(Adnkronos) - Cibo e salute come due facce della stessa medaglia. È questo il filo conduttore del tavolo di lavoro “Cibo e Salute” coordinato dal professor Mauro Minelli, immunologo e docente di Scienze dell’alimentazione, nell’ambito della prima giornata di Campania Mater, il forum dedicato all’agricoltura campana in corso al Palazzo Reale di Napoli. “Salus e cibo sono un binomio strettamente collegato – ha dichiarato Minelli –. Ho coordinato un tavolo di lavoro all’interno di Campania Mater incentrato proprio sul rapporto tra alimentazione e salute, nel quale abbiamo realizzato e descritto una serie di percorsi focalizzati soprattutto sul ruolo prebiotico della dieta mediterranea. Siamo in Campania, e non potevamo che celebrare una nuova ridefinizione di questo stile di vita straordinario, riconosciuto a livello universale, che oggi assume un valore aggiunto grazie alla conoscenza del microbiota intestinale, un organo straordinariamente versatile che ci offre salute se nutrito con gli alimenti giusti”. L’immunologo ha evidenziato come la dieta mediterranea, con la sua ricchezza di fibre, legumi, cereali integrali, frutta e verdura, rappresenti una risorsa fondamentale per la crescita e la tutela del microbiota intestinale. “Nell’ambito degli alimenti che possiamo definire prebiotici – ha spiegato Minelli – la dieta mediterranea svolge un ruolo straordinario perché favorisce una biodiversità unica, che si traduce in protezione rispetto a obesità, diabete e disturbi intestinali. È un patrimonio da difendere con grande attenzione, perché curare l’agricoltura significa curare la salute, soprattutto oggi che la scienza medica ci offre nuove intuizioni e innovazioni capaci di orientare le nostre scelte alimentari”. Un passaggio, quello sul legame tra agricoltura e salute, che si inserisce perfettamente nello spirito di Campania Mater, concepito come laboratorio di confronto e di visione sul modello agricolo campano del futuro. “La scienza medica – ha aggiunto Minelli – ha bisogno di un’agricoltura orientata in una certa maniera, per poter estrarre da essa prodotti realmente utili alla nostra salute. È un’alleanza che va rafforzata, perché dal campo alla tavola si gioca la vera sfida del benessere collettivo”. Il tavolo “Cibo e Salute” ha confermato così la centralità del tema all’interno della due giorni, sottolineando come la tutela della biodiversità agricola campana e la valorizzazione della dieta mediterranea non rappresentino soltanto un elemento culturale e identitario, ma anche una strategia concreta di prevenzione sanitaria e di rafforzamento della qualità della vita.
(Adnkronos) - La Legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026, complice l’elevata fiammata inflazionistica del biennio 2023-2024, ha penalizzato come mai prima d’ora i pensionati con trattamenti sopra i 2.500 euro lordi (meno di 2.000 euro il netto). Secondo il Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali, la perdita legata alla mancata rivalutazione sarebbe quantificabile nei prossimi 10 anni in almeno 13mila euro; valore destinato a salire progressivamente fino ai 115mila per i percettori di assegni oltre i 10mila euro lordi (6.000 circa il netto). Un provvedimento iniquo che, 'lungi dal premiare il merito', penalizza proprio chi ha più contribuito al sistema, e peraltro non esente da possibili profili di incostituzionalità, con particolare riferimento alle quote di pensione calcolate con metodo contributivo, il quale prevederebbe la rivalutazione piena degli assegni. E' questa la fotografia scattata da Itinerari Previdenziali e Cida in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate 'La svalutazione delle pensioni in Italia': studio che analizza gli effetti sulle rendite dei meccanismi di rivalutazione delle pensioni applicati negli ultimi trent’anni, concentrandosi soprattutto sulle novità introdotte dalle più recenti manovre finanziarie. "In trent’anni - ha commentato Stefano Cuzzilla, presidente di Cida - le pensioni medio-alte hanno perso oltre un quarto del loro potere d’acquisto: una pensione da 10mila euro lordi al mese ha visto svanire quasi 180mila euro, l’equivalente di un anno intero di assegno. E' il simbolo di un sistema che punisce chi ha dato di più, mortifica i contribuenti più fedeli e incrina il legame di responsabilità tra generazioni. Le pensioni non sono un privilegio, sono salario differito, il frutto di una vita di lavoro e tasse pagate. Sono anche il più grande patto intergenerazionale che un Paese possa stipulare: chi lavora oggi sostiene chi ha lavorato ieri, nella certezza che domani il proprio impegno sarà riconosciuto. Chiediamo una scelta politica chiara: regole stabili, certezza del diritto e rispetto del merito. Perché senza fiducia non può esserci futuro né per i pensionati né per i giovani che oggi contribuiscono al sistema".
(Adnkronos) - “La nostra sfida è portare anche gli altri quattro dei dieci che oggi non scelgono il treno sul treno”, afferma Maria Annunziata Giaconia, direttore Operations Regionale (Trenitalia), a margine di Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti, tenutosi a Roma. “Con i nuovi convogli, più confortevoli e accessibili, vogliamo convincere chi oggi usa l’auto a scegliere il treno: spazi per carrozzine, prese per computer, biglietti digitali flessibili e indennizzi in caso di ritardo rendono l’esperienza di viaggio molto più moderna”, spiega. Giaconia sottolinea anche l’impegno sul fronte dell’intermodalità: “Abbiamo lavorato insieme al trasporto pubblico locale per l’ultimo miglio, integrando i servizi nella piattaforma Trenitalia così da raggiungere anche località non direttamente servite dal treno”.