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(Adnkronos) - Inizia l'era Leone XIV. "Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell'amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un'unica famiglia" ha detto il Pontefice nella omelia di inizio pontificato, commuovendosi nel ricevere l'Anello del Pescatore dal cardinale Luis Antonio Tagle. Di fronte a lui, stima il Vaticano, circa 200mila fedeli. La Santa Sede annuncia, poi, che oggi il Pontefice ha ricevuto Zelensky in udienza insieme alla moglie Olena Zelenska in una sala dell'Aula Paolo VI. I media vaticani hanno diffuso alcune sequenze dell'incontro con lo scatto della loro stretta di mano e un video. "Amore e unità: queste - scandisce nel passaggio dell'omelia che è stata accolta con l'applauso dei fedeli - sono le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù. Ce lo narra il brano del Vangelo, che ci conduce sul lago di Tiberiade, lo stesso dove Gesù aveva iniziato la missione ricevuta dal Padre: 'pescare' l'umanità per salvarla dalle acque del male e della morte. Passando sulla riva di quel lago, aveva chiamato Pietro e gli altri primi discepoli a essere come Lui 'pescatori di uomini' e ora, dopo la risurrezione, tocca proprio a loro portare avanti questa missione, gettare sempre e nuovamente la rete per immergere nelle acque del mondo la speranza del Vangelo, navigare nel mare della vita perché tutti possano ritrovarsi nell'abbraccio di Dio". "Come può Pietro portare avanti questo compito? Il Vangelo - osserva papa Prevost - ci dice che è possibile solo perché ha sperimentato nella propria vita l'amore infinito e incondizionato di Dio, anche nell’ora del fallimento e del rinnegamento. Per questo, quando è Gesù a rivolgersi a Pietro, il Vangelo usa il verbo greco agapao, che si riferisce all'amore che Dio ha per noi, al suo offrirsi senza riserve e senza calcoli, diverso da quello usato per la risposta di Pietro, che invece descrive l'amore di amicizia, che ci scambiamo tra di noi. Quando Gesù chiede a Pietro: 'Simone, figlio di Giovanni, mi ami?', si riferisce dunque all'amore del Padre. È come se Gesù gli dicesse: solo se hai conosciuto e sperimentato questo amore di Dio, che non viene mai meno, potrai pascere i miei agnelli; solo nell'amore di Dio Padre potrai amare i tuoi fratelli con un 'di più', cioè offrendo la vita per i tuoi fratelli". Il Pontefice ha invitato tutti gli "uomini e le donne di buona volontà" a fare un cammino insieme per costruire un mondo senza guerra: "Costruiamo un mondo nuovo in cui regni la pace. E questa è la strada da fare insieme, tra di noi ma anche con le Chiese cristiane sorelle, con coloro che percorrono altri cammini religiosi, con chi coltiva l’inquietudine della ricerca di Dio, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per costruire un mondo nuovo in cui regni la pace". "Questo - dice Leone XIV - è lo spirito missionario che deve animarci, senza chiuderci nel nostro piccolo gruppo né sentirci superiori al mondo; siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo". "Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore! La carità di Dio che ci rende fratelli tra di noi è il cuore del Vangelo e, con il mio predecessore Leone XIII, oggi possiamo chiederci: se questo criterio 'prevalesse nel mondo, non cesserebbe subito ogni dissidio e non tornerebbe forse la pace?' - sottolinea papa Prevost citando l'enciclica-bussola Rerum Novarum -. Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l'umanità. Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi". La cerimonia di insediamento di papa Leone XIV prosegue con il canto del ‘Credo’, al quale segue la preghiera dei fedeli con cinque invocazioni, in portoghese, francese, arabo, polacco e cinese. Si prega il Signore per la Chiesa, ovunque diffusa sulla terra, per il Romano Pontefice, che inizia il suo ministero, per quanti detengono le responsabilità di governo, per coloro che si trovano nella sofferenza e nel disagio, per la stessa assemblea. Il Pontefice ha invitato tutti gli "uomini e le donne di buona volontà" a fare un cammino insieme per costruire un mondo senza guerra: "E questa è la strada da fare insieme, tra di noi ma anche con le Chiese cristiane sorelle, con coloro che percorrono altri cammini religiosi, con chi coltiva l’inquietudine della ricerca di Dio, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per costruire un mondo nuovo in cui regni la pace". Il passaggio è stato applaudito in Piazza San Pietro. "Questo - dice Leone XIV - è lo spirito missionario che deve animarci, senza chiuderci nel nostro piccolo gruppo né sentirci superiori al mondo; siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo". "Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore! La carità di Dio che ci rende fratelli tra di noi è il cuore del Vangelo e, con il mio predecessore Leone XIII, oggi possiamo chiederci: se questo criterio 'prevalesse nel mondo, non cesserebbe subito ogni dissidio e non tornerebbe forse la pace?' - sottolinea papa Prevost citando l'enciclica-bussola Rerum Novarum -. Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità. Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi". Camminiamo insieme come "unico popolo, come fratelli tutti", dice nell'omelia-manifesto, rievocando il titolo dell'enciclica 'Fratelli tutti' di papa Francesco. "In questi ultimi giorni, abbiamo vissuto un tempo particolarmente intenso. La morte di Papa Francesco - ricorda tra gli applausi della Piazza San Pietro - ha riempito di tristezza il nostro cuore e, in quelle ore difficili, ci siamo sentiti come quelle folle di cui il Vangelo dice che erano 'come pecore senza pastore'. Proprio nel giorno di Pasqua, però, abbiamo ricevuto la sua ultima benedizione e, nella luce della Risurrezione, abbiamo affrontato questo momento nella certezza che il Signore non abbandona mai il suo popolo, lo raduna quando è disperso e 'lo custodisce come un pastore il suo gregge'. In questo spirito di fede, il Collegio dei Cardinali si è riunito per il Conclave; arrivando da storie e strade diverse, abbiamo posto nelle mani di Dio il desiderio di eleggere il nuovo successore di Pietro, il Vescovo di Roma, un pastore capace di custodire il ricco patrimonio della fede cristiana e, al contempo, di gettare lo sguardo lontano, per andare incontro alle domande, alle inquietudini e alle sfide di oggi. Accompagnati dalla vostra preghiera, abbiamo avvertito l’opera dello Spirito Santo, che ha saputo accordare i diversi strumenti musicali, facendo vibrare le corde del nostro cuore in un’unica melodia". Ovazione in Piazza San Pietro per il Pontefice che oggi ha fatto il suo primo giro in papamobile, arrivata fino a Piazza Pia. Molti fedeli, soprattutto nelle parti più lontane dal sagrato, hanno tentato una vera e propria corsa ai margini dei quadrati allestiti per consentire il passaggio del Pontefice pur di salutarlo e tendergli la mano. Il primo bagno di folla di papa Prevost sulla papamobile è stato scandito dai rintocchi delle campane a festa della Basilica di San Pietro. Papa Prevost, nel suo primo bagno di folla in papamobile, allungando il percorso fin dentro la Piazza San Pietro, ha fatto fermare un momento l'auto scoperta per stringere le mani dei fedeli, benedire e dare un bacio a un bambino. Imponenti le misure di sicurezza per l'insediamento del Pontefice. Sono stati intercettati ai varchi di controllo 10 cittadini peruviani intenzionati a raggiungere l'area di San Pietro con al seguito cartelli e altri vessilli contenenti messaggi di protesta contro le loro autorità di governo. Il gruppo è stato identificato dalla polizia. Sui cartelli le scritte "No a la justicia farsa! Libertad al presidente" (no alla giustizia farsa, libertà al presidente) e "Perù te quiero per eso te defiendo" (Perù ti amo e per questo ti difende). Papa Leone XIV ha salutato le delegazioni internazionali presenti nella Basilica di San Pietro al termine della cerimonia di inizio pontificato. La prima a porgere il saluto è stata quella italiana, guidata dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che, prima di congedarsi, ha omaggiato il Santo Padre con la mano sul cuore. È seguita la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sorridente, che ha scambiato alcune parole con il Pontefice per poi salutarlo con un breve inchino. Hanno poi stretto la mano a Papa Leone XIV anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Mattarella ha salutato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: a pochi metri di distanza era seduto il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance (convertito al cattolicesimo nel 2019), presente con la moglie Usha, anche lei con il capo coperto. Tra i momenti più significativi c'è stata la stretta di mano tra il vicepresidente americano Jd Vance e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Una stretta di mano che ha il sapore della 'riconciliazione' - dopo quella già avvenuta con Donald Trump il 26 aprile scorso in occasione dei funerali di Francesco - dopo la lite del 28 febbraio nello Studio Ovale della Casa Bianca, quando Zelensky era stato duramente attaccato, in particolare proprio da Vance. Il vicepresidente Usa è tornato, poi, in ambasciata (VIDEO). E ha visto Zelensky in un incontro, durato una mezz'ora. Caloroso anche l'abbraccio tra Zelensky e Meloni. Secondo quanto si apprende, si è tenuto, inoltre, un incontro bilaterale, in Vaticano, tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente israeliano Isaac Herzog. Tra le autorità internazionali c'era anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. La delegazione italiana era guidata anche dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che prima dell'inizio della cerimonia ha avuto un breve scambio con il presidente del Perù e con il governatore di Chiclayo, diocesi legata alla storia pastorale del nuovo Pontefice. Sul sagrato di San Pietro erano presenti, inoltre, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e, in rappresentanza del Senato, la vicepresidente Licia Ronzulli, perché il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, era impegnato alla Comunione di sua nipote. Tra gli ex premier, c'erano Matteo Renzi e Mario Monti. Tra le autorità presenti anche il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli. Dopo la delegazione italiana, Papa Leone XIV ha salutato le delegazioni del Perù, Paese di cui ha la cittadinanza dal 2015, e degli Stati Uniti, Paese nel quale è nato quasi 70 anni fa. La delegazione peruviana era guidata dalla presidente Dina Boluarte, quella americana dal vice presidente JD Vance, accompagnato dalla moglie Usha, e dal segretario di Stato Marco Rubio, con la moglie Jeanette. Il Papa, nel corso del saluto alle delegazioni nella Basilica di San Pietro, ha abbracciato il fratello maggiore Louis Prevost, accompagnato dalla consorte. Con lui, un saluto affettuoso fuori dal protocollo. "Siamo grati per le parole speciali pronunciate oggi durante la messa solenne sulla necessità di un pace giusta e per l'attenzione all'Ucraina e al nostro popolo" scrive Volodymyr Zelensky in un post pubblicato su X. "Ogni nazione merita di vivere in pace e sicurezza" aggiunge. "Porgiamo i nostri auguri per l'inizio di questa missione molto speciale, possano le preghiere per una pace giusta e dignitosa per tutti i popoli essere ascoltate", conclude il presidente ucraino. Dopo essersi intrattenuto in Vaticano per oltre due ore dopo la fine della cerimonia di insediamento del pontefice, Zelensky ha fatto ritorno alla residenza che lo ospita a Roma. Nel giorno in cui Leone XIV ha inaugurato il proprio ministero petrino, cade l'anniversario della nascita di Giovanni Paolo II, nato il 18 maggio 1920 a Wadowice, in Polonia, come Karol Wojtyła. Una coincidenza che unisce simbolicamente l'inizio di un nuovo pontificato al ricordo di uno dei Papi più amati, proclamato santo da Papa Francesco nel 2014. Il compleanno del pontefice nato 105 anni fa è solo il primo di molti eventi, storici, politici e culturali, che rendono il 18 maggio una data ricca di significato. Nel 1652, ad esempio, il 18 maggio la colonia del Rhode Island approvava la prima legge contro la schiavitù nel Nord America, un passo fondamentale verso l'abolizione della schiavitù che sarebbe arrivata un secolo e mezzo più tardi. Nel 1804, sempre il 18 maggio, Napoleone Bonaparte veniva proclamato imperatore dei francesi, un atto che sanciva il consolidamento del suo potere e che avrebbe cambiato per sempre la geopolitica europea. Un altro segno di quanto la storia possa cambiare in un solo giorno. Giusto 113 anni più tardi, il 18 maggio del 1917, veniva approvato dal Congresso degli Stati Uniti il Selective Service Act, che conferiva al presidente il potere di arruolare soldati per partecipare alla Prima Guerra Mondiale. E fu proprio nel corso della Seconda Guerra Mondiale che avvenne uno degli eventi bellici più significativi, la Battaglia di Montecassino (1944), che il 18 maggio vide gli Alleati prevalere sulla Linea Gustav, un passaggio decisivo per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Il 18 maggio è anche la data in cui nel 1974 l'India divenne ufficialmente un paese con armi nucleari, realizzando il suo primo test nucleare a Pokhran. Un passo che avrebbe avuto conseguenze geopolitiche e strategiche di lunga durata, segnando l'India come una potenza nucleare nel contesto internazionale. Tra i nati il 18 maggio, oltre a Karol Wojtyła, figura anche un altro personaggio indimenticabile della storia italiana: Giovanni Falcone (1939), il magistrato che ha dato la vita nella lotta contro la mafia, simbolo di giustizia e coraggio. Oltre a Falcone e Wojtyła, il 18 maggio ha visto nascere anche Bertrand Russell (1872), il celebre filosofo e matematico britannico, vincitore del premio Nobel per la letteratura e figura di spicco nelle scienze sociali e politiche, che con la sua riflessione ha influenzato profondamente il pensiero contemporaneo. Il 18 maggio non è solo un giorno carico di significato storico e civile, ma ha anche visto eventi rilevanti nel mondo dello sport e della cultura. Nel 1994, infatti, il Milan conquistava la sua Champions League sconfiggendo il Barcellona con un imponente 4-0, una vittoria che resterà nella storia del calcio come una delle più straordinarie della sua epoca. E nel 1999, proprio il 18 maggio, Carlo Azeglio Ciampi iniziava il suo mandato come presidente della Repubblica, portando con sé un’idea di serietà e responsabilità che ha caratterizzato tutta la sua carriera politica.
(Adnkronos) - "Dal nostro osservatorio sono circa 23 milioni i contribuenti (pensionati, dipendenti, imprese) potenzialmente interessati da questa nuova rateizzazione delle cartelle per un potenziale introito da parte dello Stato di circa 30 miliardi; somme iscritte a bilancio ma che senza una nuova rottamazione diverrebbero nella quasi totalità inesigibili. Mettere i cittadini, che hanno incontrato difficoltà, nelle condizioni di tornare in bonis con lo Stato è un dovere in uno Stato di diritto come quello Italiano". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marco Cuchel, presidente dell'Associazione nazionale Commercialisti, sulle opportunità del disegno di legge sulla rottamazione quinquies delle cartelle attualmente in fase di approvazione in Parlamento, che dovrebbe riguardare la possibilità di sanare i debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Le modalità "Prevedere una rateizzazione lunga in 120 rate mensili tutte uguali per il pagamento delle imposte arretrate e la decadenza dal beneficio a seguito di 8 rate, a nostro avviso, è l’unica forma per far sì che il contribuente possa sistemare l’arretrato e poter pagare il corrente, cosa che invece tutte le altre quattro rottamazioni non permettevano. Abbiamo sollevato più volte la questione sulla sostenibilità del pagamento e finalmente il legislatore sembra averla percepita. Ci auguriamo che in tempi brevi possa trovare piena attuazione il disegno di legge in discussione al Parlamento", spiega Cuchel. E Cuchel ribadisce la posizione dei professionisti "Siamo totalmente favorevoli ad nuova rottamazione delle cartelle ritenendola necessaria per milioni di contribuenti che hanno il desiderio di onorare i propri debiti con il fisco. Inoltre la nuova rottamazione è necessaria anche perché interverrebbe in un momento storico dove l’agenzia della riscossione ha notificato milioni di cartelle del periodo Covid e il regime sanzionatorio è stato ridimensionato per effetto dell’attuazione della delega fiscale".
(Adnkronos) - Qualità e sicurezza del cibo, cambiamenti e fenomeni climatici avversi, crescita della popolazione mondiale e redditività delle eccellenze locali: il settore agroalimentare sta attraversando sfide inedite e complesse e l’agricoltura è al centro di ognuna di queste, con impatti su larga scala che “dal campo alla tavola” interessano le sorti di consumatori e produttori, in Italia e nel mondo. Nel solco di un impegno consolidato, che da oltre un decennio guida le sue azioni verso l’innovazione sostenibile e la tutela ambientale di tutto il settore, Syngenta ha lanciato oggi le “Sustainability Priorities”, un piano strategico che fissa impegni concreti e misurabili che l'azienda si prefigge di raggiungere per contribuire a un'agricoltura sempre più sostenibile, innovativa e redditizia, bilanciando le esigenze di produttività con la tutela dell'ambiente. Lo comunica l'azienda in una nota. L’annuncio, con la presentazione del progetto, è avvenuto questo pomeriggio nel corso del convegno istituzionale “Sostenibilità e Innovazione: Il Futuro dell’Agricoltura Italiana” organizzato dall’azienda in occasione del Food & Science Festival di Mantova, l’appuntamento annuale dedicato alla divulgazione scientifica e all’analisi delle grandi trasformazioni che attraversano il comparto agricolo, di cui Syngenta si è riconfermata Main Partner per il 9° anno consecutivo. “È con profondo orgoglio che presentiamo oggi, per la prima volta in Italia, le Sustainability Priorities: non un punto di partenza, ma una tappa chiave di un percorso che Syngenta porta avanti da decenni per promuovere un’agricoltura sempre più sostenibile, innovativa e responsabile", ha affermato Massimo Scaglia, Amministratore Delegato di Syngenta Italia. “Non si tratta soltanto di un manifesto valoriale, ma di una visione integrata che si traduce in azioni tangibili a fianco degli agricoltori, con l’obiettivo di sostenere l’intero comparto agroalimentare e contribuire attivamente alla salvaguardia del pianeta. Attraverso un approccio fondato sull’innovazione, sul dialogo costante e sulla collaborazione con tutti gli attori della filiera, dalle associazioni di categoria alle istituzioni, intendiamo generare un impatto positivo, duraturo e condiviso. Oggi le Sustainability Priorities tracciano, dunque, una direzione condivisa per costruire un modello agricolo più resiliente, capace di affrontare con efficacia le sfide ambientali, economiche e sociali del nostro tempo”, ha aggiunto. Al convegno hanno partecipato tra le più importanti istituzioni e realtà Europee e Italiane coinvolte sui temi dello sviluppo agricolo sostenibile, affiancando i rappresentanti aziendali nel racconto delle pratiche e dei modelli che ne saranno alla base. Sono intervenuti inaugurando l’incontro, dopo l’apertura dell’Amministratore Delegato di Syngenta Italia Massimo Scaglia, l’On. Luca De Carlo, Presidente della Commissione Agricoltura, Turismo, Industria e Produzione agroalimentare del Senato della Repubblica, l’On. Maria Chiara Gadda, Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, e Alessandro Beduschi, Assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia. “Oggi più che mai, affrontare le grandi sfide ambientali ed economiche impone un cambiamento profondo anche nella narrazione che riguarda il settore agricolo. È scorretto e fuorviante continuare a dipingere l’agricoltura come un nemico dell’ambiente: al contrario, è proprio grazie al lavoro quotidiano degli agricoltori che possiamo costruire risposte concrete a temi cruciali come il cambiamento climatico, la salvaguardia del suolo e la gestione sostenibile delle risorse idriche. È vero, non è semplice nemmeno per chi legifera difendersi da derive oscurantiste e da posizioni ideologiche che si oppongono alla tecnologia e alla ricerca scientifica", ha commentato l’On. Luca De Carlo, Presidente della Commissione Agricoltura, Turismo, Industria e Produzione agroalimentare del Senato della Repubblica. "Eppure, l’Italia, in sede europea, ha saputo difendere con determinazione l’innovazione, opponendosi a orientamenti che avrebbero penalizzato fortemente i nostri comparti produttivi. In questo senso, la politica, il mondo della comunicazione e la comunità scientifica hanno il dovere di collaborare per promuovere una divulgazione corretta, fondata su dati reali e responsabilità condivise. Sostenibilità, infatti, significa efficienza: vuol dire adottare tecniche che riducano l’impatto sugli ecosistemi senza compromettere la produttività. Tutto il resto rimane confinato nel campo degli slogan", ha aggiunto l'On. De Carlo. “Dobbiamo evitare, in un momento come quello attuale di transizione, di dividerci tra chi si crogiola soltanto raccontando le eccellenze del Made in Italy, senza vederne le fragilità, e chi approccia la sostenibilità in modo ideologico", ha sottolineato l’On. Maria Chiara Gadda, Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. I cambiamenti climatici impattano sulla sostenibilità economica delle imprese e sui cicli biologici delle produzioni; la via è accelerare ricerca applicata, formazione degli agricoltori, politiche di aggregazione. Serve uno shock antiburocrazia a livello nazionale e comunitario e rendere più accessibili credito, assicurazioni e strumenti finanziari a sostegno degli investimenti in tecnologia e innovazione”. “A Mantova la politica si riannoda ogni anno con la scienza, e oggi siamo qui a rivendicare proprio l’importanza della scienza e della conoscenza per realizzare pratiche agronomiche innovative, a tutela dei comparti produttivi", ha aggiunto Alessandro Beduschi, Assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia - La sostenibilità è una priorità di tutti ma va declinata anche nella concretezza di proposte che garantiscano agli agricoltori redditività e ai consumatori prodotti sani e abbondanti, presupposto per le diete alimentari che sono nostro vanto in tutto il mondo. Regione Lombardia, con le sue risorse, ha voluto investire fortemente per sostenere l’innovazione: siamo fermamente convinti che la nostra capacità di esserci, di dare risposte concrete ed efficaci anche nelle difficoltà, ci porterà a vincere le sfide complesse che il commercio internazionale oggi impone al settore primario”. A seguire, ha presentato il progetto ‘Sustainability Priorities’ Mauro Coatti, Head of Technical Support di Syngenta Italia, anticipando il racconto del caso aziendale presentato da Matteo Pollini, Responsabile Sistema di Gestione Ambientale di Orogel. L’evento si è concluso con una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Herbert Dorfmann, membro del Parlamento Europeo, Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Simona Rubbi, Responsabile Relazioni Internazionali di Cso - Centro Servizi Ortofrutticoli Italia, Olivier de Matos, Direttore Generale Croplife Europe, e Massimiliano Giansanti, Presidente di Copa Cogeca e di Confagricoltura. Le Sustainability Priorities sono quattro, ispirate a diversi filoni tematici: Produrre di più, con un minor impatto ambientale; Rigenerare il suolo e la natura; Migliorare il benessere delle comunità locali; Rendere più sostenibili le nostre operazioni. Ciascuna delle quattro priorities presuppone specifici obiettivi di sviluppo, a sostegno dell’agricoltura italiana e mondiale, e si sostanzia in una serie di progetti e iniziative che l’azienda sta già mettendo in campo e che sono alla base dei suoi servizi e delle sue collaborazioni nel territorio. Con questo lancio, che rappresenta il punto di partenza di un ampio programma di iniziative sul territorio italiano volte a condividere con gli agricoltori il proprio impegno concreto, Syngenta rinnova in Italia e nel mondo i propri obiettivi di sviluppo sostenibile, attraverso un lavoro quotidiano basato su una solida rete di collaborazioni con istituzioni, università e aziende locali, per garantire una crescita sistemica e duratura nel tempo.