A.I.D.A. Communicationdescrizione attività: servizi internet; organizzazione fiere, mostre, convegni; organizzazione corsi d'assaggio olio d'oliva e settore agroalimentare; servizi pubblicitari. |
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(Adnkronos) - Incidente mortale in porto a Genova questa mattina, poco prima di mezzogiorno. Un operaio di 36 anni, che lavorava presso una ditta in subappalto all'azienda Amico & Co, stava riparando un'imbarcazione quando, per cause in via di accertamento, un'elica lo avrebbe colpito alla testa. Inutili i soccorsi di 118 e Croce Verde genovese. Sul posto la polizia che indaga su quanto accaduto. Sul posto anche i vigili del fuoco, la polizia e il magistrato di turno. Davanti alla sede di Ente Bacini si sono radunati una cinquantina di operai del porto in solidarietà con quanto accaduto. Le attività del porto
(Adnkronos) - Trent’anni fa veniva presentata la prima grande indagine sul temporary management (TM) in Italia, lanciata da Atema in partnership con L’Impresa e guidata da Maurizio Quarta. A Maurizio Quarta, managing partner di Temporary Management & Capital Advisors e fondatore del gruppo internazionale IMW operante oggi in trenta paesi, Adnkronos/Labitalia ha chiesto di raccontare l’evoluzione del mercato, facendo riferimento ad una successiva indagine del 2015 (sempre da lui guidata con Leading network e IIm Italy) e ad altre di respiro internazionale. "I punti più rilevanti emersi nel 1995 - spiega - in primis, la presenza di poche società specializzate di livello, oltre ad uno scarso interesse da parte di gruppi stranieri. In secondo luogo, il servizio risultava poco usato da pmi e aziende familiari ed era percepito soprattutto come adatto a situazioni di crisi. Infine, si palesava molta confusione tra TM e consulenza. Il mercato delle pmi è sicuramente in crescita. Già l’indagine del 2015 evidenzia come conoscenza ed utilizzo dello strumento da parte delle pmi fossero sensibilmente aumentati, con un in più un sostanziale cambio di prospettiva in cui il TM veniva visto soprattutto come un mezzo importante per portare in azienda competenze manageriali". "A livello generale - avverte - la conoscenza nelle pmi è cresciuta: circa il 60% delle aziende piccole ( Per Maurizio Quarta questo accresciuto interesse ed utilizzo si deve a "una spinta che deriva dalle numerose e importanti sfide che le pmi italiane si trovano oggi a dover fronteggiare. 1) La tendenza dei grandi oem (original equipment manufacturer) a ridisegnare l’intera catena del valore, che implica forte digitalizzazione delle pmi della filiera e maggiore integrazione tra grandi aziende e pmi, in difficoltà per la limitatezza di risorse disponibili e per il non semplice dialogo tra realtà aventi diversi e modi di operare e comunicare". "2) Il passaggio - continua - dalla digitalizzazione forzata a quella ragionata: circa il 50% delle imprese (Osservatorio Polimi) deve fare il salto. 3) Sostenibilità e ESG: se oggi (ormai ieri) per molti era solo una leva di marketing, domani (ormai oggi) è sempre più leva di vantaggio competitivo, richiesta dalle banche e dai grandi Oem. Il che significa integrare gli obiettivi ESG nella strategia economico-finanziaria aziendale (senza parlare della prospettiva verso il Report Integrato di Sostenibilità). 4) Passaggio generazionale: tema ipertrattato anche per l’alto numero di pmi ancora non pronte o comunque senza un piano strutturato già avviato". Tra le altre sfide ricorda: "La crescita all’estero: necessario passare dal concetto di esportazione a quello di internazionalizzazione, per aumentare e riqualificare la presenza sui mercati. Ciò richiede un sostanziale cambio di approccio: per citare Confindustria Lombardia e Assolombarda, 'bisogna portare sempre più geopolitica nella fabbrica' (come il principio del friend shoring rigorosamente applicato dagli USA), così come serve una 'presenza più strutturata' ed 'essere più locali', passare progressivamente da una logica che vede i mercati esteri come sbocco addizionale ad una che percepisce i mercati esteri come fonte di fattori produttivi e destinatari di investimenti diretti. Da non trascurare infine l’impatto di quanto prescritto dal Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza. Teoricamente - dice - i fondi messi a disposizione dal Pnrr potrebbero essere di aiuto, anche se una recente indagine Unioncamere - Centro studi Guglielmo Tagliacarne, evidenzia come l’80% delle pmi che non ha a piano di utilizzare le risorse allocate". In quali aree le pmi utilizzano maggiormente il TM? "L’imprenditore - afferma Maurizio Quarta - tende a privilegiare quelle con un più immediato impatto sul conto economico (esempio operations, area commerciale, internazionalizzazione), trascurando almeno in parte le aree finanza e risorse umane. Su queste aree è necessario un grande lavoro di stimolo: sulla finanza, per superare l’ostacolo, soprattutto psicologico, legato al dare accesso ai propri conti (oltre al delicato del rapporto con altri professionisti in azienda), e sulle risorse umane per far comprendere il valore economico di una loro gestione in chiave professionale". "Secondo un’indagine internazionale del 2022 - osserva - il grosso dei progetti TM nel mondo interessa aziende medio-grandi, con solo il 26% nella fascia 100-500 dipendenti (teniamo conto che molte aziende familiari si collocano tra 200 e 400 dipendenti) e il 12% nella fascia di quelle più piccole ( "TM e fractional management di fondo - commenta - due facce della stessa medaglia. Il fractional, come da esperienze estere, è una particolare declinazione del TM nata sulla spinta della domanda di imprese molto piccole (esempio sotto i 5 milioni) per situazioni nelle quali il classico TM potrebbe essere ridondante. In aziende più grandi la scelta della modalità, full time o part time, è funzione del problema da risolvere e del contesto, tenuto conto che il bacino dei manager è lo stesso. Il fractional lo si è sempre fatto: oggi è sicuramente molto più conosciuto ed apprezzato grazie ad una pregevole attività di tipo informativo e di marketing". "TManager e fractionalmanager - sottolinea - ben si distinguono rispetto al consulente: rispetto a quest’ultimo, attua un progetto o un’iniziativa specifica; è un operativo, uno che 'fa' avendo responsabilità dirette, deleghe e poteri. In epoche molto recenti, però, l’eccessiva attenzione all’aspetto 'esteriore' del fractional rispetto alla sua 'essenza manageriale', ha finito per produrre un effetto perverso. Sembra infatti essere aumentata l’offerta di servizi di fractional management (non di TM) con un numero crescente di operatori che si presentano al mercato: nella maggior parte dei casi, basta navigare sul web, si tratta di società di consulenza che presentano anche questo servizio, dato che nella modalità fractional/part time le con il consulente diventano più sfumate". "Sul TM - continua - questo avviene tuttora in maniera trascurabile anche per il fatto di dover ottemperare a determinate disposizioni legislative (es. autorizzazioni dal Ministero del Lavoro) cosa che non sussiste per il fractional". "Negli anni - sostiene - il numero di operatori qualificati e specializzati non è cambiato di molto (specie di quelli con significativa esposizione sui mercati internazionali), così come l’interesse da parte di realtà straniere, eccetto qualche sporadico caso non di successo. Il 2024 ha rappresentato una significativa discontinuità: è stata completata l’acquisizione della maggioranza di un importante operatore italiano da parte di un gruppo francese, tra i più rilevanti a livello globale. Nello stesso periodo, altri due gruppi francesi, entrambi finanziati da un fondo di PE, ed un gruppo americano (idem come sopra) si sono mossi in Italia alla ricerca di società da acquisire. Un noto operatore italiano è peraltro 'ufficialmente' in vendita". "Le conseguenze per il mercato - dice - sono certamente positive in termini di innalzamento della qualità del servizio ai clienti, potendo attingere ad esperienze di successo in contesti molto diversi l’uno dall’altro, e di allargamento dei paesi in cui è possibile seguire un cliente italiano". Ma cosa cambia se dietro un acquirente estero c’è un fondo di Private Equity? "Premesso che - spiega Maurizio Quarta - la logica dell’operazione, vista già in altri mercati, è quella di far crescere i volumi e far aumentare il valore complessivo del gruppo nell’ottica di plusvalenza tipica di un fondo, si sta assistendo ad operazioni riguardanti anche piccole aziende, operanti anche in mercati relativamente piccoli. La pressione ad accrescere i volumi tende a sua volta a ribaltarsi sulla società acquisita: in diversi casi all’estero è stata rilevata la tendenza ad una certa riduzione dei prezzi (con beneficio per i clienti)". E per i manager cosa cambia? "In operazioni estere - avverte - si è manifestata una certa pressione sui compensi dei TMan per salvaguardare i margini. Non a caso, l’indagine di Inima sui temporary manager evidenzia come la pressione sul pricing definita 'alta' cresca dal 30% (ultimi 6 mesi) al 41% (prossimi 6 mesi)". "La possibile distonia culturale - osserva Maurizio Quarta - derivante dalle diverse strutture dei mercati, ovvero tra un’Italia a trazione pmi e società estere maggiormente a trazione grandi imprese. Potrebbe anche porsi qualche problema di natura 'formale', derivante dal fatto che le società straniere per lo più 'somministrino' (contrattualizzino il temporary manager) e che quelle italiane, siano spesso in possesso di un’autorizzazione ministeriale per l’attività di ricerca e selezione. Si tratterebbe comunque di impatti di portata limitata. E per il 2025 il mercato avrà un trend sempre positivo con possibilità di nuove operazioni societarie".
(Adnkronos) - Cucinare si conferma la qualità più attraente per i single italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni: secondo un’indagine, l’85% considera la cucina una vera e propria “green flag” in amore. Non solo: il 53% dichiara di essere più propenso a connettersi con qualcuno su un’app di incontri se questo condivide l’interesse per la cucina, mentre il 26% non prenderebbe nemmeno in considerazione un appuntamento con chi non sa cucinare. L’indagine, commissionata da Knorr e Tinder, ha rivelato che il 58% degli intervistati ha cucinato un pasto o imparato a cucinare per impressionare un potenziale partner, e il 70% ammette di essere più incline a dire "sì" a un secondo appuntamento dopo essere stato conquistato da una cena eccezionale. Per aiutare i single italiani a migliorare il proprio approccio agli appuntamenti, Knorr lancia la campagna #UnlockYourGreenFlag, un invito a valorizzare il potere della cucina per creare connessioni. “Mentre navighiamo tra red flag, cucinare è una green flag sicura”, spiega il brand, che incoraggia i single a inserire i propri interessi culinari nei profili di dating. Il 46% dei single crede che cucinare dimostri creatività, mentre il 44% lo associa alla capacità di prendersi cura degli altri e il 45% all’indipendenza. Tra le abilità culinarie più apprezzate spiccano la creazione di ricette originali (56%), la preparazione dell’impasto (47%) e le tecniche di taglio (22%). Meno rilevanti, invece, sono il rompere le uova con una mano (16%) o la tecnica del flambé (14%). Occhio però alle esagerazioni: un italiano su quattro (25%) ammette di aver gonfiato o mentito sulle proprie capacità culinarie per fare colpo, e il 12% confessa di aver comprato cibo pronto per fingere di averlo cucinato. Quando arriva il momento di scegliere cosa cucinare, le lasagne al ragù sono la scelta più sicura (23%). Anche una pasta all’amatriciana ha buone probabilità di successo (13%). Attenzione però a non commettere errori che potrebbero rovinare la serata: mancanza di condimenti (30%), eccesso di aglio (21%), porzioni troppo piccole (12%) sono considerati i principali passi falsi, mentre i piatti pronti al forno sono un grande “turn-off” per il 14% degli intervistati. Sul quando invitare il partner a cena il 28% dei single ritiene che il terzo appuntamento sia il momento ideale per proporre una serata romantica con un pasto fatto in casa. Knorr e Tinder dimostrano che la strada per il cuore passa dalla cucina: '#UnlockYourGreenFlag!'. “La nostra recente indagine sulle green flag mostra che uscire con qualcuno è diventato più difficile, con il 91% degli uomini e il 94% delle donne che concordano sul fatto che sia più impegnativo che mai", commenta Devyn Simone, esperta di relazioni di Tinder. "In un’epoca in cui sembra che siamo circondati da red flag, le persone desiderano qualcosa di positivo e universale, come cucinare. Cucinare è la massima green flag perché è più di una semplice abilità; è un modo per connettersi, mostrare creatività e dimostrare cura per gli altri. Non sorprende che i single si stiano rivolgendo alla cucina come luogo per accendere nuove connessioni”, sottolinea. Oltre alla cucina, altri interessi che catturano l’attenzione dei single italiani sono il cambiamento climatico (70%) e lo sport (63%). Mentre il saper scrivere poesie (38%), il trading di criptovalute (30%) e l’astrologia (27%) risultano invece essere meno attraenti. “Con '#UnlockYourGreenFlag', Knorr sta supportando i single promuovendo la green flag universale su cui tutti possiamo essere d'accordo: cucinare", commenta Melissa Passeri, trade & marketing manager di Knorr Italia. "Come il tuo alleato in cucina, siamo in missione per dire al mondo quanto possa essere potente. Indipendentemente dal fatto che tu sia esperto o meno, cucinare per qualcuno è un ottimo modo per dimostrare creatività, connettersi con il proprio partner e mostrare che ci tieni", sottolinea. "La nostra ricerca mostra che qualcosa di semplice, come aggiungere la cucina tra gli interessi o le abilità al proprio profilo di incontri, può essere un incentivo per conquistare un potenziale partner. Dopo tutto, il cibo è il linguaggio universale dell’amore, quindi ha senso che qualcosa di così semplice sia in grado di accendere la passione. Per cui, se stai cercando l’amore – o semplicemente un assaggiatore per la tua ultima ricetta – prova ad arricchire il tuo profilo aggiungendo la cucina”, conclude. Nell’ambito della campagna '#UnlockYourGreenFlag', Knorr sta collaborando con esperti di cucina e appuntamenti, come Tinder, per condividere consigli e trucchi utili sia in cucina che nella vita reale, in modo che i single d’Italia possano unirsi grazie al fascino della cucina.