(Adnkronos) - La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha presentato oggi la proposta da 2mila miliardi di dollari per il quadro finanziario pluriennale, il bilancio Ue per il periodo 2028-2034, adottata stamane dall'esecutivo Ue. "Oggi il Collegio ha adottato la proposta della Commissione sul quadro finanziario pluriennale, il bilancio per il periodo 2028-2034. Si tratta di un bilancio da 2.000 miliardi di dollari per una nuova era", ha spiegato. Questa proposta di bilancio, prosegue von der Leyen, "corrisponde all’ambizione dell’Europa, affronta le sfide europee e rafforza la nostra indipendenza". È "più grande, più intelligente e più incisiva" in modo che possa "offrire risultati per i nostri cittadini, le nostre imprese, i nostri partner e il nostro futuro", ed è anche "il più ambizioso mai proposto", pur essendo "più strategico, più flessibile, più trasparente". Grazie a questa proposta, l'Ue potrà investire di più nella capacità di risposta e nella propria indipendenza, aggiunge la presidente della Commissione, puntualizzando che "i contributi degli Stati membri al bilancio dell’Ue resteranno costanti, dato che proponiamo un salto di qualità nelle nuove risorse proprie", ossia i fondi che l'esecutivo intende convogliare autonomamente con balzelli iper-settoriali. "Stiamo anche triplicando gli investimenti nella gestione delle migrazioni e delle frontiere, perché le frontiere europee sono una responsabilità condivisa. Stiamo triplicando i fondi di solidarietà, così da poter agire rapidamente e con decisione quando si verificano disastri", ha detto ancora von der Leyen. La novità principale della proposta consiste nell'accorpamento di diversi fondi in "piani di partenariato" che ogni Stato membro "sviluppa secondo le priorità europee, integrando i fondi diversi in modo più efficiente", spiega. "Oggi spesso vediamo diversi fondi sovrapporsi per uno stesso obiettivo, ma con criteri, tempistiche e requisiti diversi. È difficilissimo trovare, tra questi diversi fondi, quello giusto per ogni esigenza. Questa ridondanza porta a uno spreco di potenziale che non riusciamo a sbloccare per le regioni e gli Stati membri". "Al cuore di questi piani di partenariato restano l’agricoltura e la coesione. Sono i pilastri centrali della solidarietà europea e degli investimenti nel modello europeo. Ad esempio, stiamo preservando 300 miliardi di euro per il sostegno al reddito degli agricoltori. Questo include una riserva agricola raddoppiata, così che le condizioni di vita dei nostri agricoltori siano protette", continua von der Leyen. Il fulcro del primo pilastro del piano sono i piani di partenariato nazionali e regionali, una voce di spesa da 865 miliardi di euro su 2 mila miliardi complessivi, spiega ancora. Si tratta di un accorpamento di una serie di fondi cruciali, tra cui quello della Politica agricola comune, temuto da diverse parti politiche nel Parlamento europeo, che paventano una riduzione delle risorse destinate agli agricoltori. Ma quei fondi "funzionano per lo più come compartimenti stagni, poco collegati fra loro" e "possano lavorare insieme e integrarsi di più, così che l’obiettivo europeo sia meglio realizzato sul territorio", dice la presidente dell'esecutivo Ue. "In tema di coesione, stiamo preservando per le regioni meno sviluppate almeno 218 miliardi di euro", aggiunge von der Leyen, spiegando che i piani di partenariato nazionali e regionali proposti dalla Commissione forniscono anche le risorse finanziarie per le politiche sociali. "Qui, per la prima volta, c’è un obiettivo di spesa sociale al 14%, adottato come principio generale. E, sempre per la prima volta, monitoreremo i finanziamenti sociali su tutto il Qfp", spiega. Il secondo grande blocco della proposta della Commissione per il quadro finanziario pluriennale è il "Fondo per la competitività", che "sarà proposto con una dotazione di 410 miliardi di euro, perché riteniamo essenziale sostenere le tecnologie strategiche del domani", ha detto ancora. "Questo fondo raddoppierà Horizon Europe, già oggi un grande programma internazionale e il più conosciuto al mondo per scienza e ricerca", spiega von der Leyen. "Quintuplicheremo gli investimenti nel digitale, per costruire un ecosistema sicuro e innovativo. Daremmo una spinta importante al clean tech, alla bioeconomia e alla decarbonizzazione, con risorse Ue moltiplicate per sei. Ci sarà poi un obiettivo di spesa climatica e biodiversità del 35%, vale a dire circa 700 miliardi di euro destinati ai sei obiettivi ambientali dell’Ue", prosegue. Ci sono elementi che permetteranno di rafforzare le catene di approvvigionamento Ue, potenziare l’innovazione e guidare la corsa globale alle tecnologie pulite e intelligenti, continua la presidente dell'esecutivo Ue. In sintesi, aggiunge, il Fondo per la competitività "è la risposta all’appello di Mario Draghi e Enrico Letta sulla necessità di una base industriale forte e di un mercato unico integrato". Presenti 131 miliardi di euro per difesa e spazio, "cinque volte il livello attuale, perché la sicurezza è una priorità per cittadini e governi e rafforzerà la nostra base industriale e le nostre capacità". Previsto anche un raddoppiamento della voce di spesa relativa ai trasporti e una decuplicazione di quella per la mobilità militare, "in modo che le forze armate si possano muovere meglio e più rapidamente", nonché un aumento di cinque volte dei fondi allocati per l’infrastruttura energetica e un potenziamento di quelli in cybersicurezza e infrastrutture dual use. Nella proposta della Commissione Ue sono previsti 100 miliardi per l’Ucraina, spiega ancora la presidente. "Il fondo di ricostruzione Ukraine Facility era stato riempito con 50 miliardi, ora suggeriamo altri 100 miliardi per sostenere la ripresa, la resilienza e il percorso verso l’adesione Ue", spiega, ricordando che se ci sarà un allargamento, come sempre, il Qfp "sarà rivisto in base alle dimensioni e necessità del nuovo Paese membro". Il piano da 2 mila miliardi prevede uno strumento da 200 miliardi di euro che von der Leyen chiama "Global Europe" e descrive come "un aumento del 75% per sostenere le nostre responsabilità globali. Riuniamo Global Gateway, aiuti umanitari, partnership strategiche, e, punto cruciale, il supporto all’allargamento", spiega. L'allargamento è "una priorità chiave: non solo un obiettivo politico, ma un investimento strategico nella stabilità e prosperità europea. Per questo apriamo tutto il pacchetto di strumenti Global Europe ai Paesi candidati. Non solo assistenza tecnica, ma anche sostegno alle riforme e investimenti", evidenzia la presidente dell'esecutivo Ue. "Il rispetto dello stato di diritto è una condizione essenziale per tutti i finanziamenti Ue. Con il prossimo quadro finanziario pluriennale andiamo oltre: i piani di partenariato renderanno lo Stato di diritto e i diritti fondamentali una condizione per gli investimenti e un punto centrale nelle riforme", afferma ancora von der Leyen. Nel caso dei requisiti relativi allo stato di diritto, "la condizionalità sarà intelligente: assicureremo una gestione responsabile e piena trasparenza con forti garanzie, condizioni chiare e i giusti incentivi. Questo serve direttamente i cittadini", assicura. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen "sta parlando alla stampa ora e sta dando più informazioni di quelle che abbiamo noi qui", sottolinea intanto il presidente della commissione Bilancio del Parlamento Europeo Johan van Overtveldt, durante l'audizione del commissario al Bilancio Piotr Serafin, facendo presente che l'esecutivo Ue si era impegnato ad informare in prima battuta il Parlamento, cosa che non sta accadendo, anche a causa della modalità, caotica e piena di sovrapposizioni, con cui la Commissione ha deciso di comunicare la proposta sull'Mff 2028-34. L'osservazione di van Overtveldt (N-Va, Belgio, gruppo Ecr) è stata applaudita in sala. Il governo tedesco ha poi respinto il bilancio a lungo termine proposto dall'esecutivo dell'Ue, affermando che è troppo grande. “Un aumento globale del bilancio dell'Ue non è accettabile in un momento in cui tutti gli Stati membri stanno compiendo notevoli sforzi per consolidare i loro bilanci nazionali”, ha dichiarato il portavoce del governo Stefan Kornelius in un comunicato, aggiungendo: “Non potremo quindi accettare la proposta della Commissione”.
(Adnkronos) - Il numero di imprese private con almeno un dipendente, pari a 1,73 milioni nel 2008, momento di picco prima della doppia crisi finanziaria, è risultato pari a 1,67 milioni nel 2024. Emerge dal XXIV Rapporto annuale Inps. Questo dato, letto congiuntamente al numero record di occupati, indica una ricomposizione del tessuto imprenditoriale italiano a favore di una maggiore dimensione media delle imprese, pur restando notevolissima la quota di imprese micro e piccole (quasi il 98% ha meno di 50 dipendenti). La riconfigurazione del sistema imprenditoriale sta avvenendo non solo in termini di dimensione d’impresa, ma anche di settori economici. L’industria mostra un’incidenza decrescente negli anni, sia come numero di imprese che di dipendenti, mentre nei servizi si ha un andamento di segno opposto. In termini percentuali, nei servizi alle persone (istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive e di intrattenimento, altre attività di servizi) si è avuta la crescita maggiore (+46%) del numero di dipendenti dal 2008 al 2024; in termini assoluti, invece, la crescita maggiore (+1,4 milioni) si è avuta nei servizi commerciali (commercio all’ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, alloggio e ristorazione). L’Inps analizza le 502 mila imprese ‘persistenti’ (presenti e attive in ogni anno del periodo di osservazione 2008-2024) e le 750 mila imprese effimere (entrate sul mercato dopo il 2008, uscite prima del 2024, con al più 36 mesi di attività). Sul totale dei dipendenti delle imprese ‘persistenti’ è l’industria manifatturiera il settore economico con la maggiore quota di dipendenti, mentre tra le imprese ‘effimere’ il settore economico con la maggiore quota di dipendenti è quello dei servizi commerciali (commercio all’ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, alloggio e ristorazione).
(Adnkronos) - "Questo festival ci porta a parlare e ad approfondire i temi della sostenibilità ambientale e lo facciamo con grande piacere, guardando soprattutto all’aspetto delle norme europee che, talvolta, per ottimizzare la sostenibilità sacrificano quella economica e quella sociale. In questo contesto, il trasporto intermodale, cioè il trasporto dell’ultimo miglio, attraverso un sistema di rottura di carico - che prevede il passaggio della merce da un deposito ad un camion e poi dal camion ad una banchina portuale o ferroviaria - significa sicuramente valorizzare il trasporto, rendendolo meno caro e più sicuro”. Lo ha detto Marcello Di Caterina, vicepresidente e direttore generale di Alis, l’Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’ che si svolgerà il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna. L’appuntamento è pensato per fare il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese. L’Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile oggi non si occupa solo di trasporto, come spiega Di Caterina: “Attraverso una serie di attività legate ai servizi, abbiamo voluto fare un focus molto importante sulla digitalizzazione e sull’intelligenza artificiale, ambiti fortemente interessati dai contributi del Pnrr per la costruzione della piattaforma logistica nazionale che” grazie ad un importante e strategico utilizzo dei dati “offrirà informazioni che serviranno ad avere una maggiore capacità di conoscenza dei ‘tappi di bottiglia’, ossia le difficoltà di trasporto inutili e i nodi da evitare, piuttosto che quelli da utilizzare”. “Siamo di fronte ad un’epoca di trasformazione totale dove, al di là degli scenari mondiali legati ai dazi da una parte e alle guerre dall’altra, i mercati sono sempre pronti ad adeguarsi alle difficoltà - conclude - ma occorre che ci sia la capacità di alimentare gli sforzi reciproci”.