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(Adnkronos) - Riesplodono le tensioni tra Thailandia e Cambogia a meno di due mesi dalla firma di un accordo di pace tra i due Paesi, con l'esercito thailandese che ha effettuato attacchi aerei nella zona di confine, definiti "di ritorsione" dalle autorità di Bangkok. L'escalation, che ha provocato diversi morti, ha spinto il premier thailandese, Anutin Charnvirakul, a dichiarare nullo l'accordo di pace firmato a ottobre e mediato dagli Stati Uniti. "Niente più negoziati. Se la Cambogia vuole che i combattimenti cessino, dovrà soddisfare le nostre richieste", ha dichiarato Anutin ai giornalisti. Le forze thailandesi hanno compiuto "numerose provocazioni per molti giorni", ha dichiarato il ministero della Difesa di Phnom Penh, definendo "false" le affermazioni thailandesi secondo cui l'attacco sarebbe stato una ritorsione. La Cambogia, ha sottolineato, ha mantenuto "la massima moderazione" e non ha aperto il fuoco. La Thailandia ha invece spiegato che i raid aerei sono stati una risposta a scontri iniziati dei militari cambogiani nell'area di Chong An Ma, in cui un soldato thailandese è rimasto ucciso. Secondo il portavoce dell'esercito Winthai Suvaree, la Cambogia ha per prima bombardato obiettivi militari e civili thailandesi con granate e razzi, ferendo altri soldati. Almeno quattro civili sono morti e nove sono rimasti feriti negli attacchi thailandesi, stando invece al ministro dell'Informazione cambogiano, Neth Pheaktra. Secondo il Bangkok Post, le strade delle province di confine erano congestionate da veicoli in fuga dall'area di conflitto. Migliaia di persone su entrambi i lati hanno lasciato le proprie case. Il conflitto riguarda un contenzioso tra i due Paesi che va avanti da decenni sulla demarcazione di un confine lungo 800 chilometri. A fine ottobre i due Paesi avevano firmato un accordo di pace durante il vertice dell'Asean, mediato dal presidente Donald Trump, dopo i pesanti scontri di luglio. Già a novembre, il cessate il fuoco era stato sospeso a seguito di nuovi incidenti al confine che avevano mostrato la fragilità della tregua. L'Unione Europea ha esortato Thailandia e Cambogia a "esercitare la massima moderazione" dopo i nuovi scontri tra i due Paesi lungo il confine. "Il recente scontro a fuoco tra Cambogia e Thailandia rappresenta un'escalation delle ostilità", ha dichiarato una portavoce del servizio diplomatico dell'Unione. "L'Ue - ha aggiunto - esorta entrambi i Paesi a esercitare la massima moderazione e a tornare alla Dichiarazione congiunta firmata il 26 ottobre e alle misure di rafforzamento della fiducia stabilite in quell'occasione".
(Adnkronos) - “Leggeremo il rapporto annuale dell’Osservatorio 4.Manager nel dettaglio perché è un documento complesso, con molte risultanze, molte analisi di causalità statistica, molte mappature del nostro sistema industriale, come sapete costituito soprattutto da piccole e medie imprese. E' prezioso perché rappresenta un'ottima base di conoscenza, soprattutto delle interrelazioni complesse all'interno delle filiere. Vengono analizzate le interrelazioni nell'ambito della filiera per implementare politiche pubbliche e, soprattutto, politiche industriali”. Lo ha dichiarato Renato Loiero, consigliere per le politiche di bilancio del Presidente del Consiglio dei ministri, oggi a Roma in occasione della presentazione del nuovo rapporto dell’Osservatorio 4.Manager intitolato 'Le filiere produttive nell’era della conoscenza aumentata'. “Si tratta - prosegue Loiero - di traguardare uno dei requisiti che dovrebbero caratterizzare le politiche pubbliche nel settore dell'industria, cioè la selettività: cercare di compendiare il rigore dei conti pubblici e lo sviluppo, indirizzando le risorse pubbliche, che sono per natura limitate, verso quegli ambiti produttivi che hanno una maggiore dinamica del valore aggiunto quelle che sarebbero più meritevoli di ricevere contributo o sostegno istituzionale”. Loiero ha concluso ricordando l’importanza del rapporto anche per le altre amministrazioni coinvolte nel disegno delle politiche industriali: “Serve alle varie altre istituzioni, al netto di quelle che hanno contribuito alla sua realizzazione, in particolare l’Istat, anche a fare valutazione delle politiche pubbliche ex ante ed ex post”.
(Adnkronos) - Oltreplastica è una mostra sul mutamento in atto nella plastica contemporanea e sul ruolo che il design svolge nel ripensare la materia, il progetto, la responsabilità. Lo si legge in una nota. Curata da Frida Doveil e prodotta da Adi Design Museum con il supporto di Eni, Main Partner del museo, la mostra esplora i percorsi di transizione che accompagnano la plastica “oltre” la sua natura, mettendo a fuoco il rapporto tra cultura materiale, innovazione industriale e sostenibilità ambientale. “Oltreplastica è qualcosa di più duraturo di un titolo di mostra” osserva la curatrice “È un neologismo. Vuole mettere in evidenza uno stato di fatto: la plastica come l’abbiamo sempre conosciuta è cambiata. Questo richiede modi nuovi di nominarla, di classificarla, ma soprattutto di utilizzarla. Oltreplastica ci suggerisce una nuova tassonomia di una materia in mutazione, e ci racconta dell’innovazione di design come vero volano culturale capace di favorire questa trasformazione” Più di trent’anni dopo l’appello di Carl Sagan a custodire “il pallido puntino blu”, simbolo della fragilità del nostro pianeta, la Osaka Blue Ocean Vision del G20 (2019) segna il primo impegno internazionale per azzerare entro il 2050 la dispersione di rifiuti plastici nei mari, attraverso un approccio globale al ciclo di vita della plastica. Un atto di responsabilità che, al di là della tecnica, chiama in causa l’intero sistema industriale e la Cultura del Progetto: un nuovo modo di pensare la materia, le sue forme, i suoi cicli vitali. “Progettare per la contemporaneità pone problemi di ruolo e di metodo: superate le illusioni del Modernismo, ci resta oggi l’idea di un progetto riformatore di design come modificazione continua del contemporaneo, un progetto che si carica di senso solo all’interno di un più vasto contesto sociale e acquista valore attraverso il dispiegarsi disciplinare nelle sue applicazioni concrete”. Commenta il presidente Adi Luciano Galimberti. “Scienza e tecnologia hanno oggi bisogno di nuove domande per poter elaborare nuove risposte orientate ai valori del progresso sociale. Solo una disciplina consapevole che il progetto di design non può limitarsi a prudente misura della distanza dagli obiettivi, ci aiuterà a capire i caratteri dinamici che la modificazione continua del contemporaneo impone.” Oltreplastica non celebra né condanna la plastica: ne indaga piuttosto la metamorfosi. Da simbolo del progresso moderno e della produzione di massa, materia leggera, versatile, accessibile, la plastica si trova oggi al centro di una ridefinizione radicale, nella quale design e scienza dei materiali agiscono insieme per riscriverne il destino. Attraverso una costellazione di prodotti, materiali e processi pionieri, la mostra racconta un percorso ancora in itinere, fatto di sperimentazioni concrete e invenzioni di progetto che testimoniano la possibilità di una plastica responsabile, capace di superare i limiti della propria origine. Il racconto si apre con un richiamo alle origini, quando i primi polimeri sintetici divennero materia dell’innovazione e del sogno moderno, con la sezione “La plastica degli inizi”. Cinque plastiche iconiche – poliuretano, resina poliuretanica, polietilene, polipropilene, acrilonitrile butadiene stirene, SAN stirene acrilonitrile – rievocate attraverso altrettanti oggetti premiati con il Compasso d’Oro tra il 1954 e il 2004, tracce tangibili di un’epoca in cui la plastica era “la materia dell’invenzione” per eccellenza. Da questa premessa storica si dipana una classificazione delle plastiche contemporanee, articolata in cinque profili di trasformazione e circolarità: rivitalizzata, la plastica che rinasce dal riciclo chimico e meccanico; a massa bilanciata, derivata da materie prime alternative; bio-based, prodotta da fonti biologiche rinnovabili; rigenerata, ottenuta da scarti e residui organici, biofabbricata, creata da organismi e cellule viventi. Cinque sezioni dove la materia non è più un’entità inerte, ma un campo di relazioni tra tecnologia, biologia e progetto. Collocando la lettura del cambiamento nella realtà concreta della produzione, Oltreplastica restituisce un panorama di imprese, ricercatori e designer che interpretano la materia come agente attivo di trasformazione. Il design emerge qui come pratica evolutiva, capace di generare bellezza a partire dallo scarto, di ridefinire gli standard estetici, di prefigurare un futuro in cui la plastica, pur restando plastica, diventa “plausibile” dal punto di vista ambientale, tecnico e culturale. Questo processo è inarrestabile: si muove in modo organico e rapido, attraversando scienza, industria, società e immaginario. Un’evoluzione che non riguarda soltanto i materiali, ma la nostra stessa idea di contemporaneità. La mostra è realizzata con il supporto di Eni, Main Partner.