(Adnkronos) - E' stato - come lo ha omaggiato il premier spagnolo Pedro Sanchez - un leader che ha vissuto e lottato "per un mondo migliore" ma anche il "presidente più povero" del mondo. Così viene ricordato José "Pepe" Mujica, l'ex presidente uruguaiano che si è spento oggi a 89 anni. Ieri era arrivato l'annuncio della moglie, Lucia Topolansky, che aveva spiegato come il marito fosse in una fase "terminale" di cancro in cui riceveva solo cure palliative. A dare l'annuncio ufficiale è stato il governo di Montevideo con l'attuale presidente Yamandu Orsi, che ha comunicato "con profondo dolore, la scomparsa del nostro compagno Pepe Mujica. Presidente, attivista, guida e leader. Ci mancherai molto, vecchio amico". Quella di Mujica è stata una esperienza politica singolare nell'America Latina del dopoguerra: guerrigliero nei ribelli Tupamaros, negli anni Sessanta e Settanta, Mujica è stato perseguitato dai militari saliti al potere a Montevideo con un golpe nel 1973. Durante questa dittatura, in un certo senso 'parallela' a quella dei generali al potere a Buenos Aires e durata fino al 1985, Mujica ha trascorso dodici anni in prigione durante quel periodo, gran parte in isolamento. Nei decenni successivi la sua popolarità ne ha fatto uno dei protagonisti della politica del continente latino americano, diventando nel 2010 presidente dell'Uruguay. Durante i cinque anni del suo mandato Mujica - che aveva rinunciato a gran parte del suo stipendio utilizzando per gli spostamenti un vecchio Maggiolino Volkswagen e vivendo in una abitazione semplicissima - è diventato in un certo senso il portavoce del movimento anti-consumismo spingendo al tempo stesso per il varo di diverse leggi progressiste, tra cui la legalizzazione dell'aborto e del matrimonio gay. Sotto la presidenza dell'ex guerrigliero l'Uruguay diventa nel 2013 il primo paese al mondo a consentire l'uso ricreativo della cannabis. Dopo la fine del suo mandato la popolarità di Mujica è rimasta altissima anche a livello internazionale. Fedele al suo 'stile' a gennaio aveva comunicato che il suo cancro, diagnosticato all'esofago l'anno precedente, si era diffuso e che avrebbe interrotto le cure. Oggi la scomparsa, salutata dagli altri leader latino americani come quella di "un grande rivoluzionario", un "vero amico" e un esempio "eterno".
(Adnkronos) - "La salita al soglio di Pietro di un pontefice statunitense rappresenta una svolta epocale capace di rafforzare enormemente il legame tra le due sponde dell'Atlantico. Le sue prime parole pronunciate dalla Loggia delle Benedizioni sono un potente richiamo all'umanità sui valori della pace, della fratellanza e della responsabilità, particolarmente sentiti nella difficile era che stiamo vivendo in cui siamo chiamati ad affrontare sfide di portata globale". Così, con Adnkronos/Labitalia, Simone Crolla, managing director di AmCham Italy, la Camera di Commercio Americana in Italia, sull'elezione di Papa Leone XIV. "Da sempre il commercio ha promosso concordia tra i popoli e portato benessere a coloro che ne beneficiano e può a buon titolo considerarsi uno strumento di armonia e dialogo. La stagione di speranza e vicinanza tra le genti che si apre con questo pontificato, radicato nel solco dell'eredità spirituale di Papa Francesco, può rendere ancora più efficace l'azione di tale strumento, contribuendo così al ristabilimento di quella concordia di cui tutti percepiamo il bisogno. AmCham Italy rivolge pertanto le più sentite congratulazioni a Sua Santità Papa Leone XIV per la sua elezione e augura ogni successo nel suo operato", conclude.
(Adnkronos) - “Noi non abbiamo nessuna ambizione di fare una guerra all'elettrico o ad altre soluzioni sostenibili: vogliamo semplicemente mettere in luce il principio della neutralità tecnologica cioè la possibilità di utilizzare se possibile soluzioni diverse ugualmente valide per i consumatori e per gli utenti, che devono essere messi nella condizione di scegliere caso per caso la soluzione più opportuna”. Lo ha dichiarato il presidente di Assogasliquidi-Federchimica Matteo Cimenti a margine di un evento organizzato al Parlamento europeo sulla decarbonizzazione nei consumi residenziali. “Il legislatore europeo nella passata legislatura ha scelto una strada che punta tutto sull’elettrico”, ha affermato Cimenti soffermandosi sulle sfide che pone la direttiva sulla prestazione energetica degli edifici. La legge europea, entrata in vigore nel 2024, e ribattezzata direttiva “Case green”, stabilisce una scadenza per l’eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040. “La maggior parte degli edifici non hanno la capacità per avere una pompa di calore elettrica per motivi di spazio, di costo e di vetustà degli immobili”, ha sottolineato. “Molti edifici possono essere decarbonizzati invece attraverso delle soluzioni tecnologicamente già esistenti come sono le caldaie a condensazioni, che sono in grado da oggi di poter utilizzare anche delle percentuali crescenti di gas di origine rinnovabile”. La direttiva, ha spiegato il presidente di Assogasliquidi, “ha degli obiettivi via via crescenti in vista del divieto di installazione di caldaie a gas”. “Dobbiamo capire se sia scientificamente e concretamente: secondo lo studio che oggi abbiamo presentato non è possibile per una parte degli edifici”, ha affermato Cimenti prima di mostrare a parti interessate ed eurodeputati la relazione commissionata insieme ad Associazioni Proxigas, Assogas, Federchimica-Assogasliquidi, Assotermica e Utilitalia.