(Adnkronos) - Ogni impresa di successo ha una sua storia e brand identity; anche gli ambienti di lavoro raccontano però l’aderenza di un'azienda a dei valori precisi. Sempre più realtà scelgono di imprimere quei valori nei luoghi di organizzazione del lavoro, come uffici, sedi operative, musei d’impresa, showroom, poli di innovazione e progetti di riqualificazione urbana. Si tratta di scelte comunicative consapevoli, che possono accrescere la notorietà di un brand e determinarne non solo la sopravvivenza sul mercato, ma la crescita strategica. A questa tendenza è dedicato l’ultimo numero del magazine 'The corporate communication magazine', a cura dell'osservatorio International Corporate Communication Hub (Icch), presentato a Milano nella sede di Assolombarda. Il magazine trimestrale, a cura dell'osservatorio Icch, ha visto la partecipazione di numerosi esperti, player e manager, che hanno contributo al numero 17 con il proprio parere, spiegando come sempre più aziende scelgano di rimodellare i propri spazi di lavoro e declinarli in un’ottica di storytelling. Tra loro Alessandra Bianco (corporate communication director Lavazza Group & Lavazza eventi sole director); Roberto De Agostini (head of media & public relations Banca Mediolanum); Maurizio Decollanz (direttore marketing Ibm Italia) e Cristina Parenti (executive vice president external relations & communication Edison). Oggi l’identità aziendale non si costruisce solo attraverso parole e immagini. L'ultimo numero di Icch, 'Dove il brand prende forma: la comunicazione passa dagli spazi', si concentra su come gli ambienti di lavoro diventino media narrativi a tutti gli effetti, superfici vive in cui le aziende raccontano chi sono, da dove vengono e dove vogliono andare. "Negli ultimi anni sono cresciuti gli studi sui temi che ruotano intorno alla sede aziendale -spiega Stefania Romenti, professore ordinario di comunicazione strategica e sostenibilità all’Università Iulm-. Questa tendenza riguarda non soltanto gli aspetti strutturali, tipici delle riviste scientifiche di architettura o design, non soltanto gli aspetti organizzativi legati al modo di lavorare, ai processi di lavoro, all’economia ma sono aumentate anche le ricerche sulla sede aziendale nei centri del sapere legati alla comunicazione. Due sono gli aspetti più significativi che sono emersi dalla nostra ricerca: il fatto che i potenziali candidati, quindi anche più giovani che cercano lavoro, sono particolarmente attenti al luogo di lavoro, perché la sede aziendale comunica i valori in cui crede. Sono soprattutto valori che non sono solo scritti sulla carta, ma che possono essere provati e vissuti in modo tangibile. L’altro aspetto emerso dalla nostra ricerca è che abbiamo riscontato come nel web ci siano ogni giorno moltissime conversazioni legate alle sedi aziendali, soprattutto quelle più iconiche, in Italia come all’estero". I luoghi di lavoro non sono più soltanto 'contenitori funzionali', ma elementi strategici per la comunicazione d’impresa e le relazioni, capaci di generare senso, rafforzare il legame con i dipendenti, clienti e territori, possono favorire un allineamento profondo tra cultura interna e percezione pubblica: "Possiamo dire che lo spazio vive le persone e le persone vivono gli spazi -evidenzia Alessandra Bianco (corporate communication director Lavazza Group & Lavazza eventi sole director)-. La grande sfida per i comunicatori di oggi è avere molto chiara qual è la missione dello spazio di riferimento prima ancora di avere a disposizione lo spazio stesso. Una volta compreso ciò bisogna utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per comunicare lo spazio in modo molto concreto. E' una strategia che con Nuvola Lavazza affrontiamo quotidianamente e credo che oggi sia un importante asset di costruzione della reputazione". La progettazione architettonica e l’interior design assumono così una funzione strategica: non solo estetica o logistica, ma identitaria. Ne è un esempio il pezzo 'Spazi che parlano, la nuova frontiera della comunicazione aziendale' nell’ultimo numero di Icch, a cura di Stefania Romenti e Alessandra Bianco, con un focus sulla Nuvola Lavazza. Come emerge nei vari contributi del numero 17 di Icch, l’organizzazione si racconta attraverso la disposizione degli spazi, i materiali scelti, le modalità di fruizione e l’apertura verso la comunità. La cultura d’impresa diventa un passepartout per favorire l’aggregazione e il networking, per tendere una mano verso le comunità che convivono nello stesso tessuto urbano delle aziende. Lo sa bene Eni, tra i contributor di questo numero con 'L’archivio storico dell’Eni, tra storia e cultura aziendale', a cura di Lucia Nardi, responsabile cultura di impresa Eni. L'evento è stato un'occasione per approfondire come aziende di settori diversi stiano ripensando le proprie sedi come spazi dinamici, inclusivi e connessi. In molti casi, questi luoghi diventano estensioni fisiche del brand: incarnano valori come sostenibilità, trasparenza, innovazione, inclusione. In altri, sono veri e propri strumenti per attrarre talenti, rafforzare la cultura organizzativa e rendere visibile l’impegno dell’impresa verso la società.
(Adnkronos) - La fine di giugno si avvicina, le temperature si alzano, le località balneari iniziano ad affollarsi. E, come ogni anno, inizia il periodo in cui, tradizionalmente, i lavoratori dipendenti utilizzano le proprie ferie. Ma come si maturano le ferie? E quanti giorni spettano a ogni singolo lavoratore? Per rispondere a queste e ad altre domande sulla normativa di una materia 'calda' in questi giorni la Fondazione studi dei consulenti del lavoro ha stilato la guida operativa 'Ferie: un diritto irrinunciabile' che contiene riepiloghi e tabelle per la corretta gestione dell’istituto. Innanzitutto la guida chiarisce che "la durata minima delle ferie prevista dalla legge è di quattro settimane per un anno di servizio (art. 10 D.lgs. 66/2003) equivalenti, nel caso di fruizione di un periodo consecutivo, a 28 giorni di calendario. I contratti collettivi (nazionali, territoriali, ed aziendali) possono prevedere una durata minima superiore, i criteri di calcolo dei giorni (di calendario o lavorativi) o le regole da seguire in caso di concomitanza dei giorni festivi. I contratti collettivi stabiliscono la durata delle ferie generalmente in base alla qualifica contrattuale e all’anzianità di servizio del lavoratore. Le ferie possono essere espresse in settimane, giorni di calendario, oppure in giorni lavorativi". Come chiarisce la guida dei professionisti il periodo di ferie "va goduto per almeno due settimane, consecutive in caso di richiesta del lavoratore, nel corso dell'anno di maturazione e, per le restanti due settimane, nei 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione". Le ferie sono un diritto irrinunciabile. "La fruizione delle ferie è un diritto irrinunciabile; qualsiasi patto contrario, sia esso contenuto in un contratto collettivo che in un contratto individuale, è nullo e da ciò ne consegue l’automatica sostituzione della clausola nulla con la disposizione attributiva del diritto stesso. Le ferie non godute non possono essere sostituite dalla relativa indennità, salvi i casi tassativamente indicati dalla legge", si legge ancora nella guida. Come si maturano le ferie? "I giorni di ferie spettanti -spiega la guida- si calcolano considerando due variabili: la maturazione del diritto al momento del godimento delle ferie; la durata stabilita dai contratti collettivi o, in alcuni casi particolari, dalla legge. La maturazione delle ferie è collegata all’effettiva prestazione di lavoro. Esse, infatti, maturano, durante un periodo di dodici mesi stabilito dalla legge, in presenza della prestazione lavorativa o di un’assenza che, dalla legge o dai contratti collettivi, è equiparata al servizio effettivo (Cass. SU 12 novembre 2001 n. 140209). Le ferie maturano anche durante il periodo di prova (Corte costituzionale 22 dicembre 1980 n. 189)". E i consulenti del lavoro chiariscono che "il dipendente che non lavora per l’intero periodo di maturazione – come di frequente accade nei contratti a tempo determinato o in caso di assunzione o cessazione in corso d’anno – ha diritto ad un numero di giorni di ferie proporzionale al servizio effettivamente prestato. Le modalità di conteggio dei mesi e delle frazioni di mese lavorate vengono stabilite dai contratti collettivi. Generalmente ogni mese di servizio dà diritto ad un dodicesimo del periodo annuale di ferie spettanti e le frazioni di mese di almeno 15 giorni valgono come mese intero". La disciplina delle ferie ha subito negli ultimi anni diversi ritocchi, necessari per adeguarsi al quadro normativo comunitario. Ritocchi che hanno costretto le aziende a seguire la materia con molta più attenzione.
(Adnkronos) - “I treni sono mezzi di trasporto già sostenibili, ma abbiamo voluto vivere la sostenibilità in maniera ancora più incisiva, ideando treni che consumino meno energia e sfruttando materiali riciclabili”. Così Maria Giaconia, direttore operations Regionale di Trenitalia, alla presentazione della terza edizione di ‘Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti’ che si svolgerà il 16 e 17 settembre 2025 nel Centro Congressi di Piazza di Spagna. L’appuntamento è pensato per fare il punto sullo stato dell’arte della transizione ecologica nella mobilità delle persone e delle merci nel nostro Paese. Lo stesso approccio, ossia di rendere ancora più green qualcosa già di per sé sostenibile, Trenitalia lo applica ai treni che prevedevano l’impiego anche di carburante diesel, come spiega Giaconia: “Sono stati ripensati così che possano utilizzare biocarburante. Lavoriamo non solo sulla sostenibilità ambientale, ma anche su quella sociale. I nostri nuovi treni infatti devono essere la risposta alle città del futuro, perché muoversi meglio significa vivere meglio. Abbiamo ripensato l’accessibilità dei treni, abbiamo lavorato anche sulla digitalizzazione, per fare in modo che le persone scelgano sempre più spesso il mezzo pubblico piuttosto che l’auto privata”. Un altro aspetto importante è quello dell’intermodalità, per fare ‘l’ultimo miglio’: “La stazione non sempre è in centro città e” per aiutare i viaggiatori a raggiungere la loro destinazione con i mezzi pubblici “abbiamo progettato, insieme agli operatori del Tpl, la combinazione treno e bus, acquistabile sulle nostre piattaforme. Abbiamo oltre 200 collegamenti che ci permettono di accedere ai posti più belli. Sostenibilità è anche permettere a tutti di arrivare in modo capillare ovunque, anche in quelle destinazioni un po’ meno battute”. “L’Eco Festival per noi è un appuntamento importante perché è un luogo per il confronto di idee e progetti necessari per un cambiamento verso la sostenibilità. Non siamo qui soltanto perché siamo operatori di trasporto pubblico ferroviario - puntualizza in conclusione Giaconia - ma perché ci crediamo fortemente. Per questo abbiamo voluto condividere questa partnership con l’Eco Festival”.