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(Adnkronos) - Il mondo del giornalismo sportivo piange la scomparsa a 79 anni di Franco Ligas, storica firma di Mediaset, morto oggi dopo una lunga malattia all'Ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze. A dare il triste annuncio L'Ussi (Unione stampa sportiva italiana) sul proprio sito ufficiale: "Ironico e sferzante all’occorrenza mai ha regalato banalità ma sempre curiosità". Ligas è stato uno storico telecronista sportivo e protagonista di memorabili dirette sulla Champions League, sul pugilato e su alcuni dei momenti più intensi dello sport italiano dagli anni ’80 in poi. La sua voce, ironica e precisa, ha accompagnato generazioni di telespettatori, rendendo ogni evento non solo una cronaca, ma un racconto appassionante. Si è spento oggi all'ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze. Nato a Oristano, Ligas si era trasferito a Firenze a soli 23 anni. Dopo una lunga gavetta, aveva esordito nel 1976 sull’emittente Tele Libera Firenze, firmando un’intervista "scoppiettante" a Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta, all’indomani del trionfo italiano in Coppa Davis. Da lì era partita una carriera che lo avrebbe portato a distinguersi per competenza e versatilità, raccontando con lo stesso entusiasmo l’ippica, il pugilato, il calcio e il ciclismo. Conduttore del programma Dda - Dirittura d’Arrivo su Elefante TV, un contenitore giornaliero di ben otto ore, Ligas ha saputo dare spazio alle sue grandi passioni con uno stile narrativo coinvolgente. Il grande salto avviene nel 1984 con l’ingresso a Mediaset, dove resterà fino al 2013, firmando telecronache passate alla storia, dalle imprese europee delle squadre italiane ai match più spettacolari sul ring. Amante del calcio, tifoso dichiarato del Cagliari e della Fiorentina, Ligas ha raccontato anche le magie di Diego Armando Maradona, passando con disinvoltura dal basket alle corse al galoppo, sempre con uno stile inconfondibile, ironico ma mai superficiale. Dopo il pensionamento, ha continuato a dire la sua attraverso un blog personale, mantenendo intatta la passione per il mestiere e per lo sport. In queste ore si moltiplicano i messaggi di cordoglio. Il presidente Sandro Bennucci, insieme agli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana, e Franco Morabito, presidente del Gruppo toscano giornalisti sportivi, con il suo Direttivo, partecipano affranti al dolore della famiglia per la scomparsa di un collega stimato e apprezzato da tutti. "Un forte abbraccio va alla moglie, la collega Simona Bombacci, e a tutta la famiglia, da parte di tutti i giornalisti che hanno conosciuto Franco Ligas e ne hanno ammirato lo stile, la professionalità e la passione inconfondibile", scrivono Bennucci e Morabito. La sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha espresso "profondo cordoglio per la scomparsa del giornalista Franco Ligas. Una voce importante del giornalismo sportivo, sardo di nascita ma fiorentino di adozione, nella nostra città aveva trovato una seconda casa e nella Fiorentina un’altra squadra del cuore, oltre al suo amato Cagliari. Le sue telecronache sono rimaste impresse in tutti i tifosi viola. Ma era capace di spaziare dalle più diverse discipline e nella sua carriera ha raccontato numerosi sport sempre con maestria e capacità. Siamo vicini a familiari e amici".
(Adnkronos) - "L’Ue ha tutte le carte in regola per guidare l’innovazione nell’intelligenza artificiale, rappresenta un mercato digitale integrato da 450 milioni di consumatori, il secondo più grande al mondo dopo la Cina. Ma serve un cambio di rotta perchè il quadro normativo europeo è un ostacolo alla crescita dell’Ai: oltre 270 autorità di regolazione e 100 normative sui servizi digitali nei 27 Stati membri. Dal 2019, più di 70 nuovi atti legislativi in ambito digitale: un ritmo che soffoca l’innovazione". Lo ha detto Flavio Arzarello, responsabile affari economici e regolamentari di Meta per l'Italia, intervenendo a Bisceglie alla giornata conclusiva di Digithon, la maratona digitale ideata da Francesco Boccia. E Arzarello ha sottolineato che "oltre 100 aziende europee e start-up italiane chiedono una pausa e una semplificazione nell’AI Act. È un grido d’allarme unanime, che condividiamo pienamente". Arzarello quindi ha ricordato che "Meta può e deve essere un partner chiave del successo europeo nello sviluppo dell'intelligenza artificiale. Meta crede fortemente nello sviluppo dell’Ia e solo nel 2025 investirà 60-65 miliardi di dollari in progetti legati ad essa".
(Adnkronos) - "Acea come operatore infrastrutturale ha l’obbligo di coniugare il passato e la tradizione con l’innovazione e il futuro". Ad affermarlo è Marco Pastorello, Chief Transformation Officer del Gruppo, illustrando al Meeting di Rimini i progetti di digitalizzazione e trasformazione. La società sta sperimentando sia la robotica sia l’intelligenza artificiale. "Con i cani robot e i droni effettuiamo ispezioni preventive, aumentando la sicurezza dei nostri dipendenti. Proprio a luglio abbiamo siglato un importante accordo con l’Istituto Italiano di Tecnologia", ha ricordato Pastorello. L’innovazione per Acea non è solo tecnologia ma anche attenzione alle persone: "In quest’ultimo anno abbiamo incontrato 5.000 dipendenti in tutta Italia, portando la voce dell’azienda anche in Europa, dal World Economic Forum in poi. Non si può parlare di innovazione senza mettere la persona al centro". Tra i benefici concreti della digitalizzazione, Pastorello ha citato "efficienza, perché consente di rilevare e risolvere più rapidamente i guasti, e sicurezza, perché permette di evitare che le nostre squadre si trovino in situazioni di pericolo, grazie all’impiego dei droni nelle ispezioni".