arabi e musulmani come Indonesia, Azerbaigian, Egitto e Turchia. Nell'idea degli organizzatori, la International Stabilization Force (Isf) rappresenterebbe la condizione necessaria per un ulteriore ritiro israeliano da Gaza e avrebbe il compito di proteggere i confini impedendo il traffico di armi. "Se non avremo una sicurezza e una governance affidabile a Gaza, rischiamo che Israele torni ad attaccare in continuazione", ha spiegato una fonte vicina ai negoziati. Ma l'iniziativa presenta dei nodi difficili da sciogliere per le diplomazie: la partecipazione turca è fortemente osteggiata da Israele, e il dispiegamento dell'Isf necessita del consenso di Hamas, a cui viene chiesto di rinunciare almeno parzialmente al controllo del territorio e delle armi. Un alto funzionario americano ha sottolineato che "è meglio muoversi lentamente e farlo bene, perché non ci sarà una seconda possibilità". Washington sta lavorando a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che offra una base legale alla missione, pur mantenendo il comando operativo in mano statunitense. "Nessuno vuole restare fuori da un’iniziativa di Trump - ha ammesso una delle fonti - ma chi conosce la storia di questo conflitto sarebbe folle a non essere scettico". "Si prevede che gli intensi combattimenti nella Striscia di Gaza finiranno, ma ci attendono ancora molte sfide su diversi fronti e non cesseremo di agire finché non le avremo vinte., ha detto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz intervenendo alla cerimonia di laurea dei cadetti dell'Idf alla scuola ufficiali Bahad 1 nel sud di Israele. "Non ci fermeremo finché non realizzeremo gli obiettivi generali che ci siamo prefissati ha aggiunto - la smilitarizzazione di Gaza e lo smantellamento delle armi di Hamas, insieme alla completa distruzione dei tunnel del terrore". "Israele insisterà sulla piena attuazione dell'accordo - ha detto ancora - e non si fermerà finché non saranno tornati a casa, per la sepoltura in Israele, tutti gli ostaggi caduti, oltre ai comandanti e ai soldati". Riguardo agli Houthi sostenuti dall'Iran nello Yemen, Katz ha avvertito che "gli Houthi pagheranno un prezzo elevato per i loro tentativi di colpire il fronte interno israeliano negli ultimi due anni. Non abbiamo ancora detto l'ultima parola".
(Adnkronos) - Sempre più giovani vivono un senso diffuso di smarrimento, alimentato da pressioni esterne, aspettative elevate, confronto costante con gli altri e mancanza di riferimenti solidi. Una ricerca condotta su oltre 1.600 giovani tra i 18 e i 30 anni, conferma che ansia, paura del fallimento e incertezza sul futuro sono esperienze quotidiane e condivise. Da qui l’urgenza di fornire strumenti nuovi, concreti e accessibili per affrontare queste sfide in modo consapevole. Di questo si è discusso a Roma, presso la Sala Tatarella del Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, durante la presentazione del volume 'Dai forma al tuo talento', scritto da Patrizia Fontana – head hunter, coach, fondatrice di Talents in Motion e partner del progetto Previverso, nato in collaborazione con Arca fondi Sgr, edito da FrancoAngeli. Dopo i saluti istituzionali di Walter Rizzetto, presidente XI commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, moderati da Roberto Sommella, direttore MF Milano Finanza, si sono succeduti con l’autrice Patrizia Fontana, Livia De Giovanni prorettore per la didattica e la qualità della luiss, Ciro Cafiero Founding partner studio legale Cafiero Pezzali e Associati, Giovanna Jona Lasinio, direttrice del dipartimento di scienze statistiche dell’università La Sapienza, Mauro Marè professore della Luiss e presidente Mefop, Elena Panzera, senior hr vice president Sas emea&ap e Alessandro Profumo, presidente Advisory Board di Rialto Ventures Capital. Ha chiuso i lavori Antonio Calabrò presidente di Museimpresa e della Fondazione Assolombarda. Durante l’incontro Patrizia Fontana ha sottolineato: "Tutte le generazioni affrontano difficoltà, ma quella attuale vive in un equilibrio precario tra incertezze e aspettative e l’ansia per i giovani adulti – e non solo - è diventata una compagna di vita costante. Dai forma al tuo talento vuole offrire un metodo per sviluppare una mentalità nuova e vincente. Unendo neuroscienze, psicologia comportamentale e spiritualità laica, il libro guida il lettore da un punto di vista nuovo verso la sua realizzazione, facendogli scoprire le proprie potenzialità e il percorso individuale più giusto per svilupparle”. Il volume propone strumenti pratici per allenare un 'cervello agile', capace di gestire emozioni, ansie e paure, e invita ad agire 'qui e ora' per costruire un futuro personale e professionale appagante. Nel contesto attuale, segnato da un’elevata e pervasiva incertezza, questo libro si propone come un itinerario per la formazione di una 'mentalità ordinariamente vincente': non un dono riservato a pochi, ma un atteggiamento accessibile a chiunque scelga di coltivare una consapevole disposizione interiore. Tale mentalità si manifesta come attitudine a superare i limiti imposti dall’esperienza quotidiana, attraverso l’espressione autentica dei propri talenti soggettivi e l’orientamento verso obiettivi significativi che diano senso all’azione e ispirino il successo stesso. In questa sintesi si radica il metodo A.l.t.o. — un percorso di sviluppo che trasforma l’ordinario in straordinario, facendo dell’equilibrio tra ambizione, consapevolezza e disciplina la chiave per superare le proprie frontiere interiori. Attraverso esempi e riflessioni, Fontana esplora il potere della mente, la percezione della realtà e l’impatto dei pensieri e delle intenzioni sulle nostre azioni, fino a illustrare tecniche di visualizzazione, manifestazione e gratitudine per mantenere una prospettiva positiva ed orientata alla crescita. Un testo chiaro e profondo, che parla ai giovani ma anche a genitori, insegnanti, coach, recruiter e professionisti che lavorano con le nuove generazioni. Dai forma al tuo talento è un invito a trasformare vulnerabilità e dubbio in forza e ricerca, sviluppando una mentalità vincente fondata sulla consapevolezza di sé e sulla capacità di adattarsi al cambiamento. “Questo libro è anche un messaggio per le Istituzioni, per il mondo produttivo e formativo: oggi non possiamo più parlare di futuro del lavoro senza mettere al centro la persona. Il talento nasce infatti dall’impegno, dall’aggiornamento continuo e dall’incontro tra competenze e consapevolezza", dichiara Walter Rizzetto (Fdl), presidente della commissione lavoro della Camera dei Deputati. Elena Panzera, hr director vp emea-Ap Sas e presidente di Aidp Lombardia, ha ricordato: “Le aziende devono ripensare alla formazione, passando da una logica trasmissiva ad una trasformativa, nella quale relazione, intuizione, talento e attenzione all'unicità della persona sono centrali” mentre Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa e della Fondazione Assolombarda, ha concluso: “Credo che l’Italia non sia lungimirante e generosa con le sue ragazze e i suoi ragazzi. La riprova sono i quasi 100mila laureati che nel corso degli ultimi anni hanno scelto di andare all'estero per trovare migliori condizioni di vita e di lavoro. Occorre investire su una formazione di qualità. Purtroppo destiniamo poco del Pil nell’istruzione. Le nostre ragazze e ragazzi meritano attenzione e rispetto, anche severità. Si tratta di essere ambiziosi e capaci e di costruire un futuro diverso da quello che abbiamo vissuto in passato”.
(Adnkronos) - "Negli ultimi vent’anni la povertà energetica in Italia ha colpito in media l’8% delle famiglie, ma nel 2023 il dato è salito al 9%, con un aumento dell’1,3% rispetto all’anno precedente". Lo ha affermato Paola Valbonesi, presidente dell'Osservatorio Italiano sulla povertà energetica (Oipe), in occasione della presentazione del volume “Povertà energetica e accesso equo all’energia: una riflessione sulla società contemporanea”, realizzato dalla Fondazione Banco dell’energia in collaborazione con l’Università Luiss. "L’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica sta lavorando per rendere questa misurazione più granulare, così da individuare il rischio anche a livello metropolitano e orientare politiche più mirate. Un ulteriore focus su cui stiamo lavorando è quello sulle edilizia residenziale pubblica, quindi sulle case popolari, perché sappiamo che lì ci sono le famiglie più vulnerabili e stiamo cercando di capire quali sono gli interventi da fare. In questi contesti l’efficientamento energetico può generare benefici ambientali e un risparmio diretto".