INFORMAZIONIAlessandra Arrigoni |
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(Adnkronos) - Dopo mesi di silenzio Raoul Bova ha scelto di parlare e di diffondere la sua verità sullo scandalo mediatico legato agli audio rubati. Ospite oggi, domenica 14 settembre, a Verissimo, l'attore ha rilasciato la sua intervista dove ha ricostruito i momenti più difficili vissuti in seguito all'esposizione del caso e ha parlato apertamente dell'accanimento subito. “È stato un momento molto intenso, che ho dovuto elaborare con calma. All’inizio non riuscivo nemmeno a comprendere l’entità e la gravità di quello che stava succedendo. Non riuscivo ad accettarlo... e mi sono rifiutato di accettarlo. Quando sono arrivate delle minacce, le ho rispedite al mittente. Ho detto chiaramente che non mi sarei mai piegato. Non avevo niente da nascondere e penso che nessuno debba piegarsi alle minacce”. Raoul Bova ha parlato dello scandalo che ha coinvolto lui e la giovane modella Martina Ceretti per una serie di messaggi vocali privati, divenuti virali dopo la loro pubblicazione nel podcast 'Falsissimo' di Fabrizio Corona lo scorso 21 luglio. L'attore ha ammesso di aver denunciato subito l’accaduto: “Quando è arrivato il tentativo di estorsione, ho chiamato la polizia postale. Non ci ho pensato due volte. Credo nella giustizia. Chi fa certe cose sta commettendo un reato. E chi tenta di estorcerti qualcosa, spesso non si ferma lì… e può trasformarsi in un incubo”. E alla domanda di Toffanin come è riuscito a superare questo duro momento, Raoul ammette: "Bisogna avere il coraggio di andare in giro a testa alta. Il giudice più importante è lo specchio. Se scappi, vuol dire che qualcosa non va. Io invece continuo a guardarmi allo specchio con serenità, e chi mi conosce sa chi sono. La gente per strada non mi giudica, mi rispetta". E sulla forte esposizione mediatica: "So che essere un personaggio pubblico comporta anche satira, ironia, qualche battuta. È parte del gioco. Ma quello che è successo ha superato ogni limite. È stata ripresa una notizia proveniente da un illecito, e quella diffusione andava fermata sul nascere. C’è stato un vero e proprio accanimento, una violenza che mi ha toccato profondamente". E sul rapporto con Rocio Munoz Morales, la sua ex compagna: "Il mio rapporto di coppia da tempo stava affrontando alcune difficoltà, che cercavamo di gestire con riservatezza. Ma per me non è mai stato un problema parlare delle cose con sincerità. Non stavo perdendo nulla, perché ero forte della mia verità. Non temevo rivalse. Non immaginavo, però, che la notizia avrebbe fatto così tanto clamore. Per un momento mi sono chiesto: 'Sono dentro un film o è realtà?' Perché tutto sembrava assurdo". "Questo tipo di accanimento, per me, è una forma di violenza. Ma sto cercando di trasformare tutto questo in forza. E spero che la mia esperienza serva anche ad altri, a non sentirsi soli, a credere nella giustizia”, ha concluso.
(Adnkronos) - Con la crescita dell'intelligenza artificiale "non c'è tanto un tema di rallentamento e perdita dei posti di lavoro, l'abbiamo misurato con i nostri esperti in econometria, quanto la necessità di formare nuove competenze, nuovi mestieri che oggi non esistono, ad esempio specialisti in cyber security. E ci sarà sicuramente sempre più la necessità della collaborazione uomo-macchina". Così Giuseppe Perrone, partner, technology consulting ai&data leader, EY Italy intervenendo al panel 'Ai: rivoluzione o evoluzione? Focus su physical e sovereign ai', alla giornata conclusiva di Digithon a Bisceglie. Secondo Perrone allo stesso tempo "ci sono degli altri lavori, quelli manuali, quelli ad alto rischio, quelli che lavorano su determinate filiere dove la manualità era essenziale per poter condurre determinate attività che evidentemente subiranno una riduzione". E per Perrone "rispetto al tema delle skill, quindi quali saranno le competenze del futuro, c'è sicuramente la necessità di questa collaborazione uomo-macchina. Non si può prescindere anche nello sviluppare le soluzioni digitali dal pensare e disegnare user interface e user experience in cui venga esaltata questa collaborazione uomo-macchina, che cambia completamente le modalità con cui noi interagiamo oggi su una pagina web, perché sarà un modo di lavorare e di interagire completamente diverso", sottolinea. E Ey sta portando avanti diversi progetti innovativi in materia. "Stiamo facendo una sperimentazione -spiega Perrone- con una delle principali aziende italiane sul tema dell'advanced manufacturing per portare un umanoide, che abbia capacità decisionale, in cantiere per saldare alcune componenti all'interno di una nave. Questo che cosa vuol dire? Che non mancherà l'umano a fianco all'umanoide, ma i due dovranno collaborare, dovranno fidarsi l'uno dell'altro, fidarsi di una macchina che interagisce, che ha delle sembianze, che si muove all'interno di un perimetro sarà una cosa molto complessa e quindi bisognerà supportare questo percorso", conclude.
(Adnkronos) - "Il Meeting è una storia che non va interrotta". Ad affermarlo in una nota è Barbara Marinali, Presidente di Acea, spiegando le ragioni della partecipazione del Gruppo per il secondo anno consecutivo alla manifestazione. "È un luogo di incontro e di confronto importante con istituzioni, concorrenti, imprese, ma anche con i nostri consumatori e con le famiglie". Acea, ha spiegato Marinali, punta a farsi conoscere non più soltanto come un operatore locale, ma come una realtà nazionale e internazionale attiva nelle infrastrutture e nei servizi di pubblica utilità, con competenze e professionalità riconosciute. La Presidente ha illustrato i principali progetti in corso: "Il raddoppio dell’Acquedotto del Peschiera, con una gara da oltre 1,4 miliardi, metterà in sicurezza l’approvvigionamento idrico della Capitale per i prossimi cento anni. E il termovalorizzatore di Roma, ormai prossimo all’avvio, è un intervento indispensabile dal punto di vista della sicurezza ambientale". Accanto alle grandi opere, Acea porta al Meeting anche la propria storia con la mostra Heritage, che celebra i 116 anni di vita del Gruppo. Abbiamo voluto condividere con i visitatori la nostra tradizione e l’innovazione, grazie anche alla robotica con il nostro umanoide Albert e il cane robot Teddy, che piacciono a grandi e bambini", ha concluso Marinali.