(Adnkronos) - "Ho messo fine alla guerra tra Azerbaigian e Albania". Donald Trump insiste: per il presidente degli Stati Uniti, protagonista di una nuova gaffe geografica, l'Albania per anni ha combattuto in guerra contro l'Azerbaigian e solo l'intervento della Casa Bianca ha posto fine al conflitto. Trump, nella conferenza stampa a Londra con il premier britannico Keir Starmer, ha rivendicato per l'ennesima volta i risultati ottenuti come 'mediatore' in ambito internazionale. "Pensate che abbiamo messo d'accordo Azerbaigian e Albania, andavano avanti da anni", dice il presidente americano, aggiungendo all'errore plateale anche una pronuncia fantasiosa del nome 'Azerbaigian'. Trump ovviamente avrebbe dovuto citare l'Armenia e non l'Albania. Il lapsus ormai appare consolidato per il presidente degli Stati Uniti, incappato nello stesso errore per la terza volta in poche settimane. Prima del flop odierno, Trump era inciampato qualche giorno fa nell'intervista a Fox and Friends.
(Adnkronos) - “Il Codau è un convegno annuale molto importante, proprio perché l'università è fatta dei suoi 2 milioni di studenti e studentesse, del corpo docente e del corpo dei nostri amministrativi e bibliotecari. Queste tre braccia di questo corpo devono essere armoniche. Le università stanno affrontando dei grandi cambiamenti verso la modernità, l'efficienza, la gestione del post Pnrr e l'internazionalizzazione, tutte sfide che si possono vincere solo se il corpo amministrativo è sempre più moderno e manageriale”. Sono le dichiarazioni di Giovanna Iannantuoni, rettrice università degli studi di Milano Bicocca e presidente Crui, in occasione di Codau 2025, il XXII convegno annuale dei Direttori generali delle Amministrazioni Universitarie, che affronta la tematica della coopetizione universitaria, la strategia per cui si collabora in modo da ottenere benefici comuni in alcune aree pur continuando a competere in altri ambiti. “Proprio di questo si parla: come crescere insieme in armonia. Io oggi parlerò soprattutto del periodo post Pnrr e delle sfide che avremo e che dobbiamo raccogliere per la crescita del nostro Paese. Tutti insieme costruiremo un’università più forte per un Paese migliore”, conclude.
(Adnkronos) - La seconda edizione di “Campania Mater – 24 ore per l’agricoltura”, promossa dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e realizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, si è chiusa oggi al Palazzo Reale di Napoli con un gesto dal forte valore simbolico e sociale: il pranzo solidale organizzato insieme alla Caritas Campania. Un momento che ha rappresentato non solo la conclusione della manifestazione, ma l’apertura di una riflessione nuova sul rapporto tra cibo, comunità e inclusione sociale. “Questo pranzo non è il termine di un evento, ma l’inizio di una pagina nuova – ha sottolineato Don Carmine Schiavone, delegato regionale Caritas Campania –. Oggi abbiamo ragionato su due livelli: il primo è l’inclusione, perché anche chi è considerato lo scarto della società, chi non ha mai abitato questi contesti, è stato posto al centro. Questa è la bellezza più grande, che proietta l’agricoltura in una dimensione sociale. Il secondo aspetto riguarda la connessione tra il mondo della produzione e le mense dei poveri: eccedenze, invenduto e surplus agricoli possono diventare risorse preziose per chi non riesce a mettere un piatto caldo a tavola. È una lotta concreta allo spreco alimentare, ma soprattutto un segno di vicinanza verso coloro che vivono all’ombra dei dormitori e delle mense popolari. Questo è tanta bellezza, e ci dice che un altro modello è possibile”. Un messaggio che ha trovato eco nelle parole dell’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo: “Il cibo oggi è purtroppo anche uno strumento di ricatto nelle mani delle grandi potenze mondiali a danno dei più deboli. Con Campania Mater abbiamo voluto ribaltare questa prospettiva, dimostrando che attraverso il cibo si possono costruire solidarietà, vicinanza e dialogo, e dunque anche pace. Questa è la sfida che lanciamo dal cuore di Napoli e che vogliamo portare avanti insieme a tutto il mondo agricolo campano”. Con il pranzo solidale, Campania Mater ha chiuso così due giornate di dibattiti, tavoli tematici, presentazioni e spettacoli che hanno visto protagonisti istituzioni, imprese, esperti, studenti e cittadini. Una maratona di idee e confronti che ha messo al centro il futuro dell’agricoltura campana, valorizzando innovazione, sostenibilità e radici culturali, ma senza dimenticare la sua missione più profonda: nutrire non solo i mercati, ma le comunità