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Gruppo FMA srl Comunicazione e Marketing, Consulenza Ruolo: Amministratore Unico, Sede di Rimini Area: (responsabile) Top Management Annarita Agostini |
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(Adnkronos) - "C’è da scommetterlo. Le elezioni presidenziali americane, di qui a qualche giorno, daranno altro fuoco alle polveri della politica di casa nostra. Che vinca l’uno o l’altra assisteremo inevitabilmente a quel sottile gioco di appropriazione che ci fa illudere di avere più voce in capitolo di quella che non abbiamo. Gioco che si può svolgere attraverso garbate allusioni o grossolane sovrapposizioni. O magari anche rivendicando improbabili terzietà. Fin qui nulla di nuovo. Il punto vero però sta nel fatto che gli Stati Uniti non stanno scegliendo un presidente. Stanno scegliendo un modo di stare al mondo. E cioè si trovano questo punto molto vicini al bivio tra una lunga tradizione di universalismo e una altrettanto lunga tentazione di isolazionismo. Dilemma che non è affatto nuovo, se solo si ripercorre la storia del novecento. Ma che non era mai apparso così nitido e divisivo come durante questa campagna elettorale. Da Roosevelt ai nostri giorni quel dilemma era stato quasi sempre risolto nel segno dell’interventismo. E cioè facendosi largamente coinvolgere negli affari del mondo. Naturalmente si può discutere sul modo in cui questo coinvolgimento si è attuato. Nelle forme salvifiche della seconda guerra mondiale. Oppure nelle forme tutt’altro che innocenti che abbiamo visto all’opera in Cile e in Vietnam, e poi in Iraq -per fare solo gli esempi più canonici a questo riguardo. In tutte queste vicende ognuno può leggere secondo la sua sensibilità, e apprezzare la solidarietà o censurare l’interferenza. Ma si trattava pur sempre di un’America coinvolta negli affari del mondo. Ed è su quella America che si è sagomata anche la politica di casa nostra. Questa partecipazione ad ampio spettro aveva largamente accomunato presidenti repubblicani e democratici, senza che quasi mai le linee di partito facessero una troppo larga differenza al riguardo. Il sentimento di considerarsi la potenza 'indispensabile', quella senza di cui il mondo non riusciva a conservare un suo malcerto equilibrio, ha scandito il mezzo secolo abbondante che ci ha condotto dagli accordi di Yalta alla caduta del muro di Berlino., Eventi epocali, a volte drammatici. Che però ci sono sembrati, a cavallo delle nostre mille differenze d’opinione, come la trama di una sorta di ordine mondiale imperfetto eppure mai del tutto fuori controllo. Ora questa trama comincia a sfilacciarsi in più punti. Poiché l’uno, Trump, non fa mistero di considerare il motto 'America first' come la sua bandiera. E l’altra, Harris, sembra recitare il mantra internazionalista con molte remore in più, consapevole dell’aria che tira tra i suoi stessi elettori. Con il che non si vuole dire che i due candidati si equivalgono, tutt’altro. E’ ovvio che Trump cavalcherebbe l’egoismo nazionale con molta più pervicacia. Ed è ovvio che chi fa il tifo per un’America non troppo chiusa nella sua fortezza, ha tutto l’interesse a sperare che non vinca -con buona pace dei suoi tifosi italiani. Resta il fatto che, comunque vada, noi ci dovremo misurare di qui in avanti con un’America che non è più quella di prima. E che cova nei riguardi delle traversie del mondo una sorta di sdegnoso fastidio che non promette nulla di buono. Una circostanza che sarà salutata con giubilo da quanti hanno sempre denunciato l’imperialismo americano. Ma che mette invece sull’avviso quanti nell’ombrello americano hanno visto piuttosto un elemento -pur controverso- di equilibrio geopolitico e di protezione strategica. Forse è di queste cose che la politica italiana dovrebbe ricominciare a discutere. Sapendo che ai nostri fini il voto della Pennsylvania conterà assai più di quello della Liguria". (di Marco Follini)
(Adnkronos) - Che piaccia o meno Halloween è ormai entrato nelle nostre tradizioni, soprattutto tra i più piccoli. Lasciare che i vostri figli vadano in giro la sera a bussare alle porte dei vicini può certamente destare qualche preoccupazione ma seguendo pochi accorgimenti sarà possibile vivere la notte più spaventosa dell’anno in totale sicurezza. Ed ecco i consigli redatti da Udicon, Unione per la difesa dei consumatori, per Adnkronos/Labitalia. Preparazione prima di uscire. Identificabilità: se i bambini non hanno un cellulare, date loro un foglio con i vostri contatti da consegnare a un adulto in caso di necessità; controllo dei dolci: ricordate ai bambini di non mangiare i dolcetti prima di essere tornati a casa, così potrete verificarne la sicurezza; cena anticipata: fate cenare i bambini prima di uscire e date loro qualche caramella, per ridurre la tentazione di mangiare subito i dolci raccolti; Torcia: dotate i bambini di una torcia, utile per vedere e per farsi vedere. Ma è importante avere anche costumi e accessori sicuri. Materiali certificati: assicuratevi che i costumi siano conformi alle normative di sicurezza europee. I prodotti certificati riportano l'etichetta CE, che garantisce qualità e sicurezza; evitate oggetti appuntiti: evitate accessori come spade o bastoni appuntiti che possono causare lesioni involontarie. Scegliete versioni morbide, arrotondate e sicure, ideali per i più piccoli, come ad esempio gomma piuma, carta riciclata, cartoncino. E ancora 'Dolcetto o scherzetto' in sicurezza. Presenza di almeno un adulto: è consigliabile che i più piccoli siano sempre accompagnati da un adulto; camminare in gruppo: i bambini dovrebbero sempre muoversi in gruppo, su strade illuminate e possibilmente sui marciapiedi; evitare fiamme e oggetti pirotecnici: tenete lontani i piccoli da candele e decorazioni infiammabili. Acquisti consapevoli. Attenzione alle truffe online: con l'aumento delle vendite online per acquistare maschere e oggettistica, verificate sempre la sicurezza del sito da cui acquistate. Controllate le recensioni e preferite siti con sistemi di pagamento sicuri; attenzione ai prezzi troppo convenienti: diffidate delle promozioni esageratamente convenienti su costumi o dolci; spesso nascondono prodotti di bassa qualità o poco sicuri per i bambini. Sicurezza alimentare. Leggete le etichette: per i dolci acquistati, verificate le etichette per accertarvi che siano confezionati in modo sicuro e che non contengano ingredienti allergenici. Controllate anche la data di scadenza dei prodotti; dolci confezionati e affidabili: privilegiate prodotti sigillati e conosciuti, evitando dolci fatti in casa da persone sconosciute. La sicurezza alimentare è fondamentale ed evita tantissimi rischi. Controllo dei consumatori. Controllate i dolci al ritorno: non è mai superfluo ispezionare tutti i dolcetti raccolti. In caso di confezioni aperte o con segni sospetti, è preferibile scartarli e conferirli nel cestino dei rifiuti. Segnalate prodotti pericolosi: se riscontrate prodotti non sicuri, pericolosi o sospetti, segnalateli ai numeri di tutela del consumatore. Udicon è a disposizione per offrire assistenza e proteggere i diritti dei cittadini. Ulteriori precauzioni per genitori e adulti. Insegnate il buon senso: Halloween può essere un’occasione per insegnare ai più piccoli il rispetto delle regole e delle persone, sensibilizzandoli su come divertirsi in sicurezza. Insegnate ai bambini a ringraziare sempre chi offre dolci. Mostrare il buon esempio: i bambini osservano e imitano il comportamento degli adulti. Seguire le regole insieme a loro li aiuterà a vivere la festa in sicurezza e a divertirsi responsabilmente. Attenzione alle allergie: Ricordate di informare i bambini e i ragazzi di eventuali allergie, evitando dolci non confezionati che potrebbero contenere ingredienti rischiosi.
(Adnkronos) - "Le imprese che investono su processi produttivi sostenibili sono oggi la nostra maggiore forza". Così il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto in un video-messaggio inviato in occasione dell'evento Adnkronos Q&A ‘Trasformazione green, investimenti e strategie’, questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma. "Il nostro Paese si sta attrezzando al meglio sulla lunga ma ormai tracciata strada che dovrà portarci alla decarbonizzazione dei sistemi produttivi e alla neutralità carbonica, prevista totalmente nel 2050. La sicurezza energetica, primaria urgenza del sistema Paese, si sta concretizzando attraverso una strategia che punta ad attribuire all'Italia un ruolo centrale nell'ambito del Mediterraneo. La forte affermazione delle rinnovabili e la spinta all'innovazione, nei numeri che ci indica il nostro Piano nazionale integrato energia e clima, avranno bisogno di un settore privato vivace e molto protagonista", dice Pichetto. "Ci sono modelli vincenti come quelli dell'economia circolare italiana che tutti ci invidiano. Per queste imprese il governo sta cercando di creare il miglior contesto di lavoro, semplificando i quadri normativi, garantendo certezze, incentivando, ove utile, la conversione produttiva. Dobbiamo permettere, insomma, che la transizione venga vissuta come un'opportunità di sviluppo, un asset aziendale e non come una sommatoria di adempimenti e di penalizzazioni. L'attenzione del governo è su più fronti: il lavoro in corso sui settori in cui è più difficile decarbonizzare, gli incentivi per le Cer, l'avanzamento delle misure del Pnrr e diverse altre azioni normative semplificatorie". "Sono convinto che il rinnovamento delle istituzioni europee ci permetterà di affrontare con maggiore pragmatismo anche quelle norme del Green Deal che si sono dimostrate molto sbilanciate. L'Italia non ha mai lavorato per distruggere, ha voluto piuttosto migliorare, anche riuscendoci, direttive e regolamenti che rischiano di lasciare indietro interi settori produttivi. Sia chiaro che non è mai stato in dubbio il nostro impegno e i nostri obiettivi green, ma non c'è più posto in Europa per approcci che non tengono conto di quelle che sono le evidenze scientifiche e dei contesti nazionali differenti tra i 27 Paesi europei. Credo che su questa linea si possa lavorare nel nuovo Parlamento, nella Commissione, nei Consigli europei. Come già fatto al G7 Clima, Energia e Ambiente, così a Cop29, che si apre tra pochi giorni, porteremo con responsabilità la voce del sistema Paese, espressione quindi di valore e di eccellenza", aggiunge. "Un'informazione puntuale, costruita su dati ed evidenze, è decisiva nel processo di transizione ecologica, un processo anche indiscutibilmente culturale", conclude.