(Adnkronos) - "Grandissimo Sinner, è monegasco e non paga le tasse". Fedez serve la seconda contro Jannik Sinner. Il rapper, nelle barre pubblicate oggi su Instagram, chiama in causa tra gli altri anche il tennista azzurro: "L'italiano ha un nuovo idolo si chiama Jannik Sinner. Purosangue italiano con l'accento di Adolf Hitler". I versi vengono discussi a La Zanzara, dove Fedez è ospite di Giuseppe Cruciani e David Parenzo. "Il rap analizza l'attualità e la realtà che ci circonda. Il verso non è una critica a Sinner, è semmai una critica al fanatismo italiano. Si chiama ironia...", dice l'artista, che venerdì e sabato si esibirà al Forum di Assago in due concerti. "Non è un attacco a Sinner, non lo conosco, non mi interessa. Non seguo... Chi è più ricco? Sinner molto più di me, è anche monegasco e paga molte meno tasse. Grandissimo Sinner, è monegasco e non paga le tasse. E' il numero 1, se potessi lo farei subito", confessa Fedez. "E' anti-italiano vivere a Montecarlo? Se non le paghi le tasse in questo paese, non puoi mettere becco in quello che succede qui. Io mi sentirei meno in diritto di pontificare. A Sinner secondo me non gliene frega nulla di come va l'Italia. E' altoatesino, vive a Monaco...", chiosa. A La Zanzara, Fedez affronta anche altri temi. Nell'ultima settimana, l'argomento più caldo è l'omicidio di Charlie Kirk. "Le idee di Kirk sono contestabili, ma lui utilizzava come metodo il dibattito, il fondamento della democrazia. Dal punto di vista del metodo era esemplare. Io trovo allucinante che la sinistra abbia fatto finta di nulla su un tema importantissimo, far finta di nulla significa allontanarsi dalla realtà. Chi sta dando la democrazia in mano alle destre è la sinistra. Chi oggi non è aperto al dibattito è rivolto a sinistra, che si sottrae al dibattito perdendo contatto con la realtà e voti", dice il rapper. La sinistra arriverà al governo? "Arriverà anche il turno di Elly Schlein, ma se continuano così non arriverà mai il loro turno...".
(Adnkronos) - Complessivamente nei primi 6 mesi del 2025 il mercato del lavoro in somministrazione ha fatto registrare un boom degli occupati a tempo indeterminato, che superano 149mila unità segnando un +5,4% rispetto agli oltre 141mila medi del primo semestre del 2024. A certificarlo, con Adnkronos/Labitalia, Assolavoro, l'associazione nazionale di categoria delle agenzie per il lavoro, che analizza l'andamento del comparto. Secondo l'analisi, il primo semestre 2025 ha registrato un leggero calo degli occupati totali e delle ore lavorate rispetto all’analogo periodo del 2024. Il numero medio mensile degli occupati in somministrazione pari a poco meno di 464mila unità è sceso infatti del 2,1%, rispetto all’analogo periodo del 2024 quando il volume medio di occupati era pari a 473mila. Nel settore della somministrazione di lavoro, il monte retributivo, ovvero il volume totale alimentato da tutti i contratti in somministrazione è risultato in crescita, sia pure molto lieve (+0,2%). L’andamento della somministrazione nel primo semestre 2025 è simile a quello registrato nel mercato del lavoro nel suo complesso rispetto al quale gli occupati mensili medi alle dipendenze con contratto tempo indeterminato sono passati da 15 milioni 945mila del primo semestre 2024 a 16miloni 391 mila nello stesso periodo del 2025 con una crescita del 2,8%. All’opposto i dipendenti con contratto a termine sono scesi da 2milioni 838mila a 2milioni 619mila con un calo pari al 7,7%. Per quanto riguarda il numero di occupati tramite agenzia anche nel primo semestre 2025, spiegano da Assolavoro, la somministrazione ha continuato a registrare due andamenti opposti nelle due componenti a tempo determinato e a tempo indeterminato: da un lato una decisa contrazione degli occupati in somministrazione con contratti a tempo determinato (-5,3%) che sono scesi come dato mensile medio a poco meno di 315mila rispetto ai 332mila dello stesso periodo dell’anno precedente e all’opposto, appunto, una crescita netta degli occupati con contratto a tempo indeterminato che superano 149mila unità segnando un + 5,4% rispetto agli oltre 141mila medi del primo semestre del 2024. Anche il monte ore lavorate e il volume di retribuzioni complessive dei contratti hanno seguito le stesse dinamiche con valori in crescita tra gli occupati a tempo indeterminato e andamenti in diminuzione tra gli occupati a tempo determinato. La crescita decisa degli occupati in somministrazione con contratto a tempo indeterminato nel periodo è riuscita a garantire il leggero incremento del monte salariale totale della somministrazione per effetto non solo del mero dato occupazionale ma anche per le retribuzioni mediamente più alte che si osservano in questo gruppo più qualificato di occupati in somministrazione. E secondo Francesco Baroni, presidente di Assolavoro "una lettura di questi dati, scevra da pregiudizi di sorta, evidenzia una volta di più il percorso di ulteriore e progressiva qualificazione del lavoro tramite le Agenzie. Alla riduzione dei dipendenti in somministrazione a tempo determinato corrisponde un continuo aumento di quelli da noi assunti con un contratto stabile. Si tratta di lavoratori che hanno la retribuzione e i diritti tipici del lavoro dipendente e livelli di soddisfazione non inferiori rispetto ai colleghi assunti stabilmente direttamente dalle aziende", sottolinea. "Lo staff leasing che taluni tendono a demonizzare rappresenta, invece, un istituto che risponde efficacemente alle esigenze di stabilità del lavoratore e di organizzazione interna dell’azienda. Chi confonde questo con le situazioni di sottotutela più diffuse, dalle finte partite iva alle cooperative spurie, dalle reti di impresa costituite solo per abbattere i costi del lavoro a tutte le forme di lavoro irregolare o addirittura in nero, è poco informato o in malafede", conclude.
(Adnkronos) - ''I cittadini italiani devono aver la possibilità di scegliere l'auto. In questo momento hanno difficoltà a scegliere l'eletrico. E' un percorso lungo, che necessita di qualche anno. Bene gli incentivi che arriveranno, ma non possiamo pensare di incentivare per sempre il settore''. Lo sottolinea il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto, in occasione di Eco Festival. ''La decisione Ue sui biocarburanti è stata una scelta 'sovietica'. Sono convinto che cadrà. La realtà ci porta a quello. E' del tutto naturale rendersene conto. La Ue si renderà conto anche di questo problema. Le auto diesel euro 6 diesl già oggi possono usare i biocarburanti''. Per quanto riguarda il nucleare il ministro ha affermato: ''Ci vorranno un paio d'anni. Sono realista. Do al Parlamento tutti i tempi necessari, se riesce ad approvarlo in tre mesi è meglio. Ormai negli ultimi 2 anni non si parla piu' di grandi impianti nucleari, ma saranno qualcosa di molto piccolo. Inoltre, spero, si creerà anche una situazione di coscienza e conoscenza, in cui è importante il ruolo della comunicazione. I giovani sono più aperti, gli anziani quando parlano di nucleare pensano all'atomica''.