(Adnkronos) - Notte di paura al centro sportivo Viola Park di Bagno a Ripoli, Firenze, dove un incendio è scoppiato all’interno del padiglione che ospita le stanze dei giovani calciatori della Fiorentina. Le fiamme, divampate intorno alle 2:15, hanno causato l’evacuazione dell’intera area. Quattro persone – tre ragazzi e un accompagnatore adulto – sono state trasportate in ospedale per accertamenti dopo aver inalato fumo. L’incendio è partito da una delle stanze del padiglione C Sud e si è rapidamente esteso al corridoio, danneggiando alcune porte e il soffitto, che rappresenta anche la copertura dell'edificio. I vigili del fuoco del comando di Firenze, supportati dal distaccamento di Pontassieve, sono intervenuti con due squadre, autoscale, autobotti e il carro aria, per un totale di 20 operatori coordinati da un funzionario. Le operazioni di spegnimento, particolarmente complesse per la posizione e la struttura dell’edificio, si sono concluse intorno alle 6:15 del mattino. A causa dei danni riportati, il padiglione è stato dichiarato temporaneamente inagibile. Sul posto è intervenuto anche il personale sanitario del 118, che ha prestato i primi soccorsi e disposto il trasferimento dei quattro intossicati in ospedale per controlli. Le loro condizioni non desterebbero preoccupazione. Restano da chiarire le cause dell’incendio. "Le immagini delle fiamme al Viola Park sono terribili. Una notte di paura che per fortuna non ha provocato danni gravi alle persone. I tre ragazzi e l’adulto portati in ospedale sono in osservazione ma stanno bene. Siamo in contatto con la Fiorentina e tutta la nostra comunità le è vicina. Grazie ai Vigili del Fuoco e al personale che è intervenuto tempestivamente evitando il peggio", dichiara in una nota il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Pignotti, a proposito dell'incendio.
(Adnkronos) - "Oggi abbiamo un'altissima attenzione sul tema degli infortuni nel nostro Paese, ma nonostante questo riscontriamo qualcosa come un infortunio ogni minuto, un morto ogni 8 ore, un dato pesante per una nazione che ha una tradizione antichissima sulla sicurezza sul lavoro. Abbiamo una legislazione imponente, quindi manca di sicuro qualcosa e va fatto subito. Ad esempio servirebbe un coordinamento ed un'entità unica di controllo delle ispezioni, che oggi invece sono divise tra diverse entità. Così facendo metteremmo a fattore comune le competenze di ogni singola specializzazione. E poi incrementare il numero degli ispettori, il blocco del turn over ha fatto perdere competenze, ma onore e merito a quanto fatto dal governo fino ad oggi". Lo ha detto Paolo Capone, segretario generale della Ugl, intervenendo al Festival del lavoro in corso a Genova. E per Capone serve un passo in avanti sulla formazione che deve passare a essere "addestramento e poi insegnare la sicurezza sul lavoro a scuola spingendo ancora di più rispetto a quanto si è iniziato a fare. E poi agire sulla consapevolezza che spesso manca", ha concluso.
(Adnkronos) - In occasione della XIII Edizione del Festival dell’Energia di Lecce, in programma fino al 31 maggio il vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto ha rimarcato nel corso del suo intervento l’augurio che il Festival dell’Energia diventi un luogo di dibattito, discussione e proposte di cui l’energia ne sia il tema centrale. “Il ruolo dell’Europa nel contesto mondiale deve essere centrale, da protagonista. Il tema evidenziato dai rapporti Draghi e Letta, rispetto al potenziamento del mercato unico, è centrale - ha affermato Fitto - La capacità di affrontare le grandi questioni geopolitiche deve essere vista in ottica prospettica, evitando che le grandi questioni sul futuro dell’Europa possano essere affrontate di volta in volta. Ritengo che il tema centrale che racchiude tutte le questioni sia la difesa come sicurezza. L’immediatezza degli scenari di guerra è un tema che tutti vivono in modo drammatico, ma il punto centrale è capire come l’Europa possa investire sulla difesa come strumento di sicurezza per individuare le modalità di crescita, di sviluppo e del suo protagonismo". "Occorre anche considerare la questione dell’autonomia strategica, ossia di come l’Europa possa essere in grado di avere al suo interno una capacità di autonomia rispetto a questioni fondamentali. Non si possono costruire soluzioni se si ragiona solo sull’oggi, ma è necessario trovare le giuste modalità per una programmazione adeguata capace di dare una prospettiva per il futuro - ha detto - In questo approccio, la memoria deve essere un punto di riferimento. Con la guerra Russo-Ucraina abbiamo scoperto una cosa che sapevamo tutti: la dipendenza energetica dalla Russia, ed è iniziata una stagione di recupero di questo ritardo che ha visto l’Europa adeguarsi attraverso una strategia diversa". "L’Unione Europea deve mettere in campo azioni, non per rispondere a urgenze, ma per trovare una programmazione adeguata capace di offrire una prospettiva per il futuro. Gli obiettivi da raggiungere sono molteplici: dalla riduzione delle emissioni all’integrazione delle fonti energetiche, alla riduzione dei combustibili fossili. Occorre adeguare le politiche europee, da una parte per essere più autonomi dal punto di vista energetico, e in secondo luogo mettere in campo un’azione mirata per ridurre le emissioni senza perdere di vista la valutazione dei costi, che rimane un aspetto centrale”, ha concluso il vicepresidente della Commissione Europea.