(Adnkronos) - Dopo una serie di anteprime estive, ripartirà da Torino lo spettacolo teatrale ‘Lunga vita agli Alberi’, un progetto unico che intreccia divulgazione scientifica, comicità e suggestione scenica per raccontare la straordinaria intelligenza del mondo vegetale. Un viaggio appassionato e sorprendente ideato da una coppia di eccezione, Giovanni Storti e Stefano Mancuso, con la regia di Arturo Brachetti. A sostenere il progetto come principale partner dello spettacolo, prodotto da Agidi in collaborazione con Elastica, è il Gruppo Saviola, attivo a livello mondiale nella produzione del Pannelli Ecologico 100% legno riciclato. Saviola da oltre 30 anni dà nuova vita al legno post-consumo, trasformandolo in pannelli ecologici senza abbattere neanche un albero e ogni anno realizza oltre 1,5 milioni di tonnellate di legno riciclat, l’equivalente di più di 10.000 alberi salvati. La direzione di Arturo Brachetti, le competenze in materia dell’attore e attivista Giovanni Storti, da tempo volto sensibile alle tematiche ambientali, e del professore Stefano Mancuso, tra le massime autorità mondiali nello studio della neurobiologia vegetale costituiscono il cuore di uno spettacolo unico nel suo genere. Un viaggio teatrale in tre atti - radici, fusto, chioma - che accompagna il pubblico alla scoperta delle strategie, dei comportamenti e del ruolo fondamentale delle piante nella vita sulla Terra. Il legame tra Gruppo Saviola e Giovanni Storti nasce da una condivisione di valori ambientali che li unisce da tempo: l’attore, è il volto della campagna di comunicazione di Saviola ‘Nuova vita al legno, lunga vita agli alberi’, promossa dall’azienda per sensibilizzare sull’importanza del riciclo del legno e della tutela delle foreste nel settore del legno-arredo. “Saviola è da sempre un’azienda amica delle foreste ed essere main partner di uno spettacolo come Alberi è per noi un modo per proseguire nel percorso di diffusione della cultura della sostenibilità - commenta Alessandro Saviola, presidente del Gruppo - con Giovanni Storti e Stefano Mancuso condividiamo un obiettivo comune: sensibilizzare attraverso linguaggi nuovi e coinvolgenti, unendo sapere, scienza e visione green”.
(Adnkronos) - L'Italia torna protagonista sulla scena internazionale della birra artigianale grazie ai prestigiosi riconoscimenti ottenuti all’European beer star 2025, una delle più importanti competizioni brassicole al mondo. Nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi mercoledì a Drinktec a Monaco di Baviera, i birrifici italiani hanno conquistato ben 37 medaglie in diverse categorie, confermando l’eccezionale livello qualitativo raggiunto dalla produzione nazionale. Protagonista assoluto è stato il birrificio 50&50, già vincitore come 'Birrificio dell’anno' a Birra dell’anno 2025, concorso nazionale organizzato da Unionbirrai, che si è distinto anche all'European beer star con 5 medaglie, tra cui l’oro nella categoria New-Style Lager con Slo MO e l’oro nella categoria Flavoured o Pastry Stout con OX&Donkey. Molti i birrifici artigianali italiani che hanno visto premiate le proprie birre: MC77, Birra Perugia, Birrificio Lambrate, Bozner Weisse, Birrificio Manerba, Giustospirito, Birrificio del Forte, Birra 100Venti, Birrificio WAR, Pintalpina, Biren, Elvo Brewery, Birra Puddu, Beha e Mastri Birrai Umbri, tra gli altri. “Siamo orgogliosi - dichiara Simone Monetti, segretario generale di Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti italiani - dei nostri birrifici: questi premi confermano come la birra artigianale italiana sia ormai un punto di riferimento riconosciuto anche a livello internazionale. I risultati ottenuti all’European beer star 2025 testimoniano l’alto livello qualitativo, la creatività e l’identità unica della nostra produzione. Complimenti a 50&50 per l’ennesima conferma di eccellenza dopo il successo a Birra dell’anno, ma anche a tutti gli altri birrifici artigianali che con passione portano alto il nome dell’Italia brassicola nel mondo”. Con 72 categorie in gara e un panel internazionale di degustatori composto da esperti di oltre 30 Paesi, l'European beer star si conferma una vera e propria 'Champions League' della birra, e il risultato ottenuto dai birrifici italiani è la dimostrazione di un comparto in piena crescita, capace di competere e vincere anche nei contesti più esigenti. Unionbirrai continuerà a supportare la crescita del comparto e a valorizzare i successi di una filiera che unisce artigianalità, innovazione e cultura del bere consapevole.
(Adnkronos) - "L’agricoltura campana è una componente essenziale del sistema economico regionale: circa il 13% del valore aggiunto complessivo arriva dalla filiera agroalimentare, che comprende agricoltura, distribuzione, ristorazione, turismo e commercio. Nel 2024 il valore della produzione agricola campana ha superato per la prima volta i 5,1 miliardi di euro. È un’agricoltura che sta bene, con punti di forza ma anche con alcune criticità”. Lo ha dichiarato Ersilia Di Tullio, responsabile strategica advisor di Nomisma, presentando la ricerca 'Agricoltura in Campania e nuovi scenari evolutivi' nell’ambito di Campania Mater. “Le criticità – ha aggiunto – sono legate soprattutto alla riorganizzazione del tessuto produttivo e al calo delle imprese agricole, in particolare nelle aree più svantaggiate, con ripercussioni sull’equilibrio socio-economico di quei territori. Allo stesso tempo, però, la Campania continua a distinguersi per produzioni di eccellenza che rappresentano vere e proprie bandiere del Made in Italy nel mondo. A ciò si aggiunge la capacità di intercettare i flussi turistici, una grande ricchezza per la regione”. Sul fronte dell’internazionalizzazione, Di Tullio ha ricordato che “con 5,7 miliardi di euro di export agroalimentare, l’agricoltura campana contribuisce per il 26% alle esportazioni regionali, un dato di assoluto rilievo. È fondamentale proseguire sulla strada della promozione del Made in Campania all’estero: già oggi il turismo, composto per il 53% da visitatori stranieri, rappresenta un biglietto da visita straordinario per i nostri prodotti”. Guardando alle prospettive future, la responsabile di Nomisma ha indicato la rotta: “Occorre costruire un’agricoltura sempre più multifunzionale, capace di arrivare sul mercato con produzioni ad alto valore aggiunto – dall’ortofrutta alla pasta, dalle conserve di pomodoro al vino – e al tempo stesso di diversificare e completare l’offerta. Questo consente non solo di rafforzare la competitività, ma anche di favorire l’insediamento dei giovani e mantenere viva l’agricoltura nelle aree più fragili, a rischio spopolamento”.