(Adnkronos) - Oggi martedì 16 settembre si è svolta a Roma, presso il Palazzo dell’Informazione, sede del gruppo Adnkronos, la quarta edizione del Forum Mobility&Smart City. L’evento rappresenta da quattro anni l’appuntamento in cui le istituzioni nazionali e locali, aziende e altri attori sociali si confrontano sull’attualità e sul futuro della mobilità sostenibile e sul ripensamento degli spazi urbani. L’edizione di quest’anno, dedicata al tema della 'Co-Intelligenza Urbana', ha messo al centro la sfida del corretto uso della tecnologia nelle strategie di innovazione sociale e territoriale. Il paradigma della 'co-intelligenza' si profila, in questo caso, come la creazione di una struttura istituzionale che consenta il dialogo tra i diversi attori sociali (cittadini, imprese, istituzioni, terzo settore) per affrontare insieme le grandi sfide ambientali, sociali e infrastrutturali. Di questo si è parlato nel Talk Show di Apertura, 'Verso la co-intelligenza urbana: dalla cooperazione all’innovazione per una città sostenibile', condotto da Luigi Monfredi di Rainews24, con la partecipazione di autorevoli esponenti istituzionali e accademici. Nel corso del Talk Show di Apertura Giuseppe Busia (presidente Autorità Nazionale Anticorruzione) ha richiamato l’importanza della trasparenza e della capacità delle istituzioni di offrire informazioni differenziate per costruire fiducia e comunità resilienti mentre Giulia Pastorella (IX Commissione Trasporti, Poste, Telecomunicazioni) ha evidenziato come la mobilità sia una questione profondamente politica, in cui le tecnologie - dai big data alle piattaforme MaaS - possono migliorare la vivibilità solo se mantengono l’uomo al centro. Antonella Melito (consigliera Comunale Roma Capitale) ha sottolineato il valore della partecipazione dal basso e ricordato come la Consulta Roma Smart City Lab dimostri che la città è sempre un’opera collettiva ed Enrico Giovannini (direttore scientifico Asvis) ha ammonito sul ritardo dell’Italia rispetto agli Obiettivi dell’Agenda 2030 e sulla necessità di costruire metodi e processi di co-intelligenza per trasformare davvero lo sviluppo urbano in chiave sostenibile. Il Talk Show successivo, condotto da Carlo Rinaldi (Humans.tech), ha invece affrontato il tema delle 'Connessioni intelligenti per città e territori in movimento'. Non più soltanto strade e spazi fisici, ma sistemi complessi che integrano reti digitali, nodi logistici e servizi; è però dalle persone, e dalla loro capacità di cooperare e innovare, che deriva la vera intelligenza dei territori, la loro capacità di offrire nuove forme di connettività e generare valore per cittadini, comunità e imprese. La svolta sostenibile non è appannaggio esclusivo delle grandi aziende: anche le piccole possono contribuire riducendo CO2 ed emissioni lungo la filiera. Lorenzo Valente, Sustainability Advisor di Consecution Group, ha raccontato come la sua azienda abbia introdotto politiche di mobilità aziendale più sostenibili, diffondendo una 'cultura della sostenibilità' e adattando le soluzioni alle abitudini dei dipendenti. Un percorso che ha portato a minori emissioni e costi, a un miglioramento della reputazione e del clima interno e alla conferma che la sostenibilità è anche leva di competitività. Gli ultimi due Talk Show della giornata hanno affrontato in modo verticale i temi della governance della smart city ('Dati, servizi e decisioni pubbliche nella città intelligente') e della transizione energetica ('La città del futuro tra rinnovamento, elettrificazione e innovazione'), andando a completare un evento che ha visto istituzioni, imprese e mondo associativo confrontarsi su come trasformare le città in ecosistemi più sostenibili, inclusivi e innovativi. L’evento si è svolto sotto il patrocinio di Roma Capitale e ha visto la collaborazione di Adnkronos in qualità di Main Media Partner; Atac Spa - Azienda per la mobilità del Comune di Roma e Anm - Azienda Napoletana Mobilità in qualità di Official Partner; Humans.tech in qualità di Forum Partner; Keiron Interactive in qualità di Communication Partner; Partner Associativi: Altis Advisory Srl SB, Altis Graduate School of Sustainable Management (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Consecution Group. La Blue Green Week prosegue domani a Napoli con l’assegnazione del Blue Green Economy Award 2025 presso il Salone Margherita.
(Adnkronos) - Novità per la legge 104 che diventa più 'ampia' grazie al disegno di legge 1430, poi approvato come legge 106/2025. A partire dal 1° gennaio 2026, infatti, spetteranno ulteriori 10 ore annue di permesso retribuito, in aggiunta a quanto già previsto dalla normativa vigente e dai contratti collettivi nazionali di lavoro, per visite, esami strumentali, analisi chimico-cliniche e microbiologiche nonché cure mediche frequenti. A fare chiarezza con Adnkronos/Labitalia l'avvocata Lilla Laperuta, esperta di Diritto del lavoro e contratti pubblici. "Dallo scorso 9 agosto - spiega - è in vigore la legge 18 luglio 2025, numero 106 (GU n.171 del 25-07-2025), recante disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. La crescente sensibilità del legislatore nei confronti dei soggetti vulnerabili discende dalla recente codificazione ad opera del D. Lgs. 62/2024 del 'social model of disability' nato nel Regno Unito intorno alla metà degli anni ’70 e recepito nella Convenzione Onu del 2006". "Il nucleo fondante di questo modello - ricorda - risiede nel definire la disabilità non come una caratteristica intrinseca della persona (concezione propria del modello medico) legata alle rispettive limitazioni funzionali, ma piuttosto come un problema causato dagli ambienti disabilitanti, da barriere e da culture che rendono disabili. In altri termini: la disabilità non esiste di per sé ma esiste in quanto la società non è in grado di accogliere la persona che la vive". "Ora - chiarisce - sulla scorta del percorso avviato con il D.Lgs. 62/2024, che ha introdotto la nozione di 'accomodamento ragionevole' nell’ordito della legge 104 del 1992, il legislatore con la 106/2025 ha inteso istituzionalizzare una serie di misure a favore dei lavoratori, sia pubblici che privati, affetti da malattie invalidanti. Si tratta di un pacchetto di disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche, in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. La legge si basa sul bilanciamento tra l'interesse del datore di lavoro a mantenere la continuità dell'attività lavorativa e quello del lavoratore a conservare il posto di lavoro, anche quando, per cause oggettive, non sia in grado di svolgere la propria attività lavorativa". "Di rilievo - sottolinea l'avvocata Laperuta - è la previsione contemplata dall’articolo 2. Le ulteriori dieci ore annue di permesso, con riconoscimento dell'indennità e della copertura figurativa, sono riconosciute ai dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati: affetti da malattie oncologiche in fase attiva o in follow-up precoce; ovvero affetti da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74%; previa prescrizione del medico di medicina generale o di un medico specialista operante in una struttura sanitaria pubblica o privata accreditata". "Questo diritto - avverte - è riconosciuto anche ai dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati con figlio minorenne affetto da malattie oncologiche, in fase attiva o in follow-up precoce, ovvero da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74%". "Nel settore privato l'indennità è direttamente corrisposta dai datori di lavoro e, successivamente, dagli stessi recuperata tramite conguaglio con i contributi dovuti all'ente previdenziale. Queste tutele, per espressa previsione dell’articolo 2 della legge 106/2025, troveranno applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2026", conclude.
(Adnkronos) - ''La mobilità è una leva strategica di sviluppo su cui si concentrano risorse per rispondere alle esigenze di ogni società. L'auto resta il mezzo principale di 36 milioni di italiani che ogni giorno la scelgono, effettuando 2,5 spostamenti. Questi comportamenti hanno costi sociali e ambientali. Il trasporto su strada contribuisce al 23% delle emissioni di gas serra. Inoltre il nostro parco auto è sempre più vecchio" ed è fra quelli in Europa con l'età media più alta, al punto che "sono quasi 41 milioni le auto con eta' media di 13 anni''. Lo sottolinea , il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un video intervento in occasione dell'Eco Festival in corso a Roma. ''Il costo dell'acquisto di una auto elettrica e' ancora eccessivo per gran parte della nostra popolazione. L'indecisione dell'Ue nel rivedere le regole del green deal, nel renderlo piu' sostenibile e pragmatico, rallenta e ostacola le decisioni delle famiglie italiane ed europee circa il rinnovo dell'auto'', aggiunge Urso. ''Questo e' uno dei punti delle nostre richieste all'Europa: consentire che ci sia questo cambio, per un'auto piu' sostenibile ecologicamente. Ci vuole pragmatismo, flessibilita', questo chiediamo all'Europa. La sfida e' enorme: rinnovare e decarbonizzare il settore e farlo in maniera ragionevole. L'Italia ha deciso di essere protagonista proponendo un approccio responsabile, realistico, che si discosta dall'ideologia estrema del Green Deal europeo, senza considerare le dinamiche di mercato''. ''Nel nostro Paese auto elettriche rappresentano solo il 5% dell'immatricolazione -aggiunge Urso-. La rete di ricarica pur in crescita necessita di investimenti ancora piu' consistenti. Per questo con responsabilita' come ministro delle Imprese ho lanciato in Europa un forte allarme riguardo alla crisi dell'automotive Crisi determinata dalle follie del Green Deal, dalla sua cultura e dalla sua ideologia''.