(Adnkronos) - L'olio extravergine di oliva (evo) "è il re della dieta mediterranea, è l'elemento che più fa la differenza rispetto alle diete del Nord Europa in cui il grasso da condimento è tradizionalmente il burro". Ed è anche un alimento con molte virtù salutari, in particolare, "difende il nostro cuore e il nostro cervello". Lo ricorda all'Adnkronos Salute - nella stagione della raccolta delle olive e dei frantoi al lavoro - Laura Rossi direttrice del Reparto alimentazione, nutrizione e salute dell’Istituto superiore di sanità (Iss). L'extravergine di oliva, sul piano nutrizionale, continua la ricercatrice "oltre a un profilo di acidi grassi altamente favorevole per la protezione cardiovascolare - quindi un elevato contenuto di acido oleico che è un protettore specifico della salute di cuore e cervello - ha la caratteristica di mantenere intatte tutte le proprietà dei micronutrienti che contiene: molti polifenoli, la vitamina E oltre a diverse molecole ad azione antiossidante. Questa è una caratteristica specifica perché l'olio evo viene prodotto con una metodica molto protettiva del profilo nutrizionale che è normata. Parliamo di una spremitura solo meccanica, senza uso di solventi, a freddo, quindi a temperatura controllata al di sotto dei 27 gradi". L'altra caratteristica di questo alimento "è una bassa acidità, al di sotto dello 0,8%. Tutto questo è regolato dalla legge: un prodotto non può essere definito olio extravergine di oliva se non ha queste caratteristiche. Si tratta di criteri tecnologici che, ribadisco, gli permettono di mantenere intatto il corredo di micronutrienti che è di per sé una forma di protezione per la salute dell'uomo". L'olio appena uscito dal frantoio, in particolare, "ha delle caratteristiche organolettiche specifiche e migliori, anche se può non incontrare il gusto di tutti. Il pizzicore che sentiamo nella gola, infatti, è legato alla presenza maggiore di molecole benefiche, che possono avere un sapore amarognolo o fruttato. Gusti che corrispondono normalmente alle caratteristiche climatiche delle aree in cui le olive vengono raccolte e prodotte e che dal punto di vista organolettico danno valore al prodotto", sottolinea Rossi. In generale, però, "sul piano strettamente nutrizionale non ci sono grandissime differenze di proprietà. Un olio evo, dopo l'imbottigliamento, ha un termine minimo di conservazione di 18 mesi. Termine in cui si mantengono abbastanza le caratteristiche, sia di macronutrienti che di micronutrienti. Ma è chiaro che un olio - come tutti gli alimenti - più invecchia e più perde sapore, perde fragranza, perde gli aspetti organolettici. Mentre dal punto di vista nutrizionale non ci sono grandi differenze", conclude Rossi.
(Adnkronos) - "I risultati che abbiamo raggiunto sono molteplici. L'ecosistema informatizzato del ministero del Lavoro è 'giovane' ma ha già raggiunto livelli importanti di utilizzo. Parliamo di oltre un milione e mezzo di utilizzatori ed è composto principalmente da tre ambiti: il Siisl, che è il vero 'motore' che mette in comunicazione cv con posizioni lavorative e attua le politiche attive del lavoro; poi la piattaforma Edo di e-learning per tutti coloro che sono in cerca di lavoro e hanno una forma di supporto al lavoro come Naspi, Gol e Adi; la terza piattaforma è l'AppLi che è un motore di intelligenza artificiale multi agentica che è destinata principalmente agli under 35 e serve principalmente ad agganciare i giovani al mondo del lavoro con un linguaggio che gli permetta di essere interattivi per cercare di capire che tipo di lavoro vogliono fare. Stiamo parlando per il Siisl di milioni di utilizzatori, per Edo di 300mila utenti e per quanto riguarda AppLi che è stato lanciato la settimana scorsa contiamo 10mila accessi". Così, con Adnkronos/Labitalia, Andrea Piscopo, responsabile direzione generale per l’innovazione del ministero del Lavoro, a margine del suo intervento alla convention nazionale dei consulenti del lavoro a Napoli, per il 60esimo anniversario del Consiglion nazionale dei professionisti.
(Adnkronos) - "Dal punto di vista degli investimenti il 2024 è stato un anno storico per la nostra azienda, in particolare per l'acquisizione della rete elettrica della provincia di Milano verso Enel Distribuzione, che ha incrementato in modo molto importante il nostro footprint sulla elettrificazione del territorio. Gli investimenti sono arrivati a 500 milioni di euro, destinati prevalentemente alle infrastrutture energetiche, come reti elettriche, rete gas e teleriscaldamento, oltre alle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, all’illuminazione pubblica, al nostro nuovo headquarter e al ciclo integrato dei rifiuti". Così l'amministratore delegato di A2a, Renato Mazzoncini, alla presentazione del nono bilancio di sostenibilità territoriale di Milano, tenutasi presso la sede di Assolombarda del capoluogo lombardo. "Gli investimenti nel 2016 erano di 140 milioni all'anno, oggi sono 500 milioni. In questi anni abbiamo accumulato 2 miliardi e mezzo di investimenti su Milano per rendere la città più sostenibile e più competitiva per il futuro. C'è poi il valore distribuito: un miliardo e mezzo quest'anno, di cui 1,1 miliardi alla filiera, quindi ai nostri fornitori, un dato che dà l'idea di quanto impatta A2a su questo territorio in termini di valore economico. Ma non è tutto: oltre 300 milioni di stipendi pagati quest'anno ai nostri dipendenti e 900 persone assunte solo su questo territorio - spiega Mazzoncini - Inoltre, vi sono i dividendi distribuiti. Pertanto, si tratta di un anno di piena soddisfazione che ci dà la spinta per andare verso il nostro piano industriale sempre in crescita". Le prospettive future per l'ad della life company sono floride: "Possiamo aspettarci un ulteriore incremento degli investimenti su Milano per il prossimo anno, in particolare sulla rete elettrica, anche in vista dei data center che arrivano sul territorio - continua - sono veramente vedremo quindi i 500 milioni di euro crescere ancora significativamente". Mazzoncini, poi, illustra le azioni strategiche che possono influire effettivamente sulla transizione ecologica nei prossimi anni: "In questo momento il vero tema è riuscire a conciliare le nostre città, in particolare Milano, che è frontrunner sul territorio italiano, con la buona qualità della vita delle persone e con il livello di sviluppo che deve avere. Ad esempio, l'arrivo dei data center in provincia di Milano si stima che richiederà il raddoppio della potenza elettrica necessaria alla città - dichiara -. Questo, dal punto di vista infrastrutturale è una bella sfida, che siamo in grado di affrontare non solo noi, ma anche con Terna e altri operatori". A2a dà molta importanza anche al tema del welfare aziendale, mettendo in campo azioni concrete e durature nel tempo: "Sono due le più grosse azioni riguardanti il tema del welfare messe in campo nel 2024-2025. La prima è relativa alla genitorialità, che si parla con il grosso problema demografico del Paese. Il nostro impegno in questo senso si concretizza con un sostegno ai nostri colleghi che decidono di diventare genitori, un aiuto che dura tutti i 18 anni della maturità dei figli e che dà un sostegno molto concreto ai costi che devono sostenere. L’impatto del progetto è anche culturale, poiché fa sì che si abbia maggior tempo a disposizione per i figli e nessun pregiudizio a opportunità di carriera - conclude -. L'altro progetto, invece, è il piano di azionariato diffuso che abbiamo lanciato all'inizio del 2025 e che ha portato allo straordinario risultato di avere attualmente più dell'80% dei nostri dipendenti azionisti dell'azienda. Abbiamo circa 11.500 persone che oggi sono dipendenti e azionisti di A2a. E' un altro modo per cercare di creare condivisione rispetto alla missione comune".