(Adnkronos) - La notizia del ritorno di Lindsey Vonn sugli sci ha scosso il mondo dello sport e non solo. La pluricampionessa di sci alpino ha infatti annunciato al New York Times che si riunirà alla squadra di sci degli Stati Uniti per gareggiare, questo inverno, in Coppa del Mondo. Vonn, 40 anni, si era ritirata cinque anni fa principalmente a causa del dolore al ginocchio destro, danneggiato da incidenti ad alta velocità e diversi interventi chirurgici. Ma ora tutto sembra cambiato. Per quanto inaspettato, il ritorno di Vonn non è l'unico caso di atleta che esce dal ritiro e torna sui suoi passi, riprendendo da dove aveva lasciato. Mentre quello di Francesco Totti con il calcio giocato sembra una suggestione destinata a rimanere tale, sono tanti infatti gli esempi di sportivi che a una comoda pensione hanno preferito l'adrenalina della competizione. Sempre tra le nevi della Coppa del Mondo di sci alpino si rivedrà anche Marcel Hirscher che, a 35 anni, dopo essersi ritirato nel 2019, ha annunciato il suo ritorno in pista. Dopo aver vinto per otto volte la Coppa del Mondo con l'Austria però, Hirscher gareggerà con l'Olanda, Paese d'origine della madre. Nel calcio il caso più eclatante è stato Pelé, che annunciò il ritiro nel 1974, salvo poi cedere ai milioni americani dei Cosmos di New York e tornare, un anno più tardi, per giocare con Chinaglia e Beckenbauer. Dopo di lui fu Romario a tornare sui campi dopo essersi ritirato. Dopo aver giocato in squadre di tutto il mondo e aver vinto anche un Mondiale (1994) e due Copa America (1989 e 1997), l'attaccante brasiliano aveva infatti detto stop nel 2009. Quindici anni dopo, nel 2024, Romario ha annunciato il suo ritorno, all'età di 58 anni, con la maglia dell'America RJ, squadra brasiliana di cui è anche presidente. Nel tennis fu Bjorn Borg, vincitore di undici titoli Slam, a rientrare dal ritiro, annunciato per la prima volta nel 1983. Fatale, in quell'occasione, fu la sconfitta nell'epica finale dello Us Open del 1981, vinta dal rivale John McEnroe. Da quel momento Borg giocò sempre meno tornei fino a ritirarsi. Lo svedese rientrò poi nel 1991, ma senza riuscire a vincere nemmeno una partita e due anni più tardi disse il suo addio definivo al tennis giocato. Il ritorno più famoso e iconico della storia dello sport rimane, in ogni caso, quello di Michael Jordan. Dopo aver conquistato tre titoli Nba e altrettanti Mvp con i Chicago Bulls, quello che è considerato il più grande giocatore di basket di tutti i tempi decide, nel 1993, di lasciare i parquet americani per dedicarsi al baseball. Jordan viene quindi ingaggiato dai Chicago White Sox, una delle più importanti squadre della Major League Baseball, ma la sua avventura non è molto fortunata e dura soltanto un anno e mezzo. MJ torna quindi in Nba con l'iconico messaggio "I'm back", ovvero "sono tornato", e vince altri tre campionati con i Bulls. Leggenda della boxe, anche George Foreman si ritirò due volte. Il pugile in carriera vinse 76 incontri su 81, con la prima delle sue cinque sconfitte che arrivò per mano di Muhammad Ali. Divenne due volte campione dei pesi massimi e nel mezzo ci fu un ritiro di circa dieci anni. Dopo una sconfitta contro Jimmy Young, Foreman attraversò una serie di problemi, tra cui la depressione, da cui riuscì a uscire anche grazie alla fede cristiana. Nel 1987, a 38 anni, Foreman decise così di tornare sul ring e sette anni dopo, a ben 45 anni, divenne nuovamente campione. Anche Muhammad Ali tornò dal ritiro nel 1980 con l'obiettivo di riconquistare ancora una volta il titolo contro Lerry Holmes, ma senza fortuna. Le loro storie fanno comunque fa ben sperare Mike Tyson, che a 58 anni, e in diretta su Netflix, tornerà sul ring per sfidare Jake Paul nella notte di sabato 16 novembre. Anche la Formula 1 è stata terra di grandi ritorni. Prima fu Michael Schumacher, leggendario pilota Ferrari laureatosi campione del mondo per sette volte, a dire addio alle gare nel 2006, salvo poi ripensarci nel 2010. Il suo ritorno con la Mercedes però non fu altrettanto fortunato e Michael si ritirò definitivamente due anni dopo. Il primo addio alle piste di Fernando Alonso arrivò nel 2018, dopo due titoli mondiali conquistati. Lo spagnolo però tornò a sorpresa nel 2021 con l'Alpine per poi passare in Aston Martin, con cui ha da poco firmato un rinnovo pluriennale. (di Simone Cesarei)
(Adnkronos) - Il presidente dell'Inps Gabriele Fava mira a "personalizzare" i servizi che l'ente eroga ai suoi utenti, oggi 52 milioni di persone, in modo da accompagnarli nel corso dell'intero ciclo vitale. Lo spiega lo stesso Fava, a Bruxelles a margine della presentazione del rapporto annuale dell'Inps nella sede del Parlamento Europeo, su invito del capodelegazione del M5S ed ex presidente dell'ente Pasquale Tridico. "Ho aderito con piacere - dice Fava - all'invito del presidente Pasquale Tridico, perché è fondamentale e importante, mai quanto oggi, presentare il rapporto dell'istituto previdenziale e assistenziale più grande, sostanzialmente, al mondo. L'Inps è un unicum: non esiste ente previdenziale che abbia tutte queste dimensioni". L'ente, ricorda, ha "dimensioni previdenziali e assistenziali: pensate a 340 prestazioni previdenziali e socio-assistenziali che l'Inps fornisce a tutti i suoi utenti, 52 mln, quasi l'87% della popolazione italiana. Ma, essendo un unicum, era importante, e ho gradito davvero l'invito del presidente Tridico, per presentare e proiettare la line progettuale e strategica che ho impostato e che seguirà tutto il mio mandato: welfare generativo e hub del welfare". "Tutto il welfare in Italia è l'Inps - aggiunge Fava - di conseguenza è importante capirlo, metabolizzarlo ed entrare anche un po' nel merito di questi servizi. L'Inps non è solo pensioni: è molto di più, è servizi ai cittadini, a tutti i cittadini. Questo è il core business dell'Inps: servizi a regola d'arte ai cittadini, contestualizzati. Questo è l'upgrade che proverò a portare avanti: contestualizzare e personalizzare i servizi, durante tutto il ciclo di vita della persona. L'ho chiamato welfare generativo e così sarà. Cercheremo di 'customizzare' tutti i servizi durante l'arco di vita della persona, in considerazione delle esigenze che si presenteranno cammin facendo", aggiunge. Gestire insieme previdenza e assistenza, come fa l'Inps, non è complicato, "tutt'altro: è molto stimolante. Pensate al caso concreto di successo: la pandemia di Covid-19. L'Italia l'ha superata" anche grazie "all'Inps, con le sue due dimensioni, previdenziale e assistenziale. Se c'è una best practice, perché cambiarla?" conclude.
(Adnkronos) - "Condivido gli obiettivi dei vignaioli indipendenti, ovvero prossimità delle coltivazioni, difesa delle specie autoctone e conservazione del territorio. Presìdi straordinariamente importanti. La Regione Lazio sta facendo la sua parte”. Lo ha dichiarato, stamattina a Roma, l’assessore al Bilancio, Agricoltura e Sovranità alimentare del Lazio, Giancarlo Righini, intervenendo in occasione della presentazione dell’indagine “Il modello socio-economico dei Vignaioli indipendenti per la sostenibilità della filiera vitivinicola italiana”, realizzata da Nomisma wine monitor - l’osservatorio di Nomisma dedicato al mercato del vino - in collaborazione con Fivi - la Federazione italiana vignaioli indipendenti. La ricerca scatta una fotografia ai produttori associati a Fivi ed evidenzia i risvolti del modello socio-economico collegato a tale tipologia di impresa, che riflette valore non solo sulla filiera vitivinicola italiana, ma sull’intero Paese. L’assessore Righini fa sapere: “Abbiamo recentemente approvato i regolamenti attuativi e stanziamenti di bilancio importanti per il sostegno alla nostra legge sull'eno-olio turismo”, cioè la legge regionale num. 14 del 27 ottobre 2023 ‘Disciplina delle attività enoturistiche e oleoturistiche’. “Stiamo ora per attivare un portale sulla diversificazione agricola - continua l’assessore - perché abbiamo scoperto quanto il tema del turismo enogastronomico e dell'enoturismo possa rappresentare uno straordinario pilastro di sostegno alle aziende vinicole del nostro territorio. Stiamo inoltre rilanciando, in termini straordinari, la promozione della nostra regione e le sue eccellenze nel suo territorio. I vignaioli indipendenti e la loro federazione stanno svolgendo un ruolo straordinariamente importante nel percorso di queste attività”, le sue parole.