INFORMAZIONIAlvaro Eliseo |
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(Adnkronos) - Anche Antonella Clerici cede alla 'tentazione' e guarda Temptation Island. Durante la puntata andata in onda questa sera, mercoledì 30 luglio, la conduttrice televisiva ha commentato su X qual è, secondo il suo punto di vista, il vero successo del programma condotto da Filippo Bisciglia. "Comunque Temptation Island è magnetica... forse perché le corna le abbiamo avute tutte/i", ha scritto senza troppi giri di parole. Un commento ironico e pungente che ha immediatamente acceso il dibattito tra i telespettatori. C'è chi ha applaudito la spontaneità di Antonella Clerici: "Ottima riflessione", scrive un utente. "Quindi è un programma per cornuti, che vogliono sentirsi meno soli?", ha scritto un altro. E c'è chi ha reagito con fastidio: "Ma parla per te...", "Mai fatte e mai avute. Questo commento non mi è proprio piaciuto!", si legge sotto al tweet. Ma Clerici non è l'unica a intervenire sulle dinamiche di Temptation Island. Nei giorni scorsi anche Ema Stokholma aveva commentato la puntata, criticando l'atteggiamento, ritenuto aggressivo, di alcuni fidanzati che in preda alla rabbia si sono scagliati contro la scenografia del programma. "I maschi sono parecchio aggressivi e violenti vedo… uno spacca tutto, l’altro sbatte le porte fino a romperle, un altro addirittura si picchia da solo. Non è normale reagire cosi che paura raga", aveva scritto la conduttrice radiofonica.
(Adnkronos) - Ace Cream, app appena lanciata su Android e iOS, punta a portare anche il tennis nel mondo della gamification e dell’interazione digitale. Il nome deriva dall’incrocio tra ace, il colpo secco e vincente del tennis, e ice cream, il gelato, e il progetto è nato tra il Noi Techpark di Bolzano e l’incubatore I3P di Torino, dall’ingegno e intuizione di quattro under 30, Davide Polacco, Davide Bottai, Giuseppe Salvi e Daniel De Rosso, un team con esperienze trasversali tra sport, marketing, intelligenza artificiale e sviluppo software. L’applicazione è semplice da usare ma costruita per garantire profondità e coinvolgimento. Gli utenti, in occasione dei tornei più prestigiosi, come Grand Slam e Masters 1000, possono comporre la propria squadra virtuale con un budget di 100 crediti, scegliendo sei tennisti tra quelli in tabellone, tra cui Sinner, il giocatore più scelto per il torneo in corso per Roma. Le prestazioni reali degli atleti generano punti, mentre potenziamenti strategici — i cosiddetti Booster — premiano intuizione e conoscenza del gioco. Il tutto arricchito da live score, classifiche aggiornate, previsioni giornaliere e un’estetica curata, che riprende le atmosfere e le superfici dei vari tornei, dalla terra rossa di Parigi a Indian Wells. Le Predictions, insieme ai booster, sono tra le funzionalità più amate dagli utenti. Ogni giorno ti permettono di accumulare punti extra e accedere all’app con più motivazione, anche se non hai azzeccato la selezione dei giocatori. E' un modo per restare in gioco e continuare a scalare la classifica, senza farti abbattere da un errore di strategia “Il nostro obiettivo era creare un’esperienza che fosse allo stesso tempo accessibile e avvincente”, spiega Davide Polacco, ceo e co-fondatore della startup. “Ace Cream non si limita alla scelta iniziale della squadra: ogni giornata di torneo offre nuove decisioni, bonus da attivare e partite su cui scommettere, sempre in chiave strategica”, aggiunge. A poche settimane dal lancio, i primi numeri sembrano confermare il potenziale dell’app: oltre 5mila download e un tasso di utenti attivi giornalieri superiore al 50%, in linea con i benchmark delle migliori piattaforme di gaming sportivo. Gli sviluppatori hanno già annunciato una roadmap ambiziosa: leghe private per sfidare gli amici, contenuti premium per i giocatori più esperti e nuove funzionalità basate sull’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale. “Il Fantatennis ha un potenziale enorme e vogliamo essere tra i primi a trasformarlo in un fenomeno internazionale”, afferma Davide Polacco, ceo di Ace Cream. “Il nostro modello è pensato per crescere, anche grazie a collaborazioni future con broadcaster, brand sportivi e tornei ufficiali”, sottolinea. Ace Cream si presenta con un modello freemium, completamente gratuito all’uso di base e disponibile su tutti gli store e mira a diventare un punto di riferimento nel panorama del tennis digitale. Sarà presente al prossimo Festival dell’Economia di Trento, dove i fondatori racconteranno la visione che sta dietro al progetto e anticiperanno le prossime evoluzioni. Ace cream ha appena avviato una partnership con i Carota Boys, attualmente la principale community italiana dedicata al tennis e tra gli influencer più rilevanti del settore. La collaborazione nasce dalla visione condivisa di un forte potenziale di crescita del progetto e dalla volontà di offrire un’esperienza coinvolgente a milioni di appassionati su tutto il territorio nazionale. Il 2025 rappresenta il punto di partenza, con l’obiettivo di ottenere visibilità a livello nazionale. Nel corso del 2026 è previsto un consolidamento del progetto attraverso aggiornamenti funzionali, l’attivazione di collaborazioni con sponsor e il lancio di una versione premium. A partire dal 2027 è pianificata l’espansione internazionale, con l’intento di colmare l’attuale assenza di un fantasy tennis solido e riconosciuto a livello globale.
(Adnkronos) - L’energia solare potrebbe presto trovare una nuova e sorprendente applicazione: il fondo del mare. Una ricerca pubblicata sulla rivista Energy & Environmental Materials ha, infatti, dimostrato che le celle solari a perovskite possono funzionare in modo efficiente anche in ambiente acquatico, aprendo la strada a tecnologie energetiche innovative per l’uso subacqueo. Lo studio è frutto della collaborazione tra il Consiglio nazionale delle ricerche – coinvolto con l’Istituto di struttura della materia (Cnr-Ism) e l’Istituto per i processi chimico-fisici (Cnr-Ipcf) - l’università di Roma Tor Vergata e la società BeDimensional Spa, leader nella produzione di materiali bidimensionali. Sotto i 50 metri di profondità, solo la luce blu-verde riesce a penetrare efficacemente: le celle solari a perovskite, già note per la loro efficienza e versatilità, si sono dimostrate particolarmente adatte a sfruttare questa luce residua. I test condotti con una specifica perovskite di composizione FAPbBr₃, hanno mostrato prestazioni sorprendenti: immerse nei primi centimetri d’acqua, queste celle producono più energia rispetto a quando sono esposte all’aria. “Merito delle caratteristiche ottiche dell’acqua e del suo effetto rinfrescante, che migliora l’efficienza del dispositivo”, spiega Jessica Barichello, ricercatrice del Cnr-Ism che ha coordinato lo studio. “Un ulteriore test di durata ha verificato anche l’aspetto ambientale: grazie all’efficace incapsulamento, basato su un adesivo polimerico idrofobico sviluppato da BeDimensional, dopo 10 giorni di immersione in acqua salata, le celle solari hanno rilasciato quantità minime di piombo, ben al di sotto dei limiti imposti per l’acqua potabile”. “Grazie alla collaborazione con il Cnr-Ism e BeDimensional e alla tecnologia disponibile nel nostro laboratorio Chose, abbiamo validato l’intero processo per l’applicazione del materiale fotovoltaico in perovskite in ambienti subacquei dove vengono sfruttate efficacemente le sue proprietà. Una nuova sperimentazione per noi - commenta Fabio Matteocci, professore associato del dipartimento di Ingegneria elettronica dell’università di Roma Tor Vergata - dal momento che il nostro studio parte dallo sviluppo di nuovi dispositivi fotovoltaici semitrasparenti tramite processi industriali facilmente scalabili per applicazione su edifici”. Oggi troviamo pannelli solari su tetti, serre, edifici, persino nello spazio, ma l’ambiente marino è ancora una frontiera poco esplorata. “Questo lavoro pionieristico non solo mostra che le perovskiti possono operare anche in condizioni umide, ma apre nuove possibilità per l’utilizzo sostenibile dello spazio subacqueo, sempre più impiegato in attività come l’agricoltura marina, l’invecchiamento del vino e altre applicazioni innovative”, conclude Barichello.