APRESO - Applied Research in Society and Organizations (Università degli studi di Verona)APRESO Applied Research in Society and Organizations è un Gruppo di Ricerca dell'Università di Verona. |
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(Adnkronos) - Conferme e new entries nel neocostituito Cda di 1000 Miglia Srl, nominato dal consiglio direttivo dell’Automobile Club Brescia presieduto dal numero uno dell’Ente, Aldo Bonomi. Il consiglio di amministrazione uscente, composto da Beatrice Saottini (presidente) e dai consiglieri Maurizio Arrivabene, Alice Mangiavini, Matteo Marzotto e Alberto Piantoni (nella duplice veste di amministratore delegato della società), ha quindi concluso il proprio mandato durante il quale le politiche di marketing e promozione hanno beneficiato di forte impulso e caratterizzato il periodo di gestione, consentendo al marchio 1000 Miglia di consolidare ed espandere il proprio raggio d’azione e la propria notorietà sia a livello locale che nazionale e internazionale. Fulvio D’Alvia e Galeazzo Pecori Giraldi, professionisti di comprovata esperienza e indiscutibile visione manageriale, subentreranno ad Alberto Piantoni e Maurizio Arrivabene, e siederanno da oggi nel nuovo Cda della società a fianco dei confermati Beatrice Saottini (che mantiene il ruolo di Presidente), Alice Mangiavini e Matteo Marzotto. "Voglio innanzitutto esprimere un sincero ringraziamento ad Alberto Piantoni e Maurizio Arrivabene che nel corso di questi anni hanno contribuito allo sviluppo del marchio e fornito un supporto importante alla crescita e alla gestione della nostra organizzazione", le parole di Aldo Bonomi "e desidero accogliere Fulvio D’Alvia e Galeazzo Pecori Giraldi con i migliori auguri di buon lavoro. Sono certo che troveranno negli altri membri del Board e in tutta l’organizzazione di 1000 Miglia Srl un valido supporto per poter rendere ancora più performanti e competitivi il Team e l’Azienda”. Fulvio D’Alvia, nuovo ad della Società, dopo un’iniziale esperienza presso il Ministero dei Trasporti, proviene da un percorso ultratrentennale nel Sistema Confindustria, dove ha ricoperto nel tempo incarichi dirigenziali in diversi settori e con responsabilità crescenti. Una lunga esperienza portata ora in 1000 Miglia per contribuire a consolidare gli importanti traguardi conseguiti dalla società e sviluppare nuove iniziative progettuali. Galeazzo Pecori Giraldi, esperto di Diritto Internazionale e Business Economics, è stato per oltre vent’anni ad di Morgan Stanley Italia e Svizzera e vice presidente di Morgan Stanley Europe prima di dedicarsi allo sviluppo delle attività di investment banking internazionali, delle relazioni con i principali clienti istituzionali e con le più importanti holding familiari di Europa e Medio Oriente.
(Adnkronos) - Un vero e proprio cambiamento culturale volto a combattere la disparità di genere, guardare ai diritti e doveri dei genitori indipendentemente dal genere, oltre ad aiutare le donne a superare tutte le difficoltà con le quali sono costrette a scontrarsi nel momento in cui vogliono lavorare ed essere madri. Un cambiamento necessario a garantire non solo la crescita demografica ma soprattutto lo sviluppo economico dell’intero sistema Paese. A questo puntano le cinque proposte, di Manageritalia, Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato con oltre 43mila associati, presentate oggi alla Camera dei Deputati per la genitorialità condivisa. La proposta normativa presentata da Manageritalia quindi si compone di cinque articoli. L’art. 1 introduce la possibilità per le aziende di concedere un beneficio ai giovani genitori di euro 400 esentasse per l’acquisto di beni essenziali in negozi convenzionati per i primi mesi di vita. L’art. 2 interviene sulla disciplina normativa del congedo di paternità, con l’obiettivo di incentivarne la fruizione da parte dei padri lavoratori e bilanciare i carichi di cura tra i genitori fin dai primi mesi di vita del figlio. L’articolo estende la durata del congedo obbligatorio di paternità dagli attuali 10 giorni a un mese e prevede in aggiunta la facoltà del lavoratore di usufruire del congedo di paternità per altri due mesi fino a tre anni di età del figlio. L’art. 3 migliora la disciplina del congedo parentale facoltativo. Attualmente i genitori dipendenti dopo i congedi obbligatori (di 5 mesi per la madre e di 10 giorni per il padre con retribuzione piena) possono richiedere un congedo facoltativo fino a 10 mesi, limite che può essere prolungato di un mese se il padre decide di prendere un congedo continuativo o frazionato superiore a tre mesi. I primi due mesi sono retribuiti all’80% mentre i restanti al 30%. Questo comporta che ad usufruire del congedo parentale siano maggiormente le donne, che hanno una retribuzione meno elevata rispetto al coniuge. Per ovviare a questo fenomeno discriminante per le lavoratrici, l’art. 3 stabilisce il 100% della retribuzione per il padre lavoratore nei casi in cui usufruisca del congedo per più di tre mesi. L’art. 4 introduce una forma di premialità per quelle aziende che nell’anno precedente abbiano spontaneamente migliorato l’applicazione della disciplina sui congedi. L’agevolazione consiste nel riconoscimento di punti premiali nell’accesso ad aiuti di Stato o a finanziamenti europei. Inoltre si prevede un esonero dal versamento dei contributi previdenziali. In caso di possesso della certificazione di genere le due agevolazioni si sommano a quelle previste dall’art. 5 della legge 5 novembre 2021, n. 162 (cosiddetta Legge Gribaudo). Infine, l’art. 5 interviene sugli incentivi all’occupazione femminile. Secondo Manageritalia occorre migliorare la formulazione dell’incentivo. Il recente D.L.n.60/2024 (Decreto Coesione- lavoro) ha finalmente previsto che l’agevolazione contributiva per migliorare l’occupazione femminile (art. 23) sia erogabile solo per le assunzioni a tempo indeterminato, una scelta molto opportuna che va nella direzione di premiare il lavoro di qualità. Occorre solo aggiungere un’altra condizione, ovvero che lo sconto contributivo si applichi solo ai contratti a tempo pieno, impedendo in tal modo alle imprese di attivare contratti di part time involontario, secondo Manageritalia.
(Adnkronos) - “C’è bisogno di fare chiarezza sui Cam”, Criteri ambientali minimi, “poiché sembra che passi il messaggio che essi obblighino all’acquisto di derrate alimentari biologiche a chilometro zero, come inteso nella legge 61 del 2022. Questa norma ha dato una nuova definizione di chilometro zero, ma in realtà il vincolo che i Cam impongono nella ristorazione scolastica è differente. Si tratta di acquistare il 50%, in peso, di prodotti ortofrutticoli biologici, rispettando tale percentuale nell’arco di 3 mesi”. Lo ha detto Alessandra Mascioli, Cnr - Istituto Inquinamento Atmosferico e Coordinatrice tavolo Cam, al Secondo Summit della Ristorazione Collettiva, oggi, al Cirfood District di Reggio Emilia in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione. “I Cam sono accompagnati da una premessa che fornisce indicazioni aggiuntive e promuovono la flessibilità dei menù - spiega Mascioli - consentendo alle aziende di ristorazione di sostituire una specifica categoria di ortaggio con un’altra, a patto che le caratteristiche nutrizionali siano equivalenti e tenendo conto della disponibilità del mercato della materia prima biologica. Un altro tema rilevante - elenca - è quello del chilometro zero. Nei Cam non è stata aggiornata la definizione originaria, che considerava una distanza di 200 chilometri, che mirava a favorire l’accesso di prodotti biologici italiani nelle mense pubbliche, garantendo un certo margine di flessibilità nell’offerta. Il codice dei contratti pubblici prevede che le stazioni appaltanti debbano tenere conto dei criteri premianti dei Cam. Tuttavia, lascia un certo margine di discrezionalità su come attuarli. Il problema emerge nella fase attuativa, poiché le stazioni appaltanti devono valutare come applicare concretamente questi criteri premianti. Per affrontare queste difficoltà, sarebbe necessaria una circolare applicativa che chiarisse come le stazioni appaltanti dovrebbero effettuare un’analisi di mercato sui prodotti ortofrutticoli disponibili, in modo da stabilire se sia più opportuno indicare un raggio di 70 chilometri o mantenerne uno più ampio. Anche le aziende, durante la fase di gara, dovrebbero compiere un’analisi di mercato per capire cosa possono offrire”. Infine, “un ulteriore punto riguarda la documentazione richiesta dai Cam per oggettivare i criteri e garantire una competizione leale in fase di gara - conclude Mascioli - Questa documentazione, piuttosto onerosa, potrebbe essere prodotta soltanto dal primo classificato in fase di aggiudicazione provvisoria, alleggerendo così il processo per gli altri concorrenti. Una circolare esplicativa sarebbe dunque necessaria per chiarire questi aspetti e migliorare l’applicazione pratica dei Cam”.