(Adnkronos) - Da un lato la manovra di bilancio 2026, con la questione banche ancora al centro del dibattito; dall'altro il tema della sicurezza sul lavoro, oggetto di un decreto atteso in Consiglio dei ministri e che - secondo quanto apprende l'Adnkronos da fonti parlamentari - avrebbe incontrato più di un ostacolo per quanto riguarda le coperture finanziarie. Le banche? "Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che in fin dei conti possano esserlo anche loro...". Giorgia Meloni interviene su uno dei nodi più sensibili della manovra, il contributo richiesto agli istituti di credito, tema che ha diviso la maggioranza: Forza Italia si è opposta alla tassa sugli extraprofitti, mentre la Lega ne ha rivendicato la necessità; Fratelli d'Italia si è mossa in equilibrio, nel ruolo di mediatore. In una nota che anticipa un passaggio del nuovo libro di Bruno Vespa 'Finimondo', viene riportato il dialogo tra la presidente del Consiglio e l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina: "Non vogliamo tassare la ricchezza prodotta dalle aziende, perché daremmo un segnale sbagliato. Vogliamo un contributo sulla rendita accumulata per condizioni di mercato che la politica del governo ha fortemente contribuito a creare", le parole della premier. "Ho spiegato - prosegue Meloni - che per mantenere i conti in ordine occorrono risorse, e le abbiamo chieste a chi, grazie a questa politica, ha tratto grandi benefici: se cresce lo spread, se sale il rating dell'Italia, se le banche hanno potuto approfittare dei 200 miliardi messi a disposizione dal governo Conte per rinegoziare prestiti con garanzia statale, o dei crediti del superbonus, sempre grazie a Giuseppe Conte, è giusto che quelle stesse banche ci diano una mano a proseguire una politica così profittevole". Archiviata - almeno in apparenza - la partita sugli istituti di credito (l'intesa "è chiusa e non si cambia, perché c'è un accordo generale di tutti", sintetizza il leader di Fi Antonio Tajani), il cantiere della manovra resta aperto. All'orizzonte si profila un possibile nuovo vertice di maggioranza, che però non è ancora stato convocato. Tajani annuncia che il suo partito "presenterà emendamenti" in Parlamento "sugli affitti brevi, l'articolo 18" relativo ai dividendi delle holding e "sulle forze dell'ordine e forze armate. Queste sono le tre cose che ci interessano". Sullo stesso tema degli affitti brevi interviene anche il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che a Quarta Repubblica chiarisce: l'aumento dell'aliquota "non è entrato per distrazione. Io non sono mai distratto". E aggiunge: "Il Parlamento c'è per migliorare, perché io, come Ministro dell'Economia, non ho la presunzione di fare tutte le cose giuste". Intanto, oggi in Consiglio dei ministri approderà il decreto con le nuove misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Un pacchetto di interventi che punta a inasprire le sanzioni, rafforzare la vigilanza e promuovere la digitalizzazione nei settori più esposti al rischio infortuni. Fonti parlamentari raccontano di un testo complesso, più volte rimandato dal Mef per problemi di coperture. Tra le principali novità, l'introduzione di una tessera di riconoscimento per i lavoratori dei cantieri e delle aree a maggiore incidenza infortunistica. La tessera, dotata di "codice univoco anticontraffazione", fungerà da badge identificativo e sarà disponibile anche "in modalità digitale, tramite strumenti digitali nazionali interoperabili con la piattaforma Siisl (Sistema Informativo per l'Inclusione Sociale e Lavorativa)", così da garantire tracciabilità e trasparenza della manodopera. Parallelamente, viene rafforzato il sistema della patente a crediti per le imprese, con sanzioni più severe: la multa massima per chi ne è sprovvisto raddoppia, passando da 6.000 a "euro 12.000". Ucraina, Medio Oriente e migranti sono invece stati i temi centrali del bilaterale tra la premier Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orbán, ricevuto in udienza da Papa Leone XIV. Come riporta una nota di Palazzo Chigi, i due leader hanno discusso anche "delle opportunità offerte dallo strumento europeo Safe", il fondo dell'Ue per sostenere gli investimenti comuni nel settore della difesa, "valutando possibili sinergie tra Italia e Ungheria a sostegno delle rispettive capacità industriali e tecnologiche". Fanno discutere, nel frattempo, le parole del capo del governo di Budapest, che definisce "un errore" le sanzioni imposte da Donald Trump al petrolio russo, senza risparmiare critiche alla Ue: "Purtroppo, non abbiamo un ruolo. L'Europa è totalmente fuori dai giochi", sottolinea, aggiungendo che anche "sul futuro della sicurezza e dei rapporti tra russi e ucraini" l'Unione "resta ai margini". Se Palazzo Chigi non si sbilancia sulle dichiarazioni di Orbán - che oggi incontrerà, tra l'altro, Matteo Salvini - a intervenire è Antonio Tajani: "Orban? Non mi pare che la Meloni segua gli altri, ha le sue idee... Che faccio, io non parlo con il ministro degli Esteri ungherese? Non parlo con chi la pensa diversamente da me? Vado al Consiglio europeo e parlo con tutti, anche con chi ha idee diverse dalle mie... Allora il Papa che fa, non deve incontrare nessuno? La democrazia si fonda soprattutto sul dialogo e sul confronto. Non è che la Meloni non incontri qualcuno perché non le piace come la pensa...", spiega il titolare della Farnesina.
(Adnkronos) - "Queste sono occasioni in cui guardiamo alla crescita che è stata esponenziale negli ultimi 20 anni ma poi come impone la nostra indole guardando al futuro". Così, conversando con Adnkronos/Labitalia, Rosario De Luca, presidente del consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro in chiusura della convention nazionale dei professionisti a Napoli, in occasione dei 60 anni del consiglio nazionale della categoria. "Non è una novità ritenere oggi il primo giorno dei prossimi 60 anni. Siamo soddisfatti per l'adesione totale dei dirigenti territoriali a questo che è stato un confronto verso il futuro", ha concluso De Luca.
(Adnkronos) - Prenderà il via a ottobre 2025 il progetto 'Climwater - Climate-resilient and mitigation actions for sustainable water management', finanziato da Regione Lombardia nell’ambito del bando Collabora & Innova, volto a promuovere progetti complessi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale realizzati in collaborazione con Pmi, grandi imprese e organismi di ricerca. L'obiettivo è favorire investimenti strategici per lo sviluppo di innovazioni di prodotto e di processo. Climwater, che si è collocato al terzo posto in graduatoria su 100 progetti candidati, avrà una durata di 2 anni e 3 mesi e un budget complessivo di oltre 4,6 milioni di euro, di cui oltre 1,8 milioni assegnati a Gruppo Cap. La green utility che gestisce il servizio idrico della Città metropolitana di Milano avrà il ruolo di capofila di tre dei cinque Work Package previsti. Al fianco di Gruppo Cap ci saranno Acqua&Sole, Biochem Solution, REF Ricerche e Università di Pavia, Invernizzi Agri Lab di Sda Bocconi, oltre alla collaborazione esterna di Politecnico di Milano e Università degli Studi di Milano. Climwater nasce con l’obiettivo di investigare gli impatti del cambiamento climatico sul ciclo idrico integrato, con un focus sull’hinterland milanese, e proporre soluzioni innovative per accrescere la resilienza del sistema idrico, migliorare la sostenibilità dei sistemi e degli impianti di depurazione e contribuire alla neutralità emissiva ed energetica. Le tre macro-attività in cui è coinvolto Gruppo Cap sono: Resilienza dell’approvvigionamento idrico (Work Package 1); in collaborazione con Università di Pavia e Ref Ricerche verrà sviluppato un modello idrogeologico avanzato basato su machine learning, per realizzare analisi di rischio e strategie di adattamento climatico a supporto della pianificazione infrastrutturale. Monitoraggio delle emissioni climalteranti (Work Package 2); Gruppo Cap condurrà campagne di monitoraggio diretto delle emissioni di gas serra (Ghg) in almeno sei depuratori civili, prima e dopo gli interventi di manutenzione, per valutarne l’impatto e aggiornare gli indicatori aziendali di performance (Kpi) ambientale. Trattamento innovativo dei fanghi (Work Package 3); in collaborazione con Università di Pavia e Biochem Solution, saranno selezionati e testati ceppi fungini capaci di ridurre la quantità di fanghi prodotti, degradare microinquinanti e ottenere prodotti valorizzabili in agricoltura, come ammendanti e biostimolanti. "Climwater -spiega il presidente di Gruppo Cap, Yuri Santagostino- si inserisce appieno nella missione di Gruppo Cap di garantire un approvvigionamento idrico sicuro e sostenibile per il territorio metropolitano milanese, e rappresenta un tassello fondamentale nella nostra strategia di adattamento climatico e innovazione tecnologica. L’eccezionale risultato ottenuto in graduatoria conferma la qualità del progetto e l’impegno del Gruppo nel contribuire attivamente a costruire un sistema idrico più resiliente, sostenibile ed efficiente".