INFORMAZIONIBarbara Gabardi |
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(Adnkronos) - Un falò di confronto che ha messo a dura prova la gelosia di Rosario. Il viaggio nei sentimenti a Temptation Island tra Lucia e Rosario si è concluso con un lieto fine, ma a un mese alla fine del reality la situazione tra i due è cambiata drasticamente. Ma andiamo con ordine. Durante la puntata andata in onda questa sera, mercoledì 30 luglio, Bisciglia ha ripercorso la storia della coppia. Dopo aver visto alcuni filmati, in cui Lucia trascorreva alcuni momenti intimi con il single Andrea, il fidanzato Rosario ha chiesto un falò di confronto immediato. Durante il faccia a faccia è arrivato il primo colpo di scena: Lucia ha chiesto di mostrare un filmato in cui spiegava il suo piano, rivelando di aver finto complicità e intimità con il tentatore solo per provocare una reazione dal suo fidanzato. Detto, fatto. Rosario è rimasto senza parole ma anche sollevato: "Voi siete tutti matti", ha detto. "Ho capito il coraggio. Questi giorni sono stati un'eternità, pensavo di aver perso tutto. Per me oggi averti al mio fianco è la cosa più bella, sono stato davvero tanto male. Sei una bastarda", ha detto affettuosamente, prima di stringere la fidanzata in un lungo abbraccio. Lieto fine: i due escono dal programma con una promessa, quella di andare finalmente a convivere. Un mese dopo però, tra Lucia e Rosario sono cambiate diverse cose. I due non sono ancora andati a convivere. E il motivo è legato alla gelosia che Rosario ha maturato dopo l'esperienza nel villaggio: "Io mi sono trovata un Rosario diverso, una persona più gelosa e meno ragionevole. Lui non ha creduto che i miei atteggiamenti nei confronti del single Andrea fossero predisposti affinché lui avesse una reazione", ha spiegato Lucia. Rosario ha ammesso: "Ho fatto un percorso che è iniziato con dei dubbi, quei dubbi sono rimasti. Prima non ho avuto modo di non essere geloso, dopo aver visto quelle immagini le mie sicurezze sono venute a mancare". Ma la tensione è salita ulteriormente quando Filippo Bisciglia ha mostrato alla coppia un filmato registrato dal single Andrea, in cui confessa di aver incontrato Lucia fuori dal programma. Secondo quanto dichiarato dal tentatore, la ragazza gli avrebbe scritto su Instagram per parlare e per sfogarsi del periodo difficile con Rosario. Inziialmente Lucia ha negato, ma poi ha ammesso: "Si, è successo davvero. Ora sono ferita da Andrea perché mi fidavo. Sono consapevole del male che sto provando in Rosario, ma ne parleremo a casa".
(Adnkronos) - “L’incontro di ieri con il ministro degli Esteri Tajani è stato molto puntuale e proficuo per cercare di definire con maggiore chiarezza un accordo i cui contorni sono ancora in via di definizione. Per quanto riguarda la nostra filiera sono confermati i dazi al 15% sui prodotti finiti di arredamento, mentre siamo in attesa di delineare le misure previste sulla materia prima legnosa, anche se risulta probabile l’introduzione di un tetto massimo del 15%“. Così il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, ospite questa mattina a Class Cnbc. “Ho chiesto al ministro Tajani - spiega Feltrin - che il Governo insista perché la Commissione Europea concluda quanto prima l’accordo del Mercosur che sbloccherebbe dai dazi esistenti una zona molto interessante per il nostro export, a partire dal Brasile, paese che - come dimostrano anche i dati sui visitatori del Salone del Mobile.Milano - apprezza in modo netto i prodotti del nostro design e ha un grande potenziale di crescita e sviluppo per le imprese del legno-arredo. Un’azione rapida che darebbe risultati immediati alla nostra filiera per recuperare, almeno in parte, il mercato Usa in cui stiamo già perdiamo competitività”. “La riunione di ieri è stata inoltre l’occasione anche per accendere i riflettori sull’India, altro paese in cui l’introduzione di certificazioni obbligatorie per il nostro settore rischia di bloccare un altro mercato ad alto potenziale. Due esempi concreti per dire che per le imprese del nostro settore è indispensabile che il governo e l’Europa si concentrino per definire misure per l’internazionalizzazione: la nostra è una filiera 100% made in Italy che esporta oltre il 50% del suo fatturato. Proprio per questo -conclude Feltrin- ho ribadito anche la necessità generale di garantire sostegno concreto alle imprese che partecipano alle fiere internazionali in Italia, riconosciute come momenti cruciali per la promozione del settore e dell’intero Paese a livello globale”.
(Adnkronos) - “Oggi presentiamo un esempio di ricerca universitaria molto avanzata e già molto vicina a una sperimentazione su strada reale. È qualcosa di potenzialmente pronto per un servizio, ma bisogna fare un grande salto. Lo deve fare l'Italia, lo deve fare l'Europa: trasformare questi bei progetti molto avanzati di ricerca e sviluppo, in progetti industriali imprenditoriali”. Così Sergio Matteo Savaresi, professore e direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, alla presentazione del progetto ‘Sharing for Caring’, a Darfo Boario Terme (Bs). Si tratta di ‘Robo-caring’, il primo prototipo italiano di mobilità autonoma - una Fiat 500 elettrica sviluppata all’interno del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, dal Politecnico di Milano - pensato per persone anziane e con fragilità. Il progetto gode del sostegno di Fondazione Ico Falck e Fondazione Politecnico di Milano, e della collaborazione di Cisco Italia come partner tecnologico. Un'innovazione che si basa su “una tecnologia estremamente complessa che richiede tante risorse economiche - sottolinea il professore - Stiamo provando a trasformare questo bellissimo progetto di ricerca in un grosso progetto imprenditoriale per dare all'Italia e all'Europa la chance di avere questa tecnologia che oggi, di fatto ha solo la Cina e gli Stati Uniti”. Ma per cogliere questa opportunità Italia ed Europa “devono fare un salto”, si diceva. Per farlo servono grosse risorse economiche da impiegare nella trasformazione di una tecnologia estremamente complessa in un servizio disponibile ai cittadini. Ma non solo. “Serve uno sblocco normativo che rimuova la necessità di avere il safety-driver a bordo, oggi obbligatorio per fare questa sperimentazione (Decreto Ministeriale 70 del 2018 ‘Smart Road’ ndr.) - evidenzia Savaresi - Le due cose dovrebbero avvenire idealmente insieme: quando la tecnologia è stata messa completamente a punto da un'entità industriale imprenditoriale, serve lo sblocco normativo”, suggerisce. Il prototipo presentato a Darfo Boario è l'espressione di un futuro imminente. Ma viene da chiedersi: quando vedremo davvero sulle strade italiane un veicolo a guida autonoma senza safety-driver? “Perché la messa a punto industriale e lo sbocco normativo arrivino a compimento prevediamo dai 2 ai 4 anni”, stima Savaresi.