(Adnkronos) - Da vicepresidente "imperiale" alla guida della guerra al terrorismo di George Bush ad oppositore di Donald Trump. E' questa la parabola politica di Dick Cheney, il 46mo ex vicepresidente degli Stati Uniti, considerato il più potente dell'era moderna, che si è spento la scorsa notte all'età di 84 anni. Architetto ed esecutore tra il 2001 e il 2009 di tutte le principali iniziative politiche del presidente Bush, dall'esportazione armata della democrazia, ai tagli fiscali e il rafforzamento dei poteri presidenziali, Cheney è stato per decenni un potente 'insider' della politica di Washington. Ma negli ultimi anni della sua vita era stato ostracizzato dal partito repubblicano a causa delle sue intense critiche a Donald Trump, da lui definito un "vigliacco" che mente ai suoi sostenitori e "ha cercato di rubare le ultime elezioni e costituisce la più grande minaccia al Paese nei 246 anni di storia della nostra nazione" in uno spot del 2022 a sostegno della campagna della figlia Liz, allora vice presidente della commissione di inchiesta della Camera sul 6 gennaio, che poi ha perso il suo seggio ed è stata espulsa dal partito per le sue posizioni anti-Trump. L'allarme della famiglia Cheney, tra gli ultimi esponenti del conservatorismo tradizionale americano, per il ritorno sulla scena di Trump e l'avanzata del populismo Maga nelle elezioni del 2024 ha spinto poi l'ex vice presidente repubblicano a votare per la democratica Kamala Harris perché "come cittadini, ognuno ha il compito di mettere il Paese davanti allo spirito di parte e difendere la Costituzione". Nella sua scalata al potere di Washington, il nome di Cheney è stato legato sin dall'inizio ad un altro protagonista e stratega della guerra al terrorismo post 11/9, Donald Rumsfeld. Di una decina di anni più grande, il futuro capo del Pentagono di Bush jr chiamò infatti Cheney a lavorare con lui nella Casa Bianca di Richard Nixon e poi, soprattutto, in quella di Gerald Ford, dove Cheney divenne, poco più che trentenne, capo dello staff quando Rumsfeld lasciò l'incarico per quello che poi divenne il suo primo mandato di segretario alla Difesa. Seguirono poi 10 anni alla Camera, dove il deputato eletto nel Wyoming ricoprì diverse cariche nella leadership repubblicana, prima di essere chiamato da George Bush padre a guidare il Pentagono, da dove guidò la guerra del Golfo per respingere l'invasione irachena del Kuwait nel 1991, lasciando a metà il lavoro che poi lui e Bush figlio completarono nel 2003 con l'invasione preventiva dell'Iraq. Cheney ebbe un ruolo di spicco nella campagna, che poi si rivelò essere di disinformazione, riguardo ai mai trovati programmi di armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, sui presunti legami con al Qaeda e gli autori dell'11 settembre. Fu lui a sostenere che il capo dei dirottatori Mohamed Atta si era incontrato con funzionari iracheni a Praga, circostanza che non è mai stata poi provata. Cheney fu al centro di enormi critiche, conquistandosi anche il soprannome di Darth Vader, il super cattivo di Guerre Stellari, per gli eccessi delle guerre in Afghanistan e Iraq, con la sua difesa della tortura del waterboarding e delle detenzioni extragiudiziarie di centinaia di sospetti chiusi per anni senza processo a Guantanamo. E divenne anche il simbolo degli errori fatti nella pianificazione che trasformò l'iniziale successo in Iraq, con il passo falso di Bush con "il mission accomplished", in lunghissimi anni di sanguinoso pantano. Senza contare le polemiche sugli appalti miliardari per la logistica militare e nei campi petroliferi iracheni, la Kbr, società della Halliburton, la multinazionale di cui Cheney è stato presidente e Ceo dal 1995 al 25 luglio 2000, giorno in cui l'esperto e navigato repubblicano entrò nel ticket di Bush, che allora molti consideravano non altezza del ruolo, soprattutto per la scarsa esperienza in politica estera. Fino alla fine, comunque, Cheney non ha avuto nessun ripensamento. "Rifarei tutto in un minuto", disse ascoltato dalla commissione Intelligence del Senato che nel 2014 concluse che i cosidetti "metodi di interrogatorio rafforzato", una sorta di triste eufemismo per torture, erano metodi brutali e inefficaci che hanno danneggiato l'immagine degli Usa del mondo. E sulla guerra in Iraq, ancora in un'intervista del 2015: "Era la cosa giusta da fare in quel momento, lo credevo allora e lo credo adesso".
      (Adnkronos) - Sempre più giovani vivono un senso diffuso di smarrimento, alimentato da pressioni esterne, aspettative elevate, confronto costante con gli altri e mancanza di riferimenti solidi. Una ricerca condotta su oltre 1.600 giovani tra i 18 e i 30 anni, conferma che ansia, paura del fallimento e incertezza sul futuro sono esperienze quotidiane e condivise. Da qui l’urgenza di fornire strumenti nuovi, concreti e accessibili per affrontare queste sfide in modo consapevole. Di questo si è discusso a Roma, presso la Sala Tatarella del Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, durante la presentazione del volume 'Dai forma al tuo talento', scritto da Patrizia Fontana – head hunter, coach, fondatrice di Talents in Motion e partner del progetto Previverso, nato in collaborazione con Arca fondi Sgr, edito da FrancoAngeli. (VIDEO) Dopo i saluti istituzionali di Walter Rizzetto, presidente XI commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati, moderati da Roberto Sommella, direttore MF Milano Finanza, si sono succeduti con l’autrice Patrizia Fontana, Livia De Giovanni prorettore per la didattica e la qualità della luiss, Ciro Cafiero Founding partner studio legale Cafiero Pezzali e Associati, Giovanna Jona Lasinio, direttrice del dipartimento di scienze statistiche dell’università La Sapienza, Mauro Marè professore della Luiss e presidente Mefop, Elena Panzera, senior hr vice president Sas emea&ap e Alessandro Profumo, presidente Advisory Board di Rialto Ventures Capital. Ha chiuso i lavori Antonio Calabrò presidente di Museimpresa e della Fondazione Assolombarda. Durante l’incontro Patrizia Fontana ha sottolineato: "Tutte le generazioni affrontano difficoltà, ma quella attuale vive in un equilibrio precario tra incertezze e aspettative e l’ansia per i giovani adulti – e non solo - è diventata una compagna di vita costante. Dai forma al tuo talento vuole offrire un metodo per sviluppare una mentalità nuova e vincente. Unendo neuroscienze, psicologia comportamentale e spiritualità laica, il libro guida il lettore da un punto di vista nuovo verso la sua realizzazione, facendogli scoprire le proprie potenzialità e il percorso individuale più giusto per svilupparle”. Il volume propone strumenti pratici per allenare un 'cervello agile', capace di gestire emozioni, ansie e paure, e invita ad agire 'qui e ora' per costruire un futuro personale e professionale appagante. Nel contesto attuale, segnato da un’elevata e pervasiva incertezza, questo libro si propone come un itinerario per la formazione di una 'mentalità ordinariamente vincente': non un dono riservato a pochi, ma un atteggiamento accessibile a chiunque scelga di coltivare una consapevole disposizione interiore. Tale mentalità si manifesta come attitudine a superare i limiti imposti dall’esperienza quotidiana, attraverso l’espressione autentica dei propri talenti soggettivi e l’orientamento verso obiettivi significativi che diano senso all’azione e ispirino il successo stesso. In questa sintesi si radica il metodo A.l.t.o. — un percorso di sviluppo che trasforma l’ordinario in straordinario, facendo dell’equilibrio tra ambizione, consapevolezza e disciplina la chiave per superare le proprie frontiere interiori. Attraverso esempi e riflessioni, Fontana esplora il potere della mente, la percezione della realtà e l’impatto dei pensieri e delle intenzioni sulle nostre azioni, fino a illustrare tecniche di visualizzazione, manifestazione e gratitudine per mantenere una prospettiva positiva ed orientata alla crescita. Un testo chiaro e profondo, che parla ai giovani ma anche a genitori, insegnanti, coach, recruiter e professionisti che lavorano con le nuove generazioni. Dai forma al tuo talento è un invito a trasformare vulnerabilità e dubbio in forza e ricerca, sviluppando una mentalità vincente fondata sulla consapevolezza di sé e sulla capacità di adattarsi al cambiamento. “Questo libro è anche un messaggio per le Istituzioni, per il mondo produttivo e formativo: oggi non possiamo più parlare di futuro del lavoro senza mettere al centro la persona. Il talento nasce infatti dall’impegno, dall’aggiornamento continuo e dall’incontro tra competenze e consapevolezza", dichiara Walter Rizzetto (Fdl), presidente della commissione lavoro della Camera dei Deputati. Elena Panzera, hr director vp emea-Ap Sas e presidente di Aidp Lombardia, ha ricordato: “Le aziende devono ripensare alla formazione, passando da una logica trasmissiva ad una trasformativa, nella quale relazione, intuizione, talento e attenzione all'unicità della persona sono centrali” mentre Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa e della Fondazione Assolombarda, ha concluso: “Credo che l’Italia non sia lungimirante e generosa con le sue ragazze e i suoi ragazzi. La riprova sono i quasi 100mila laureati che nel corso degli ultimi anni hanno scelto di andare all'estero per trovare migliori condizioni di vita e di lavoro. Occorre investire su una formazione di qualità. Purtroppo destiniamo poco del Pil nell’istruzione. Le nostre ragazze e ragazzi meritano attenzione e rispetto, anche severità. Si tratta di essere ambiziosi e capaci e di costruire un futuro diverso da quello che abbiamo vissuto in passato”.
(Adnkronos) - Un’agenda ricca di eventi, talk, approfondimenti e dibattiti accompagna la partecipazione del Cib-Consorzio Italiano Biogas alla nuova edizione di Ecomondo, l’appuntamento di riferimento in Italia per l’economia circolare e i temi della transizione ecologica. L’Area Forum del Cib ospiterà diversi rappresentanti del settore biogas e biometano agricolo coinvolgendoli nel fitto programma di dialoghi che spazieranno dall’agroecologia all’innovazione sostenibile in agricoltura, alle nuove frontiere di sviluppo del settore post Pnrr. Il filo conduttore scelto dal Cib per le giornate di Ecomondo è 'Connessioni naturali. Coltiviamo contatti, raccogliamo progetti'. Un tema che ben rappresenta l’anima del Consorzio che ha l’obiettivo di attivare e rafforzare connessioni tra diverse realtà, valorizzare le esperienze dirette dei soci del Consorzio, condividere buone pratiche e costruire nuove sinergie per accelerare la transizione agroecologica del Paese. Dal 4 al 7 novembre l’Area Forum (Stand 314, Padiglione D5) ospiterà gli incontri dedicati alle principali sfide del settore del biogas e del biometano agricolo. Tra gli eventi di interesse: martedì 4 novembre, dalle 14.00 'La necessità di diffusione e le criticità di accesso alle tecnologie in agricoltura'; mercoledì 5 novembre, dalle 14.00 'Le nuove frontiere del biometano agricolo. Strategie di mercato e scenari di sviluppo'; giovedì 6 novembre, dalle 11.30 'Autorizzazioni e adempimenti per gli impianti biogas e biometano. Il nuovo quadro regolatorio e cosa cambia', in collaborazione con Cib Service; venerdì 7 novembre, dalle 10.00 'Il valore del digestato: utilizzi innovativi e nuovi approcci in ottica Farming for Future'.