(Adnkronos) - Gil Gerard, noto al grande pubblico per aver interpretato il capitano William 'Buck' Rogers nella serie televisiva cult di fantascienza 'Buck Rogers', è morto domenica 14 dicembre all'età di 82 anni. A darne notizia, come riporta 'The Hollywood Reporter', è stata la moglie Janet sui social, spiegando che l'attore viveva in Georgia e combatteva da tempo contro "una forma rara e aggressiva di cancro". Nato a Little Rock, in Arkansas, il 23 gennaio 1943, Gil Gerard - all'anagrafe Gilbert Cyril Gerard - è diventato un volto popolare della televisione americana tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta grazie alla serie prodotta da Universal Television e Glen A. Larson, andata in onda sulla rete Nbc dal 1979 al 1981 con il titolo originale "Buck Rogers in the 25th Century". Il personaggio di Buck Rogers, pilota Nasa ibernato accidentalmente e risvegliato nel XXV secolo dopo una guerra nucleare, conquistò il pubblico con un mix di avventura, ironia e fantascienza 'leggera', sull'onda del successo di Star Wars. All'inizio Gerard non era convinto di accettare il ruolo. "Avevo visto cosa era successo alla carriera di Adam West con Batman: temevo di restare intrappolato in un personaggio da fumetto", raccontò anni dopo. Eppure il film pilota del 1979 dal titolo 'Buck Rogers nel 25° secolo' fu un successo commerciale, entrando tra i 25 maggiori incassi dell'anno negli Stati Uniti, e spianò la strada alla serie tv. Accanto a Erin Gray (la colonnella Wilma Deering) e al robot Twiki, Gerard costruì un eroe diverso dal classico superuomo: spiritoso, umano, capace di cavarsela con intelligenza più che con la forza. "Il mio personaggio non era rigido né invincibile: risolveva i problemi sul momento", spiegò in un’intervista del 2017. Prima e dopo 'Buck Rogers', la carriera di Gerard fu intensa soprattutto in televisione. Aveva esordito come comparsa a New York, dopo aver lasciato l'Arkansas e aver studiato recitazione mentre guidava un taxi di notte per mantenersi. Negli anni Settanta apparve in oltre 400 spot pubblicitari e recitò nella soap 'I dottori' (1973-76). Nel 1977 al cinema fu tra i protagonisti di 'Airport ’77' e del film 'Hooch', da lui stesso ideato e prodotto. Negli anni successivi lavorò in numerosi film e serie tv, tra cui 'Sidekicks', 'Earth Force', 'Il tempo della nostra vita', fino a una comparsa nel 2016 in 'The Nice Guys' con Ryan Gosling e Russell Crowe. Non abbandonò mai del tutto la recitazione, partecipando anche a produzioni indipendenti e a progetti legati ai fandom della fantascienza. La sua vita personale fu complessa e spesso difficile. Sposato cinque volte, ebbe un figlio dall'attrice Connie Sellecca, sua moglie dal 1979 al 1987. Gerard parlò apertamente delle sue dipendenze da alcol, droga e soprattutto dal cibo, una battaglia durata decenni che gli costò, a suo dire, oltre un milione di dollari in opportunità lavorative. Nel 2007 raccontò il suo percorso di dimagrimento e rinascita nel documentario 'Action Hero Makeover', dopo un intervento di bypass gastrico. Nonostante le difficoltà, Gerard ricordava la propria esistenza senza rimpianti. In uno dei suoi ultimi messaggi ha scritto: "La mia vita è stata un viaggio incredibile. Le opportunità, le persone incontrate e l'amore dato e ricevuto hanno reso questi 82 anni profondamente appaganti. Non sprecate tempo in ciò che non vi entusiasma o non vi dà amore. Ci vediamo da qualche parte nel cosmo". (di Paolo Martini)
(Adnkronos) - “In occasione del convegno ‘LaborDì’ promosso dalle Acli di Roma, volto a favorire l'inserimento delle giovani generazioni nel mondo del lavoro, il Santo Padre Leone XIV rivolge agli organizzatori, ai relatori e ai presenti tutti il beneaugurante saluto. Egli esprime apprezzamento per l'importante iniziativa e auspica che essa susciti il coinvolgimento di istituzioni, imprese, educatori e comunità per individuare percorsi di formazione per creare spazi dove i giovani possano essere protagonisti della loro vita ed esprimere appieno i talenti”. E' quanto si legge in un telegramma inviato dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, in occasione dell’edizione 2025 dell’evento dedicato all’incontro tra giovani e mondo del lavoro, in svolgimento a Roma. "E’ necessario investire competenze tecniche ma anche in valori umani quali la creatività, solidarietà e la mutua cooperazione, perché il lavoro oltre a essere un mezzo necessario di sostentamento è anche luogo in cui la persona scopre la propria vocazione, cresce nella responsabilità e contribuisce al bene comune - prosegue il telegramma - il Sommo Pontefice, mentre assicura la sua preghiera affinchè l'evento sia momento fecondo di ascolto e di proposte concrete, capaci di accendere nuove luci sul futuro lavorativo della Capitale, di cuore invia la desiderata benedizione apostolica”.
(Adnkronos) - “Come accade per tutti i materiali, anche la plastica sta affrontando una necessaria metamorfosi. Non c’è infatti alcun materiale che oggi possa ignorare la necessità di ridurre il suo impatto” sull’ecosistema. Per raggiungere questo obiettivo disponiamo di “due strategie fondamentali: la prima è la circolarità, la seconda è la capacità di avere un progetto per il fine vita della materia. In questo contesto, il design ha un ruolo molto importante perché può accompagnare i prodotti anche nella relazione con l'utilizzatore” e promuovere “questa operazione”. Con queste parole Frida Doveil, curatrice della mostra Oltreplastica, è intervenuta in occasione dell’evento inaugurale dell’esposizione, realizzata da ADI Design Museum con il supporto di Eni, main partner del museo, e con la presenza in mostra di Versalis con Novamont e Finproject. L’esposizione nasce per rendere evidenti tutte le possibilità che il design ha oggi a disposizione per compiere scelte responsabili quando utilizza la plastica. “La mostra si occupa verticalmente del tema della plastica. Questo materiale è infatti stato un alleato potentissimo dell'innovazione nel secolo scorso, da alcuni chiamato proprio ‘il secolo della plastica’ - aggiunge la curatrice, spiegando come l’arrivo del composto di sintesi “ha spinto verso il miglioramento delle performance anche di altri materiali. Oggi però, accanto alla performance funzionale, dobbiamo guardare anche alla performance ambientale. La plastica sta facendo questa operazione, ma forse è meno visibile rispetto ad altri materiali, anche perchè si tende a pensare che la plastica vada sostituita. Invece, a dover essere sostituita è l’idea che abbiamo di questo materiale. La mostra, con il neologismo ‘Oltreplastica’, vuole suggerire l'idea di questo cambio culturale: dobbiamo vedere la plastica per quello che è già diventata e per l'opportunità che ci dà di fare plastica in una maniera sostenibile e consapevole”. L’esposizione ha un ruolo importante anche nel promuovere una riflessione sul tema della sostituzione dei materiali: “Ogni nuovo materiale entra in campo imitandone un altro - conclude - presentandosi come una proposta migliore o in sostituzione di un materiale precedente. Qui, ad Oltreplastica, vogliamo invece guardare ai materiali in un'ottica diversa, ossia concentrandoci su ciò che ci può aiutare a usare quello che è plastico in una maniera alternativa. Collaborano dunque, in questo universo, anche forme della materia che non hanno a che fare con i polimeri - magari originate dal legno o dai batteri o, ancora, dai funghi - le cui prestazioni però sono simili a quelle dei polimeri. Questo è molto interessante”.