(Adnkronos) - Come l’intelligenza generativa sta modificando le modalità di operare nelle realtà del terzo settore? Come le competenze dei manager possono supportare gli enti non profit a integrare e interagire al meglio con questa nuova tecnologia? A queste e molte altre domande si è risposto nel corso di 'L'Europa siamo noi! Manager per il sociale: AI4Ets', il convegno ideato dal gruppo manager per il sociale di Manageritalia Lombardia, che ha messo a confronto imprese, istituzioni e manager per mettere le competenze di quest’ultimi a disposizione degli enti non profit per governare e guidare l’adozione delle tecnologie basate sull’AI, bilanciando etica e sviluppo tecnologico. Ad aprire i lavori del convegno, questa mattina presso gli spazi del Parlamento Europeo sede di Milano in C.so Magenta in occasione della 'Milano Civil Week', Paolo Scarpa, presidente Manageritalia Lombardia, Maurizio Molinari, capo dell’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano, Brando Benifei, eurodeputato Parlamento Europeo, Santino Mafodda, coordinatore manager per il sociale di Manageritalia Lombardia e Silvia Pugi, membro del Cda e vice segretario generale Cec. Al convegno hanno partecipato anche i rappresentanti di diversi Ets come: Lilt, Fondazione Culturale Pensare Oltre, Progetto Arca, Fondazione RiC, Cbm e Csv Milano. "L’avvento dell’intelligenza generativa apre opportunità straordinarie per gli Ets per migliorare non solo la loro azione ma soprattutto la loro gestione, al fine di essere maggiormente performanti in termini di servizi offerti, risultati raggiunti e soggetti aiutati. Queste opportunità richiedono competenze e noi, come manager, siamo disponibili ad affiancare le realtà non profit in questo cambiamento", così spiega Paolo Scarpa, presidente di Manageritalia Lombardia. "Oggi abbiamo bisogno sempre più -prosegue- di un volontariato di competenza che accompagni le organizzazioni del no profit verso un concreto processo di cambiamento umano e tecnologico, affinché la loro azione sia sempre più determinante per uno sviluppo sociale e solidale, attento ai bisogni dei più fragili". Nel dare avvio alla tavola rotonda dal titolo 'Impatto e potenzialità dell’AI applicata al terzo settore', Santino Mafodda, coordinatore del Gruppo manager per il sociale di Manageritalia Lombardia, ha affermato: "Da oggi il Gruppo manager per il sociale, oltre alle sue tante e solide attività, è pronto a supportare gli ets anche per sfruttare le opportunità offerte dall’ai. Opportunità che, se introdotte con logiche manageriali, permettono di aiutare meglio gli assistiti e ridisegnare un’organizzazione più capace di generare benessere ed efficacia nel lavoro di persone e volontari che operano al loro interno. Siamo quindi pronti ad accogliere richieste di informazioni e di intervento anche in quest’ottica". Gli Ets interessati possono chiedere supporto al Gruppo Manager per il Sociale scrivendo a mxs.lombardia@manageritalia.it. "Grazie al confronto e al dialogo con le imprese, le università, le ammirazioni pubbliche e gli enti del terzo settore siano arrivati per primi, come Comunità europea, a normare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale affinché questo innovativo e sorprendere strumento possa porsi in sintonia con i valori europei, mantenendo al centro la tutela della persona", commenta l'europarlamentare Brando Benifei che conclude: "L’Ai può contribuire a migliorare e incrementare la produttività in tutti gli ambiti, dal profit al non profit, ma dobbiamo essere sicuri che si utilizzino sempre dati di qualità, una maggiore sicurezza nel senso più ampio del termine e soprattutto un controllo umano ed etico nel rispetto dei diritti delle persone". Il convegno ha messo al centro della discussione il ruolo dei manager nel guidare l'innovazione sociale con uno sguardo concreto alle opportunità offerte dall’Ai per terzo settore. A parlarne sono stati: Maria Paola Lovesio, professionista specializzata in tecnologia, innovazione e trasformazione digitale ed Emilio Bertolotti, esperto nella progettazione di algoritmi avanzati. Secondo un’analisi condotta da Manageritalia Lombardia (dati Istat e Runts) in Italia circa il 65-70% degli Ets non ha personale dipendente e si basa esclusivamente sul volontariato. Il 20-25% ha un piccolo numero di dipendenti (da 1 a 5), una quota molto ridotta (5-7%) ha da 6 a 20 dipendenti e solo il 2-3% degli Ets ha una struttura più complessa e dimensioni medio-grandi con oltre 20 dipendenti. Numeri che dimostrano come in tali realtà, proprio per il ridotto numero di addetti, spesso manchino le competenze adeguate per sfruttare al meglio le opportunità offerte dall’AI; quest’ultima, infatti, è spesso sotto utilizzata, se non per creare contenuti creativi, lasciando inesplorate le potenzialità del mezzo, che invece può contribuire a migliorare la gestione dei processi interni, la gestione del personale, i processi contabili e finanziari; favorire il monitoraggio dei risultati dei progetti realizzati; perfezionare le raccolte fondi per l’ente attraverso la personalizzazione delle campagne di fundraising in base ai comportamenti e preferenze dei donatori e molto altro. Opportunità che, per essere colte nella loro interezza, richiedono necessariamente di un maggior ricorso alla managerialità e alle competenze, elementi che sono alla base dell’impegno del Gruppo manager per il sociale di Manageritalia Lombardia. Il Gruppo manager per il sociale di Manageritalia Lombardia è nato nel 1999 per mettere a disposizione delle organizzazioni di volontariato del territorio, e successivamente di tutte le realtà che operano nel mondo del non profit, le competenze professionali acquisite dagli associati nel corso del loro percorso lavorativo. Ad oggi vede la partecipazione gratuita di oltre 300 manager, pensionati e in attività, attivi nella riorganizzazione, gestione progetti, fundraising e tanto altro. Sono oltre 355 i progetti che hanno potuto godere della loro consulenza per aiutare e far cresce l’inclusività e l’attenzione verso i più fragili.
(Adnkronos) - Amway, la più grande azienda di vendita diretta al mondo , ha pubblicato i risultati finanziari del 2024 e annunciato nuovi sviluppi a conferma della sua leadership globale nel settore. Lo scorso anno, a svolgere un ruolo fondamentale nei risultati globali dell'azienda, che ha visto vendite per un totale di 7,4 miliardi di dollari, è stata la crescita della regione Esan (Europa, Africa meridionale, Australia e Nuova Zelanda), che ha registrato un incremento del 5% rispetto all'anno precedente per un totale di 424 milioni di dollari. Questo traguardo è stato raggiunto grazie ad una comprensione approfondita delle esigenze di mercato della regione e delle tendenze di acquisto dei consumatori. Tra i mercati Esan, l'Italia ha consolidato la sua posizione di leadership confermandosi come il mercato Amway più grande nella regione. L’azienda ha recentemente nominato Jon L. Voskuil come nuovo Managing Director di Amway Esan. Jon L. Voskuil, con oltre 30 anni di esperienza in diverse posizioni di leadership strategica a livello globale, sarà responsabile delle performance aziendali in un mercato che conta più di 1.100 dipendenti, della relazione con i distributori e delle strategie go-to-market. Prima di questo incarico, Jon ha ricoperto il ruolo di vicepresidente Strategy & Corporate Development a livello globale, distinguendosi per aver definito e promosso l'adozione di strategie aziendali e guidato le iniziative di sviluppo corporate. “Il nostro impegno è sempre rivolto al successo dei nostri Incaricati alle Vendite e alla soddisfazione dei loro clienti. Vogliamo continuare a puntare sulla strategia di crescita nel settore della nutrizione e del benessere, garantendo uno sviluppo sostenibile nei mercati della nostra regione. L’aumento del 5% delle vendite nel 2024 conferma l’efficacia della nostra visione strategica. Per questo, continueremo a investire in innovazione nel settore del benessere, in soluzioni su misura e nel potenziamento delle piattaforme e degli strumenti digitali, per accelerare la nostra crescita futura”, ha dichiarato Jon L. Voskuil. Grazie all'innovazione e agli investimenti strategici, Amway punta a un futuro promettente. L’azienda ha chiuso il 2024 con 7,4 miliardi di dollari di vendite globali. Sebbene questo rappresenti un calo del 3% rispetto all'anno precedente, a causa della forza del dollaro statunitense, l'azienda ha registrato trend positivi in aree chiave, confermando la sua expertise nel settore della nutrizione e del benessere. Ha inoltre compiuto significativi progressi operativi e avviato avvicendamenti di leadership per promuovere una crescita a lungo termine. Oltre alle solide performance di vendita nella regione Esan, Amway ha dimostrato nel 2024 il suo costante impegno nella responsabilità sociale. In risposta ai disastri naturali che hanno colpito la regione Esan nel 2024, Amway ha fornito aiuti immediati attraverso donazioni in denaro e assistenza concreta alle comunità colpite in Spagna, Germania e nell'Europa centrale e orientale, in collaborazione con la Croce Rossa. Inoltre, Amway ha continuato a sostenere l'Ucraina fornendo apparecchiature mediche e supportando l'educazione sportiva in collaborazione con l'Ong Spundbond. Recentemente nominata l’azienda n.1 di vendita diretta nel mercato ucraino , Amway ha investito quasi mezzo milione di dollari in donazioni dall'inizio della guerra. In linea con i suoi valori fondamentali, Amway ha inoltre rafforzato le sue partnership con oltre otto banchi alimentari e Ong nella regione Esan, donando più di 162,000 prodotti, per un valore al dettaglio stimato di 3,5 milioni di euro. Questa iniziativa ha trasformato le scorte in risorse essenziali per le comunità vulnerabili. Questi sforzi evidenziano l'impegno di Amway nel creare un impatto concreto nella regione Esan, promuovendo un cambiamento duraturo attraverso azioni focalizzate sulla comunità. Il 2024 si conferma un anno di grande successo per il comparto nutrizione di Amway, che è cresciuto del 2% a livello globale, arrivando a rappresentare il 64% delle vendite totali nel mondo. In particolare, il marchio Nutrilite™ continua a mantenere la posizione di n. 1 al mondo nella vendita di vitamine e integratori alimentari. Questa crescita riflette la crescente domanda da parte dei consumatori per prodotti scientificamente comprovati e per un approccio completo al benessere. In risposta a questa crescente esigenza, la maggior parte dei mercati Amway ha introdotto delle 'soluzioni', combinazioni di prodotti selezionati abbinate a consigli su abitudini quotidiane, per aiutare i clienti ad adottare un approccio più olistico. Ad esempio, Amway Esan ha lanciato di recente Nutrilite™ Morning Nutrition, un approccio olistico al benessere mattutino, mirato a colmare le carenze nutrizionali e a supportare uno stile di vita più sano ed equilibrato. Questa soluzione promuove una colazione equilibrata e una routine mattutina positiva, favorendo il benessere di corpo e mente. Grazie a solide basi, una leadership dinamica e un forte impegno nel supportare la comunità Amway nell'offerta di soluzioni innovative per la nutrizione e il benessere, l'azienda è pronta a crescere e generare un impatto ancora maggiore negli anni a venire.
(Adnkronos) - Un Pil più alto dell’1,1% nel 2035 e dell’8,4% nel 2050, rispetto allo scenario base, con dinamiche positive per l’industria, l’agricoltura e i servizi, disoccupazione più bassa, riduzione del debito pubblico, nonostante l’aumento degli investimenti: sono solo alcuni degli effetti positivi per l’Italia se si decidesse di accelerare la transizione ecologica e digitale. È questo il quadro che emerge dal 'Rapporto di Primavera 2025' dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Ets (Asvis), presentato a Milano all’evento inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025, all’Auditorium del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. Il Rapporto, dal titolo 'Scenari per l’Italia al 2035 e al 2050. Il falso dilemma tra competitività e sostenibilità', realizzato in collaborazione con Oxford Economics e contenente, per la prima volta, anche dati per i diversi comparti economici, dimostra che nello scenario Net Zero Transformation il sistema produttivo nazionale potrebbe registrare benefici già al 2035, con il Pil che potrebbe essere superiore dell’1,1% rispetto a quello dello scenario di base e il tasso di disoccupazione inferiore di 0,7 punti percentuali. Il trend positivo continuerebbe successivamente e nel 2050 il Pil sarebbe superiore dell’8,4% a quello tendenziale, grazie al rallentamento del riscaldamento globale, all’innovazione e all’aumento dell’efficienza energetica, che contribuirebbero anche a ridurre la spesa per i danni ambientali e ad aumentare le entrate fiscali. In questo modo, nonostante l’aumento degli investimenti pubblici, si registrerebbe anche un miglioramento del rapporto debito pubblico/Pil rispetto allo scenario di base. “È a questo scenario virtuoso che dobbiamo guardare, rispetto agli altri tre analizzati (Net Zero, Transizione Tardiva, Catastrofe Climatica) - ha sottolineato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Asvis - Dobbiamo accelerare la transizione, non rallentarla, e sostenerla con investimenti innovativi a tutto campo, perché questo produrrebbe risultati positivi per tutti i settori sia al 2035, sia al 2050, con l’ovvia eccezione dell’estrazione e della produzione di combustibili fossili: rispetto allo scenario di base, il valore aggiunto della manifattura resterebbe invariato nel 2035, ma crescerebbe del 9,3% nel 2050; quello dei servizi aumenterebbe dello 0,5% nel 2035 e del 5,9% nel 2050; quello delle costruzioni del 6,9% e del 18,2%; quello dell’agricoltura resterebbe stabile nel 2035, ma crescerebbe del 7,1% nel 2050; quello delle utilities del 13,9% nel 2035 e del 52,6% nel 2050 (con la ricomposizione a favore della generazione e distribuzione di energia elettrica da rinnovabili)”. In termini aggregati, il comparto industriale vedrebbe il valore aggiunto aumentare dell’1,7% nel 2035 e del 14,9% nel 2050, un valore maggiore di quello che sperimenterebbe la Germania nello stesso periodo. Anche per i servizi si registrerebbe un risultato complessivamente positivo, visto che essi presentano una bassa intensità energetica, che li rende più protetti dai costi della transizione energetica e dalla debolezza della spesa dei consumatori. “La sostenibilità è una leva strategica per rafforzare il sistema produttivo e sociale del nostro Paese ed è sbagliato pensare che ci sia contrapposizione tra sostenibilità e competitività - ha commentato Pierluigi Stefanini, presidente dell’Asvis - Come dimostrano le simulazioni condotte con Oxford Economics, l’inazione ha costi crescenti, mentre investire nella sostenibilità conviene, perché aumenta la redditività delle imprese e genera benessere sociale”.