INFORMAZIONIBarbara Adami Spinola | 
					
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      (Adnkronos) - Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha incontrato oggi un gruppo di militari presso il posto di comando del Primo Corpo d'armata 'Azov' della Guardia Nazionale, che "sta portando avanti la difesa nella direzione della Dobropillia", località del Donetsk assediata dai russi. In un post su X, Zelensky ha spiegato di aver ascoltato i rapporti dei militari, "discusso la situazione in prima linea e le esigenze più urgenti, prestando molta attenzione alle questioni relative alle armi, all'aumento della produzione di droni, alle esigenze delle brigate, all'esperienza del Primo Corpo della Guardia Nazionale e ad altri aspetti". "Ho ringraziato i soldati per il loro servizio e li ho personalmente insigniti delle onorificenze statali - ha aggiunto il presidente - Questo è il nostro Paese, questo è il nostro Est e faremo di tutto perché resti ucraino". Hanno provocato un'esplosione e tre incendi i due attacchi con droni contro un impianto petrochimico nella città russa di Sterlitamak, nella Repubblica del Bashkortostan, nel sud degli Urali, oltre 1500 chilometri dal confine ucraino. Ad annunciarlo su Telegram è stato il governatore locale Radi Khabirov, precisando che non ci sono feriti. Un impianto di depurazione dell'acqua situato nel complesso industriale è stato parzialmente distrutto, stando all'amministrazione locale. Nella città di Kstovo della regione di Nizhny Novgorod sul Volga un incendio è scoppiato in un complesso industriale dove sorge una raffineria appartenente al gruppo Lukoil. Il ministero della Difesa russo ha intanto riferito dell'abbattimento di 85 droni ucraini la notte scorsa. Il Consiglio dell'UE ha approvato oggi, martedì 4 novembre la quinta tranche del finanziamento dell'Ukraine Facility per un importo di 1,8 miliardi di euro. "Questo importo attesta il completamento con successo da parte dell'Ucraina di nove passaggi procedurali indispensabili per l'approvazione della quinta tranche, nonché di una fase ancora in sospeso del quarto esborso", si legge nella dichiarazione ufficiale . Il finanziamento mira principalmente a rafforzare la stabilità macrofinanziaria dell'Ucraina e a sostenere il funzionamento continuo della sua pubblica amministrazione. L'Ucraina vuole chiudere i negoziati di adesione all'Ue entro la fine del 2028, e la Commissione Europea "si impegna a sostenere questo ambizioso obiettivo", ma ritiene che, per raggiungerlo, sia necessaria "un'accelerazione del ritmo delle riforme", in particolare per quanto riguarda gli aspetti fondamentali, specialmente "lo Stato di diritto". Lo sottolinea la Commissione nel pacchetto allargamento approvato oggi dal collegio dei commissari a Bruxelles. Nonostante la guerra scatenata dalla Russia, l'Ucraina rimane "fermamente impegnata" nel suo percorso di adesione all'Ue, avendo completato "con successo" il processo di screening e compiuto "progressi" nelle riforme chiave. L'Ucraina ha adottato "tabelle di marcia" sullo Stato di diritto, la pubblica amministrazione e il funzionamento delle istituzioni democratiche, nonché un "piano d'azione" sulle minoranze nazionali, che la Commissione ha valutato "positivamente". L'Ucraina ha "soddisfatto" le condizioni necessarie per l'apertura dei cluster uno (aspetti fondamentali), sei (relazioni esterne) e due (mercato interno). La Commissione si attende che l'Ucraina soddisfi le condizioni per l'apertura dei restanti tre cluster e si "adopera" per far sì che il Consiglio sia in grado di procedere all'apertura di tutti i cluster "entro la fine dell'anno". L'Ungheria ha finora bloccato l'apertura dei negoziati di adesione con Kiev. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha incaricato il governo di approvare entro il primo dicembre una road map per lo sviluppo a lungo termine di metalli rari e terre rare, un settore ritenuto strategico per l'economia nazionale e per la sovranità tecnologica del Paese. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Tass, precisando che l'ordine - pubblicato sul sito ufficiale del Cremlino - è stato impartito dopo il Forum economico orientale di Vladivostok. Nel documento si legge che il Consiglio dei ministri dovrà "tenere conto delle direttive precedentemente impartite" e definire un piano d'azione dettagliato per stimolare il comparto, dalle attività estrattive alla lavorazione e produzione dei metalli. Responsabile dell'attuazione del provvedimento sarà il primo ministro Mikhail Mishustin, che si trova in visita in Cina. L'iniziativa si inserisce in una più ampia strategia di Mosca mirata a ridurre la dipendenza da fornitori esteri e a rafforzare la capacità industriale interna in settori strategici, dove i metalli rari e le terre rare rivestono un ruolo cruciale.
      (Adnkronos) - Un passo avanti nella tutela della sicurezza dei lavoratori, ma anche un banco di prova per le imprese e per la filiera degli appalti. Il decreto Sicurezza sul lavoro 2025, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 28 ottobre, rappresenta una svolta nel modo in cui il Paese affronta il tema della prevenzione e della responsabilità nei luoghi di lavoro. L’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare la cultura della sicurezza, intervenendo su tre fronti principali: inasprimento delle sanzioni, maggiore tracciabilità dei lavoratori e ampliamento degli obblighi di valutazione e prevenzione, anche sul piano psicosociale. Il provvedimento interviene in un contesto ancora segnato da un numero troppo elevato di infortuni gravi e mortali. Da qui, la scelta del governo di puntare su strumenti digitali di controllo, patente a crediti e badge di identificazione, in un sistema che mira non solo a punire, ma soprattutto a prevenire e responsabilizzare. Le modifiche al D.Lgs. 81/08 - il Testo Unico sulla sicurezza - introducono infatti nuovi obblighi per imprese, committenti e subappaltatori, ma anche incentivi per chi dimostra un impegno concreto in materia di sicurezza e formazione. Come spiega Valentina Pepe, avvocato, partner dello studio legale Pepe & Associati, “il nuovo decreto introduce misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, nell’ottica di un rafforzamento della cultura della sicurezza, di un incremento della prevenzione e della riduzione degli infortuni in ogni ambito lavorativo". "Il decreto Sicurezza - specifica - introduce, tra l’altro, una serie di modifiche al meccanismo della ‘patente a crediti’ nei cantieri, intervenendo sull’art. 27 del D.Lgs. 81/08 (Testo Unico Sicurezza) che disciplina la materia, come già modificato dal decreto-legge del 2 marzo 2024, n. 192. A decorrere dal 1° ottobre 2024, come noto, sono tenuti al possesso della patente le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili. La patente è dotata di un punteggio iniziale di trenta crediti e consente di operare nei cantieri temporanei o mobili con una dotazione pari o superiore a quindici crediti”. Tra le novità principali del decreto Sicurezza, l’inasprimento delle sanzioni per chi opera nei cantieri senza la 'patente a crediti', con l’importo massimo che passa da 6.000 a 12.000 euro, ferma restando la previsione relativa all’esclusione per un periodo di sei mesi dalla partecipazione ai lavori pubblici di cui al codice dei contratti pubblici. Il decreto, spiega ancora Pepe, “oltre ai ‘provvedimenti definitivi’ già contemplati della norma, prevede ora che, per le violazioni relative al lavoro irregolare, la decurtazione dei crediti si applichi automaticamente al momento della notifica del verbale di accertamento da parte degli organi di vigilanza, anche avvalendosi delle informazioni contenute nel Portale nazionale del sommerso (Pns), migliorando così l’efficacia e la tempestività dei controlli”. In caso di infortuni gravi, mortali o con esiti invalidanti permanenti, inoltre, il decreto prevede che le Procure trasmettano tempestivamente all’Inl tutte le informazioni necessarie per adottare il provvedimento, basandosi sugli elementi oggettivi e soggettivi contenuti nei verbali dei pubblici ufficiali intervenuti sul luogo e nelle immediatezze del sinistro, al fine di supportare l’azione degli ispettori. “L’inasprimento delle misure di controllo e sanzionatorie in tema di ‘patente a crediti’ introdotte dal decreto Sicurezza 2025 - osserva Pepe - dimostrano la crescente attenzione delle istituzioni non solo in materia di sicurezza, ma anche rispetto ai fenomeni di lavoro irregolare e all’istituto del subappalto che, negli ultimi anni, è stato ampiamente strumentalizzato nell’ottica della riduzione dei costi del lavoro e dell’eluzione delle normative di tutela”. Sul piano organizzativo, il decreto richiede alle imprese una revisione profonda dei propri sistemi di controllo. Secondo Andrea Puccio, avvocato, founding partner dello studio legale Puccio Penalisti Associati, “il potenziamento dei controlli ispettivi, specie per i soggetti che operano in regime di subappalto, imporrà certamente alle imprese una più rigorosa attenzione all’organizzazione della sicurezza e alla tracciabilità delle responsabilità lungo la filiera”. Un obbligo che, però, può diventare anche un’opportunità. “D’altra parte - precisa - si tratta di una misura coerente con l'obiettivo dichiarato del decreto, che mira a rafforzare ulteriormente la prevenzione, così da ridurre la frequenza degli infortuni sul lavoro. L’auspicio è, dunque, quello di rendere la conformità un elemento strutturale della gestione aziendale; in questo senso, il decreto prevede anche meccanismi di incentivazione economica, che legano la performance in materia di sicurezza ai costi contributivi delle imprese, tramite la revisione delle aliquote Inail”. Dal punto di vista delle aziende, il nuovo impianto normativo segna un cambiamento profondo nel modo di gestire la sicurezza operativa. Come afferma Marius Neagu, fondatore di Macos Srl, “il nuovo decreto Sicurezza lavoro 2025 rappresenta un cambio di passo significativo in materia di controllo e tracciabilità dei lavoratori nei cantieri, introducendo l’obbligo del badge digitale di riconoscimento per tutti, inclusi i lavoratori di ditte subappaltatrici”. Un obbligo che, se disatteso, non grava più solo sul singolo subappaltatore: “Nel caso in cui un subappaltatore non rispetti l’obbligo del badge digitale - prosegue Neagu - la responsabilità ricade anche sull’impresa appaltatrice, che è tenuta a garantire la regolarità dei flussi di accesso e la corretta identificazione di tutto il personale operante in cantiere. In assenza di tali verifiche, l’appaltatore può essere ritenuto corresponsabile e incorrere in sanzioni amministrative, sospensione delle attività e, nei casi più gravi, interdizione temporanea dai lavori. È dunque fondamentale che le imprese strutturino un sistema di controllo interno rigoroso, con protocolli di verifica preventiva e monitoraggio costante dei soggetti coinvolti nella filiera”. Per Macos, già da tempo certificata Iso 9001 (qualità), Iso 45001 (sicurezza sul lavoro), con attestazione Soa Og1 classe 8 - illimitata, Rating di Legalità Agcm e che ha adottato un Modello organizzativo 231, “il badge digitale non è soltanto un adempimento tecnico, ma uno strumento che rafforza la cultura della sicurezza e della trasparenza". "Ci auguriamo che la sua introduzione favorisca una maggiore tracciabilità delle presenze e un più efficace coordinamento tra imprese, subappaltatori e istituzioni di controllo, promuovendo un modello di cantiere realmente sicuro e sostenibile”, avverte Marius Neagu. Ma il decreto Sicurezza non guarda solo ai cantieri. Come sottolinea Giulietta Bergamaschi, avvocato e managing partner dello studio legale Lexellent, “le molestie e le violenze sono un rischio da prevenire a tutti gli effetti nel contesto della sicurezza sul lavoro, lo erano a seguito della ratifica della Convenzione Ilo n. 190 e lo sono adesso a maggior ragione grazie alle precisazioni contenute nel recente decreto che coordina il testo del D. Lgs. 81/08 con le disposizioni normative". "In sintesi, la legge - spiega - riconosce che la dignità della persona è un fattore di rischio che deve essere tutelato con la stessa serietà con cui si prevengono gli infortuni fisici. L'obbligo di includere specificamente queste fattispecie di rischio nel Documento di valutazione dei rischi (Dvr) rende ancor più evidente che si tratta di un preciso obbligo normativo e legale per il datore di lavoro. Le aziende non potranno più limitarsi a intervenire dopo un evento, ma dovranno adottare un approccio proattivo di identificazione, misurazione e implementazione di misure preventive specifiche (ad esempio, codici di condotta, canali di segnalazione riservati, formazione mirata)". "L'aggiornamento delle procedure per la gestione dello stress lavoro-correlato per includere anche le molestie è particolarmente significativo. Questa integrazione cementa il concetto che il benessere psicologico è parte integrante della salute e sicurezza sul lavoro, come stabilito dal Testo Unico. Queste novità spingono le organizzazioni a una maturità culturale che va oltre il mero adempimento. La prevenzione efficace richiede un vero cambiamento culturale, promozione di un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso e la formazione di tutte le figure aziendali, inclusi preposti, dirigenti e lavoratori”, conclude.
      (Adnkronos) - Sostenibilità, innovazione e industria d’eccellenza si incontrano alla 28esima edizione di Ecomondo a Rimini, dove è stato presentato il progetto di collaborazione tra Gruppo Hera e Automobili Lamborghini dedicato all’economia circolare. “È una collaborazione industriale tra due eccellenze italiane - ha dichiarato Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera - che unisce innovazione, sostenibilità e competitività. Grazie alla nostra leadership nel settore ambientale vogliamo affiancare le aziende, grandi e piccole, nel percorso di transizione green, riducendo gli scarti industriali e valorizzandoli come materie prime seconde ed energia”. Il progetto punta a sviluppare un modello integrato di gestione dei rifiuti, che combina tracciabilità, recupero e riduzione delle emissioni. “Questo approccio - ha spiegato Iacono - è destinato a diventare un vero e proprio modello di riferimento per il settore manifatturiero, con l’obiettivo di mettere a regime il concetto di ‘global waste’. E non mancheranno, nei prossimi anni, nuove innovazioni di prodotto e di processo, che coinvolgeranno anche i settori automotive e nautico”. “L’economia circolare - ha aggiunto - è oggi una leva concreta per generare valore, e questa collaborazione con Lamborghini ne è la dimostrazione tangibile. Insieme possiamo far diventare la sostenibilità un motore di crescita industriale e di innovazione made in Italy”.