(Adnkronos) - C'è Monaco sulla strada verso Monaco. L'Inter batte il Feyenoord anche al ritorno degli ottavi di Champions e si regala i quarti con il Bayern. Finisce 2-1 a San Siro: decidono la prodezza di Thuram e il rigore di Calhanoglu, fondamentale per restituire tranquillità ai nerazzurri dopo il momentaneo pari di Moder. L’Inter entra in campo con calma relativa. Il successo per 2-0 in Olanda tranquillizza, ma i segnali venuti fuori dall’ultimo turno di campionato contro il Monza dicono che c’è da tenere la guardia alta. Tra i pali torna Sommer, in mezzo al campo Inzaghi dà una chance a Frattesi e davanti riposa Lautaro Martinez: c’è Taremi accanto a Thuram. Pochi minuti prima del fischio d’inizio si fa male De Vrij: tocca ad Acerbi, il capitano diventa Dumfries. Il primo brivido arriva dopo una manciata di minuti con il sinistro dal limite di Calhanoglu, che per poco non beffa Wellenreuther. Poi, all’8’, ecco il vantaggio con il capolavoro di Thuram. Il francese parte sulla fascia sinistra, si accentra e piazza un gran destro a giro all’incrocio dei pali: 1:0. In avvio, la squadra di Inzaghi è padrona del campo e del possesso, costruisce meglio e al quarto d’ora sciupa anche l’occasione del bis con Taremi. Poi, gli uomini di Van Persie mettono la testa fuori. Il primo brivido arriva intorno alla mezz’ora con la conclusione dalla distanza di Bueno, toccata da Sommer. Segnali di crescita. L’1-1 arriva grazie a un episodio. Al 40’, Calhanoglu tocca Moder in area di rigore e il numero 7 cade a terra. L’arbitro Kruzliak lascia correre, poi viene chiamato al Var e cambia decisione. Penalty per gli olandesi, ma San Siro non ci sta e lo fa capire con una pioggia di fischi assordanti per il direttore di gara. Sul dischetto va Moder, che fulmina Sommer e riporta tutto in equilibrio. Uno a uno all’intervallo. Le due squadre tornano in campo senza cambi, ma l’Inter alza subito il ritmo e al 50’ fa 2-1. Taremi viene atterrato in area ed è ancora calcio di rigore. Stavolta niente Var, Kruzliak è deciso nell’indicare il dischetto. Calhanoglu fissa Wellenreuther, apre il destro, corre sotto la Nord e riporta i suoi con un piede e mezzo ai quarti. Allo scoccare dell'ora ecco i primi cambi: Inzaghi butta un occhio al big match di domenica contro l'Atalanta e toglie Calhanoglu e Carlos Augusto per Asllani e Bastoni, entrambi diffidati. Proprio il centrocampista perde subito un pallone e rimedia il giallo che lo terrà fuori per un turno. Il Feyenoord sparisce con il passare dei minuti e l'Inter ha la chance del tris a più riprese. Al 68', Thuram cade in area e l'arbitro assegna il rigore, ma dopo check al Var lo ammonisce per simulazione. Il numero 9 nerazzurro è ancora protagonista pochi secondi dopo con una grande azione personale, con difesa seminata e pallone poi stampato sulla traversa. Inzaghi decide a questo punto di risparmiare minuti preziosi anche al francese e regala uno spezzone ad Arnautovic. Ancora occasioni per i padroni di casa con Taremi, poco lucido anche stasera, e Pavard. Inzaghi si gode i cori di San Siro e nel finale regala l'esordio a Berenbruch (classe 2005) e Cocchi (2007), dentro al posto di Frattesi e Acerbi. Anche così, l'Inter guarda al futuro. Sulla strada per la finale di Monaco, ai quarti di Champions ci sarà proprio il Bayern. (di Michele Antonelli)
(Adnkronos) - L’Istituto nazionale tributaristi (Int), rappresentato dal presidente nazionale Riccardo Alemanno e dal consigliere nazionale Salvatore Cuomo, su invito della commissione finanze e tesoro del Senato presieduta dal senatore Massimo Garavaglia, ha partecipato all’ audizione sull''Indagine conoscitiva sulla gestione del magazzino fiscale da parte dell’ente della riscossione e contestualmente l'esame del disegno di legge n. 1375 (disposizioni concernenti la rateizzazione di carichi fiscali)'. I rappresentanti dell’Int hanno anche depositato, sempre su richiesta della commissione, una memoria relativa sia all’impatto negativo sul bilancio dello Stato e quindi su tutti i contribuenti, del c.d. ‘magazzino dei carichi fiscali e contributivi' dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, sia sull’apprezzamento del maggior numero di rate per poter onorare il proprio debito erariale e/o contributivo da parte del contribuente, sia la maggiore tolleranza circa eventuali rate non versate, previste dal Ddl 1375. “La nuova ipotesi di rateizzazione dei carichi fiscali e contributivi con le agevolazioni previste dal ddl as 1375, che supera gli ostacoli e le criticità di precedenti rottamazioni, deve essere letta a nostro avviso” scrivono Alemanno e Cuomo “quale atto disposto dal Legislatore non solo per venire incontro ai contribuenti in difficoltà, ma anche a corollario della revisione delle sanzioni tributarie attuata con il D.Lgs. 14 giugno 2024, n. 87”. “Inoltre -proseguono i rappresentanti dell’Int- la riedizione della rottamazione deve essere vista come uno strumento volto a ridurre il ‘magazzino fiscale’ che costituisce un debito che grava sul bilancio dello Stato e quindi su tutti i contribuenti, ovviamente nel contempo anche uno strumento che renda meno gravoso, ai contribuenti in difficoltà economica, sanare la loro posizione nei confronti dello Stato. Attenzione rivolta non solo al compendio di soggetti contribuenti gravitanti nel mondo del lavoro autonomo, partite iva e società, ma a tutti i cittadini contribuenti". Il consigliere Cuomo, componente della commissione fiscalità dell’Int, ha puntualizzato: "La rottamazione è uno strumento che, come ha già dimostrato in passato, ha assicurato interessanti flussi di liquidità alle casse dell’Erario e che anche in questa riedizione potrebbe alleggerire, facilitandola, l’azione di recupero dei circa 101 miliardi stimati quali effettivamente recuperabili e potendo pertanto destinare una più grande parte delle risorse disponibili della macchina della riscossione verso una più attenta gestione del corrente così da evitare ulteriori accumuli del non riscosso. Bene pertanto un maggior periodo di dilazione delle rate (10 anni) e una maggiore tolleranza rispetto al numero di quelle non pagate (8). I dieci anni di rateizzazione rendono meno pensante l’importo della rata e più compatibile con gli obblighi correnti del contribuente", ha sottolineato. "Ipotizzando un’adesione che interesserebbe il 50% del valore stimato, con le relative entrate ripartite in 10 anni come indicato nel Ddl, oggetto di audizione, assicurerebbe alle casse dello Stato circa 5 miliardi l’anno che si sommerebbero agli ordinari flussi di entrata", ha continuato. Il presidente Alemanno ha invece, pur apprezzando le finalità del venire incontro ai contribuenti in oggettiva difficoltà economica previste dal Ddl, ha ipotizzato uno scenario futuro per ridurre le iscrizioni a ruolo derivanti da mancati pagamenti dei contribuenti in difficoltà: "La tolleranza per situazioni di difficoltà, documentabili, dovrebbe essere applicata ex ante rispetto all’iscrizione al ruolo delle somme non versate. Se si vuole andare incontro al contribuente che ha dichiarato gli importi a debito ma non è riuscito a onorarli per situazioni soggettivamente e/o oggettivamente documentabili (es. ricavi verso la pa fatturati ma non incassati, ma ugualmente dichiarati e tassati per competenza, malattia del titolare nelle micro imprese, crisi conclamata di settore, ecc.), si dovrebbero attuare le cancellazioni di sanzioni e di interessi già nella fase collegata all’avviso di irregolarità", ha spiegato. "Il contribuente godrebbe dell’agevolazione nella fase di rateizzazione degli importi indicati sugli avvisi e l’Amministrazione finanziaria eviterebbe l’iscrizione a ruolo e ulteriori ritardi sull’incasso delle rate, senza andare a gravare ulteriormente sul c.d. ‘magazzino’. La tempestività è fondamentale per recuperare quanto dovuto allo Stato da parte degli Organi preposti, con interventi il più possibile a ridosso del mancato pagamento, i risultati positivi delle lettere di compliance dell’ Agenzia delle Entrate ne sono la dimostrazione", ha concluso. Nella memoria l’Istituto nazionale tributaristi affronta anche il tema della differenza tra chi pur non versando il dovuto non nasconde imponibile al fisco e chi invece in modo fraudolento non dichiara ricavi, evidenziando però che se uno degli obiettivi è la riduzione dei carichi iscritti a ruolo, la rottamazione deve essere più ampia possibile.
(Adnkronos) - "La campagna 'Mettici la testa' è mirata principalmente ai cestini, che noi chiamiamo cestoni stradali. A Milano ce ne sono circa 13mila per le strade e 10mila nei parchi. La densità di questi cestini è di 1,7 per abitante, la più alta d’Europa, solo Amsterdam si avvicina. Come dimensionamento e posizionamento ci siamo, abbiamo aumentato la frequenza di svuotamento rispetto al contratto precedente fino ad arrivare a una media di 2,2 svuotamenti al giorno". Così Marcello Milani, amministratore delegato di Amsa, durante la presentazione della campagna 'Mettici la Testa', che ha preso il via a Milano con l’inaugurazione di un’installazione interattiva per portare cittadini, city users e turisti 'dentro' al fenomeno dell’utilizzo improprio dei cestini stradali. In piazza XXV aprile un enorme contenitore alto circa 7 metri diventa uno spazio di riflessione in cui le persone possono letteralmente 'mettere la testa' e osservare il problema dei conferimenti errati: "L'obiettivo della campagna -prosegue Milani- è ricordare ai milanesi che i cestini vanno utilizzati per i rifiuti prodotti in mobilità durante il passeggio e non per quelli prodotti in abitazione o esercizi commerciali". "L'utilizzo sbagliato -avverte- comporta il veloce riempimento dei cestini e una mancanza di decoro quando traboccano. Speriamo che chi ha sbagliato rifletta sull’errore e ci dia una mano. Il lavoro che facciamo viene bene se i milanesi ci danno una mano come già stanno facendo con la raccolta differenziata. Se continuano a darci una mano noi facciamo un buon lavoro e la città risulta più pulita con l’aiuto di tutti".