Vacanze Italiane MedigroupIncentive del turismo,attraverso strategie di settore,con implemento di clientela presso i nostri 140 Hotel convenzionati in Italia,e 30 Hotel all'estero. Con Forte sviluppo in europa per il 2008. |
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(Adnkronos) - Chi condurrà la prossima edizione del Grande Fratello Vip? Il futuro del reality show di Canale 5 è tutto da scrivere dopo l'autosospensione di Alfonso Signorini da Mediaset. La decisione del conduttore, arrivata in seguito alle accuse mosse da Fabrizio Corona e all'attenzione della procura di Milano, apre ufficialmente la corsa alla successione per uno dei programmi di punta del Biscione, il cui ritorno in onda è previsto per marzo 2026. Mentre la partenza del programma non sembra al momento in discussione, si è ufficialmente aperto il toto-nomi per il nuovo timoniere. Secondo le prime indiscrezioni, sarebbero due i profili favoriti. Il primo è quello di Ilary Blasi, che rappresenterebbe un ritorno alle origini dopo aver già condotto il Grande Fratello Vip dal 2016 al 2018. Il secondo nome forte è quello di Michelle Hunziker, volto di punta della rete e nome ricorrente nelle preferenze del pubblico e dei vertici. Ma la rosa dei candidati è più ampia. In lizza ci sarebbero anche Myrta Merlino e Veronica Gentili, quest'ultima reduce dalla conduzione de 'L'Isola dei Famosi', format che Pier Silvio Berlusconi non ha rinnovato per la prossima stagione. Non si esclude nemmeno l'ipotesi Simona Ventura, che ha da poco concluso la sua esperienza al timone del Gf (Nip) che potrebbe traghettarla verso la conduzione della versione 'celebrity'. Al momento, dai vertici di Cologno Monzese non trapela alcuna conferma ufficiale.
(Adnkronos) - EY-Parthenon rinnova il sostegno al 'Premio Claudio Dematté Private Equity of the Year', iniziativa di AIfi che dal 2004 valorizza il ruolo del Private Equity e del Venture Capital nella crescita delle imprese italiane. Il premio riconosce le eccellenze che guidano l’evoluzione del settore, promuovendo competitività e innovazione. Il private equity si conferma leva strategica per l’innovazione e la competitività del tessuto produttivo e imprenditoriale. Non solo un semplice strumento finanziario, ma un acceleratore della competitività e dell’internazionalizzazione delle imprese. Lo dimostra la XXII edizione del 'Premio Claudio Dematté Private Equity of the Year', organizzato da Aifi con il supporto di EY-Parthenon, che dal 2004 celebra le operazioni di successo nel settore. Il 18 dicembre, a Milano, sono state premiate 19 realtà finaliste, selezionate da una giuria composta da esperti industriali, finanziari e accademici. Le aziende, attive in settori che spaziano dall’alimentare al farmaceutico, condividono una forte vocazione alla crescita: circa la metà ha compiuto il salto da player regionale a protagonista nazionale o internazionale, confermando il ruolo del private equity come acceleratore di sviluppo e innovazione. Il Premio Demattè fotografa anche le nuove tendenze: attenzione crescente alle Pmi innovative e alle imprese tra 20 e 50 milioni di fatturato, oltre a un interesse in espansione verso Centro e Sud Italia, territori ricchi di storie imprenditoriali ad alto potenziale. Marco Ginnasi, Private Equity Leader EY-Parthenon, Italia, commenta: “Le operazioni premiate dal Dematté dimostrano come il private equity sia in grado di trasformare imprese locali in player nazionali e internazionali. Nel 2025 il 45% dei player è rappresentato da fondi e il 48% delle operazioni è avvenuto tramite portfolio companies: partnership solide e investimenti mirati hanno accelerato crescita, innovazione e passaggi generazionali". “Per gli operatori di private capital, il premio Dematté rappresenta molto più di un indicatore di performance: è la conferma di un approccio che mette al centro la costruzione di valore reale e duraturo. Non si premia solo il successo finanziario, ma la capacità di trasformare le aziende, rafforzarne la cultura, accelerarne l’apertura verso nuovi mercati e nuove competenze. Questo riconoscimento racconta l’evoluzione di un settore in cui gli investitori non sono più semplici fornitori di capitale, ma catalizzatori di crescita, innovazione e visione imprenditoriale”, afferma Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI. Secondo l’EY-Parthenon Bulletin, nel 2025 i fondi di private equity e infrastrutturali hanno partecipato a 615 operazioni su target italiane, per un valore complessivo di 23,5 miliardi di euro. Non solo capitale: i fondi portano competenze strategiche, digitalizzazione e sostenibilità, trasformando il private equity in una partnership di lungo periodo. “Il private equity è oggi una leva fondamentale per la competitività del sistema produttivo che, oltre a fornire risorse finanziarie, porta competenze e capacità di accelerare processi di trasformazione che altrimenti richiederebbero anni. È un catalizzatore di crescita per l’economia reale”, dichiara Umberto Nobile, Private Equity Leader EY Italia. Leggi l’articolo completo.
(Adnkronos) - Il Consorzio Italiano Biogas esprime soddisfazione per l'approvazione dell’emendamento alla legge di bilancio che contiene disposizioni normative che rafforzano l’integrazione del biometano nel sistema energetico nazionale. Grazie a questa misura si stabilisce l’obbligo, per le imprese di trasporto e distribuzione del gas naturale, di connettere alla rete sia i nuovi impianti di produzione di biometano sia quelli derivanti dalla riqualificazione di impianti di biogas esistenti. La misura approvata introduce inoltre la possibilità di interventi di potenziamento della rete, anche attraverso la collaborazione tra diversi operatori, così da superare gli attuali limiti infrastrutturali e favorire un utilizzo più ampio del biometano. Un passaggio fondamentale riguarda la ripartizione dei costi di connessione: il 70% degli investimenti e il 100% dei costi relativi ai sistemi di misura e compressione saranno a carico dei gestori di rete, mentre la quota restante del 30% sarà sostenuta dai produttori e il tutto sulla base di un criterio di allocazione dei costi su scala nazionale. Al fine dell’attuazione dei nuovi principi introdotti sarà necessaria una nuova delibera di Arera e le nuove regole saranno fondamentali per la prosecuzione dello sviluppo del biometano una volta terminati gli interventi finanziati dal Pnrr. "La misura accoglie un’esigenza più volte rappresentata dal Cib, contribuendo concretamente a rimuovere le barriere strutturali che frenano lo sviluppo della produzione di biometano, risorsa strategica per la transizione energetica del Paese. Non serve infatti solo lavorare sul supporto alla produzione ma serve anche lavorare sull’adeguamento dell’infrastruttura per accogliere la produzione decentralizzata. Il Consorzio ha fornito in questo senso un contributo attivo e costruttivo a questa misura, collaborando alla sua articolazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di concerto con Proxigas, mettendo a disposizione competenze tecniche e proposte concrete per garantire che la normativa potesse adeguarsi alle recenti direttive Comunitarie e che rispondesse alle esigenze dei produttori agricoli e dell’industria". Il Consorzio Italiano Biogas conferma la propria disponibilità a lavorare insieme alle Istituzioni e agli operatori del settore, con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete per accompagnare la crescita di un sistema energetico nazionale più integrato e sostenibile.