(Adnkronos) - Lontano dai raggi del sole, e dai riflettori, nel quartier generale del Fondo monetario internazionale (Fmi) è iniziata la 'storia' che ha portato all'annunciato accordo tra Stati Uniti e Cina per porre fine alla guerra di dazi e controdazi con un 'cessate il fuoco' - tutto commerciale - tra le due superpotenze. E' qui, ricostruisce il Financial Times, che si è tenuto il primo incontro, circa tre settimane fa, in tutto segreto. Si sono visti - secondo le fonti del quotidiano della City - il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, che era impegnato negli Spring Meetings 2025 dell'Fmi a Washington, e il ministro cinese delle Finanze, Lan Fo'an. Ed è stato, stando alle fonti, il primo incontro di alto livello tra rappresentanti di Pechino e dell'Amministrazione Trump dal ritorno del tycoon alla Casa Bianca e dall'inizio della nuova guerra dei dazi, con quelli Usa per le merci cinesi che restano comunque i più alti rispetto ad altri Paesi. Per Capital Economics le misure tariffarie complessive sulle merci cinesi resteranno a circa il 40%, mentre quelle del gigante asiatico sulle merci Usa a circa il 25%. No comment dal Dipartimento del Tesoro. Intanto la 'storia' è arrivata fino all'accordo annunciato a Ginevra dopo i colloqui del fine settimana che hanno visto protagonisti Bessent e il vicepremier e zar dell'economia cinese, He Linfeng, fedelissimo di Xi Jinping. L'intesa prevede 90 giorni di 'tregua' ed è sembrata arrivare più rapidamente e facilmente di ogni previsione. Dopo settimane in cui si rincorrevano gli interrogativi su chi tra Pechino e Washington avrebbe ceduto per prima, Trump ha rivendicato un "reset totale", mentre Hu Xijin, ex direttore del tabloid cinese Global Times, ha scritto sui social media della "grande vittoria della Cina". Come evidenzia Alicia García-Herrero, economista esperta di Asia-Pacifico della francese Natixis, la rapidità con cui le due superpotenze sono arrivate all'accordo suggerisce che sia Stati Uniti che Cina stessero soffrendo, e non poco, per la guerra di dazi e controdazi. E Craig Singleton della Foundation for Defense of Democracies, think-tank di Washington, legge in tanta rapidità la possibile indicazione che entrambe le superpotenze fossero "più intrappolate a livello economico di quanto lasciassero intendere". Tuttavia per gli esperti sarà in salita la strada verso un'intesa duratura. Di "montagne russe" parla Scott Kennedy, esperto di Cina del think tank Csis. In ogni caso ottimismo è arrivato ieri da Bessent e dal Rappresentante Usa per il Commercio, Jamieson Greer, sulla possibilità di un accordo con il Dragone per arginare l'arrivo negli Usa dei precursori del fentanyl, oppiaceo sintetico più potente dell'eroina. Nonostante la tregua, infatti, resta la misura tariffaria del 20% sulle esportazioni cinesi imposta dal presidente Usa con le accuse rivolte alla Cina che secondo il tycoon non farebbe abbastanza per aiutare gli Usa nella lotta al fentanyl. E Bessent ha anche accennato alla possibilità di arrivare con la Repubblica Popolare a quel genere di "accordi di acquisto" che sono stati protagonisti della guerra commerciale all'epoca del primo mandato di Trump alla Casa Bianca. Intanto, la tregua di 90 giorni, pensata per negoziare, verrà probabilmente sfruttata nel gigante asiatico per accelerare sull'export verso gli Usa, una mossa che - conclude il Ft - potrebbe portare a un'altra impennata nel surplus commerciale della Cina.
(Adnkronos) - L’accreditamento cresce e si conferma leva strategica per la competitività e la sostenibilità del sistema Paese. E' quanto emerso oggi a Roma, nel corso dell’Assemblea annuale di Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento, che ha presentato i risultati dell’attività svolta nel 2024 per verificare la competenza degli organismi di certificazione e ispezione e dei laboratori di prova e taratura. La certificazione accreditata si è rivelata un pilastro sempre più centrale per l’economia italiana, rafforzando il tessuto produttivo e accompagnando le imprese in percorsi di qualità e innovazione. Con 2.616 accreditamenti rilasciati a organismi di certificazione, di ispezione, a laboratori di prova, di taratura e medici, Accredia conferma il ruolo chiave della sua attività di verifica super partes e competente, quale strumento strategico per garantire la qualità, la sicurezza e la conformità dei prodotti e dei servizi che circolano sul mercato, accompagnando la transizione verso un’economia più sostenibile e digitale. La crescita del numero complessivo di organismi e laboratori accreditati è trainata in buona parte dalla richiesta di prove e certificazioni in ambiti cruciali come sostenibilità, cybersicurezza, competenze dei professionisti e intelligenza artificiale. Sul piano operativo, i tre Dipartimenti di Accredia – Laboratori di prova, Certificazione e ispezione e Laboratori di taratura – hanno condotto oltre 21.200 giornate di verifica, con una crescita rispetto al 2023 del 3,2%, a fronte di una squadra rafforzata, composta ora da 498 ispettori e 124 esperti tecnici. In crescita anche i numeri dei laboratori di taratura accreditati che hanno rilasciato 233.955 certificati di taratura, raddoppiando il volume rispetto a 10 anni fa. Tra i settori in cui si sono registrati i risultati più significativi ci sono le certificazioni ambientali e sociali e quelle legate alla nuova norma UNI ISO 27001 per la sicurezza delle informazioni e ai sistemi di gestione per la sicurezza alimentare. Particolarmente rilevante anche la crescita delle aziende che hanno scelto la certificazione accreditata per la parità di genere (UNI/PdR 125): con 27.179 siti aziendali certificati, il numero è triplicato in un solo anno, anche grazie al supporto delle misure del Pnrr. L’accreditamento è stato utilizzato anche nel campo della sostenibilità come strumento strategico per garantire trasparenza e credibilità: le imprese che adottano standard certificati migliorano il proprio impatto ambientale e sociale, riducendo il rischio di greenwashing. Oltre 43.720 siti aziendali sono infatti certificati secondo la ISO 14001 per i sistemi di gestione ambientale, la norma che dimostra l'impegno di un'organizzazione a proteggere l'ambiente (+16% crescita annuale dal 2014), mentre i siti certificati secondo la ISO 50001, lo standard internazionale che fornisce un framework per la gestione dell'energia, aiutando le organizzazioni a migliorare le proprie prestazioni energetiche sono 5.771 (+45%). Nel corso del 2024 è proseguito il rafforzamento della collaborazione con le pubbliche amministrazioni, grazie anche a nuove convenzioni con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Garante per la protezione dei dati personali, il Consiglio superiore dei lavori pubblici e la Provincia Autonoma di Trento. Un segnale dell’attenzione crescente delle istituzioni verso l’accreditamento come leva per le politiche pubbliche. A livello internazionale, con Accredia, l’Italia ha ottenuto la conferma dell’adesione agli accordi di mutuo ricono-scimento EA MLA, IAF MLA e ILAC MRA, che favoriscono la libera circolazione di beni e servizi nei mercati inter-nazionali. Accredia ha inoltre contribuito attivamente alla nascita di Global Accreditation Cooperation, l’associazione mondiale degli Enti e degli stakeholder dell’accreditamento, rafforzando la voce dell’Italia nello scenario globale delle certificazioni accreditate. Il 2024 è stato anche l’anno del rinnovamento dell’identità visiva di Accredia: un nuovo logo istituzionale, un nuovo marchio di accreditamento e un nuovo sito web, per un sistema di comunicazione più accessibile e coerente, pensato per valorizzare il ruolo pubblico dell’Ente nella promozione della cultura della qualità e della sicurezza. In particolare, l’introduzione del nuovo sistema dei marchi di accreditamento per gli organismi e i laboratori accreditati, a pieno regime dal 1° ottobre 2025, permetterà alle aziende e ai professionisti di riconoscere con la massima chiarezza i certificati effettivamente validi a tutela della concorrenza sul mercato. Cambia anche il payoff: 'Competere per crescere' sottolinea il rinnovato impegno di Accredia a fianco delle imprese, delle istituzioni e dei cittadini. "I dati di Accredia del 2024 - ha osservato Massimo De Felice, presidente Accredia - evidenziano come l’accreditamento sia oggi uno strumento efficace per l’attuazione delle transizioni digitale, verde e sociale, in linea con gli obiettivi del Pnrr e delle principali normative europee. Con l’Accredia Academy stiamo consolidando inoltre un modello di formazione tecnica avanzata, fondato sul principio del fare e formare. Ne sono una dimostrazione le iniziative come la Summer School realizzata con Inrim, il nostro lavoro di divulgazione sui temi emergenti, come il benessere animale e l’investimento nella formazione di professionisti, stakeholder e studenti, unito al rafforzamento delle partnership universitarie. Tutte queste attività sono realizzate con una nuova identità visiva dell’ente che è stata cambiata per attestare la sua crescita in competenza e autorevolezza”.
(Adnkronos) - L’ultima frontiera in fatto di AI è l’AI agentica o Agenti AI, un salto evolutivo basato su sistemi avanzati che permettono di analizzare informazioni sempre più numerose e complesse, percepire l’ambiente digitale, prendere decisioni autonome per raggiungere obiettivi predefiniti, con una ridotta supervisione umana. In sintesi, si tratta di veri e propri consulenti digitali intelligenti in grado di analizzare le specifiche situazioni, apprendere dal contesto, gestire scenari complessi, agire in modo proattivo e continuativo sia in autonomia che in sinergia con altri Agenti e con la persona. A partire da questi modelli avanzati di AI, EY, da sempre in prima linea nel cogliere le opportunità delle nuove tecnologie, ha lanciato la nuova piattaforma EY.ai Agentic, basata su tecnologie Nvidia e Microsoft, che permette di migliorare l’efficienza operativa interna e dei propri clienti. EY ha già sviluppato diversi Agenti AI per efficientare determinate funzioni aziendali, tra cui 150 Agenti dedicati a migliorare la conformità fiscale e ottimizzare i processi, che collaborano con 80 mila esperti fiscali in tutto il mondo. “Gli agenti AI stanno rivoluzionando il modo in cui lavoriamo, permettendoci di analizzare compiti complessi, e migliorare l’efficienza operativa. Con la piattaforma EY.ai Agentic, stiamo sfruttando la potenzialità di questi Agenti AI per trasformare le nostre attività e quelle dei nostri clienti, garantendo un maggiore produttività e conformità. In questo modo, la conoscenza collettiva di 400 mila professionisti qualificati viene integrata con le tecnologie AI avanzate, con l’obiettivo di plasmare il futuro del lavoro”, ha commentato Giuseppe Santonato, AI Leader di EY Emeia e AI Transformation Leader di EY Italia. Qui il link al sito EY.