(Adnkronos) - La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo in relazione alla morte di una ragazza di 22 anni, Margaret Spada, originaria del Siracusano, avvenuta durante un intervento di rinoplastica in un ambulatorio di un centro medico della Capitale. La ragazza, deceduta lo scorso 7 novembre, si sarebbe sentita male dopo la somministrazione dell'anestesia locale. Il fascicolo è affidato al pm Ermnio Amelio che ha delegato i carabinieri del Nas per le indagini che hanno sequestrato le cartelle cliniche. "Per chiarire le cause della morte sarà necessaria l'autopsia - dice l'avvocato Alessandro Vinci, legale dei familiari della ragazza-. Margaret aveva scelto la struttura dove effettuare l'intervento dopo alcune ricerche su internet".
(Adnkronos) - “Il turismo del futuro si fonda su due pilastri essenziali: sostenibilità e tecnologia. Con oltre 380mila addetti e 76mila imprese, il nostro settore è in costante evoluzione, spinto dalla crescita in comparti come ristorazione, accoglienza e intrattenimento. La figura dell’agente di viaggio, nello specifico, sta cambiando rapidamente per rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori e all’innovazione tecnologica. Per mantenere competitiva la professione, dobbiamo investire su formazione continua e innovazione tecnologica". E' quanto ha evidenziato, in occasione del Forum Internazionale del Turismo, tenutosi a Firenze e organizzato dal ministro Daniela Santanchè, Domenico Pellegrino, presidente di Aidit – Associazione italiana distribuzione turistica di Federturismo Confindustria, sottolineando l’importanza della formazione e della riqualificazione professionale per affrontare le sfide future del settore turistico. Durante il suo intervento, Pellegrino ha presentato quattro punti chiave per il futuro del settore, che rappresentano le priorità per Aidit. Primo, riqualificazione professionale. Aidit propone di puntare su attività di formazione continua che includano la padronanza delle tecnologie digitali, l’uso di strumenti crm avanzati, il digital marketing e l’intelligenza artificiale. La collaborazione con istituti tecnico-professionali potrebbe giocare un ruolo chiave nel ridurre il rischio di obsolescenza delle competenze. Secondo, ricambio generazionale e attrazione dei giovani talenti. È necessario valorizzare la professione dell’agente di viaggio, facendo emergere il suo ruolo di consulente ed esperto tecnologico. Aidit ha già collaborato con Its Puglia per l’avvio del primo corso di 'Travel Office Manager', con l’obiettivo di formare nuovi professionisti nel settore. Pellegrino ha inoltre sottolineato l’esigenza di ridurre il cuneo fiscale per garantire salari competitivi ai giovani lavoratori. Terzo, investimenti e regole per le nuove tecnologie. Le piccole e medie imprese del settore hanno bisogno di un supporto economico per dotarsi di strumenti tecnologici avanzati. L’iniziativa Turismi.ai, sostenuta da Aidit, è nata proprio per supportare le aziende nel percorso di innovazione e per rappresentarle nelle discussioni istituzionali sul tema. Quarto, turismo di qualità e garanzie dei consumatori. Aidit promuove la deducibilità fiscale dei servizi acquistati presso agenzie di viaggio regolari, ispirandosi al modello delle spese sanitarie, per incentivare vacanze di qualità e prevenire la concorrenza sleale. L’intervento di Pellegrino ha ricordato l’importanza dei progetti di formazione già avviati da Federturismo, come l’iniziativa europea NTG - Next Tourism Generation Alliance, che forma nuove figure professionali puntando sul digitale, la green economy e la sostenibilità. “Siamo pronti a collaborare con le istituzioni e a garantire un futuro sostenibile e di qualità per il turismo italiano, a beneficio degli operatori del settore e dei consumatori” ha concluso Pellegrino.
(Adnkronos) - “Una giusta transizione energetica non avverrà mai se non prendiamo in debita considerazione la sostenibilità economica e sociale del processo e i risultati in termini di benefici per tutti gli stakeholder coinvolti lungo la filiera, tra cui comunità locali, investitori, aziende e governi. La transizione energetica, una 'giusta transizione' per Eni, non riguarda solo l'innovazione; è un impegno a trasformare il modo in cui produciamo e consumiamo energia, assicurando che nessuno venga lasciato indietro”. Così Luigi Ciarrocchi, direttore Ccus, Forestry & Agro-feedstock di Eni, al Forum Africa Green Growth a Ecomondo. Esempio di giusta transizione, spiega Ciarrocchi, sono le iniziative Agro-feedstock in Kenya che mirano a sviluppare un approvvigionamento sostenibile di materie prime di origine agricola per la produzione di biocarburanti. (VIDEO) Ad oggi, in Kenya, Eni ha già ultimato due impianti di lavorazione che producono olio vegetale da ricino, residui agroindustriali e forestali, coinvolgendo oltre 100mila agricoltori in 16 contee che coltivano ricino in aree degradate identificate dal ministero dell'agricoltura del Kenya, altre colture energetiche in rotazione come cartamo e crambe, e raccolgono residui forestali. Nell'ambito di queste iniziative, Eni ha avviato partnership con organizzazioni internazionali, come l'International Finance Corporation, il Fondo per il clima italiano del ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica italiano, Cdp e l'Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite (Ilo). "Stiamo supportando gli agricoltori kenioti - spiega Ciarrocchi - fornendo loro sementi di qualità e fertilizzanti, un accesso stabile al mercato, formazione e supporto tecnico, consentendogli di migliorare le rese ottenute in campo" e "creando benefici economici che rimangano all'interno del paese, fornendo una fonte affidabile di reddito per gli agricoltori, promuovendo la creazione di posti di lavoro e la diversificazione economica in quelle aree rurali, dove spesso la dipendenza dalle attività agricole tradizionali e di basso valore è elevata". Eni ha sviluppato un modello di integrazione verticale per la produzione di biocarburanti, focalizzandosi sulla produzione di olio vegetale da coltivazioni su terreni degradati e in rotazione, come previsto dalla Direttiva sulle energie rinnovabili (RED) dell'Unione Europea, e dalla valorizzazione di residui agroindustriali e forestali. La coltivazione è affidata ad agricoltori locali, che coltivano i propri terreni; l'estrazione dell'olio vegetale dalle materie prime avviene in impianti industriali realizzati da Eni o utilizzando quelli di terze parti, a seconda della disponibilità e della maturità industriale del Paese; i sottoprodotti di lavorazione vengono recuperati. "Nel complesso, le iniziative Agro-feedstock di Eni prevedono di coinvolgere oltre 700.000 agricoltori entro il 2027, principalmente in Africa, per rigenerare 1 milione di ettari di terreni abbandonati e degradati e contribuire alla sicurezza alimentare con la produzione di circa 1 milione di tonnellate di mangimi e fertilizzanti", dice Luigi Ciarrocchi, aggiungendo che "iniziative simili sono state avviate dal 2022 in Costa d'Avorio, Mozambico, Angola, Italia, Kazakistan e Vietnam".