INFORMAZIONI![]() Celeste CondorelliFondazione Policlinico A. Gemelli Sanità Ruolo: Direttore Progetti Speciali e International Patient Office Area: Project Management Celeste Condorelli |
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(Adnkronos) - Visita a sorpresa per Loris Karius. Il portiere, attualmente in ritiro con lo Schalke 04 - squadra tedesca di Zweite Bundesliga, la serie b tedesca - è ora in compagnia di Diletta Leotta e della loro figlia Aria Rose. Mamma e figlia hanno raggiunto il calciatore all’aeroporto di Düsseldorf, in Germania, dove la conduttrice e volto noto di DAZN ha immortalato il tenero ritratto di famiglia. Nelle storie Instagram condivise da Leotta, si vede la piccola Aria seduta sul trolley mentre il papà la guarda con un sorriso affettuoso. In un altro scatto, vicino a un campo da calcio, la piccola è sulle spalle della madre e insieme fanno il tifo per il portiere: “Vai papi”, ha scritto Diletta Leotta a corredo della foto. A seguire, anche il post partita di Karius, immortalato mentre viene raggiunto dalla figlia: “Felicità”. Quella per il calcio è una passione che unisce non solo Diletta Leotta e Loris Karius, ma sembra già aver conquistato anche la loro primogenita, Aria. Poche settimane fa, infatti, Leotta aveva condiviso un video in cui Karius giocava a calcio con la piccola Aria nel giardino di casa. La bambina, nata il 16 agosto del 2023, tra un tiro e qualche incertezza nell’equilibrio, sembrava già mostrare una certa confidenza con il pallone. “DNA”, aveva scritto infatti la conduttrice sotto al video, sottolineando come il talento e la passione per il calcio possa diventare una ‘questione di famiglia’.
(Adnkronos) - “Il XXIV Rapporto Annuale ci consegna la fotografia di un paese che è in movimento, grazie anche alla capacità dell'Inps di adattarsi ai tempi. Il welfare generativo, la capacità di una educazione generazionale ai nuovi sistemi di welfare, fa sì che l'Inps possa guidare un cambiamento che interesserà sempre più le giovani generazioni. I risultati sono incoraggianti e bisogna proseguire su questa strada”. Così Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei Deputati, alla presentazione del XXIV Rapporto Annuale dell'Inps alla Sala della Regina a Montecitorio.
(Adnkronos) - “Oggi presentiamo un esempio di ricerca universitaria molto avanzata e già molto vicina a una sperimentazione su strada reale. È qualcosa di potenzialmente pronto per un servizio, ma bisogna fare un grande salto. Lo deve fare l'Italia, lo deve fare l'Europa: trasformare questi bei progetti molto avanzati di ricerca e sviluppo, in progetti industriali imprenditoriali”. Così Sergio Matteo Savaresi, professore e direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, alla presentazione del progetto ‘Sharing for Caring’, a Darfo Boario Terme (Bs). Si tratta di ‘Robo-caring’, il primo prototipo italiano di mobilità autonoma - una Fiat 500 elettrica sviluppata all’interno del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, dal Politecnico di Milano - pensato per persone anziane e con fragilità. Il progetto gode del sostegno di Fondazione Ico Falck e Fondazione Politecnico di Milano, e della collaborazione di Cisco Italia come partner tecnologico. Un'innovazione che si basa su “una tecnologia estremamente complessa che richiede tante risorse economiche - sottolinea il professore - Stiamo provando a trasformare questo bellissimo progetto di ricerca in un grosso progetto imprenditoriale per dare all'Italia e all'Europa la chance di avere questa tecnologia che oggi, di fatto ha solo la Cina e gli Stati Uniti”. Ma per cogliere questa opportunità Italia ed Europa “devono fare un salto”, si diceva. Per farlo servono grosse risorse economiche da impiegare nella trasformazione di una tecnologia estremamente complessa in un servizio disponibile ai cittadini. Ma non solo. “Serve uno sblocco normativo che rimuova la necessità di avere il safety-driver a bordo, oggi obbligatorio per fare questa sperimentazione (Decreto Ministeriale 70 del 2018 ‘Smart Road’ ndr.) - evidenzia Savaresi - Le due cose dovrebbero avvenire idealmente insieme: quando la tecnologia è stata messa completamente a punto da un'entità industriale imprenditoriale, serve lo sblocco normativo”, suggerisce. Il prototipo presentato a Darfo Boario è l'espressione di un futuro imminente. Ma viene da chiedersi: quando vedremo davvero sulle strade italiane un veicolo a guida autonoma senza safety-driver? “Perché la messa a punto industriale e lo sbocco normativo arrivino a compimento prevediamo dai 2 ai 4 anni”, stima Savaresi.