(Adnkronos) - Passare all’azione. Per dare risposte concrete alle necessità dei pazienti che convivono con una Malattia infiammatoria cronica intestinale (Mici). Prime fra tutte quelle che riguardano la sessualità e la possibilità di diventare genitori, ma anche quelle che nascono fra i banchi di scuola o nei luoghi di lavoro, o ancora nei momenti di socialità e convivialità. Per ognuna di queste sfere d’azione ci sono azioni concrete da intraprendere insieme – Istituzioni, Associazione dei pazienti, comunità scientifica e Industria - ma anche consigli e approfondimenti che aiutano le persone con Mici a gestire meglio queste patologie ad alto impatto sociale. È questo il fulcro della seconda edizione della campagna 'Voci di pancia', campagna di sensibilizzazione promossa da Lilly con il patrocinio di Amici Italia, Ig-Ibd (Italian group for the study of Inflammatory bowel diseases) ed Ifcca (International federation of crohn's & ulcerative colitis association). Presentata oggi a Roma, la campagna raccoglie il lavoro di ascolto delle emozioni dei pazienti svolto durante la prima edizione e le elabora in azioni, così da coinvolgere anche le Istituzioni e spingerle a impegnarsi per migliorare la gestione della malattia e la qualità di vita dei pazienti. La seconda edizione di 'Voci di pancia' si concentra su tre bisogni emersi dall’ascolto dei pazienti: sessualità e genitorialità, convivialità e nutrizione, lavoro e studio. Gli strumenti messi a disposizione sono: il 'Manifesto delle Azioni', proposte concrete di intervento rivolte alle Istituzioni; Mini - Guide per i pazienti che offrono suggerimenti e consigli sui temi emersi come prioritari nel corso della prima edizione della campagna e una serie vodcast realizzata con Chora media che, a partire dalle storie dei pazienti, fa entrare il grande pubblico nella vita quotidiana di chi vive con le Malattie infiammatorie croniche intestinali. "Le Mici sono malattie caratterizzate da una infiammazione cronica della parete intestinale che provoca diarrea, dolore, debolezza e perdita di peso. Queste patologie colpiscono in Italia oltre 250.000 persone, con un’incidenza in costante aumento, e hanno un esordio soprattutto in età giovanile, tra i 15 e i 40 anni - spiega Alessandro Armuzzi, responsabile Uo Ibd, Istituto clinico Humanitas, Rozzano e professore ordinario di Gastroenterologia, Humanitas University - I pazienti con Mici possono soffrire di stati di infiammazione anche in altre parti del corpo quali articolazioni, cute e occhio, e in circa la metà dei casi la malattia ha un andamento medio-grave che incide fortemente sulla vita quotidiana". (segue) Colite ulcerosa e malattia di Crohn sono le due Mici più diffuse. "La Cu coinvolge il colon e causa lo sviluppo di ulcere della mucosa, lo strato più superficiale della parete intestinale, provocando sintomi debilitanti come dolore addominale, urgenza evacuativa, sanguinamento rettale e affaticamento cronico, compromettendo gravemente la qualità della vita dei pazienti - afferma Massimo Claudio Fantini, Segretario generale di Ig-Ibd e ordinario di Gastroenterologia, Università degli Studi di Cagliari, direttore della Struttura complessa di Gastroenterologia, Aou Cagliari-. Nella malattia di Crohn invece l’infiammazione coinvolge tutto lo spessore della parete intestinale e provoca la formazione di ferite profonde, provocando diarrea e dolore più frequentemente nella parte inferiore destra dell’addome. Per i sintomi che le caratterizzano, le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali non hanno solo un impatto fisico ma generano un peso psicologico e sociale significativo, troppo spesso sottovalutato". Se la prima edizione di 'Voci di pancia' ha portato alla luce questo peso psicologico, grazie al dialogo con Amici Italia, la seconda edizione vuole proporre azioni che aiutino a rispondere alle domande e alle istanze delle persone con Mici. Il Manifesto delle Azioni identifica tre sfere di interesse e per ognuna fa una proposta concreta. Sul fronte dello studio/lavoro - riporta una nota - l’introduzione di incentivi fiscali o sgravi contributivi per le aziende che offrono opzioni di lavoro flessibile ai dipendenti affetti da Mici e riconoscimento della disabilità (Legge 104) e l’istituzione di corsi di formazione specifici per il per-sonale docente nelle scuole/università. Nell’ambito della sessualità/genitorialità la creazione di per-corsi formativi per medici e personale sanitario su come affrontare in modo empatico il tema della sessualità e supportare attivamente i pazienti con Mici. Infine, per quanto riguarda la convivialità e la nutrizione la realizzazione di Linee guida nutrizionali da parte del Ministero della Salute che aiutino a identificare cibi e opzioni alimentari ideali durante le diverse fasi della patologia. "Le Mici non si vedono. E proprio perché invisibili - sottolinea Salvo Leone, direttore denerale di Amici Italia e Chairman di Ifcca - spesso non vengono capite. Ma dietro a ogni paziente c’è una battaglia silenziosa, fatta di dolore, urgenza, stanchezza, solitudine che spesso colpisce non solo la persona ma tutto il nucleo familiare. Oggi vogliamo rompere questo silenzio. Non è solo una questione medica: è una questione di diritti, di dignità, di qualità della vita. Con il Manifesto delle Azioni chiediamo un cambiamento reale, concreto, che parta dalle Istituzioni e arrivi nella vita di tutti i giorni. E ci rivolgiamo anche ai pazienti: non siete soli, non dovete vergognarvi. La vostra voce conta. Le vostre emozioni sono la forza da cui partire per costruire un futuro più giusto e più umano. 'Voci di Pancia' è proprio questo: un invito a trasformare la sofferenza in consapevolezza, e la consapevolezza in azione” . "Il nostro impegno è quello di migliorare la vita delle persone, non solo grazie all’innovazione farmacologica. La campagna Voci di Pancia è un esempio di come interpretiamo questo ruolo: essere al fianco dei pazienti e delle Società scientifiche per ascoltare e raccogliere le loro necessità e, insieme, provare a costruire un mondo migliore - afferma Federico Villa, Associate VP Corporate Affairs e Patient Access Italy Hub di Lilly - Le Mici sono patologie spesso invisibili ma con un impatto molto importante sulla vita di chi ne è colpito. Vogliamo aiutare le persone e le loro famiglie ad alleggerire il carico di queste patologie nel quotidiano". Tutti i materiali sono visionabili e scaricabili su www.vocidipancia.it.
(Adnkronos) - “In un contesto in cui il fattore tecnologico e l'innovazione sono ormai alla base di tutte le attività umane, è fondamentale che gli ingegneri cambino pelle. Non devono essere solo tecnici e progettisti, ma degli elementi di indirizzo per società, istituzioni ed enti. Noi come Ordine abbiamo la responsabilità di aiutare i nostri iscritti in questo senso, favorendo le competenze e il loro inserimento nei momenti istituzionali. E' fondamentale che l'Ordine utilizzi le proprie risorse proprio per sviluppare questo nuovo modo di concepire l'essere ingegnere”. Così Carmelo Iannicelli, consigliere tesoriere dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, all’assemblea ordinaria degli iscritti 2025, tenutasi presso la sede dell’Ordine di Palazzo Montedoria a Milano, un’occasione d’incontro e dibattito sul presente ed il futuro della professione. Nel corso della giornata, sono stati condivisi il bilancio consuntivo dell’esercizio 2024 ed il conto economico preventivo 2025. Tra i temi al centro dell’incontro la formazione, il dialogo con le istituzioni, la condivisione e la collegialità. “Quando si parla di bilancio - prosegue Iannicelli - si pensa sempre a qualcosa di tecnico, però, dietro i numeri ci sono indirizzi politici e scelte future. È fondamentale che agli iscritti venga ben spiegato quelle che sono state le attività che abbiamo svolto e quali sono stati gli indirizzi cercando di orientarci con questi numeri”. Infine, Iannicelli sottolinea i punti di svolta: “Le ingegnerie tradizionali ormai stanno cambiando modo di essere. Ci sono novità, come l’intelligenza artificiale, che impongono di cambiare il passo di marcia degli ingegneri e cercheremo di fare questo proprio grazie al bilancio, anche coinvolgendo le istituzioni in questo percorso”.
(Adnkronos) - Si è svolto oggi presso Ibm Studios di Milano 'Insieme per un impatto positivo', l’evento organizzato da Bolton, Wwf e Oxfam per raccontare i risultati concreti raggiunti nell’ambito delle partnership trasformative per una pesca più sostenibile, per la salvaguardia degli oceani e per la tutela dei diritti umani lungo tutta la filiera produttiva. L’evento è stato anche l’occasione per annunciare il rinnovo delle due partnership fino al 2028, con nuovi obiettivi. “Oggi un’azienda che vuole agire la sostenibilità in maniera concreta, affrontandola in tutte le sue dimensioni, deve assumersi la responsabilità del proprio impatto: non solo migliorare le proprie performance, ma contribuire attivamente a un cambiamento più ampio e sistemico - commenta Luca Alemanno, Ceo Bolton Food - Per Bolton, la sostenibilità è parte integrante del modo di fare impresa, sostenuto da una visione che guarda al lungo termine, alla solidità dei valori, alla creazione di valore che duri nel tempo”. “Le grandi sfide ambientali che il Pianeta si trova ad affrontare richiedono risposte immediate, coraggiose e, soprattutto, collettive. Come Wwf, crediamo da sempre nel valore di collaborazioni strategiche con il mondo delle imprese, a patto che siano fondate su impegni concreti e misurabili”, commenta Alessandra Prampolini, direttrice generale Wwf Italia. “In un mondo segnato da disuguaglianze crescenti, è indispensabile che le imprese assumano un ruolo attivo nella promozione dei diritti umani, dell’equità e dell’inclusione lungo le proprie filiere”, dichiara Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia. L’IMPEGNO PER UNA PESCA SOSTENIBILE E LA TUTELA DEGLI OCEANI - Il rinnovo per la terza volta consecutiva e per i prossimi 4 anni della partnership tra Wwf e Bolton con la sua Business Unit Food (in cui rientrano marchi come Rio Mare e Saupiquet) sancisce una delle collaborazioni più avanzate e durature tra un’azienda e una Ong internazionale all’interno del settore ittico. Il percorso, iniziato nel 2017, ha previsto in primo luogo lo sviluppo di una roadmap per rendere tutta la catena di approvvigionamento più sostenibile. Nel 2024 il 99,7% degli approvvigionamenti di tonno dell’azienda proviene da fonti responsabili, ovvero da attività di pesca certificate Msc (Marine Stewardship Council) o da progetti di miglioramento della pesca (Fip - Fishery Improvement Projects) credibili e robusti. Sono state anche condotte attività di advocacy verso decision maker e istituzioni a livello globale che si occupano della gestione degli oceani e delle attività di pesca per spingerli a mettere in atto azioni concrete di tutela della salute degli stock di tonno e per il miglioramento della tracciabilità, della trasparenza e della conservazione dei mari. Inoltre, oggi il 100% dei prodotti a base tonno a marchio Rio Mare e Saupiquet è completamente tracciabile 'dal mare alla tavola', con informazioni condivise in tempo reale con i consumatori. A partire dal 2018 sono state portate avanti anche attività di comunicazione e sensibilizzazione rivolte ai consumatori, attraverso l’iniziativa 'Insieme per gli oceani' che ha coinvolto 11 Paesi, ed è diventata in Italia anche un progetto educativo, approvato dal Mim (ministero dell’Istruzione e del Merito) che ha raggiunto in 6 anni il 70% delle scuole elementari italiane. Infine, sono state supportate iniziative di conservazione e tutela della biodiversità, tra cui un progetto a tutela di 8mila ettari di foreste di mangrovie in Ecuador. Nei prossimi 4 anni sarà ampliato il perimetro della partnership coinvolgendo non solo il tonno utilizzato per i brand dell’azienda, ma tutto il tonno di cui Bolton si approvvigiona, passando da circa 130mila a 700mila tonnellate annue. Questo permetterà di migliorare la sostenibilità di circa il 12% del tonno pescato a livello mondiale. Per quanto riguarda l’approvvigionamento sostenibile, l’azienda si impegna ad avere entro il 2028 almeno il 95% del tonno che acquista in linea con i nuovi sustainable fisheries criteria stabiliti nella partnership. Questi criteri si basano sui più alti standard internazionali già esistenti (come la certificazione Msc o le misure di conservazione della Issf - International Seafood Sustainability Foundation) e riguarderanno la salute e l'abbondanza degli stock e la loro gestione responsabile. L’ambizione è quella di poter realizzare un modello di riferimento che sia anche un patrimonio per il miglioramento di tutta la industry. Inoltre, entro il 2030, Bolton mira ad avere il 100% del tonno Rio Mare proveniente esclusivamente da attività di pesca certificate Msc. L’IMPEGNO PER LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI LUNGO LA FILIERA - Nel corso della collaborazione Bolton e Oxfam hanno lavorato insieme per analizzare le politiche aziendali in tema di tutela dei diritti umani per poterle migliorare e rafforzare. Durante i 4 anni di lavoro insieme è stato anche valutato l'impatto sui diritti umani in tre delle principali catene di approvvigionamento del tonno di Bolton: Ecuador, Marocco e Colombia (in corso), attraverso la metodologia dello Human Rights Impact Assessment - (Hria) di Oxfam. Parte fondamentale delle attività legate agli assessment è lo sviluppo e l'implementazione di piani di azione triennali volti a prevenire, mitigare e rimediare agli impatti reali e potenziali identificati da Oxfam. Per continuare a guidare questo cambiamento, Oxfam e Bolton rinnovano la collaborazione per i prossimi 4 anni (2025-2028) con l’obiettivo di proseguire il percorso di analisi attraverso lo Human Rights Impact Assessment in altre geografie estremamente rilevanti per Bolton, come per esempio l’Indonesia. Inoltre Oxfam continuerà a supportare Bolton nell’implementazione dei piani d’azione sviluppati nei paesi già analizzati (Ecuador, Marocco e Colombia), in cui rientrano il tema dell'uguaglianza di genere e la diversità, la promozione della libertà di associazione, l’accesso ai meccanismi di reclamo e rimedio e il salario dignitoso (living wage). Inoltre, Bolton continuerà ad implementare il proprio sistema di due diligence, sviluppato con il supporto di Oxfam, con l’obiettivo di verificare e monitorare il rispetto delle proprie policy lungo tutta la catena di fornitura. In ultimo, Oxfam accompagnerà l’azienda al fine di cogliere opportunità di advocacy pubblica che possano spingere l’intero settore ad abbracciare questo nuovo corso della sostenibilità sociale e della tutela dei diritti umani nelle filiere globali.