(Adnkronos) - Amazon ha annunciato gli ultimi dati del report sull’impatto delle oltre 20.000 piccole e medie imprese (pmi) italiane che vendono sul suo negozio online. Di queste, oltre il 65% ha venduto anche al di fuori dei confini nazionali, registrando più di 1.2 miliardi di euro di vendite all’estero. Sul totale delle pmi presenti su Amazon, sono oltre 9.000 (più del 45%) quelle che provengono da aree rurali o a bassa densità di popolazione. Nel solo 2024, 6.000 di queste hanno registrato 500 milioni di euro di vendite all’estero. Lombardia, Campania, Lazio, Toscana ed Emilia-Romagna sono le prime cinque regioni più virtuose per valore di vendite all’estero e con il più alto numero di pmi locali presenti sul negozio online; Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Spagna sono i Paesi in cui le pmi italiane hanno venduto con maggiore successo. Questi i risultati presentati oggi in occasione dell’evento 'Il giro del mondo in 10 anni di vetrina made in Italy di Amazon' tenutosi a Milano, presso la sede dell’azienda. Tra gli ospiti presenti, rappresentanti istituzionali e 10 pmi partner di vendita di Amazon provenienti da 10 differenti regioni italiane, tra le prime ad aver creduto e aderito al progetto, integrando la vetrina made in Italy tra i propri canali di vendita. Nata nel 2015 dalla volontà di promuovere l’eccellenza della creatività e del saper fare italiano, la vetrina made in Italy di Amazon oggi supporta oltre 5.500 aziende del Made in Italy a vendere i propri articoli in undici Paesi del mondo. Sono più di 3 milioni i prodotti della vetrina messi a disposizione dei clienti a livello internazionale e 18 i percorsi regionali presenti all’interno della vetrina che ospitano le tipicità locali. Dal 2019, la vetrina gode della collaborazione di Agenzia Ice, che promuove e supporta le aziende che aderiscono al bando a vendere su Amazon e sulla vetrina made in Italy attraverso specifiche attività di marketing per l’e-commerce. Tra queste, un piano di formazione per la vendita online e di promozione dei loro prodotti, in Italia e all’estero. L’accordo tra Agenzia Ice e Amazon ha coinvolto finora oltre 2.800 pmi italiane e messo a disposizione dei clienti Amazon a livello internazionale più di 700.000 nuovi prodotti made in Italy. “Il valore del Made in Italy e dell'imprenditoria italiana è riconosciuto in tutto il mondo e gli strumenti che il digitale offre alle aziende del nostro Paese sono una leva concreta di sviluppo del business al di fuori dei confini nazionali. Oggi la vetrina made in Italy di Amazon festeggia i primi 10 anni dal suo lancio e, come Agenzia Ice, plaudiamo al lavoro svolto insieme sin dall'inizio della nostra collaborazione, avviata nel 2019, che ha portato benefici concreti alle oltre 2.800 aziende coinvolte. Uno strumento accessibile e concreto. Per questo stiamo mettendo le basi,nell’ipotesi in fase di valutazione, di proseguire e rafforzare la nostra sinergia. Certi che sia un canale efficace per la promozione all'estero delle nostre eccellenze. In linea con l’impostazione della diplomazia della crescita”, ha dichiarato Matteo Zoppas, presidente di Agenzia Ice. “La Vetrina Made in Italy è una storia di successo della strategia di sostegno all’export italiano nel mondo: con un investimento pubblico di 11,5 milioni di Euro è stato generato un fatturato superiore a 650 milioni di Euro in 10 anni. Risultati che confermano quanto sia strategico, per un tessuto imprenditoriale come quello italiano, favorire l’accesso a strumenti digitali avanzati, capaci di amplificare la visibilità internazionale e ridurre le barriere all’ingresso sui mercati. Transizioni digitali e verdi sono una garanzia di crescita esponenziale dell’export e della proiezione delle aziende nel mondo”, ha commentato Fabrizio Lobasso, vicedirettore generale per l’internazionalizzazione economica al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale dell’economia italiana. Come loro alleati, siamo felici di offrire nuovi strumenti, occasioni di formazione e visibilità, in Italia e all’estero”, afferma Giorgio Busnelli, vp e country manager di Amazon Italia. “Dieci anni fa la vetrina made in Italy di Amazon nasceva come un esperimento. Oggi è uno store internazionale consolidato, che porta l’eccellenza delle piccole e medie imprese italiane nel mondo. Un traguardo possibile grazie alla fiducia delle aziende che hanno accettato la sfida e alla collaborazione con partner istituzionali come Agenzia Ice, il ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e il ministero delle Imprese e del made in Italy. La nostra forza è crescere insieme: innoviamo al fianco di chi crede che la collaborazione sia la chiave per trasformare le idee in opportunità e generare un impatto positivo per il Paese”, continua. Oggi Amazon ha inoltre annunciato che dal 5 al 12 ottobre sarà disponibile per i clienti giapponesi ed europei una speciale finestra dal nome 'Happy 10th anniversary made in Italy!', che consentirà loro di conoscere e acquistare una curata selezione di prodotti dell’eccellenza del Bel Paese all’interno della vetrina made in Italy. Tra le aziende presenti sulla vetrina giapponese, anche Emilia Food Love, pmi della provincia di Reggio Emilia che dal 2017 vende prodotti della tradizione gastronomica emiliana ai clienti Amazon in Italia e nel mondo. Da quando è presente sul negozio online ha esteso il suo mercato dall’Europa (dove vende principalmente in Germania, Paesi Scandinavi e Regno Unito) agli Stati Uniti e, appunto, al Giappone. “Delineare l’identikit del nostro cliente tipo all’estero non è complesso”, racconta Andrea Magnone, co-titolare di Emilia Food Love “sono consumatori appassionati dell’autentico cibo italiano, che spesso faticano a reperire localmente, motivo per cui si affidano con piacere alla nostra selezione di qualità”. Aggiunge Rossella Perri, co-founder insieme a Magnone del progetto: “Ci siamo dati l’obiettivo di portare nel mondo il vero gusto Italiano, ponendoci da intermediari tra produttori locali e clienti internazionali: grazie al digitale infatti offriamo ai piccoli artigiani locali l’accesso a mercati e clienti che da soli non riuscirebbero a raggiungere. In quest’ottica la vetrina Made in Italy di Amazon si è rivelata un partner strategico”. “Giappone e Italia condividono molte sfide comuni. Tra queste, la necessità di sostenere le realtà di piccole e medie dimensioni in un contesto globale sempre più competitivo. La vetrina ‘Made in Italy’, lanciata da Amazon Italia nel 2015, rappresenta un’ iniziativa all’avanguardia che valorizza le imprese di piccole e medie dimensioni, cuore pulsante del made in Italy, offrendo loro una piattaforma concreta per crescere sui mercati esteri. Lo stesso accade in Giappone con il ‘Japan Store’ di Amazon. Confido che iniziative come queste continuino a contribuire in modo significativo alla crescita commerciale delle piccole e medie attività in Giappone, in Italia e in tutto il mondo”, commenta Nabeshima Tokuko, console generale aggiunta del Giappone a Milano. “Questo traguardo rappresenta una grande opportunità per riflettere sulla solida partnership tra Italia e Stati Uniti. I nostri due Paesi condividono una lunga storia di collaborazione, e eventi come questo ci ricordano quanto possiamo realizzare quando lavoriamo insieme. Che si tratti di commercio, scambi culturali o innovazione, i legami tra le nostre nazioni continuano a rafforzarsi”, dichiara Daniel Cederberg, console degli Stati Uniti per gli affari politici ed economici a Milano. Le oltre 20.000 pmi italiane che vendono attraverso Amazon sono distribuite su tutto il territorio nazionale, contribuendo a generare valore all’interno delle singole economie locali in modo omogeneo. Analizzando in particolare le vendite all’estero dalle pmi nelle singole regioni, la Lombardia si conferma la prima in classifica per valore dell’export, con oltre 345 milioni di euro di vendite registrate all’estero nel 2024 e più di 3.400 pmi della regione presenti su Amazon, di cui oltre il 65% esporta. Seguono la Campania, con un export di oltre 170 milioni di euro e più di 3.100 pmi, di cui oltre il 60% esporta; Lazio con più di 115 milioni di euro registrati all’estero e più di 1.800 pmi, di cui oltre il 65% esporta; Toscana, con più di 100 milioni di euro registrati all’estero e oltre 1.100 pmi, di cui più del 65% esporta. A chiudere la top 5 infine l’Emilia-Romagna, con oltre 1.400 pmi, di cui più del 65% esporta. Queste ultime nel 2024 hanno registrato più di 95 milioni di euro di vendite all’estero. Tra le altre regioni con un elevato livello di export figurano anche Piemonte (più di 85 milioni di euro e oltre 1.100 pmi); Veneto (più di 80 milioni e oltre 1.400 pmi); Puglia (più di 45 milioni e oltre 1.600 pmi); Sicilia ( più di 45 milioni e oltre 1.300 pmi) e Marche (più di 40 milioni e oltre 550 pmi). Da quando Amazon è arrivata in Italia, nel 2010, ha investito oltre 25 miliardi di euro per costruire infrastrutture, creare posti di lavoro e supportare migliaia di imprese locali. Solo nel 2024, gli investimenti hanno superato i 4 miliardi di euro. Attualmente l’azienda impiega nel nostro Paese oltre 19.000 persone con contratto a tempo indeterminato, attive in oltre 60 strutture distribuite su tutto il territorio nazionale – tra cui sedi logistiche, uffici corporate, data center e il servizio clienti. A questi si aggiungono i posti di lavoro indiretti: secondo le stime di Keystone, nel 2024, si stima che gli investimenti di Amazon in Italia abbiano sostenuto oltre 40 mila posti di lavoro indiretti e più di 10mila posti di lavoro indotti in settori come costruzioni, logistica e altri servizi professionali.
(Adnkronos) - Più grande, più internazionale, più innovativa. Così si presenta Macfrut, fiera della filiera internazionale dell’ortofrutta giunta alla 43ma edizione. Forte di un format unico, la prima grande novità riguarda la data, in programma nel mese di aprile, da martedì 21 a giovedì 23, sempre al Rimini Expo Centre, a cui si aggiunge l’ampliamento dell’area espositiva con due padiglioni in più e un nuovo layout con la suddivisione fieristica in tre macroaree (Pre-Harvest; Post-Harvest; Healthy Food Area). E, ancora, Avocado e Mango prodotti simbolo, focus internazionale sui Paesi dell’area Caraibica, Sicilia Regione partner e tante altre novità. Tre agli asset della kermesse fieristica che ha fatto della valorizzazione della filiera il suo tratto distintivo: Business, per favorire nuovi contatti commerciali con clienti e fornitori da tutto il mondo; Networking, con un esclusivo servizio di B2B per organizzare incontri con buyer internazionali ed altri espositori grazie a una piattaforma dedicata con il supporto del team di Macfrut; Knowledge, (Conoscenza), una serie di momenti di approfondimento e di aree tematiche organizzati da esperti internazionali, che caratterizzano Macfrut quale evento unico per comprendere il futuro del settore. La presentazione della 43ma edizione di Macfrut si è svolta oggi, mercoledì 17 settembre, a Catania, con interventi di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare (in video messaggio), Lorenzo Galanti, direttore generale Agenzia Ice (in collegamento), Calogero Foti, capo Gabinetto assessorato Agricoltura Regione Siciliana in rappresentanza dell’assessore Salvatore Barbagallo, Renzo Piraccini, presidente di Macfrut, Massimo Gargano, direttore di Anbi. Nel corso della presentazione anche interventi di operatori della produzione e del commercio: Ramòn de Los Santos, Exportadora Don Lolito; Ibelka Paolino, Cooperativa produttori El Maniel; Ramòn Mora, Exportadora Lamoflor; Matteo Lesma e Luca Armeri Spreafico; Raffaella Orsero, Gruppo Orsero. Il ministro Francesco Lollobrigida, in video messaggio, ha dichiarato: “Macfrut è una grande vetrina, un luogo dove presentare quello che l’Italia sa fare e offrire nel settore ortofrutticolo, confrontandosi con il mondo intero per la presenza in questa manifestazione di tante imprese e nazioni estere. Mi fa piacere che la Siciliana sia la Regione partner; un anno fa proprio la Sicilia ha ospitato il più grande appuntamento del sistema agricolo in Italia nel corso del G7 di Siracusa e con l’Expo Divinazione, che ha fatto conoscere la grandezza del nostro Paese al mondo intero". "In termini di valore aggiunto - ha proseguito - abbiamo toccato numeri record e superato Francia e Germania, risultati importanti che non ci devono bastare perché dobbiamo continuare a guardare avanti sulla strada della qualità, sostenibilità, innovazione. Tutto questo è frutto di una visione che vede nel sistema fieristico un elemento essenziale perché è in questi contesti che si mettono in mostra le nostre eccellenze; come nel caso di Macfrut, manifestazione sempre più partecipata, vetrina dove mostrare al mondo le nostre produzioni di qualità e le innovazioni di un settore strategico come quello ortofrutticolo”. Per Salvatore Barbagallo, assessore all'Agricoltura della Regione Siciliana, “il settore ortofrutticolo è un vero e proprio fiore all’occhiello dell’economia della Sicilia". "I numeri parlano chiaro. Il comparto orticolo, costituisce il volano economico di intere aree agricole rappresentando il 23% circa del valore della produzione agricola regionale. Nella nostra regione operano ben 29.604 aziende con una superficie investita pari a 24mila ettari di terreno. Per tali ragioni iniziative come questa rivestono un’importanza particolare. Far conoscere la grande varietà di prodotti della nostra terra, rinsaldare i rapporti tra consumatori e produttori e conquistare nuovi mercati sono azioni fondamentali di un progetto di rilancio del settore in cui credo fortemente”, ha sottolineato. “Macfrut ha fatto della sua distintività il suo tratto che lo rende unico nelle manifestazioni del settore. Un format innovativo che al business, unisce l’attività di Networking su un’esclusiva piattaforma dedicata, insieme al Knowledge per comprendere il futuro dell’ortofrutta. L’edizione 2026 si presenta ancora più grande, più internazionale e più innovativa, con la novità dalla data nel mese di aprile che consente all’evento di crescere ancora con due padiglioni in più”, ha detto Renzo Piraccini, presidente di Macfrut. Massimo Gargano, direttore generale di Anbi, ha affermato che "con Macfrut c'è una straordinaria sintonia, maturata in anni di collaborazione, sui temi della sostenibilità, della competitività e della redditività nel mondo agricolo; ancora una volta, Macfrut sarà una prestigiosa vetrina della ricerca e dell'innovazione, due elementi che permeano l'attività dei consorzi di bonifica ed irrigazione". Non è casuale la presentazione di Macfrut 2026 a Catania dal momento che la Sicilia sarà la Regione partner della 43esima edizione della fiera. Grazie alla sua varietà di microclimi e l’alta qualità delle sue produzioni, l’ortofrutta rappresenta una vera e propria eccellenza dell’agroalimentare italiano. Numerose le produzioni certificate Dop (Arancia di Ribera Dop, Ficodindia dell’Etna Dop, Ficodindia di San Cono Dop, Limone di Siracusa Dop e Pistacchio Verde di Bronte Dop) e Igp (Pomodoro di Pachino Igp, Arancia Rossa di Sicilia Igp, Cappero di Pantelleria Igp, Limone Interdonato Messina Igp, Pesca di Leonforte Igp, Uva da Tavola di Canicattì Igp, Uva da Tavola di Mazzarrone Igp, Carota Novella di Ispica Igp). I prodotti saranno i grandi protagonisti nel corso della tre giorni fieristica, raccontati e presentati a una platea internazionale attraverso un ricco programma di iniziative. Se c’è un prodotto entrato di prepotenza nelle nostre abitudini alimentari è l’avocado, tanto da essere stato inserito all’interno del paniere Istat sui consumi alimentari. Avocado e mango si sono imposti sulle tavole di tutto il mondo per i benefici nutrizionali e la loro versatilità in cucina. Nel nostro Paese nell’ultimo decennio il consumo di Avocado è quadruplicato, con un incremento in quantità del 694% pro-capite. Sempre nel nostro Paese in valore in sei anni (2019-2024) il consumo è cresciuto del +317%, mentre negli ultimi due anni è stato del +33,5% nel 2023 e +12,6% nel 2024. Un boom che ha riguardato anche il mango sempre in valore: +24% nel 2023 e +12,6% nel 2024. Questo trend di crescita, che ha riguardato tutta l’Europa, rappresenta una interessante prospettiva per la Sicilia interessata nella produzione di queste due tipologie di prodotti tropicali. A entrambi Macfrut dedica due esclusivi eventi Business to Business: Avocado Day e Mango Day. Si tratta di due distinte giornate per favorire l’incontro tra produttori, trader e buyer internazionali. Un’occasione unica per creare nuovi contatti, stringere accordi commerciali e scoprire le tendenze del mercato. Ai partecipanti viene offerto un format mirato, un’agenda di incontri personalizzati, degustazioni e momenti di networking. E se c’è un’area dinamica a livello globale nel settore ortofrutticolo è quella Caraibica favorita da clima e suoli ideali per la produzione di frutti tropicali. Paesi da anni presenti a Macfrut, in questa edizione saranno protagonisti con eventi di business e presentazioni insieme alle principali istituzioni e imprese esportatrici. L’area include alcuni degli Stati più importanti a livello di produzione ed esportazione come Repubblica Dominicana, Cuba, Venezuela, Colombia, Panama, Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Guatemala e Messico. Parliamo di un territorio con un valore delle esportazioni di oltre 30 miliardi di dollari, capace di generare circa 12,8 miliardi di dollari di surplus nel segmento di frutta e ortaggi tropicali. Se il focus è dedicato ai Paesi Caraibici, Macfrut 2026 conferma la sua anima globale attraverso un consolidato planning di presentazioni internazionali accompagnato da un’attività di incoming di buyer in collaborazione con Agenzia Ice. Oltre alla data, grande novità di Macfrut 2026 sarà un nuovo layout dei padiglioni suddivisi in tre macroaree contrassegnate da un colore di riferimento per un orientamento ancora più semplice: Pre-Harvest; Post-Harvest; Healthy Food. Ognuna di queste aree ospiterà i vari Saloni che da sempre caratterizzano Macfrut quale fiera di “conoscenza”, coordinati da un team di esperti, con al centro i principali temi del settore. L’area Pre-Harvest riguarda tutto ciò che interessa il pre-raccolta in campo. Più nel dettaglio ospiterà il Salone della Biosoluzioni dedicato ai prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante; Acqua Campus sulle tecnologie irrigue; Plant Nursery, il salone dedicato alla filiera vivaistica frutticola e orticola; Agrisolar, sulle tecnologie per l’agrivoltaico. Presenti inoltre focus sulle biotecnologie, intelligenza artificiale e robotica. Confermate le due aree dimostrative dedicate alle tecnologie in campo, da sempre elemento di distintività della fiera, accompagnate da visite tecniche in campo guidate da esperti. Cuore di Macfrut è l’area post-raccolta (Post-Harvest), dedicata alla produzione e la vendita, il packaging, la logistica e le tecnologie del post raccolta. Quest’area include anche due saloni di prodotto: Red Planet (Pianeta Rosso), dedicato alla filiera del pomodoro; Berry Area, sulla filiera dei piccoli frutti. Infine, Healthy Food Area, dedicata ai prodotti salutistici innovativi, un settore in grande espansione che coinvolge il canale della vendita (normal trade e moderna distribuzione) e quello del consumo HoReCa (ristorazione, bar, fuori casa) attraverso la collaborazione con la Fipe (Federazione Italiana pubblici esercizi). Il Salone vedrà il coinvolgimento di tutti i prodotti “healthy”, freschi e trasformati, a base di ortofrutta (e non solo), valorizzati anche da una grande Arena attraverso testimonial di fama nazionale in dialogo con esperti, chef e aziende produttrici. Quest’area dedicherà un ampio spazio ai prodotti biologici innovativi presentati in versione smart per il consumo, così come il Salone Spices&Herbs Global Expo dedicato alle piante officinali, spezie e prodotti erboristici.
(Adnkronos) - “Questo progetto nasce da una visione lungimirante di Luiss dieci anni fa e oggi entra in una nuova fase, con tecnologia avanzata a bordo delle auto elettriche e continuità nell’impegno per la sostenibilità. Gli studenti del 2025 sono sensibili ai temi ambientali e digitali e noi vogliamo tenerli vicino al flusso delle innovazioni della nostra società, offrendo loro strumenti concreti come auto elettriche, navette interne, supporto medico e sistemi intelligenti di gestione dei rifiuti, alimentando tutto con energia al 100% rinnovabile". Così Rita Carisano, direttore generale Luiss, in occasione del lancio del nuovo servizio di mobilità elettrica con Acea e Renault rivolto a studenti e docenti, presso il Campus Luiss di viale Romania. "Molte delle iniziative nascono anche dai suggerimenti degli studenti, che contribuiscono a rendere la vita universitaria più sostenibile e innovativa”, spiega. Il progetto include colonnine di ricarica alimentate da energia rinnovabile, sistemi digitali per la gestione della flotta e iniziative di sostenibilità ambientale e sociale, rafforzando il ruolo dell’Università come laboratorio di innovazione e attenzione ai giovani utenti.