(Adnkronos) - "Papà non è curato bene, non è accudito bene. Altrimenti non si sarebbe ridotto cosi in pochi mesi". Evelina Sgarbi, figlia del politico e critico d'arte, a Canale 5, nel corso della trasmissione Verissimo, intervistata da Silvia Toffanin, attacca duramente la compagna del padre. "Il suo volergli bene è solo millantato - dice -. Lo dimostrano i 47 kg a cui si è ridotto". "Il mio modo per volergli bene è stato quello di chiedere tramite legale un amministratore di sostegno, martedì 28 ottobre ci sarà l'udienza in tribunale a Roma. Tornerò da Parigi per poterlo vedere anche se non penso che si presenterà. Temo che stia troppo male. Per questo spero che vengano fatti gli adeguati accertamenti". "Se ci fosse stato realmente tutto questo bene, avrebbe agito diversamente. Non avrebbe mai messo i bastoni tra le ruote ai figli e soprattutto a me - ha aggiunto -. Tramite avvocato abbiamo chiesto di avere informazioni ma sono state negate dicendo che c'era la privacy. La risposta all’avvocato Iacobbi è stato questo attestato del Gemelli con firma sospetta con disposizione di Vittorio di poter dare informazioni sulla sua salute unicamente a Colle. Questa mia battaglia è una dimostrazione di bene nei suoi confronti, non è un 'sostegno' a vita. Non mi convincono le cose uscite immediatamente dopo, quasi fossero una risposta alla mia azione. Io credo infatti che in risposta a me siano state pubblicate quelle foto sui social che volevano essere rassicuranti con tanto di commento che avrebbe voluto fare di nuovo politica. C’è addirittura chi ha avuto l’ardire di commentare: 'A me sembra ringiovanito'. Ma per come è lui, se davvero stesse bene, dopo la mia azione, non avrebbe fatto rispondere tramite terzi, avrebbe preso direttamente il telefono (che non gestisce purtroppo più lui) e mi avrebbe parlato". "Son sempre stata consapevole che alcune cose le ha sempre delegate nella gestione. Ma finché mio padre era lucido pienamente, era diverso", ha detto ancora la figlia di Sgarbi, che poi ha spiegato: "Io penso che in questo momento il cerchio tragico che ha attorno si stia approfittando di lui e non stiano pensando alla sua salute. Io ho iniziato a vederlo male già da agosto 2024. Stava già iniziando a deperire, dormiva meno del solito. Diceva alla compagna: ma secondo te ho mangiato abbastanza? Cosa che prima non avrebbe mai chiesto. Mi ha dato un abbraccio che mi sembrava una richiesta di aiuto. L’ho visto sempre più succube della compagna ma non pensavo che si potesse arrivare a questo punto. Non sei uno che abita da solo, e ti ritrovano i vicini sul pianerottolo". "Prima di arrivare in quello stato, se davvero vuoi bene a una persona, di sicuro fai qualcosa prima. Non ti limiti a rispondermi: 'eh non gli andava di mangiare…!", ha concluso Evelina Sgarbi.
(Adnkronos) - "Io credo che più di arresto della crescita dell'intelligenza artificiale oggi si parla una scelta di qualità sull'Ia. E' uno strumento che dipende molto dai dati per sviluppare gli algoritmi, e oggi la quantità di questi è talmente grossa che ormai non fa più la differenza. Si tratta ora di fare un discorso sulla qualità dei dati e sull'integrazione. Tutti noi usiamo e useremo sempre più l'ia per ogni fase della nostra attività lavorativa ma dobbiamo essere in grado di farlo con consapevolezza e con l'obiettivo di governarla. E io credo che la regolazione sia necessaria, non si può pensare di diffondere un sistema così innovativo, che prende decisioni e non è solo di ausilio, senza regolarlo. Sarebbe una decisione folle e sono d'accordo quindi con la decisione dell'Ue anche se non dobbiamo eccedere nella regolazione, che è dietro l'angolo perchè si fa l'errore di non integrare queste normative con tutto quello che c'è intorno". Così Giovanni Marcantonio, segretario del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, intervenendo a Napoli alla Convention nazionale dei consulenti del lavoro in occasione dei 60 anni della nascita del Consiglio nazionale dei professionisti. Marcantonio ha ricordato che "l'Ia Act classifica tutta la materia del lavoro in alto rischio, e questo vorrà dire che sarà centrale il ruolo del professionista nell'applicazione di questa normativa nella vita quotidiana. E nei rapporti con la pubblica amministrazione la nostra categoria ha davanti la scelta o di subire l'innovazione tecnologica che si interseca con la pa o progettare con essa queste innovazioni", ha sottolineato. E Stefano Sassara, tesoriere Cno consulenti del lavoro, parlando dell'ia ha sottolineato: "Dubito che possiamo includere nella polizza assicurativa di un professionista l'ia come unica causa di un danno".
(Adnkronos) - Città in affanno sulla sostenibilità. La classifica dei 106 capoluoghi di provincia stilata da Ecosistema Urbano, il report annuale di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, restituisce per il 2024 una fotografia in chiaroscuro. Ancora nessuna città raggiunge il punteggio del 100% e cala al 54,24% la media del punteggio raggiunta dai capoluoghi, registrando un -3,8% rispetto a due anni fa quando si attestava al 56,41%. Se si guarda ai singoli capoluoghi, nel 2024 sono Trento (79,78%) e Mantova (78,74%) le uniche città a superare la soglia di 75 punti e a dominare la classifica di Ecosistema Urbano ottenendo rispettivamente il primo e secondo posto. Trento torna sul gradino più alto (nel 2023 era seconda) rappresentando il meglio della vivibilità in città. Mantova ottiene la medaglia d’argento risalendo la classifica di cinque posizioni (nel 2023 era 7 settimana), grazie ad alcuni risultati negli indici più significativi come il calo dei consumi idrici e delle perdite idriche e la raccolta differenziata che è all’84%. Dietro di loro si piazza Bergamo, al terzo posto con un punteggio del 71,82%, risalendo la classifica di ben 13 posizioni (nella passata edizione era 16esima), grazie ad un impegno costante soprattutto nel settore della raccolta differenziata e della ciclabilità. Le altre città che rientrano della top ten sono Bolzano, quarta, seguita da Pordenone, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Bologna, Forlì: tutte aree urbane del nord Italia e con Bologna, al 9° posto, che si conferma la migliore tra le grandi città anche se perde una posizione rispetto alla passata edizione. Il Sud è sempre in grande affanno, ad eccezione di Cosenza, 16esima in classifica, unica città del Meridione nella top 20 anche se rispetto alla passata edizione perde 3 posizioni (era 13esima). In fondo alla classifica ci sono nove città del sud - Caltanissetta (97° posto), Caserta (98°), Catania (100°), Palermo (101°), Catanzaro (102°), Napoli (103°), Crotone (104°), Vibo Valentia (105°), Reggio Calabria (106°) - che non arrivano a toccare il 35% del punteggio. Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria sono al di sotto dei 25 punti su 100. Smog e rete idrica colabrodo - rileva il rapporto - restano le principali criticità da affrontare per i capoluoghi di provincia. Diminuiscono troppo lentamente le città con perdite d’acqua superiori o uguali al 50%: 20 quest’anno (erano 24 nel 2023 e 27 nel 2022). Nel 2024, inoltre, cala la media della superficie urbana dedicata alle infrastrutture per la ciclabilità - 10,39 metri equivalenti ogni 100 abitanti (11,02 m eq/100 ab nella passata edizione e 10,69 due anni fa) - così come diminuisce sia l’estensione media delle isole pedonali nei comuni capoluogo passando dai 50,7 mq ogni 100 abitanti della scorsa edizione agli attuali 48,6 mq sia quella delle zone a traffico limitato che nel 2024 si attesta a 368,3 mq ogni 100 abitanti rispetto ai 406,9 della scorsa edizione. Cresce, stando ai dati Ispra, il consumo di suolo nel totale dei capoluoghi: dal 2018 al 2023 è pari a circa 4500 ha, a fronte di un calo del numero degli abitanti (-346mila abitanti). Ne deriva una crescita del suolo impermeabilizzato per ogni abitante delle città, sempre su base quinquennale, pari a +6,3 mq/ab dal 2018 al 2023 (+3,5% rispetto al 2018), con forti variazioni da città a città. Tra i segnali positivi che emergono dal nuovo report Ecosistema Urbano, c’è la raccolta differenziata che per la prima volta, tra i capoluoghi, supera la media del 65%. Inoltre, sono ben 15 i capoluoghi che sono oltre l’80% di Rd. Cresce il numero dei passeggeri trasportati dal servizio di Tpl nelle città capoluogo, anche se le performance generali sono ancora lontane dai livelli europei. C’è Milano con 424 passeggeri nel 2024 rispetto ai 415 dello scorso anno, i 357 del 2022 e ai 303 del 2021. Anche Roma mostra lievi segnali incoraggianti salendo dai 259 viaggi procapite all’anno della passata edizione ai 277 di quest’anno. Venezia resta la migliore sebbene in calo, interrompendo una crescita costante, mentre Firenze continua a migliorare (sale dai 225 dello scorso anno ai 247 passeggeri/ ab/anno).