INFORMAZIONI![]() Alberto BairatiAlphabeti Informatica e Software, Comunicazione e Marketing, Turismo Ruolo: Graphic designer and web developer Area: Creative & Design Management Alberto Bairati |
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(Adnkronos) - A Fenix ci sarà anche “Giorgia Meloni, sarà con noi domenica mattina e ne siamo orgogliosi. Nessuno più di lei sa cosa vuol dire realizzare un evento del genere”. Lo annuncia all’Adnkronos Fabio Roscani, deputato di Fdi e presidente di Gioventù Nazionale. La kermesse organizzata dal movimento giovanile di Fratelli d’Italia, dal 18 al 21 settembre al Laghetto dell’Eur di Roma, torna a due anni di distanza dall’ultima edizione e questa volta vedrà protagonista anche la premier. “Noi non la aspettiamo solo come presidente del Consiglio. Noi aspettiamo Giorgia, la militante che ha fatto la storia della destra, che oggi guida l’Italia con serietà e profondo senso di responsabilità - prosegue Roscani - che non ha cambiato sé stessa per inseguire il potere e che oggi rende la nostra Nazione protagonista sullo scenario internazionale. Un esempio per i giovani, di come con il lavoro e senza scorciatoie si possano raggiungere traguardi inimmaginabili”. “Fenix è la nostra piazza: una comunità che si confronta senza sconti, con orgoglio e responsabilità. È il luogo dove la destra giovanile dibatte davvero, ascolta rispettosamente chi la pensa diversamente e attraverso i suoi militanti espone le idee in grado di cambiare l’Italia. Non è solo dibattiti e panel - spiega il deputato - sarà anche un luogo di ritrovo per le giovani generazioni. Un laboratorio di libertà. Un villaggio della gioventù dove sono tutti invitati, anche chi non la pensa come noi, anche per chi è solo incuriosito. Uno spazio di confronto, per dimostrare che gli avversari non sono nemici e per essere fieri delle proprie idee”. Attesi esponenti politici della maggioranza “di primissimo piano. Dal presidente del Senato Ignazio La Russa ai ministri Andrea Abodi, Alessandro Giuli, Francesco Lollobrigida, Tommaso Foti, Giuseppe Valditara, Annamaria Bernini, Nello Musumeci e il viceministro Edmondo Cirielli. Non mancheranno i sottosegretari Andrea Delmastro e Alfredo Mantovano, il presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo. Il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, i capigruppo Malan e Bignami. Ci sarà anche Marion Marechal. Sarà presente anche Arianna Meloni. Attenzione, però - sottolinea Roscani- non ci sarà nulla di autoreferenziale: li mettiamo a confronto con personalità lontane dal nostro mondo”. Il confronto, continua Roscani, è sempre stato “uno dei tratti distintivi di Fenix. Confrontiamo visioni diverse. Perché quando il confronto è civile rafforza la democrazia. Anche con chi è lontanissimo da noi, penso alla presenza di Ultima Generazione. Oltre al dialogo Rocca–Gualtieri, abbiamo un altro faccia a faccia tra Giovanni Donzelli e Stefano Bonaccini, presidente del Partito democratico. Inoltre, tutti i confronti saranno moderati dai ragazzi di Gioventù nazionale. Una scelta chiara, abbiamo idee e voce per esprimerle. Non abbiamo paura di dare il microfono a chi crede in ciò che fa, al contrario, è il nostro orgoglio”. Non mancheranno anche dibattiti con “giornalisti, intellettuali, artisti e figure della società civile. Penso al dialogo su Franco Battiato con protagonisti del suo mondo e Marco Travaglio; all’intervista a Mogol con successiva serata musicale dedicata al maestro; ai panel sul giornalismo per Almerigo Grilz, con reporter, conduttori e la proiezione all’aperto di Albatross, il film dedicato a Grilz. Parleremo di ambiente, di tecnologia, di mafia. Parleremo di come creare un nuovo immaginario culturale di respiro nazionale”. ‘Senza filtri. Il coraggio di essere in un tempo nuovo’ è il claim di questa edizione “perché i filtri oggi non sono solo quelli dei social: sono le convenzioni che anestetizzano il dibattito. ‘Senza filtri’ significa autenticità, niente cartelli ideologici, niente parole d’ordine prefabbricate. È l’invito che facciamo a tutti gli ospiti. Un impegno a parlare chiaro sulle tematiche che più stanno a cuore alla nostra generazione. I militanti di Gioventù Nazionale sono stati spesso descritti con filtri che non hanno rappresentato la realtà”, conclude Roscani.
(Adnkronos) - Sono poco conosciute, nate per la maggior parte negli ultimi 25 anni, ma le scuole di studi superiori interne agli atenei rappresentano una grande occasione di crescita e formazione per i giovani di talento italiani che si affacciano al mondo universitario: stiamo parlando di più di 1000 ‘super alunni’ della rete Assi (Alleanza delle scuole di studi superiori d’ateneo) provenienti da ogni parte d’Italia che, nelle prossime settimane, inizieranno i corsi nelle 10 Scuole appartenenti ad alcune Università storiche italiane, da Udine a Catania. Al termine del percorso di studi i giovani riceveranno, in contemporanea alla Laurea, un diploma di Master di secondo livello, che li proietterà nel mondo del lavoro, della ricerca, delle professioni. I percorsi, sostenuti in questi ultimi tre anni dal Ministero dell’Università e della Ricerca per trattenere i talenti in Italia, sono una proposta formativa di eccellenza, totalmente gratuita. Il merito è centrale e costituisce l’unico criterio che apre le porte ad alunni e alunne che, con talento e determinazione, vogliono diventare i futuri leader del nostro Paese. Le scuole della rete Assi sono 10 (Bologna, Camerino, Catania, Lecce, Macerata, Padova, Roma, Torino, Udine e Venezia), ognuna con un proprio carattere e tutte in rete, per dare ai giovani la possibilità di fare esperienze formative diverse in luoghi e con compagni di studio diversi. “Nelle nostre scuole si accede per merito ed entusiasmo. Gli allieve e le allieve sono molto motivati, persone curiose che vivono a fondo il proprio tempo: prepariamo una futura classe dirigente del nostro Paese capace di stare nella complessità e di promuovere innovazione”, spiega la professoressa Carla Danani direttrice di una delle scuole della rete Assi, la Giacomo Leopardi di Macerata. "Le scuole di studi superiori della rete Assi - ricorda - propongono una formazione multidisciplinare e internazionale, Organizziamo spesso mobilità all’estero con i nostri giovani, totalmente gratuite: questa estate, ad esempio, siamo stati nei Balcani con 50 studenti, a 30 anni dal genocidio di Srebrenica, per approfondire sul campo la conoscenza delle difficili dinamiche di una società post-bellica e comprendere meglio, da lì, l’Europa e la sua storia: è stata un’esperienza umana incredibile".
(Adnkronos) - 'Matriarche e Memorie'. È questo il tema della Giornata mondiale dell'elefante (World Elephant Day) di quest’anno, celebrata come ogni anno il 12 agosto. La Giornata 2025 ha infatti un focus sul ruolo cruciale delle femmine di elefante nel guidare e preservare la storia dei loro branchi. Così il Wwf in una nota in cui ricorda che la leadership del branco di elefanti è affidato ad una femmina adulta ed esperta che è responsabile di guidare il gruppo, prendere decisioni cruciali su dove andare a reperire acqua e cibo e su come reagire ai pericoli. La Giornata mondiale dell’elefante è anche occasione, per il Wwf, di lanciare l’allarme sullo stato di conservazione di queste specie, promuovendo le azioni di conservazione che contrastano bracconaggio, commercio di avorio, perdita di habitat e conflitti con l’uomo, e sensibilizzando sul ruolo chiave che gli elefanti svolgono negli ecosistemi e sul loro valore culturale. In 8 Paesi asiatici (Cambogia, Cina, Laos, Indonesia, Malesia, Myanmar, Thailandia e Vietnam) restano fra gli 8-11mila elefanti in natura. La popolazione residua di elefante asiatico oggi occupa appena il 5% del suo areale storico. Conosciuti come 'ingegneri dell'ecosistema e giardinieri della foresta', gli elefanti asiatici svolgono un ruolo cruciale - spiega il Wwf - disperdendo semi e sostanze nutritive attraverso i loro escrementi mentre si spostano, creando percorsi nelle foreste dense e modificando gli habitat forestali a beneficio di altri animali. Anche le loro impronte possono formare piccoli ecosistemi che fungono da habitat per organismi come alcuni anfibi. La perdita e la frammentazione degli habitat, i conflitti con l'uomo e il bracconaggio hanno causato un allarmante declino della popolazione: in alcuni Paesi sono rimasti solo poche centinaia di individui in natura. La coesistenza è certamente un fattore chiave per garantire un futuro all’elefante. L’India è il paese dove è presente la più grande popolazione di elefante asiatico (la popolazione di elefanti in questo paese si attesta tra i 25-30mila individui, pari a quasi due terzi della popolazione globale di elefanti asiatici). "Nel complesso, il mantenimento della più grande popolazione esistente di elefanti selvatici al mondo, in un contesto fortemente antropizzato come quello indiano - spiega il Wwf - è reso possibile da un solido quadro istituzionale, politico e giuridico dedicato alla conservazione". Anche gli elefanti africani si trovano ad affrontare forti difficoltà. Il loro numero è drasticamente crollato, passando dai 12 milioni stimati circa un secolo fa ai 415mila riportati nell’ultimo censimento. Le due specie presenti sono l’elefante di savana (Loxodonta africana), classificato come 'in pericolo', e l’elefante di foresta (Loxodonta cyclotis), inserito tra le specie in 'pericolo critico'. Il bracconaggio resta la causa principale del declino di entrambe le specie: si stima che ogni anno, infatti, vengano uccisi circa 20mila elefanti per il commercio illegale di avorio. A questo si aggiungono le uccisioni generate dai conflitti con le comunità locali, in crescita a causa della deforestazione (trasformazione di aree di foresta e savana in coltivazioni), carenza di cibo o di acqua. Da oltre 30 anni il Wwf porta avanti programmi di conservazione in Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo e Gabon come le azioni di mitigazione dei conflitti con l’uomo, lo sviluppo del programma 'Zero Poaching', la collaborazione con il programma Traffic per ridurre il commercio di avorio, il lavoro di sostegno alle comunità locali attraverso lo sviluppo di attività economiche sostenibili, l’educazione ambientale, l’assistenza medica e il sostegno alla scolarizzazione. Grazie al progetto 'Una foresta per gli elefanti', nel territorio del Tridom (Gabon, Camerun, Repubblica del Congo) il Wwf sta realizzando azioni di studio e monitoraggio tramite fototrappole, analisi genetiche e tagging, rafforzamento del sistema antibracconaggio, aumentando le risorse disponibili per gli uffici che lavorano sul campo, le tecnologie avanzate e la formazione delle guardie. Il progetto prevede, inoltre, un’intensa attività finalizzata a migliorare la convivenza tra elefanti e comunità locali, tramite azioni volte a mitigare i conflitti attraverso un nuovo approccio, denominato Safe, che punta al raggiungimento di 5 obiettivi generali misurabili: sicurezza per le persone, sicurezza per la fauna selvatica, protezione delle proprietà umane, protezione dell’habitat, monitoraggio efficace.