(Adnkronos) - Un rinnovo degli "impegni globali per il ripristino di una pace giusta dove c'è guerra, per la diplomazia e per la prevenzione dei conflitti". Lo ha chiesto re Carlo, mentre il Regno Unito celebrava ieri l'80mo anniversario del Giorno della Vittoria in Europa nell'Abbazia di Westminster, fulcro delle commemorazioni nazionali, con una cerimonia che ha unito i toccanti ricordi delle perdite subite in tempo di guerra alle speranze per il futuro che quella giornata storica aveva promesso. Alti membri della famiglia reale, politici e militari si sono uniti a 78 veterani della Seconda Guerra Mondiale mentre il re invitava la nazione a rispettare un silenzio di due minuti all'inizio della cerimonia. Parlando 80 anni dopo il discorso pronunciato dal nonno Giorgio VI, Carlo ha dichiarato che "non potrà mai esser veramente ripagato il debito verso coloro la cui ferma determinazione e forza d'animo hanno contribuito a distruggere il nazismo e a portare le nostre nazioni alleate fino al Giorno della Vittoria in Europa". Il sovrano ha affermato che, mentre la generazione della Seconda Guerra Mondiale "sta tristemente scomparendo", c'è il dovere "di portare avanti la sua storia, per garantire che quelle esperienze non vengano mai dimenticate". Ripetendo le parole di Winston Churchill secondo cui "incontrarsi faccia a faccia è meglio della guerra", ha aggiunto che dovremmo "ridedicarci non solo alla causa della libertà, ma anche a rinnovare gli impegni globali per ripristinare una pace giusta dove c'è guerra, alla diplomazia e alla prevenzione dei conflitti". "Perché - ha spiegato - come disse mio nonno: 'Avremo fallito e il sangue dei nostri cari sarà stato versato invano, se la vittoria per cui sono morti non porterà a una pace duratura, fondata sulla giustizia e stabilita nella buona volontà'. Sta a noi proteggere e continuare la loro preziosa eredità, affinché un giorno le generazioni future possano dire di noi: 'Anche loro ci hanno lasciato in eredità un mondo migliore'".
(Adnkronos) - "Nel momento in cui ci sarà l'elezione del nuovo Papa ci si aspetta di vedere un picco di prenotazioni, con le persone che vorranno venire nella Capitale a vedere il nuovo Pontefice. Però al momento non ne abbiamo evidenza, in questo momento le visite sui siti, sui portali, quindi Airbnb, Booking, Expedia eccetera, sono più basse rispetto allo scorso anno, quindi la domanda in questo momento è scesa". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marco Celani, presidente di Aigab, (Associazione italiana gestori affitti brevi) fa il punto sull'andamento delle prenotazioni per gli affitti brevi di appartamenti nella Capitale in vista del Conclave per l'elezione del nuovo Papa. Secondo Celani infatti "il 21 aprile avevamo avuto un'impennata di prenotazioni per affitti brevi di appartamenti e avevamo visto l'arrivo soprattutto da parte di troupe televisive per il funerale del Santo Padre. Invece in questo momento, sulla base dei nostri dati, possiamo dire che per i 5-6 giorni a partire da domani, quindi il periodo in cui dovrebbe essere eletto il Papa, abbiamo un tasso di occupazione nelle case di Roma del 77% mentre l'anno scorso nello stesso periodo era l'85% e tariffe che sono invece sostanzialmente più basse perché l'anno scorso erano nella stessa settimana 293 euro, quest'anno è 221", sottolinea. Quindi, secondo Celani, "in questo momento la domanda è più fiacca dello scorso anno e non c'è un effetto legato al Conclave, anzi mi viene a venire che probabilmente proprio perché abbiamo avuto quelle provocazioni più lunghe che sono state fatte negli ultimi giorni di aprile le troupe, i giornalisti che hanno prenotato hanno ottenuto prezzi migliori, e i pernotti sono infatti leggermente più lunghi". "Quest'anno il soggiorno medio è quasi 4 notti, l'anno scorso era 3 notti e 65, quindi mi sembra di dire che ci sono soggiorni più lunghi, un tasso di occupazione più basso e una tariffa sostanzialmente più bassa dello scorso anno", aggiunge sottolineando che si tratta di "una tendenza generalizzata, riguarda anche la zona del Vaticano e quelle più centrali". E Celani ricorda che solitamente maggio "è un mese molto 'pieno' per il nostro mercato a Roma, ma credo che quest'anno siano mancati un po' gli americani nella Capitale", conclude.
(Adnkronos) - L’Assemblea degli oltre 1000 Consorziati ha approvato il Bilancio 2024 del Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, con una presenza di oltre il 72% delle quote di partecipazione. L’Assemblea ha inoltre ratificato l’inserimento nella compagine consiliare di Marco Codognola (ad di Itelyum) dopo le dimissioni di Antonio Lazzarinetti, storica e importante presenza nel Cda del Conou, in rappresentanza della Rigenerazione, da quasi vent’anni. Il presidente Piunti, confermato lo scorso anno alla guida del Conou, archivia un 2024 di brillanti performance, pur dinnanzi a un mercato dei lubrificanti in calo del 2%. Il Consorzio è riuscito a incrementare l’attività, raccogliendo più di 188mila tonnellate (+ca 5.000 vs il 2023) nonostante il trend di mercato, massimizzando gli sforzi nel recupero ulteriore degli oli da emulsioni. La Rigenerazione ha sostenuto brillantemente questo sforzo producendo oltre 121mila tonnellate di basi di qualità. La circolarità al 98% è stata preservata grazie alla costante attenzione alla qualità. Il contributo ambientale è stato mantenuto comunque a livelli minimi e destinato a supportare le performance delle aziende di filiera. “La battaglia della qualità, chiave del nostro successo - afferma Riccardo Piunti, presidente del Conou - è stata affrontata anche assolvendo agli impegni di trasparenza assunti con l’autorità Garante per la Concorrenza e il mercato, dopo l’istruttoria conclusasi nel 2024, senza accertamento di infrazioni. Abbiamo lavorato anche sulla governance, rafforzando il team di guida del Consorzio e migliorato controllo e compliance, con un efficace controllo di gestione mensile e conseguendo la nuova certificazione per la Parità di Genere”. “Andremo avanti lungo il percorso intrapreso rafforzando ancor più la nostra vicinanza alle imprese della nostra virtuosa rete di raccolta e di rigenerazione dell’olio usato e investendo nell’innovazione”, conclude il presidente Piunti.