(Adnkronos) - Prima l'arrivo e l'ingresso a bordo in ritardo. Poi il sorriso, un po' imbarazzato, assieme alle scuse e infine l'applauso degli altri passeggeri. Paolo Ruffini è stato protagonista involontario di un episodio diventato virale sul web. L'attore comico ha fatto 'ritardare' diversi minuti un volo Ryanair in partenza da Crotone, suscitando simpatia tra i viaggiatori ma anche un acceso dibattito sui social. Nel video, ripreso da una passeggera e pubblicato su TikTok, si vede l’attesa in cabina e qualche borbottio dei passeggeri, fino a quando Ruffini compare nel corridoio con un cappello in testa. Con un cenno della mano ringrazia e si scusa: “Grazie a tutti”, gesto accolto da applausi e incoraggiamenti. Nel video si sente qualcuno gridare: “Grande Paolo”. Ma sui social le reazioni si sono divise. C’è chi parla di trattamento di favore, con commenti come: "Nessun aereo aspetta il ritardo di qualcuno" o anche "se non fosse stato famoso non lo avrebbero mai fatto". Altri invece ribattono raccontando esperienze simili: “Anche a me, che non sono nessuno, mi hanno atteso sette minuti” scrive un altro utente, in linea con chi ha preso le difese del comico toscano, ricordando che “può succedere a chiunque” e sottolineando la correttezza delle scuse. Secondo alcune interpretazioni, non si sarebbe trattato di un vero ritardo ma di una normale prassi: l’attesa per un ultimo passeggero che arriva al gate poco prima della chiusura definitiva è una procedura che le compagnie aeree possono adottare indipendentemente da chi sia il viaggiatore.
(Adnkronos) - Mentre l’estate italiana oscilla tra lidi semi-deserti e montagne sovraffollate alla caccia del selfie, la startup Unexpected Italy rilancia il turismo responsabile con il 'Manifesto dell’ospitalità etica', documento già firmato da quasi 500 tra ristoratori, albergatori, artigiani e produttori di tutta Italia. "Finché si continua a percepire il turista come un pollo da spennare - afferma Elisabetta Faggiana, ceo e co-founder di Unexpected Italy - non si può pretendere un’offerta equilibrata, autentica e con un buon rapporto qualità/prezzo. E il turista, oggi più informato e consapevole, che sia italiano o straniero, se ne accorge e non ritorna". Le conseguenze? Da un lato turisti insoddisfatti, dall’altro una lenta erosione dell’identità locale: botteghe che chiudono, artigiani che spariscono, trattorie storiche che cedono il passo a fast food e ristoranti 'fotocopia'. Il guadagno facile, per affittacamere, stabilimenti balneari, ristoranti turistici, è una tentazione che si paga a caro prezzo. Per questo nasce la start up travel tech fondata dalla vicentina Elisabetta Faggiana e dal barlettano Savio Losito, recentemente premiata anche alle Nazioni Unite per il suo approccio etico e innovativo al turismo. Oggi l’app, descritta dal The Guardian come 'una bussola per viaggiatori consapevoli', chiede a tutti i propri aderenti di firmare il 'Manifesto per un turismo etico' per diffondere la propria visione. Firmato ormai da quasi 500 host che ogni giorno scelgono l’etica alla scorciatoia, la qualità al compromesso, la responsabilità alle mode passeggere. Scelgono di restare fedeli alle proprie radici, di guardare il proprio territorio con l’occhio di chi lo ama, non di chi ci specula, fieri di essere 'ribelli con le radici'. Il Manifesto è il patto che unisce ristoratori, albergatori, artigiani e produttori della rete Unexpected Italy, custodi della vera autenticità italiana. "Sottoscrivere il Manifesto - spiega Elisabetta Faggiana - è il primo passo per abbracciare un impegno condiviso e una prospettiva autentica. Alle parole devono seguire azioni concrete e responsabili, supportate da un rigoroso processo di screening, raccomandazioni locali e verifiche in loco, per assicurare che ogni realtà abbia e mantenga un approccio etico e di valore, perché chi accoglie con professionalità ed etica c’è e va valorizzato". Un impegno concreto, fatto di scelte quotidiane, per un turismo responsabile, giusto, consapevole. Tra le realtà più recenti entrate in Unexpected Italy Il Casale al Colle sui Colli Euganei, Trattoria dell’Acciughetta a Genova, Palazzo Grillo a Genova, Fratelli Levaggi a Camogli, Ca’ Apollonio Hermitage a Romano D’Ezzelino (VI), l’Hotel Hassler a Roma, solo per citarne alcuni. La sfida di Unexpected Italy nasce da qui: una mappatura meticolosa dell’Italia, provincia per provincia, metro quadro per metro quadro (ad oggi sono 13 le province mappate e a breve molte altre) con una selezione accurata di realtà che lavorano con passione, competenza e rispetto, garantendo un'offerta proporzionata al prezzo e all’esperienza. È così che nasce una mappa selettiva ma inclusiva: fatta di ristoratori autentici, artigiani resistenti, osti che ancora raccontano storie e produttori che non hanno mai ceduto alla logica del guadagno facile. Una mappa dinamica di un’Italia che resiste: la sfida è ricostruire un turismo vicino, umano, trasparente, proporzionato al costo e all’esperienza. Dice Savio Losito, co-founder di Unexpected Italy: "Il problema non è tanto pagare molto, ma pagare molto per avere poco. Il prezzo deve sempre essere commisurato all’offerta, così un ristorantino esclusivo, con pochi coperti, un team preparato e materie prime eccellenti ha giustamente un prezzo più elevato rispetto ad una trattoria semplice, autentica, con cucina locale e prezzi più accessibili. Entrambe sono valide, se c’è trasparenza e valore reale". Secondo Unexpected Italy, la risposta alla crisi dell’offerta turistica sta proprio nella rigida selezione di luoghi che aderiscono a determinati canoni e parametri di etica e qualità. "Lo sappiamo - osserva Elisabetta Faggiana - che suona impopolare. Ma oggi l’eccesso di accesso ha appiattito tutto. Le destinazioni si omologano, l’esperienza si svuota, la qualità si perde. Bisogna tornare a distinguere.La chiave diventa quindi selezionare chi lavora con etica, passione e qualità e connetterli a viaggiatori che sono alla ricerca di autenticità vera, non del posto instagrammabile o turistico". "Noi vogliamo consigliare bene chi vuole davvero capire e per fare questo abbiamo sviluppato una tecnologia che unisce ad una piattaforma di screening, un sistema di raccomandazioni locali. Ci affidiamo a esperti e abitanti del posto accuratamente scelti, custodi di un sapere locale inestimabile, capaci di consigliare i luoghi con competenza e autenticità e di garantirne la costanza", conclude.
(Adnkronos) - “Il Programma Emtn è molto importante perché sancisce il ritorno a raccogliere capitali in Italia, rafforzando il mercato dei capitali italiani che negli ultimi anni ha sofferto l'emorragia verso mercati esteri. L'Italia non ha nulla da invidiare agli altri paesi. Riteniamo che il rimpatrio in Italia sia la mossa giusta negli interessi di Iren e del sistema economico italiano”. Sono le dichiarazioni di Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, alla ‘Ring the Bell Ceremony’ organizzata a Palazzo Mezzanotte da Iren per celebrare la costituzione del nuovo Programma Emtn (Euro Medium Term Notes). Iren ha rinnovato il proprio Programma incrementando l’ammontare massimo da 4 a 5 miliardi di euro. Il Prospetto informativo relativo al Programma è stato approvato da Consob e ha ottenuto il giudizio di ammissibilità alla quotazione sul Mercato telematico delle obbligazioni (Mot) da parte di Borsa Italiana. Un ruolo importante è riservato alla sostenibilità. “Il denaro che raccogliamo sul mercato - prosegue Dal Fabbro - serve per aumentare gli investimenti sulla resilienza ambientale, sul rafforzamento delle reti idriche, sull'efficientamento del parco termoelettrico, il fotovoltaico, l'eolico. Alimentiamo progetti che devono essere sostenibili e che aumentano la resilienza ambientale. Siamo convinti che si tratti di un buon investimento che, da un lato, offre rendimento agli azionisti e dall’altro rende l’azienda più solita. Investire nella sostenibilità non è un peso, ma una grande opportunità di rendere le aziende più solide”. Nella scelta di procedere all’emissione di nuovi titoli obbligazionari ha influito la semplificazione burocratica e normativa: “È stato fatto un grandissimo lavoro di semplificazione da parte di Borsa Italiana e Consob - aggiunge - questo è uno degli elementi che ci ha indotto a investire. Faccio i complimenti al team di Consob e di Borsa Italiana. Grande lavoro a beneficio di emittenti come la nostra e di tutte le imprese italiane. L’Italia deve tornare a fare industria, nel nostro Paese abbiamo una iper finanziarizzazione del sistema italiano, ma facendo industria ci saranno soldi per alimentare la finanza”. Infine una considerazione sul nucleare: “Il nucleare è un orizzonte molto lungo. Per fare una centrale nucleare ci vogliono tra i 10 e i 15 anni. Il suggerimento che darei a chi parla di nucleare è di sopravvivere nei prossimi 5-10 anni facendo quello che è possibile e in parallelo studiare le migliori forme per produrre energia elettrica sostenibile e sicura., con tutte le fonti, nessuna esclusa” conclude Dal Fabbro.