(Adnkronos) - Nel presepe, quest'anno Gesù è una bambina. E' l'iniziativa di Don Vitaliano Della Sala, nella chiesa di Capocastello a Mercogliano, in provincia di Avellino. Il sacerdote, che spesso ha assunto posizioni vicine ai no global, spiega la decisione in un lungo post pubblicato nella notte di Natale. "La notte di Natale del 1223 San Francesco, a Greccio, 'inventò' il Presepe, per avvicinarsi il più possibile all'esperienza unica del primo Natale. Il Presepe doveva parlare alla gente del suo tempo e da allora, racconta la povertà incarnata in ogni tempo (e come potrebbe raccontare altro!). Poi sono nati quelli artistici, in una specie di cristallizzazione della Natività, ma sempre con qualche aggiunta di riferimenti contemporanei, a volte discutibili: i vestiti delle statuine, le botteghe, le statuine con il volto dei vip!", scrive Don Vitaliano. "Da allora il Presepe parla di noi e dell'impoverimento che colpisce tutti, soprattutto i più poveri; parla della guerra e dei migranti. Anche quest'anno, nella mia parrocchia, ci stiamo preparando alla Tua venuta: l'albero è pronto, così le luci per le strade, i regali da scambiarsi; il presepe sta prendendo forma. Ho tirato fuori l'antica e polverosa statuina di cartapesta che Ti rappresenta e che la notte di Natale riceve il tradizionale bacio dei fedeli. Ti raffigura roseo, biondo, con gli occhi azzurri, ben nutrito e con la camicina di trine", prosegue il sacerdote. "Non Ti dispiacere se non mi dice niente: questa statuina poco Ti rassomiglia e Tu lo sai. Anche quest'anno mi sono chiesto: oggi come nascerebbe Gesù, dove e in quale situazione si incarnerebbe? E ho pensato a come sarebbero andate le cose se fossi nato 'Bambina'! Ti ringrazio per avermi tolto dall'imbarazzo di immaginarti presente in una statua di cartapesta e ti ringrazio perché sei bambina e bambino di carne, perché sei i bambini e le bambine della Palestina e della Striscia di Gaza, dell'Ucraina e del Sud Sudan e sei tutti gli ultimi e diseredati della terra: sei senza casa, senza terra, senza lavoro, senza alimenti, senza salute, senza educazione, senza libertà, senza giustizia, senza indipendenza, senza democrazia, senza pace, senza patria, senza domani; sei il barbone, il drogato, l'extracomunitario, il diversamente abile, il malato di mente", prosegue. "Non sei mai l'Erode di turno, il potente, il superbo, il ricco! E ripenso al racconto del Vangelo sulla Tua nascita: così sobrio e scarno rispetto alle oleografie edulcorate della tradizione, ai presepi di sughero e cartapesta diventati opere d'arte che ci parlano della sensibilità e del gusto di epoche passate, ma non sanno dirci più nulla di Te; penso al Natale della pubblicità che vuole addirittura farci dimenticare di Te. E' cosi scarno il racconto dei Vangeli perché vuole essere riempito da noi, perché Tu o ti incarni ogni volta nella storia reale e concreta, tra le pieghe e negli scarti della Storia, quella decisa dai potenti e dai violenti, oppure non vieni!", dice ancora Don Vitaliano. Quindi, "quest'anno nasci anche donna, come quelle maltrattate, vendute, violentate. Ti incarni donna per indicare - a quei teologi che ancora dicono che siccome sei nato maschio, solo i maschi possono sentirsi chiamati al presbiterato - la strada che non discrimini più le donne che chiedono di poter essere preti; diventi uno di noi, un essere umano che, come Te, Maria e Giuseppe, non trovano posto nell'alloggio che è il nostro Paese, l'Italia, e si arrangiano in una roulotte, mangiatoia del terzo millennio; nasci profugo come Te con Maria e Giuseppe, che foste migranti in Egitto", spiega il sacerdote. "Da quello “inventato” da San Francesco d'Assisi a quelli di oggi, il Presepe deve entrare nella vita e la vita nel Presepe. Presepe significa mangiatoia: mangiatoia di cartoni e giornali dove dormono i poveri, in una odierna strage degli Innocenti. Perciò il Presepe ogni anno infonde in noi tanta speranza. Una speranza che è anche una promessa, la grande promessa di Dio racchiusa nel Natale: Egli condivide sempre la sofferenza dell'umanità provocata dall'Erode di turno", dice ancora. "Perché Dio ha deciso di intrufolarsi nella Storia e diventare uno di noi, un essere umano pure lui; e non è una lezione da poco! Bisogna pensare con terrore, e non per un momento soltanto, alla voglia attualmente diffusa di non mescolarsi agli altri, bisogna pensare con sgomento ai miti risorgenti della razza, ai rigurgiti di autoritarismo e di teocrazia, al modo in cui trattiamo le donne, gli stranieri, i diversi, chi non la pensa come noi! E invece, apriamole bene le nostre orecchie all'annuncio di Dio: è iniziato il grande melting pot tra noi e Lui, il Dio meticcio. Prepariamoci ad adorarlo, a cadere in ginocchio, sconvolti, davanti al nostro Dio che quest'anno si incarna anche nelle donne. Come 2000 anni fa, Dio irrompe nel nostro oggi attraverso la semplicità del Presepe: di quella semplicità che cambia la Storia e la Chiesa, e fa progredire tutta l'umanità", conclude il sacerdote.
(Adnkronos) - Renzo Iorio è il nuovo presidente di Federterme Confindustria, l’associazione che dal 1919 rappresenta il sistema termale italiano. Subentra a Massimo Caputi alla guida di un settore strategico non solo in ambito sanitario, ma anche per lo sviluppo turistico, territoriale, occupazionale e della salute termale del Paese. Nel suo primo intervento, Iorio ha ribadito il ruolo chiave delle terme come motore di benessere, coesione sociale e sviluppo locale: "Federterme Confindustria è un punto di riferimento imprescindibile per le politiche attive del settore termale. Le terme costituiscono un presidio economico e sociale insostituibile per le aree interne, generando occupazione qualificata, attrattività territoriale e servizi essenziali per le comunità locali. Sotto la mia presidenza, intensificheremo la difesa delle terme dotate di autentica acqua termale, tutelando il loro valore terapeutico esclusivo, e daremo impulso a un ambizioso programma di ricerca scientifica, con studi clinici avanzati, trials randomizzati e collaborazioni con università e istituzioni sanitarie, per validare le proprietà terapeutiche delle acque, innovare le applicazioni cliniche e posizionare il termalismo all’avanguardia della medicina evidence-based, integrandolo con turismo e benessere sostenibile". Renzo Iorio è Consigliere di amministrazione con delega alle relazioni istituzionali e associative di Terme di Sirmione Spa dal 2017, nonché Adjunct Faculty Member presso la Luiss Business School. La sua carriera vanta expertise in consulenza aziendale, finanza d’impresa, M&A e gestione di partecipazioni in Italia e all’estero. Ha guidato per oltre vent’anni l’espansione della multinazionale Accor in Italia e Sud Europa, ricoprendo incarichi dirigenziali in Ferrovie dello Stato e Anas Spa. Sul piano politico e istituzionale, è vicepresidente vicario di Federturismo Confindustria, dopo aver presieduto Aica Confindustria, Federturismo e il Gruppo Tecnico Cultura & Sviluppo; è inoltre membro del Consiglio Direttivo dell’Unione Industriali di Napoli. Il Cavaliere del Lavoro Giacomo Gnutti, presidente e amministratore delegato di Terme di Sirmione Spa, ha commentato: “Formulo i migliori auguri di buon lavoro all’amico Renzo Iorio, che da anni condivide con noi le strategie aziendali. Sono certo che la sua profonda competenza del settore turistico e la sua esperienza del contesto Confindustriale e associativo, ricoprendo anche posizioni apicali, consentiranno a Federterme una nuova affermazione del termalismo italiano, patrimonio economico, sanitario e turistico, secondo in Europa dopo la Germania e quinto nel mercato mondiale”.
(Adnkronos) - Opere di bonifica e rimboschimento, casette-nido per gli uccelli, un catasto dei ghiacciai Alpini. Il Gruppo Sanpellegrino rinnova il proprio impegno per la tutela dell’acqua, degli habitat montani e della biodiversità in Alta Valtellina illustrando i primi risultati dello studio dei servizi ecosistemici e gli interventi implementati negli ultimi anni in queste aree colpite dalla tempesta Vaia nel 2018. L’eccezionale evento atmosferico aveva infatti abbattuto circa 115 ettari di foresta solo nel Comune di Valdisotto e, per la maggior parte, nella zona di Cepina dove di trova lo stabilimento di Levissima. (Video) I progetti di riforestazione sviluppati da Sanpellegrino insieme al Comune di Valdisotto, al Consorzio Forestale Alta Valtellina e all’Università degli Studi di Milano, avviati nel 2023, segnano un importante risultato, nel solco di un intervento più ampio che proseguirà fino al 2027 con ulteriori opere di bonifica, rimboschimento e bioingegneria del suolo per ridurre la caduta di massi e frane e limitare l’erosione. Dal 2028 al 2033 è inoltre prevista una terza fase dedicata alla manutenzione del bosco rigenerato dopo questi interventi. Parallelamente, il Gruppo Sanpellegrino, con il supporto dell’Università degli Studi di Milano e del Consorzio Forestale dell’Alta Valtellina, ha analizzato le opere effettuate nel biennio 2024-2025 - ed eseguito una valutazione dei servizi ecosistemici - ovvero i benefici che la natura fornisce e che contribuiscono alla stabilità ambientale ed al benessere dell’uomo. I primi risultati, presentati oggi, hanno evidenziato, attraverso indicatori ambientali ed economici, i danni provocati da Vaia e i benefici ripristinati grazie agli interventi di riqualificazione. In particolare, i 115 ettari di foresta danneggiata nel Comune di Valdisotto hanno portato a una perdita dello stock di legname superiore a 28mila metri cubi. Grazie alle prime tranche di lavori, ad oggi, sono stati fatti interventi su 51 ettari di bosco di cui: 18 ettari di recupero di piante schiantate o colpite dal bostrico (un coleottero la cui proliferazione è stata favorita dalla marcescenza degli alberi caduti), 9 ettari di rimboschimenti e 24 ettari di interventi preventivi. Sono stati rimossi 4.500 metri cubi di legno compromesso e piantati 15mila alberi appartenenti a otto specie differenti. Secondo lo studio sui servizi ecosistemici realizzato dall’Università degli Studi di Milano, le opere di riforestazione condotte nelle aree più colpite della zona di Cepina (Comune Valdisotto) consentiranno un aumento del valore della provvigione pari a 260mila euro: nello specifico passerà da 1.140.000 euro a 1.400.000 euro (calcolato sull’ultimo dato disponibile del prezzo del legname). Tutti questi interventi, valutati secondo indicatori scientifici, porteranno benefici quantificabili nel tempo, tra i quali anche un incremento del volume di acqua rigenerata stimato in circa 1,4 milioni di metri cubi (2023-2035). È in corso, inoltre, un’indagine sui servizi turistici dell’area di Bormio, basata su oltre 300 questionari, che consentiranno di valutare la percezione del territorio da parte di residenti e visitatori, il valore dei servizi socioeconomici, principalmente legati al turismo e la disponibilità a contribuire economicamente alla preservazione di questo habitat. Un altro progetto, messo in campo da Sanpellegrino, è quello delle 'Casette nido', realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Milano, il Consorzio Forestale Alta Valtellina e il Parco Nazionale dello Stelvio, per contribuire alla tutela della biodiversità ornitologica nelle aree colpite da Vaia. La tempesta aveva compromesso in modo significativo anche la presenza di specie insettivore come la cincia nera, che nidifica esclusivamente in cavità presenti in alberi maturi. Per favorire la ricolonizzazione naturale, sono state installate 40 casette-nido attualmente monitorate dai ricercatori attraverso 50 punti di ascolto, che hanno permesso di osservare già le prime covate. In aggiunta, sono state posizionate 10 casette-nido dedicate alla civetta nana, un rapace simbolo delle alte quote e specie a rischio. Da oltre 17 anni Sanpellegrino, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e le istituzioni locali della Valtellina, sostiene la tutela degli ambienti montani locali. Questa collaborazione ha portato, negli anni, alla realizzazione del primo catasto di tutti i ghiacciai Alpini - con dati e informazioni sui 903 ghiacciai presenti sulle nostre montagne - e alla realizzazione di un programma di studio della criosfera. Le ricerche sono partite dal bacino glaciale Dosdè-Piazzi, da cui sgorga l’acqua Levissima, e dal 2014 le attività di campo includono anche il Ghiacciaio dei Forni, nel Parco dello Stelvio. “Proteggere i territori in cui sgorgano le nostre acque minerali è da sempre parte integrante del nostro impegno, ma oggi tutelare la biodiversità, minacciata dai cambiamenti climatici, come l'evento atmosferico estremo di Vaia, richiede uno sforzo ancora più grande. Continuiamo quindi ad adottare un approccio scientifico, lavorando insieme ai nostri partner per rigenerare i cicli idrologici e gli ecosistemi locali. Ci impegniamo, inoltre, a mettere a sistema, con le istituzioni e le realtà dei territori in cui siamo presenti, le esperienze già avviate, come il progetto per i ghiacciai - che portiamo avanti da più di 17 anni - il progetto Vaia, e a costruire insieme nuove partnership volte a sviluppare soluzioni innovative per affrontare le sfide future, ha dichiarato Ilenia Ruggeri, direttore generale del Gruppo Sanpellegrino. “L’obiettivo del Parco nazionale dello Stelvio è quello di rendere gli ecosistemi più resilienti, affinché siano in grado di assorbire gli impatti - ambientali, sociali o economici, che inevitabilmente attraversano un territorio vivo. La ricerca e le iniziative di sensibilizzazione, supportate anche da Levissima, nella nostra lunga collaborazione, ci consentono oggi di intervenire con misure calibrate sui luoghi e sui loro limiti ecologici e di trovare infine un equilibrio tra tutela, fruizione e sviluppo economico e locale”, ha affermato Franco Claretti, direttore Parco Nazionale dello Stelvio. “La Tempesta Vaia ha messo in evidenza la vulnerabilità degli ecosistemi forestali nei confronti dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi, rendendoci più consapevoli delle sfide future che i gestori forestali dovranno affrontare e inducendoci a ripensare le strategie di intervento tradizionali - ha aggiunto Michele Franzini, dottore Forestale del Consorzio Forestale Alta Valtellina - Il sostegno del Gruppo Sanpellegrino ci sta permettendo di affrontare con continuità questo percorso così importante, mentre la collaborazione con l’Università degli Studi di Milano sta orientando le nostre scelte, aiutandoci a definire con rigore scientifico delle azioni mirate per affrontare dei fenomeni così complessi”. “Con Levissima proseguiamo una collaborazione sui ghiacciai della Lombardia, e non solo, attiva da 17 anni, per misurare gli effetti del cambiamento climatico sulla loro riduzione e condizioni superficiali, grazie a stazioni meteo automatiche, droni e satelliti, utili anche per ricostruzioni 3D e mappatura dei rischi ambientali. Oggi questa esperienza sostiene una nuova sfida: stimare il valore economico dei servizi ecosistemici dell’Alta Valtellina, dalle foreste alla criosfera. Un lavoro innovativo che colma un vuoto scientifico e offre dati concreti per decisioni territoriali più consapevoli", ha dichiarato Antonella Senese, Università degli Studi Milano.